CAPITOLO 49

CAPITOLO 49

Maddy

Il sabato era passato in un soffio e non era stato per niente produttivo. Avevo passato l'intera giornata a guardare la televisione. Jade e Alyssa mi avevano chiamato più e più volte per cercare di convincermi ad andare alla prima del film con loro, ma io non avevo ceduto. Non avevo la minima intenzione di partecipare a quell'evento, dovevo cancellare Caleb dalla mia vita per sempre e incontrarlo di nuovo non era certamente il modo giusto per riuscirci. Tante volte mi era balenata nella mente l'assurda idea che fosse stato un semplice "momento di debolezza" come lo aveva definito lui, ma allo stesso tempo non riuscivo a convincermi che fosse così. Forse stavo sbagliando tutto o forse per la prima volta mi stavo rendendo conto di che razza di persona mi ero fidata. Dovevo immaginare che stando con lui sarei entrata in un mondo che prima di allora tenevo a debita distanza, un mondo fatto di inganni, bugie, ex ragazze bellissime e tante altre cose, ma non potevo immaginare che mi sarei sbagliata così tanto su di lui. Non riuscivo a capacitarmi del fatto che mi fossi fidata ciecamente di una persona che conoscevo poco o per niente. Ero stata accecata da lui, completamente e mi sentivo una vera stupida per questo. Il mazzo di rose che mi aveva regalato con tanto di bigliettino era rimasto al suo posto, ma cercavo di guardare quei fiori il meno possibile. Caleb aveva persino avuto la faccia tosta di inviarmi un messaggio che però io avevo lasciato lì senza aprirlo. Non volevo sapere che cosa aveva da dirmi, non potevo permettermi di dargli ascolto perché stupida com'ero, prima o poi, avrei ceduto per dargli un ulteriore possibilità. Sapete, la cosa peggiore di tutte è voler odiare una persona ma senza riuscirci. Io odiavo Caleb? No, non lo odiavo affatto sarebbe ipocrita da parte mia dire una cosa del genere, la verità è che ero ancora innamorata di lui ma stavo cercando al tempo stesso di lasciare da parte il cuore e proteggermi.


E così era passata un'altra terribile giornata, anche la domenica mattina fu traumatica, me ne stavo accoccolata nel letto quando sentii squillare il mio cellulare, mi maledii con il pensiero per non averlo spento. Guardai il display e odiai Alyssa per avermi svegliata, erano solo le otto della mattina, ma che cosa voleva da me? 

«Alyssa che c'è?» dissi in tono lamentoso tenendo ancora gli occhi chiusi. Non ci volle nemmeno mezzo secondo che la voce squillante della mia amica iniziò a parlare. 

 «Accendi la televisione sul canale 150, subito!» mi disse con tono agitato. Mi aveva chiamata per dirmi di guardare qualche cosa alle televisione? Era impazzita, non c'era altra spiegazione. Non mi mossi da dov'ero. 

 «Stavo dormendo Aly» le spiegai in tono assonnato. Odiavo essere svegliata in quella maniera. «Muoviti è importante» insistette ancora lei. Sbuffai, sapevo che se non le davo retta mi avrebbe tartassato ancora e ancora. 

 «Vado aspetta... ti richiamo dopo» dissi chiudendo la chiamata e buttando il cellulare sul letto. Presi la coperta e me la misi sulle spalle, a fatica mi alzai dal letto per raggiungere il salotto, l'unica televisione che avevo stava lì. 

 «Giuro che se è una stronzata la uccido» imprecai ad alta voce. Presi il telecomando e andai sul canale che mi aveva indicato Alyssa poco prima, mi sedetti in divano anzi mi ci buttai letteralmente, ero talmente stanca e assonnata che non riuscivo a reggermi in piedi. Dopo pochi secondi mi resi conto di che cosa stavano dando alla televisione. Una foto di me e Caleb stava al centro dello schermo e un titolo a caratteri cubitali ci stava sopra. Poi sentii una voce di quella che immaginai fosse una giornalista. Alzai il volume per sentire meglio. 

 «"Caleb Graham e la fidanzata Madison Collyn si sono lasciati? Tutto quello che sappiamo"» lessi sottovoce quel titolo che mi fece raggelare il sangue. Non potevo credere che l'avesse fatto sul serio. 

 «Abbiamo la certezza che le notizie che stiamo per dare sono vere. Le favole finiscono, così si dice e pare che sia giunta al termine anche la recente storia tra Caleb Graham, attore di fama internazionale e Madison Collyn la classica e semplice "ragazza della porta accanto". Negli ultimi tempi i due sembravano inseparabili ma ora sembra proprio che sia finita. Questa sera...» dopo aver sentito quelle poche e semplici parole spensi la televisione. Non avevo intenzione di ascoltare ancora. Mi alzai infuriata dal divano e me ne tornai in camera. Caleb aveva avvisato la stampa di tutto, dovevo aspettarmela una mossa del genere. Ma... allora perché i fiori? Perché il biglietto? Perché il messaggio?... non capii il senso del suo comportamento. 

 «Io lo ammazzo... ma come gli è saltato in mente. Dio!» imprecai. Presi il cellulare e richiamai Alyssa che rispose dopo il primo squillo. 

«Maddy?» chiese in tono lieve dopo il mio silenzio di tomba. Non trovai le parole giuste da dire, in realtà le avevo perse tutte. 

«Hai presente quando ti sale l'istinto omicida?» mi limitai a chiederle sedendomi sul letto. Dopo qualche secondo di silenzio Alyssa parlò. Probabilmente nemmeno lei sapeva dare una spiegazione logica a quello che avevamo appena visto e ascoltato. 

 «Dici che sia stato lui a dare personalmente la notizia?» mi chiese con tono confuso. Alzai gli occhi al cielo, anche io mi ero posta la sessa domanda e avevo capito che la risposta era "Si". 

 «E chi altri? Comunque non importa... alla fine prima o poi l'avrebbero scoperto comunque» dissi dopo aver razionalizzato il tutto. Caleb era famoso e i giornalisti a lungo andare si sarebbero comunque accorti che tra di noi era finita. Ma in così poco tempo non me lo immaginavo proprio. 

 «Si, ma così di punto in bianco... non so mi sembra tutto così strano» disse Alyssa ragionando ad alta voce. La pensavo come lei, non riuscivo a capire, si stava comportando in maniera contraddittoria, non c'era spiegazione al suo comportamento. Più cercavo di capirlo e meno ci riuscivo. 

 «Credimi, non c'è nulla di strano. Ha fatto tutto questo per la fama e nient'altro, sono stata la sua pedina mossa bene nella scacchiera, ora è davvero finita» conclusi io per tagliare corto. In effetti non c'era nulla di poco chiaro, anzi tutto il contrario. La situazione era limpida come l'acqua. Non volevo passare ulteriore tempo a pensare ai suoi sbalzi d'umore. 

