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Mi guardai intorno nel casino di quella che dovrebbe essere casa mia notando i tanti giocattoli sparsi per terra e solo allora mi tornò in mente il bambino.
"Alex?" Chiesi a Matteo che se ne stava seduto accanto a me sul divano.
"Mia mamma è venuta a prenderlo poco prima che tu ti svegliassi" mi rispose non distogliendo lo sguardo dal televisore.
Conosco la madre di Marco da tanti anni, ma non mi è mai stata simpatica infatti quando mi serviva una babysitter o qualche consiglio che riguardava la maternità chiedevo sempre a mia madre che aveva molto tempo libero visto che non lavorava e io ero la sua unica figlia.
Mi stupì di non averla sentita, ma sinceramente meglio così.
Con lei bisognava stare sempre attenti a cosa dire, alle buone maniere e il modo di porsi.
Se mi vedeva in pigiama si sarebbe messa a rimproverarmi del fatto che il mio uomo era sveglio da prima di me e che non dovrebbe essere lui a preparami la colazione, ma io e bla bla bla...
È successo e Matteo si è infuriato con lei per come mi aveva trattato.
Siamo nel ventunesimo secolo, un po'  di modernità no?
Manco fosse il mio uomo poi...
A lei io non sono mai piaciuta e si vedeva lontano un miglio che avrebbe preferito qualsiasi altra persona affianco a suo figlio che me.
Nemmeno Asia le piaceva e lei era la persona più buona e dolce di tutto il mondo intero.
Secondo me odiava semplicemente ogni essere umano presente sulla Terra tranne suo marito, suo figlio e il mio.
Alex riusciva a farla sorridere in non so quale modo.
Era un bambino adorabile non c' è che dire e aveva fatto breccia nel suo cuore.
Solo che troppa vicinanza a quella arpia non credo che gli facesse bene, ma di certo non potevo mostrare il mio scetticismo alle buone azioni di sua madre a Matteo quindi sopportavo tutto ciò in silenzio.
"Preferirei che tu mi avertissi prima" replicai cercando di fargli capire che non poteva darlo a quella lì così anche se è la donna che lo ha partorito.
"Eri troppo occupata a pensare a Benjamin per preoccuparti di mio figlio" serrò la mascella però non si girò a guardarmi.

Colpo basso.

Restai qualche minuto in silenzio elaborando una buona risposta, ma le mie doti da stronza mi avevano abbandonato già da un po' .
Sapevo che prima o poi me l' avrebbe rinfacciato solo che non pensavo che non me ne sarebbe fregato un cazzo.

Dai tutta la colpa a Benji: è lui che mi ha rubato il cuore.
Pensai ironicamente e sorrisi non riuscendo a contenermi.
Possibile che solo a pensarlo mi sentivo bene?
Scacciai Benjamin dalla mia testa e tornai a concentrarmi.
L' unica cosa che mi diede fastidio fu il possessivo che utilizzò 'mio'.
"La coerenza l' hai buttata nel cesso, vedo, come la tua sanità mentale" risposi alzando un angolo della bocca in un sorriso di sfida.
"Credi di essere simpatica? " Si girò a fissarmi con uno sguardo di superiorità, ma non mi sbilanciai.
"Non lo credo, lo sono"affermai convinta e lui ridacchiò come a dirmi 'sì certo, vai convinta'.
"Hai vent'anni Barbara e sembra che tu ne abbia due" replicò con un sorriso di scherno stampato in volto.
"Oh no, non mi abbasso al tuo livello tranquillo. Il posto di re dei poppanti lo lascio a te" risposi prontamente divertita e gustandomi il sapore della vittoria.

Non rispose, si limitò ad alzarsi e andare in camera tornando poco dopo con la giacca in mano.
"Mi sono rotto il cazzo di sopportarti e di perdere tempo con te" borbottò mentre si dirigeva all' uscita e se né andò sbattendo la porta di ingresso.
Ma chi ti vuole... pensai prendendo il telecomamdo e mettendo Netflix.
È sempre meglio una serie tv di un ragazzo.

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