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N.A.
Rileggendo Post-it mi sono accorta di aver confuso due nomi.
Matteo è il padre naturale di Alex e Marco è il ragazzo di Andrew.
Scusatemi, buona lettura.🙈💕
***
Barbara' s pov
Lasciare una persona non è mai semplice se poi è pure quella che ami da tutta una vita è ancora più difficile.
Scrivere quel messaggio è stata una lenta e dolorosa agonia, inviarlo è stato il colpo che mi ha distrutto e bloccare Benjamin è stato il rimpianto più grande di tutta la mia vita.
E ora a ripensarci non l'avrei mai fatto, mi sarei presa Alex, avrei mandato al diavolo Matteo e sarei scappata dall'altra parte del mondo con il mio piccolo e Benjamin. Peccato che allora le cose siano andate molto diversamente.
"Oh Barbara, cercavo proprio te" mi si avvicinò una donna sulla trentina con un sorriso più falso della borsa di Chanel del mio capo.
"Mi hai trovato" mormorai a bassa voce cercando di fare un sorriso convincente.
Roberta Basso è la donna più odiosa che possa esistere sulla faccia della terra e la più troia. Ci ha provato con Matteo tante volte anche davanti a me senza alcun pudore. Credeva che stessimo insieme e che io fossi la ragazza più ingenua del mondo. Povera illusa senza un briciolo di cervello in quella testa colorata di biondo.
Era bionda tinta e si vedeva la ricrescita scura ogni giorno di più, ma pareva non importarle altro che di portarsi a letto il mio migliore amico.
"Mio figlio compie 4 anni tra poco e ci teneva a festeggiare con tutti i suoi compagni compreso Alex. Siete liberi questo weekend?" mi chiese quasi con gentilezza.
Quasi...rimaneva la stronza che si voleva scopare quello che agli occhi di tutti era il mio uomo.
La cosa davvero ridicola è che lei credeva davvero che io avrei mandato Matteo da solo con mio figlio alla sua festicciola o che io avessi davvero voglia di passare un pomeriggio in sua compagnia.
Avevo già programmato il mio weekend tra letto, divano, serie tv e film romantici per potermi deprimere come si deve e lei voleva rovinare i miei piani.
Non lo dico a Matteo, pensai trovandola un' idea geniale e mi affrettai a inventare una scusa credibile per la nostra assenza.
Non ho avuto nemmeno il tempo di aprire bocca che un piccolo ometto mi si aggrappò alle gambe.
"Mamma!" Esclamò contento con un gran sorriso sul volto e con al seguito suo padre.
"Ciao piccoletto" lo salutai abbassandomi alla sua altezza e gli diedi un bacio in guancia prima di sistemargli la maglietta. A Alex piaceva particolarmente andare all' asilo e io e Matteo ci alternavamo per portalo lì e riprenderlo il pomeriggio.
Peccato che arriverà alle medie e cambierà totalmente opinione sulla scuola.
"Hey, oggi è giovedì..." mi ricordò Matteo affiancando il piccolo.
Io mi alzai e gli sorrisi.
Lo vedevo abbastanza tranquillo e un Matteo calmo era piacevole.
"Sono uscita prima dal lavoro e quindi sono passata" dissi osservando Alex che andava a giocare con un suo compagno.
Matteo annuì solamente e salutò la tinta.
"Tempismo perfetto..." rispose lei e io alzai gli occhi al cielo.
Mi sa che un giorno la ucciderò con le mie stesse mani.
"C' è la festa di compleanno di Alberto questo weekend e mi farebbe piacere avervi con noi a festeggiare" lo informò.
È un occhiolino quello che ho visto?
Vi prego sparatemi ora.
Non potevo assistere a quella opera teatrale senza fare niente e allora agì.
Prima che Matteo potesse rispondere io lo presi a braccetto attirando la sua attenzione e mi leccai le labbra prima di intervenire.
"Amore, ti ricordi che avevamo organizzato il weekend a Roma?" Dissi guardando il mio migliore amico e lui mi lanciò uno sguardo che voleva sicuramente dire 'a che gioco stai giocando?'.
"Oh giusto, me ne ero completamente scordato" mi resse il gioco e io gli fui mentalmente grata.
La bionda mi incenerì con lo sguardo e rivolse un sorriso forzato a Matteo.
"Sarà per un' altra volta.." mormorò.
Io sorrisi vittoriosa, ma volendo che lasciasse in pace una volta per tutte il mio uomo finì con il botto.
Mi girai verso Matteo che mi sorrideva divertito e mi avvicinai a lui lentamente.
Lui mi guardò quasi non capendo cosa io volessi fare, ma appena appoggiai le mie labbra sulle sue ricambiò il bacio quasi subito tralasciando lo stupore iniziale.
Sentì le sue mani posarsi sui miei fianchi e le mie gli circondarono il collo.
Fu un bacio diverso dall' ultimo che ci eravamo dati, fu più spontaneo e sentito.
Per la faccia basita di quella stronza ne è assolutamente valsa la pena.
"Ci andiamo davvero a Roma?" Mi chiese sottovoce sorridendomi felice.
"Oh sì".
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