 «Ma Maddy...» cercò di dire Alyssa ma la bloccai. Avevo deciso di non voler sapere più nulla sul suo conto. 

 «Maddy niente, ascolta... tu e Jade sta sera divertitevi e non pensate a me, me la caverò come ho sempre fatto, credimi. Ora ti saluto, ci sentiamo» dissi chiudendo la chiamata senza dare il tempo alla mia amica di rispondere. Mi passai una mano sulla fronte, stava succedendo davvero di tutto, nemmeno un tornado avrebbe causato così tanti danni. Non sapevo che cosa fare, come agire, l'istinto stava prendendo il sopravvento e io non riuscii a fermarlo. Aprii il messaggio che il giorno prima mi aveva inviato il bastardo e lo lessi con molta attenzione.

Dopo aver aspettato qualche secondo per assimilare tutto quello che mi aveva scritto, mi rigirai il cellulare tra le mani. Nonostante le parole che aveva usato, nonostante lo sforzo che avesse fatto dato che solitamente era pessimo a parole, non riuscii comunque a perdonarlo. Capii che forse solo il tempo poteva darmi e darci le risposte che aspettavamo. "Il destino" aveva scritto... il destino a me ultimamente giocava brutti scherzi e non l'avrei aiutato neanche morta, quello era poco ma sicuro. "Mi ero ripromessa di lasciar perdere, ma davanti a certe cose non posso proprio" pensai tra me iniziando a digitare sulla tastiera del cellulare. Stavo rispondendo al suo messaggio, lo stavo facendo veramente.

Scrivere "addio" mi costò più di quanto potesse sembrare. Perché nonostante la rabbia, nonostante il suo comportamento, nonostante tutto lui era ancora nel mio cuore e sapevo bene che non sarebbe stato semplice cancellarlo definitivamente. Dopo aver riletto il messaggio che avevo inviato senza ripensarci due volte decisi di bloccare il suo contatto. In tal modo Caleb non avrebbe potuto contattarmi ancora, o meglio poteva, ma solo tramite chiamate a cui io non avrei più risposto. Mi misi a pensare e a ripensare. La mia vita prima di conoscerlo era semplice, ero una ragazza normale con una vita normale, ma dopo di lui era cambiato tutto, involontariamente ero sulla bocca di tutti e la cosa non mi piaceva affatto, preferivo starmene all'oscuro solitamente. I miei piani erano stati cambiati completamente, tutta la mia esistenza era stata stravolta, mi sentivo destabilizzata, non sapevo che cosa fare, cosa pensare, non sapevo più nulla. Sperai con tutta me stessa di non ritrovarmi giornalisti sotto casa perché non l'avrei sopportato.


Superata la fase di shock decisi di chiamare mia madre, le avevo promesso che l'avrei tenuta aggiornata e così feci. 

 «Tesoro, già sveglia così presto? Ti ricordo che è domenica» mi disse lei rispondendo subito alla mia chiamata. Sentire la sua voce mi era di conforto. Nel mentre mi ero messa in cucina per farmi un caffè, ne avevo veramente bisogno. 

 «Mi ha svegliata Alyssa...» dissi assonnata. La mia voce suonò lamentosa, non ero arrabbiata con la mia amica ma darmi una notizia del genere di prima mattina non era stata una bella mossa da parte sua. 

 «Che è successo?» chiese subito mia madre in tono preoccupato. Ma non c'era nulla di cui preoccuparsi in realtà, mi affrettai a risponderle. 

 «Ho appena visto alla televisione un servizio su me e Caleb, lui deve aver detto pubblicamente che ci siamo lasciati, che è finita» spiegai sorseggiando il mio caffè bollente senza zucchero. Era amaro come lo era la mia giornata. 

 «Ma non ha nessun senso» disse lei semplicemente con tono incredulo. Stava pensando che il comportamento di Caleb non era per niente normale o comunque non in linea con tutto ciò che aveva fatto per riconquistarmi. 

 «Già è quello che ho detto anche io, prima si vuole far perdonare poi fa così... non lo capisco e ci rinuncio anche. Sta sera Alyssa e Jade vanno alla prima del suo film, accompagnano Mark e Red» spiegai semplicemente. Ero veramente felice che potessero partecipare ad un evento del genere, ma infondo infondo le invidiavo anche, avevamo programmato da mesi quella serata con Caleb, saremmo dovuti andare a comprare gli abiti insieme e... scacciai immediatamente tutti quei pensieri. "Non devi pensare a lui" mi ricordò la mente. 

 «Immagino che tu non ci andrai» mi disse mia madre. Mi accorsi del fatto che stava aspettando una risposta, cercai di far finta di nulla e ripresi a parlare. 

 «Assolutamente no, me ne starò a casa a finire la maratona di The Vampire Diaries» le spiegai con una vena di divertimento nella voce. Immaginavo quale sarebbe stata la sua risposta. Sentii una lieve risata dell'altro capo del telefono. 

«Ancora! Ma avrai visto quella serie mille volte!» mi disse con tono divertito. Mi limitai a sorridere, sapevo che avrebbe detto testuali parole. 

 «Comunque tesoro se vuoi puoi venire qui, ho il turno di notte. Hope è a casa da sola le farà piacere se vieni» continuò poi. Ci pensai su per qualche secondo, in effetti non era una brutta idea tornare a casa. Avrei fatto compagnia a Hope, avrei potuto continuare con lei la serie. «Posso anche cambiare i miei programmi, tornare a casa non mi farà male» dissi acconsentendo così alla sua proposta. Non avevo di meglio da fare e stare in compagnia di qualcuno durante quella serata mi avrebbe sicuramente fatto bene. 

 «Dai, allora ti passo a prendere io, così durante il viaggio in macchina parliamo un po'» disse mia madre. 

«Ma prendo il bus non c'è problema» dissi sentendomi in colpa, ma lei insistette. 

 «Non se ne parla, aspettami al tuo appartamento» si limitò a dire. Sorrisi tra me e me, dovevo sbrigarmi a preparare la borsa per andare via. 

 «Va bene, allora a dopo» dissi salutandola. Finito il caffè mi sentii più sveglia, andai a vestirmi, preparai la borsa per tornare a casa e avvisai le mie amiche dei miei piani. Scrissi sul nostro gruppo chat.

Era tutto organizzato: mi sentivo felice di tornare, anche solo per un po', alle vecchie abitudini. Speravo che Hope non cominciasse a tartassarmi di domande su Caleb. Ma sapevo già come sarebbe andata a finire...

