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Il viaggio in treno verso Roma fu abbastanza tranquillo la mattina seguente e lo passai, per la maggior parte del tempo, dormendo.
Non ero particolarmente entusiasta di quella mini vacanza perché avevo un brutto presentimento che non si toglieva dalla mia testa ed ero tesa come le corde di un violino.
Sentivo che c' era qualcosa che Andrew mi nascondeva e la sua evidente preoccupazione mi inquietava ancora di più, ma ignorai la questione cercando di non farne un dramma e dicendomi che probabilmente era per la situazione con Matteo anche se sapevo bene che c' era dell' altro.
Le poche volte in cui riuscivo a tenere gli occhi aperti durante il viaggio lo vedevo controllare il cellulare impaziente ogni due secondi e continuava a guardare fuori dal finestrino passandosi una mano tra i capelli nervosamente e mordendosi il labbro inferiore.
Appena arrivati all' hotel mi buttai sul letto nella nostra camera doppia e mi misi a dormire.
Penso di non aver mai dormito così tanto nella mia vita come in quel viaggio.
Sarà stato il periodo difficile che stavo attraversando o la stanchezza generale per i troppi impegni...non so, fatto sta che passai mezza giornata a dormire se non di più.
Dopo il mio piccolo letargo Andrew mi portò a mangiare un hamburger e in seguito facemmo un giro abbastanza veloce della città.
"Ho una sorpresa per te" interruppe il silenzio strano creatosi poco prima.
"Odio le sorprese, lo sai" gli ricordai facendo una smorfia poco convinta.
"Questa...ti piacerà" rispose titubante prendendomi la mano e trascinandomi con sé.
"Di cosa si tratta? Mi hai portato uno spogliarellista?" Chiesi ironicamente cercando di sdrammatizzare quell' aria tesa.
Ecco perché era così nervoso...
Ha paura che non mi piaccia la sorpresa..pensai riflettendoci su e trovandola una ragione plausibile.
"Niente del genere" rispose senza neanche degnarmi di uno sguardo.
Accelerai il passo e mi misi al suo fianco cercando di capire dove mi stava portando, ma non conoscendo la città non capì fino a quando, quasi arrivati alla meta, sentì delle urla di ragazzine sclerate e super agitate.
"Che cazzo..." iniziai intravedendo la folla accalcata davanti a un enorme edificio.
"Benji e Fede...Benji e Fede...Benji e Fede" urlavano in coro le fan dei due e sgranai gli occhi appena realizzai dove mi aveva portata.
Mi paralizzai all' istante e deglutii a fatica.
Non posso..non ce la faccio..Che senso ha andare?
Cosa ho da perdere?
Perché sono così dannatamente incoerente?
Perché mi complico la vita così?
I dilemmi della vita...
Seguire il cuore o la mente?
Andrew decise per me.
Mi afferrò per il polso e mi trascinò con forza fino a raggiungere la folla e metterci in fila.
Trascinarmi con lui sembrava diventata un' abitudine che doveva assolutamente perdere.
Ero totalmente confusa.
Che ci facevamo lì?
Non mi spiegavo il perché eppure tutto il resto sembrava abbastanza chiaro.
Andrew aveva insistito così tanto per portarmi qui e in quel momento capì il perché.
Strattonai il braccio con non molta delicatezza e incrociai le dita con le sue.
"Non dovevi.." mormorai anche se non credo mi avesse sentito con tutto quel rumore.
Semplicemente si girò verso di me e mi sorrise dolcemente come per chiedermi scusa e per quanto io potessi negarlo ero quasi contenta di essere lì.
L' avrei rivisto...da lontano, ma già quello era tanto.
Molto più di quanto mi ero promessa all' inizio.
Niente più contatti.
Mi ero detta ed ora eccomi qui a un suo concerto.
Il destino vuole che stiamo insieme probabilmente.
Lo so..ero una cogliona, incoerente che non riusciva a stare lontana da Benjamin Mascolo.
Ma l' amore non rende stupidi?
Che cos' altro avrei dovuto fare?
Bastava solo che lui non mi vedesse e sarebbe stato come se non fosse mai accaduto, no?
Che cosa sarebbe mai potuto andare storto?
Non ci sarei cascata di nuovo.
Forse...
La mia forza di volontà vacillava già da prima che aprissero i cancelli figuriamoci fino a vederlo davvero.
Sorrisi.
Mi stavo facendo un mucchio di problemi quando l' unica cosa che avrei dovuto fare era godermi il momento.
Tra noi non aveva funzionato per causa di forze maggiori o semplicemente la mia stupidità, ma nulla ci impediva di essere amici.
Perché fingere di essere degli estranei quando sapevamo di essere molto di più?
Qualcosa ci avrebbe per sempre legato comunque quindi perché no?
Facciamolo. Pensai convinta.
Le mie certezze iniziarono a crollare appena i miei occhi incontrarono quelli di Marco.
Mi sorrise allegro e si avvicinò come nulla fosse spingendo un po' qua e là e ripetendo 'mi scusi' all' infinito.
Mi girai verso Andrew che guardava dalla stessa parte e non sembrava affatto sorpreso.
"Che ci fa lui qui?"chiesi ad alta voce.
"Io.." iniziò Andrew mordendosi il labbro inferiore.
"Hey!" Ci salutò calorosamente il moro.
Diede un bacio a stampo ad Andrew e poi mi circondò le spalle con un braccio.
"Pronta per la serata della tua vita?" Mi chiese entusiasta.
"Che cosa significa tutto questo?
Non avevate litigato?" Mi liberai dalla presa di Marco e mi misi di fronte a Andrew puntandogli un dito contro.
"Non le hai detto niente? " intervenne il moro.
"Cosa avrebbe dovuto dirmi?!" Chiesi totalmente spazientita.
"Era tutto organizzato per portarti qui" rispose finalmente il biondo con tono desolato.
Brutte merde...pensai cercando di elaborare il tutto.
Mi avevano ingannato per portarmi a uno stupido concerto.
"Perché? " Chiesi esasperata non trovando nient'altro da dire o fare.
"Dovresti chiederti per chi" rispose Matteo togliendosi dalle spalle lo zaino che portava e tirando fuori da una tasca tre biglietti vip per il concerto.
L' unica cosa che riuscì a pensare in quell' istante fu 'Che cazzo hai nella testa Benjamin? '
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