Caleb

Il giorno tanto atteso da tutti era arrivato, peccato che io fossi di pessimo umore a causa degli eventi accaduti negli ultimi giorni. Non dormivo serenamente da quando Maddy aveva deciso di lasciarmi, non sapevo più che cosa significasse fare sogni tranquilli. La domenica della prima Red e Mark si erano presentati a casa mia troppo presto, mi avevano letteralmente tirato giù dal letto e li avevo odiati per il loro comportamento sconsiderato. Mi aspettava una giornata all'insegna del nervoso e una serata che già sapevo sarebbe andata male, o meglio a causa del mio stato d'animo e dell'assenza di Maddy non me la sarei goduta per niente. Erano appena le otto della mattina e stavo già in salotto ad ascoltare le notizie che davano alla televisione con gli altri, ero già al terzo caffè e non aggiungo altro, vi lascio solo immaginare il mio umore. La mia attenzione fu catturata da una voce di quella che immaginai fosse una giornalista e così mi voltai di scatto verso la televisione. Una foto di me e Maddy stava al centro dello schermo e un titolo a caratteri cubitali stava sopra le nostre teste. Mi alzai dalla sedia e andai a prendere il telecomando che stava sul divano per alzare il volume. In quel momento sentii gli occhi dei miei amici su di me. Nessuno aveva osato parlare, nemmeno io trovai la forza di dire qualcosa. "Caleb Graham e la fidanzata Madison Collyn si sono lasciati? Tutto quello che sappiamo" lessi a mente il titolo del servizio che stavano dando. La voce della giornalista era in sottofondo, cercai di concentrarmi per catturare quante più informazioni possibili. 

 «Abbiamo la certezza che le notizie che stiamo per dare sono vere. Le favole finiscono, così si dice e pare che sia giunta al termine anche la recente storia tra Caleb Graham attore di fama internazionale e Madison Collyn la classica e semplice "ragazza della porta accanto". Negli ultimi tempi i due sembravano inseparabili ma ora sembra proprio che sia finita. Questa sera...» ascoltai senza dire una parola, ma mi era tutto chiaro, qualcuno aveva fatto una soffiata. Distolsi lo sguardo dalla televisione e guardai con aria preoccupata Mark e Red che mi sembrarono più sconvolti di me. 

 «Non ci posso credere» trovai la forza di dire passandomi una mano nei capelli con fare nervoso. Se poco prima ero addormentato per il sonno ora ero più sveglio che mai. Se Maddy avesse visto quel servizio non mi avrebbe più parlato e così non avrei avuto nemmeno una minima possibilità di rimediare al casino che avevo combinato. 

 «Pensavo non avessi detto che vi eravate lasciati» mi disse Red distraendomi dai pensieri. Non mi ero nemmeno reso conto che i ragazzi mi avevano raggiunto vicino al divano. 

 «Infatti, non l'ho detto» dissi cercando di mantenere la calma. Io non avevo di certo rivelato una cosa simile, non avrei mai potuto, io la volevo ancora Maddy non avrebbe avuto senso da parte mia fare una mossa del genere. 

 «Che situazione del cazzo, possibile che devi metterti sempre nei guai?» mi chiese Mark con tono esausto sedendosi in divano. Non usava mai quel tono con me ma in quell'occasione lo fece. Quei due però dovevano capire che io non c'entravo con tutto quello schifo. 

 «Peccato che sta volta non c'entro, lo giuro sulla mia vita» dissi portandomi una mano al petto cercando di giustificarmi. Capivo che non mi credessero sulla parola perché solitamente ero solito agire in modo sconsiderato senza ragionare. Ma ero cambiato, ero un ragazzo diverso da quando avevo conosciuto la ragazzina. 

 «Chi può essere stato?» chiese poi Red guardandomi negli occhi. Sperai che almeno lui avesse capito che non ero stato io. La sua domanda mi fece pensare positivo. Ragionai prima di rispondere, chi è che mi voleva infelice? Poi mi balenarono due volti nella mente. Se era come stavo pensando, tutto mi era fin troppo chiaro. Strinsi i pugni lungo i fianchi pensando alle due persone in questione. 

 «Spero non chi penso io, ma sono poche le opzioni, avrei due nomi da fare... Jaxon o Megan» dichiarai poi. Mark mi guardò come se avessi fatto la scoperta dell'anno invece Red mi parve pensieroso. 

 «Secondo me Jaxon non è così stupido da far uscire una notizia così proprio oggi, Megan invece ne sarebbe capace» disse il mio migliore amico. Non avrei messo la mano sul fuoco per nessuno ma in effetti il suo ragionamento non faceva una piega. A che scopo Jaxon avrebbe fatto uscire una notizia del genere, proprio in quel momento, proprio quel giorno... speravo non fosse stupido fino a tal punto. 

 «Anche io punterei tutto su quella bastarda» ammisi dopo averci ragionato per qualche secondo. 

 «Mi chiedo come faccia a saperlo» disse Red dopo qualche minuto di silenzio. Mi stavo chiedendo la stessa cosa, ma non trovai nessuna risposta certa. 

«Si, in effetti la situazione è alquanto strana» disse Mark subito dopo. Le loro voci mi misero ancora più confusione, io stavo ragionando tra me e me, mentre loro sparavano commenti a caso in base a cosa gli passava per la testa. 

 «State zitti! Come investigatori siete pessimi... lasciatemi pensare» li ammonii. Mark e Red mi guardarono storto, ma almeno mi ascoltarono. Non avevo mai ragionato così tanto nella mia vita, solitamente mi riusciva difficile farlo. 

 «Le soluzioni sono due: o è andata ad intuito, oppure ci ha sentiti parlare alla radio. Entrambe le soluzioni sarebbero plausibili».Loro si guardarono poi guardarono me, non risposero, non fecero in tempo perché sentimmo il mio cellulare squillare, mi era arrivato un messaggio. Lo tirai fuori dalla tasca dei pantaloni della tuta che portavo. 

 «Chi è a quest'ora?» chiese Mark curioso. 

 «Ma i cavoli tuoi mai?» chiesi io sbloccando lo schermo, poi lessi il suo nome... era stata Maddy a scrivermi. Non potevo crederci, sorrisi. 

 «Siamo suscettibili oggi...» disse divertito, ma non gli diedi retta. 

 «Lascialo stare è nervoso» lo rimproverò Red da parte mia. Lessi il messaggio che mi aveva mandato la ragazzina e man mano che i miei occhi si posavano sulle sue parole il sorriso mi scomparve dalle labbra, lasciando posto ad un espressione rassegnata. Quelle poche righe erano una pugnalata al cuore... quell'addio detto con così tanta semplicità fu la cosa che mi fece più male. 

 «Maddy...» dissi a bassa voce. Nel salotto calò un silenzio di tomba. 

 «Maddy?» mi chiese confuso Mark. Alzai lo sguardo. «Mi sa che sono finito in un brutto guaio più di quanto non fossi prima» ammisi più a me stesso che a loro. Red fece un passo nella mia direzione. 

 «Cioè?» si limitò a chiedermi. Lo guardai da sotto le ciglia tenendo la testa bassa e trovai il coraggio di leggere ad alta voce il messaggio. 

 «Punto primo smettila di chiamarmi ragazzina... ho appena visto il servizio sul canale 150. Ma che diavolo ti è saltato in mente? Prima cerchi di riconquistarmi... le rose, questo maledetto messaggio, inviti pure le mie amiche alla prima del tuo dannato film. E poi che fai? Dici a tutto il mondo che è finita. Non stai bene Cal te lo dico io, sappi solo una cosa io ti voglio fuori dalla mia vita non ne voglio sapere più niente. Io sono andata avanti cerca di farlo anche tu... stammi bene. Addio.» lessi lentamente tanto per farmi entrare nella testa quel concetto che faticavo ad accettare. Davvero Maddy era riuscita ad andare avanti? Non so ma il sesto senso mi diceva che l'aveva detto semplicemente per ferirmi. 

 «Che hai intenzione di fare?» mi chiese Mark, io mi limitai a spegnere il display. Che cosa volevo fare? Che cosa dovevo fare? Presi una decisione sofferta, era l'unica soluzione che mi rimaneva, l'ultima spiaggia. 

 «Dopo questa non vedo molte soluzioni... sapete che vi dico? Probabilmente non è destino, non ci posso fare nulla» dissi camminando lentamente su e giù. Non riuscii a stare fermo, camminare mi aiutava a stemperare l'angoscia. 

 «Hai intenzione di arrenderti?» chiese Red, sembrò confuso. «Non è quello che volevate tutti?» solitamente evitavo di rispondere ad una domanda con un'altra domanda, ma in quel caso non mi lasciarono altra scelta. Le mie parole suonarono amare. Non avevo più nessuna voglia di parlare, mi diressi verso le scale per andarmene nella mia stanza. 

 «Cal» mi chiamò Red per attirare nuovamente la mia attenzione. Mi voltai... ero esausto del continuo parlare di me, di Maddy, perché nessuno si faceva gli affari propri? 

 «Cosa? Ascoltate non ce l'ho con voi ma lasciatemi solo. Ci vediamo questa sera, potete venirvi a preparare qui, poi andremo a prendere le ragazze, hanno confermato giusto?» chiesi per cambiare argomento. Sapere che i miei tentativi per riconquistare la ragazzina erano stati vani, mi faceva infuriare ancora di più. 

 «Alyssa e Jade ci saranno» disse Mark tenendo la testa bassa. Sorrisi, ero contento per loro, almeno due su tre sarebbero stati contenti. 

 «Ben per voi, io sfilerò sul red carpet da solo... A sta sera» tagliai corto e salii in camera piantandoli in salotto. Dopo pochi minuti sentii che se ne andarono. Una volta rimasto solo aprii la finestra e uscii in terrazzo, mi accesi una sigaretta e iniziai a pensare a come affrontare quella serata così importante. Sapevo che non avrei dovuto fare cazzate, avrei dovuto indossare la maschera, dovevo essere il Caleb che tutti conoscevano. Avevo passato l'intera giornata chiuso in camera, per miracolo avevo trovato la forza di farmi la doccia e di prepararmi per la prima. Mark e Red mi avevano aiutato a tenere il morale alto e a non impazzire. Ero pronto, mi sentivo all'altezza di quella serata e quello era già abbastanza, mi rimaneva solamente da indossare un fintissimo sorriso e tutto sarebbe andato per il verso giusto, o almeno era quello che speravo. Ero in macchina e davanti a me c'era Red con la sua auto nera imponente, stavamo andando a prendere le ragazze. L'unica a mancare era lei, la mia ragazza, la mia Maddy, la mia ragazzina. Non riuscivo a levarmela dalla testa, mi svegliavo e pensavo a lei, durante la giornata pensavo a lei e anche di sera prima di dormire. Tante volte l'avevo sognata ma più che sogni erano incubi in cui lei diceva di odiarmi con tutta se stessa. Tutto ciò che mi circondava mi ricordava lei, ogni tanto mi sembrava di sentire la sua risata adorabile, ma la verità è che non c'era più e dopo il suo messaggio avevo perso completamente le speranze. Dopo svariati minuti di viaggio ci eravamo fermati davanti alla casa di Alyssa era lì che dovevamo aspettare lei e Jade. Scesi dalla macchina per raggiungere i miei amici che si erano messi in ghingheri per le loro ragazze. Li guardai di sottecchi e sorrisi, sembravano molto agitati, anche io stavo come loro il giorno che feci il servizio fotografico con Maddy. Anche se sembrava una cosa impossibile, ero convinto del fatto che mi fossi innamorato di lei nel momento stesso in cui i nostri occhi, così diversi, si erano incontrati in quella sala riunioni alla Agency Devis. 

 «Non capisco per quale motivo le ragazze ci mettano così tanto a prepararsi» fu la voce di Mark a riportarmi alla realtà. Mi voltai lievemente nella sua direzione, non risposi, ci pensò Red al posto mio. 

 «Ma sta zitto! Anche tu ci metti tanto a prepararti» disse in tono divertito. Ormai Red conosceva Mark quasi quanto me, a dire la verità da quando avevo conosciuto Maddy il nostro rapporto tra amici si era rafforzato ancora di più... lei aveva migliorato la mia esistenza e non era una cosa che avrei dimenticato facilmente. Cercai di non pensarci troppo. 

 «Smettetela di lamentarvi, ora arriveranno» dissi per far finire il battibecco in atto tra i due. Loro mi fulminarono con lo sguardo, io mi limitai a fissare la villa di Alyssa. Pensai che per essere una ragazza "normale" aveva una bellissima casa, probabilmente i suoi genitori stavano bene economicamente. 

 «Che fai con quel cellulare sempre in mano?» mi chiese Mark. Non mi ricordavo nemmeno di averlo ancora. Me lo rigirai tra le mani e guardai l'ora o meglio volevo vedere se c'erano chiamate da parte di Maddy, ma non mi aveva cercato nessuno. 

 «Nulla è che Maddy mi ha bloccato e non risponde alle chiamate» dissi sistemando il cellulare nella tasca interna della giacca. Era patetico il modo in cui mi stavo comportando, non ero mai stato così vulnerabile. 

 «Le passerà» mi disse Red avvicinandosi e dandomi una pacca sulla spalla. Io alzai lo sguardo nella sua direzione e sorrisi, quelle due semplici parole mi fecero rimanere aggrappato alla mia lucidità, lo speravo, ma ero certo che non sarebbe stato così.

«Io credo proprio di no» dissi più a me stesso che a lui. Red alzò gli occhi al cielo, non era abituato al fatto di vedermi rassegnato, nessuno lo era, nemmeno io mi riconoscevo più. Ci furono vari minuti di silenzio in cui noi tre non parlammo, ci limitavamo a fissare il portone della casa di Alyssa, e fu proprio da lei che fu rotto il silenzio. 

 «Ragazzi ma siete elegantissimi!» disse uscendo dalla porta seguita da Jade, alzai lo sguardo per guardarle meglio. Erano splendide come sempre. Alyssa portava un vestito di color rosa, stretto, sembrava una sirena, Mark se la stava mangiando con gli occhi. Jade invece aveva osato con un vestito nero molto scollato, anche lei aderente, guardai Red per assicurarmi che non si schiantasse al suolo per l'emozione. Trattenni una risata nel vedere i miei amici senza parole, erano completamente cotti. Li capivo, anche Maddy mi faceva quell'effetto... 

 «Wow, wow, wow, il red carpet è vostro sta sera» disse Jade venendo verso di noi e ancheggiando in modo esagerato per scherzare. Ai piedi entrambe portavano dei tacchi vertiginosi, non sapevo perché le ragazze si ostinassero a sottoporsi a tale tortura. 

 «Nostro vorrai dire» la corresse Mark avvicinandosi ad Alyssa. 

 «Ragazze siete bellissime come sempre» dissi io per complimentarmi con loro. I miei amici non l'avevano fatto solo perché erano rimasti incantati. Loro sorrisero, non so perché ma sembrava che non ce l'avessero con me, il che mi fece piacere, ci tenevo a quelle ragazze e alla loro approvazione, era anche grazie a loro se la mia vita era migliorata. 

 «Maddy ci ha aiutate a scegliere i vestiti» disse eccitata Alyssa. Abbassai lo sguardo e sorrisi, involontariamente Maddy era al centro anche in quella situazione pur non essendo presente. Alyssa si accorse della mia espressione compiaciuta e in un certo senso triste e mi guardò mortificata. 

 «Oddio perdonami» disse subito per rimediare a ciò che aveva detto. Non volevo che si preoccupasse, era inevitabile che le sue amiche la tirassero in ballo. 

 «Non ti preoccupare» dissi io di rimando sorridendo. Alyssa rilassò le spalle e mi guardò ancora per assicurarsi che fosse davvero tutto apposto. 

 «Cal fammi un sorriso ti prego» mi disse Jade avvicinandosi. Mi accorsi solo in quel momento che avevo abbassato lo sguardo a terra, lo alzai per guardarla negli occhi. 

 «Non sono proprio in vena... lei che fa sta sera?» chiesi, non era programmata la mia domanda ma fu inevitabile non farla. Volevo sapere se stava bene, anche se sapevo già la risposta. 

 «Ci ha scritto sta mattina dicendo che andava da sua madre... dopo aver visto il servizio su di voi era parecchio sconvolta» mi spiegò Alyssa. Alle sue parole rabbrividii, anche Kelly mi avrebbe odiato dopo tutto quello che avevo fatto, non solo il bacio ma a complicare le cose si era messo anche quel servizio in televisione. 

 «Anche io non potevo crederci dato che non sono stato io a dare la notizia» spiegai tirando le mani fuori dalla tasca e calciai un sasso che stava sul marciapiede. Avevo i nervi a fior di pelle, l'aria era tesa, tutti i miei amici stettero attenti a non dire parole di troppo. 

 «Lei è convinta del contrario» disse Jade in difficoltà. Ovvio, Maddy aveva pensato fossi stato io... non poteva fare altrimenti. 

 «Ora smettiamola però, su con il morale mi sto deprimendo» disse Mark battendo le mani per attirare l'attenzione di tutti. Mi limitai a guardarlo, Red invece lo fulminò con lo sguardo. 

 «Certo che tu hai sempre molto tatto Mark» gli disse poggiandogli la mano sulla spalla. Lo ringraziai mentalmente ma non c'era bisogno di fare così, infondo era vero, la situazione stava diventando deprimente. 

 «No ha ragione, non dovevamo parlare di lei, sappiamo che la situazione è quella che è... per quanto fossi arrabbiata con te Cal credimi che a mio parere un giorno riuscirete a chiarirvi» mi disse Jade in tono sicuro e con una vena di dolcezza. Queste parole le avevo sentite anche da Mark e Red ma avevo rinunciato a farmi ulteriori false speranze. 

 «Lo credevo anche io ma dopo il messaggio che mi ha mandato questa mattina ne dubito. Comunque, non perdiamo tempo andiamo a questo evento colossale che tutti aspettano con ansia, io sono con la mia macchina ci vediamo lì» dissi per mettere fine a quella situazione imbarazzante. I miei amici mi diedero retta e andarono verso la macchina di Red, tutti tranne Alyssa che si fermò. 

«Cal» mi chiamò prima che andassi alla macchina. Io mi voltai nella sua direzione. 

 «Dimmi» dissi guardandola da capo a piedi. Lei ci mise un po' prima di rispondermi. 

 «Lei ti ama ancora, solo che ora è accecata dalla rabbia e non riesce a capirlo, è una ragazza che ha sofferto molto e fa tutto questo solo per proteggersi» mi disse a cuore aperto. Le sue parole mi spezzarono un po' di più, mi sentivo responsabile della sofferenza della mia ragazzina. "Sei un coglione Caleb!" mi ricordò la mia testa per la milionesima volta. 

 «Grazie» dissi sorridendo lievemente, Alyssa mi fece l'occhiolino per poi raggiungere gli altri. Io abbassai la testa e dopo qualche secondo salii in macchina. Non era quello l'inizio di serata che avevo programmato. Accesi il motore. 

 «Anche io ti amerò per sempre» sussurrai, poi partii seguendo Red con l'auto. Volevo che finisse tutto al più presto. 


A pochi metri da me dopo una ventina di minuti in macchina l'Heaven Theatre sembrava aspettarmi. In quel famosissimo teatro e su quel famosissimo red carpet avevo sfilato varie volte come ospite. Andai dal parcheggiatore per affidargli la macchina. Dopo aver fatto un respiro profondo e aver preso le chiavi dell'auto aprii lo sportello per uscire. I flash dei fotografi mi accecarono, erano tutti pronti a immortalare il mio arrivo. 

 «Mi raccomando non voglio sorprese quando vengo a riprenderla» dissi al giovane parcheggiatore. Sembrava un diciassettenne non di più, lui mi guardò con aria impaurita e prese le chiavi. 

 «Non si preoccupi signor Graham» furono le uniche parole che riuscì a dirmi. Red mi piombò alle spalle il secondo dopo. 

 «Cal ci sei?» mi chiese mettendomi una mano sulla spalla, mi voltai lievemente per guardarlo, poi allungai lo sguardo per vedere se anche Mark e le ragazze fossero pronte. C'erano tutti, quella era già una gran cosa. Sul red carpet a sfilare c'erano gli attori che avevano partecipato con me al film, alzai una mano per salutarli e loro fecero lo stesso. 

 «Si sono pronto, andiamo» dissi abbottonandomi la giacca nera. Red e gli altri mi accompagnarono fino all'ingresso. 

 «Ragazze state vicino a noi» disse la mia guardia del corpo assicurandosi che le ragazze non si perdessero. Red era molto protettivo quando stavamo a eventi come quello. 

 «Caleb a te l'onore di aprire le danze» mi disse Mark divertito facendomi cenno di andare, ma io non ci trovavo nulla di divertente. I fotografi stavano scattando foto in continuazione, perché dovevo farne di ulteriori?! Odiavo quella parte del mio lavoro, la trovavo assolutamente inutile. «Ragazzi che piacere vedervi qui, voi dovete essere le loro fidanzate scusatemi che cafona, io sono Megan» disse la serpe. Aveva un pessimo tempismo quella ragazza, doveva mettersi in mostra sempre nei momenti peggiori. 

 «Piacere, ci siamo già viste al party per il vostro film» le disse Alyssa cercando di usare un tono gentile, ma il suo intento fallì. Trattenni una risata nel vedere che non aveva stretto la mano a Megan. 

 «Giusto si, hai ragione... Caleb andiamo insieme?» mi disse poi porgendo la mano a me in attesa che io la prendessi come un gentil uomo. Alzai gli occhi al cielo, non avevo alternative se non quella di assecondarla, avevamo troppi occhi puntati addosso. 

 «Andiamo» dissi prendendole la mano. Lei mi sorrise soddisfatta, speravo che non si illudesse o che si facesse idee strane. 

 «Ci vediamo dentro!» sentii Mark urlare. Non mi voltai perché fui travolto dai giornalisti che chiamavano il mio nome. L'incubo aveva avuto ufficialmente inizio. 

 «Come stai? Ho visto la notizia alla TV sta mattina» mi disse la stronza mettendosi in posa per le foto, io feci lo stesso cercando di essere disinvolto, ma allo stesso tempo dovevo risponderle. Megan decideva di fare domande nei momenti sbagliati. 

 «Niente domande Megan, anzi piuttosto tu c'entri qualcosa?» chiesi guardandola negli occhi. Un ghigno divertito le si disegnò in faccia, era la classica "cattiva della storia" su questo non c'erano dubbi e quella sera indossava un abito che andava in disaccordo con quel che era il suo carattere, vestita di quell'azzurro chiarissimo e con quella gonna formata da strati e strati di tulle poteva sembrare una vera e propria principessa e non di certo una "malefica". 

«Niente domande l'hai appena detto» disse guardando le macchine fotografiche e distogliendo lo sguardo da me. Anche se non aveva detto né si né no io capii che era stata lei. Avrei dovuto immaginarlo. 

 «Caleb sono vere le notizie su te e Madison?» mi chiese una giornalista allungando il microfono con l'asta nella mia direzione. Non avrei potuto evitare quella domanda in eterno dunque decisi di rispondere per farli smettere. 

 «Come mai è finita? Che è successo?» chiese un altro prima che io riuscissi a rispondere. Mi allontanai dal fianco di Megan e feci qualche passo avanti per avvicinarmi ai microfoni. 

 «Non sono qui per dare informazioni sulla mia vita privata» dissi semplicemente. La stronza mi raggiunse subito dopo, qualcuno le avrebbe fatto domande, infatti fu così, i giornalisti non esitarono nemmeno per un secondo. 

 «Megan ora che siete entrambi single tornerete insieme?» chiese la stessa giornalista. Perché diavolo dovevano fare quelle domande? Capii che a nessuno di loro interessava realmente del film. 

«La trovo una cosa molto improbabile» disse Megan poi mi prese per mano e continuammo la nostra sfilata, per fortuna non mancava molto. Mi scostai dal suo tocco senza dare troppo nell'occhio. 

 «Non sei stufa di stare in questo mondo?» le chiesi dopo qualche minuto. Lei mi guardò come se avessi detto la cazzata più grande della storia. 

 «Niente affatto... ho soldi, sono famosa, tutti parlano di me, che cosa potrei avere di meglio?» mi chiese come se fosse tutto quello che una persona potesse desiderare. A dirla tutta in principio la vedevo come lei ma le cose erano cambiate e dopo aver aperto gli occhi avevo capito che la mia vita era un trappola da cui non ero più capace ad uscire. Il labirinto del Minotauro a confronto sarebbe stato una passeggiata. 

 «Non cambierai mai, è per questo che non mi sei mai piaciuta» le dissi guardandola con disprezzo. Megan era la classica ragazza senza un briciolo di personalità, le bastava scuotere i capelli e farsi fotografare per essere felice. Lei mi guardò con gli occhi che sembravano due fessure, io mi limitai a ricambiare il suo sguardo. 

 «Sai che c'è? Si, sono stata io a dare la notizia, ti ho sentito parlare con Red all'uscita dalla radio» ammise a denti stetti cercando di mantenere un tono basso. Sorrisi tra me, non aveva detto una cosa nuova, l'avevo capito da tempo che era una bastarda, ci si poteva aspettare di tutto da una come lei. 

 «Sei solo una bastarda che vale meno di zero» dissi per darle il colpo di grazia avvicinandomi al suo orecchio. La sentii inspirare, sapevo di averla colpita dove le faceva più male. 

 «Tu vali ancora meno, ti serve un agente per pilotare tutta la tua intera vita, senza Jaxon non saresti nessuno» mi disse lei facendo un passo indietro. Risi lievemente per le sue parole. Doveva impegnarsi di più per offendermi. 

 «Ti ricordo che lui lavora anche per te» dissi facendole l'occhiolino poi la lasciai lì da sola come aveva fatto lei la sera del party a Beverly Hills.


Entrai nel salone principale dove la stanza e i tavoli erano addobbati in modo elegante, i camerieri stavano già passando con i vassoi e i bicchieri di champagne. "Finalmente qualcosa da bere" pensai. Avevo bisogno di un po' di alcol, presi un bicchiere e mi guardai intorno per cercare i miei amici. Ci misi poco a individuare la chioma rosa di Jade, era un vero punto di riferimento quella ragazza. 

 «Ci hai messo meno del previsto» mi disse Mark vedendomi già lì. Io buttai giù l'intero contenuto del bicchiere sotto lo sguardo di Red. Speravo che non mi rimproverasse per il fatto che dopo avrei dovuto guidare. 

 «Avevamo ragione, è stata Megan ad avvisare la stampa» comunicai io. Le amiche di Maddy sgranarono gli occhi, Mark non sembrava molto sorpreso, era stato proprio lui il primo a sospettare di Megan e aveva ragione. 

 «Dici sul serio?» mi chiese la mia guardia del corpo per saperne di più. Certo che era così, non c'era da stupirsi. «Io a quella strapperei tutti i capelli che ha in testa» disse Alyssa infuriata, poi iniziò a guardarsi intorno cercando di individuare la serpe in questione. Ma di Megan neanche l'ombra. 

 «Datti una calmata» la ammonì Jade a denti stretti. Solitamente era Jade quella che partiva con il piede di guerra, ma negli ultimi tempi si erano scambiate un po' i ruoli o erano molto simili più di quanto pensassi. 

 «Cerchiamo il nostro tavolo e beviamoci qualche bicchiere di questo buon champagne» dissi prendendo due bicchieri al volo da un cameriere che ci stava passando di fianco in quel momento. Poi li porsi alle ragazze. 

 «Dovresti fare un giro di saluti Cal, se non lo fai verrà Jaxon a romperti le palle e non credo che tu voglia questo» mi disse Red poco dopo che avevamo raggiunto il tavolo. Io mi guardai intorno, c'era il Signor Cooper non che il regista del film, il produttore e i miei colleghi. 

 «Hai ragione... torno subito» dissi acconsentendo a ciò che mi aveva consigliato di fare. Mi stupii del fatto che Jaxon non si era ancora fatto vedere. Dopo aver fatto un giro generale di saluti e aver stretto mani di persone che conoscevo a malapena venni bloccato da Olivia, la ragazza con cui ero finito a letto la notte di Halloween. "Ci mancava solo lei" imprecai mentalmente. Più speravo che la serata procedesse tranquilla più incontri spiacevoli facevo. «Guarda chi si vede» mi disse guardandomi con aria sognante da capo a piedi. Odiavo essere osservato in quel modo, lo permettevo solo a Maddy e a nessun'altra. 

 «Olivia che ci fai qui?» chiesi curioso nel vederla lì. Solitamente non partecipava ad eventi simili, non immaginavo chi potesse averla invitata e a essere sinceri nemmeno mi interessava. «Ovviamente sono stata invitata» mi disse lei continuando a guardarmi con fare di apprezzamento, doveva darci un taglio. 

 «Certo... scusami ma devo salutare molta gente» le dissi superandola. La sua voce gracchiante mi bloccò di nuovo. «Lo sai che da quando hai conosciuto quella ragazza sei diventato un coglione?» mi chiese in tono offensivo. Per tutta risposta sorrisi perché infondo aveva ragione. «Si, hai proprio ragione» dissi girando sui tacchi per andarmene. Dopo Olivia, iniziai il mio giro di saluti che durò molto poco. Megan aveva avuto la mia stessa idea ma per fortuna non ci incrociammo più.


Poco dopo tornai al tavolo per sedermi con i miei amici, le ragazze avevano l'aria di divertirsi, era una serata tranquilla, non una festa dove ci si scatena ma piuttosto dove si fa conversazione e si sta in compagnia. 

 «Chi era quella ragazza che hai ignorato?» mi chiese Jade in tono curioso guardando Olivia che stava ferma dove l'avevo lasciata molto tempo prima. Quella ragazza era senza speranze, non capivo come avessi fatto a portarmela a letto in passato. 

 «Meglio che tu non lo sappia, credimi» dissi ricordando la sera di Halloween e la faccia sconvolta di Maddy quando mi aveva beccato a letto con lei. Scacciai quel pensiero dalla testa. Per fortuna Jade non riuscì a fare altre domande perché la nostra attenzione fu richiamata dal Signor Cooper che salì sul palco. 

 «Buonasera a tutti e benvenuti alla prima di "Crazy Love". Volevo fare i miei complimenti a tutte le persone che hanno lavorato a questo film, senza gli attori meravigliosi che hanno partecipato non sarei mai riuscito a creare tutto questo. Un ringraziamento speciale lo voglio fare a Caleb e Megan che hanno interpretato i loro personaggi in modo sublime» disse complimentandosi con noi. Dopo le sue parole mi alzai in piedi e Megan seduta ad un tavolo poco distante fece lo stesso. Tutti applaudirono, sorrisi e mi godetti quel momento di gloria. Finiti gli applausi tornammo a sederci. 

 «Prima di continuare i festeggiamenti e questa serata tra di noi ho preparato una sorpresa. Luci per favore» disse il Signor Cooper. Ormai conoscevo bene quell'uomo, avevo lavorato con lui anche per altri film, lo ammiravo molto. Le luci calarono e la sala si fece buia, a illuminare il tutto c'era solo lo schermo che tutti potevano ammirare. Dopo pochi secondi di attesa partì quello che era il trailer ufficiale di "Crazy Love" mi faceva sempre uno strano effetto vedermi sul grande schermo. Le scene erano venute molto bene, la mia interpretazione era perfetta, il personaggio era costruito per essere interpretato da me, sapevo di aver fatto un buon lavoro. 

 «Sei molto bravo» disse Jade a bassa voce. Mi voltai lievemente per sorriderle. 

 «Ti ringrazio, è l'unica cosa che mi riesce bene» ammisi. Alyssa stava fissando le scene con la bocca aperta, immaginavo che fosse un'amante dei film d'amore. 

 «Se solo Maddy potesse vederti» sussurrò tra se senza accorgersi di aver parlato ad alta voce. La guardai trattenendo una risata, sembrava una bambina davanti al suo cartone preferito. Vidi che Mark le tirò una gomitata, io mi voltai prima che Alyssa capisse che l'avevo sentita. Pensai a Maddy e a quanto avrei voluto che fosse accanto a me, le sarebbe piaciuto quel trailer ne ero certo. Poco dopo le luci si riaccesero e lo schermo tornò a proiettare il cartellone pubblicitario del film e il regista prese nuovamente la parola. 

 «Spero che il film che proietteremo per intero tra un'ora vi piaccia e che sia all'altezza delle vostre aspettative, questo era solo un piccolo assaggio. Buona serata a tutti» disse per poi scendere dal palco. Un applauso generale fece animare la sala che poco prima era calata nel silenzio più totale. Dalle facce sorridenti di tutti capivo che quello che avevamo portato in scena era stato apprezzato. 

 «Sappi che sono la tua fan numero uno» mi disse Alyssa eccitata. Mi faceva piacere ricevere complimenti sul mio lavoro. 

 «Sono contento che vi sia piaciuto, alla fine queste cose mi danno soddisfazione, il mio lavoro mi da soddisfazione, peccato che la vita che faccio però non sia altrettanto soddisfacente» dissi con una vena di amarezza nella voce. Gli occhi dei miei amici mi guardarono con tenerezza. Poi sentii una mano sulla spalla, per poco non feci un balzo sulla sedia. 

 «Che cosa non è soddisfacente?» mi chiese una voce che conoscevo fin troppo bene. Finalmente si fece vivo, mi voltai verso Jaxon rimanendo seduto.

«Jaxon tu e il tuo tempismo siete sempre perfetti» dissi cercando di sorridere. Rise lievemente, pensai che la sua risata fosse davvero diabolica. 

 «Posso rubarti un momento?» chiese tornando serio. Io alzai gli occhi al cielo e guardai Red che aveva la mia stessa identica faccia in quel momento. 

 «Posso dire di no? Comunque loro sono Alyssa e Jade» dissi presentando le due ragazze, poi mi alzai in piedi. 

 «Siete delle ragazze bellissime, piacere sono l'agente di Caleb... Ma Maddy dov'è?» chiese poi curioso notando la sua assenza. Prima che dicesse altro gli appoggiai una mano sulla schiena per allontanarci da lì. 

 «Andiamo» mi limitai a dire seguendolo. 


Jaxon mi condusse nell'atrio del teatro lontano da occhi indiscreti. Perché doveva fare il guastafeste anche quella sera? 

 «Allora è tutto vero, tu e lei vi siete lasciati» disse mettendosi le mani in tasca. La sua non era una domanda ma un'affermazione, il suo tono non mi piacque per niente. Il suo divertimento quando parlava della mia vita sentimentale era fuori luogo ma lui non lo capiva, o meglio faceva finta di non capire. 

 «Come se tu non lo sapessi già» dissi a denti stetti. Volevo evitare di litigarci proprio lì, non era il luogo e nemmeno il momento adatto. 

 «Volevo farti i complimenti, le riprese sembrano molto belle» mi disse poi. Era la prima volta che mi faceva i complimenti, solitamente trovava sempre qualcosa di male per farmi delle critiche che lui credeva costruttive, ma in realtà di film non ci capiva proprio nulla. 

 «Grazie» dissi guardandolo negli occhi. C'era di più, il suo sguardo parlava da se, sapevo che era in arrivo una delle sue battute. 

 «C'è da dire che senza tutti i miei sforzi tutto questo non sarebbe possibile, insomma, sappiamo che sono il migliore in questo campo... guardati intorno Cal tutti acclamano il tuo nome e se continueremo così questo durerà per sempre» mi disse guardandosi intorno con fare teatrale. Trattenni una risata per non scoppiare a ridergli in faccia. Merito suo? Era davvero convinto di quel che stava dicendo? 

 «Mi ammirano per il mio lavoro, sono io l'attore ricordi? Tu stai semplicemente dietro le quinte dunque non dire stronzate» dissi in tono serio. Jaxon doveva finirla di prendersi il merito di cose che non gli appartenevano nemmeno. 

«Sei sempre stato un ragazzo ingrato, sei irrecuperabile. Pensaci, sai anche tu che se non fossi intervenuto personalmente per farti lasciare con quella ragazza la tua carriera sarebbe andata a rotoli, invece guarda... la mia è stata la mossa migliore che potessi fare, la rottura con Maddy ti ha portato un maggiore impatto mediatico più di quando stavate assieme» disse alzando il tono. Rimasi perplesso davanti alle informazioni che si stava facendo scappare. La mia faccia si trasformò in una maschera di pura rabbia e Jaxon se ne accorse. Ero sicuro che non avesse programmato di rivelare certe cose. 

 «Che cosa hai detto?» chiesi in tono minaccioso. Speravo di aver capito male. Era stata tutta opera sua la rottura con Maddy. Che cretino ero stato, come avevo fatto a cadere in una trappola simile?! 

 «Devo ripetere tutto? Dai Cal non cadere dalle nuvole, sai che questo mondo funziona così, io ho fatto di tutto per aiutarti, per la tua fama e anche Megan in un certo senso è stata d'aiuto» continuò a spiegare come se fosse una cosa normale. Ma per me non c'era nulla di normale. Megan, il bacio, tutto era stato studiato a tavolino, il problema è che me n'ero reso conto troppo tardi. 

«Era tutto programmato... anche Carola c'entrava con tutto questo tuo piano assurdo» dissi ricordandomi che era stata la segretaria della Agency a chiamare Maddy per venire lì. Mi passai una mano sui capelli, non poteva essere successo davvero... 

 «Parli della segretaria della Agency Devis? No, lei non ne sapeva nulla, ma la sua chiamata a Maddy è stata utile ad accelerare il piano che avevo studiato con Megan» mi disse. Apprezzai il fatto che Carola fosse finita nella faccenda senza saperne nulla, le coincidenze non avevano aiutato. Cercai di mantenere la calma ma non ci riuscii, mi fiondai su Jaxon prendendolo per la giacca. Le nostre facce erano talmente vicine che potevo sentire il suo respiro sulla pelle. 

 «Sei un bastardo, ora mi è tutto più chiaro... con che coraggio mi dici queste cose con così tanta calma?» chiesi scuotendolo per farlo parlare. 

 «Non ti scaldare, sappiamo che cosa succede quando ti scaldi troppo, non è momento di dare spettacolo» mi disse cercando di divincolarsi dalla mia presa. Dopo qualche momento di resistenza lo lasciai. 

«Non ti spacco la faccia solo perché ho una cosa più importante da fare» dissi scendendo di corsa le scale. Maddy, dovevo andare da lei, dovevo spiegarle che ero stato vittima di un inganno. 

«Dove stai andando? Non puoi lasciare la serata, torna qui!» sentii la voce del mio agente ormai troppo lontana, ero già fuori.


Mi avviai a passo deciso verso il parcheggiatore, mi serviva la macchina all'istante. 

 «Portami la macchina, subito» dissi al ragazzino che andò subito senza fare storie. Tirai fuori il cellulare e chiamai Maddy. 

«Maledizione ragazzina, rispondi» imprecai, ma non ottenni risposta. Dopo pochi minuti la mia macchina era davanti a me. 

«Ecco la sua macchina» mi disse il giovane parcheggiatore porgendomi le chiavi. Tirai fuori una banconota dai pantaloni. 

«Grazie, tieni questi» dissi mettendogli i soldi in mano. Poi salii in macchina e partii a tutta velocità.

  

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