CAPITOLO 43

CAPITOLO 43

Maddy

La festa stava procedendo bene, Hope si stava divertendo con le sue amiche e amici, anche se in quel preciso momento era impegnata a parlare con Caleb. Il mio ragazzo era circondato da ragazzine. Stavo con Alyssa e Jade a guardare la scena, prima o poi sarei dovuta andare personalmente a staccarle da lui, ma per il momento mi sembrava che Caleb avesse tutto sotto controllo. 

 «Vallo a salvare, quelle ragazzine sono veramente invadenti» mi disse dopo una decina di minuti Alyssa. La guardai sorridendo, poi guardai Caleb che sembrava abbastanza insofferente. Mi sentivo in colpa per averlo lasciato da solo ma dall'altra parte quella situazione aveva del comico. 

 «Per me se la sta cavando benissimo» dissi incrociando le braccia al petto e lo guardai in tutta la sua bellezza. Il suo look total black gli donava molto. 

 «Tutto il contrario tesoro. Più volte si è guardato in giro per cercarti» disse dopo un po' Jade riportandomi alla realtà. Guardai le mie amiche, forse avevano ragione. 

 «Va bene, vado a mettere fine alle sue pene» dissi arrendendomi al loro volere. In realtà era anche il mio volere solo che non lo davo a vedere. Anche se non lo ammettevo ad alta voce non mi stava bene il fatto che quelle ragazzine gli stessero appiccicate in quel modo. 

 «Noi andiamo lì dai ragazzi, vi aspettiamo» mi disse Alyssa prima di voltarsi per raggiungere Mark e Red. 

 «Perfetto torno subito» dissi alle mie amiche. Mi bloccai poco dopo perché sentii la voce di Jade. «Tua sorella ti odierà per quello che stai per fare» mi disse. La guardai e trattenni una risata, sapevo che aveva ragione. 

 «Hope se ne farà una ragione» dissi concludendo la questione.


Raggiunsi il mio ragazzo. Caleb si illuminò nel vedermi arrivare verso di lui, mi avrebbe ringraziato all'infinito per quel gesto. 

«Hope, ragazze, mi dispiace dirvelo ma mi porto via il mio ragazzo» dissi mettendomi di fianco a lui. Caleb mi guardò sorridendo poi mi mise un braccio intorno alle spalle. Le ragazze presenti, compresa mia sorella, mi guardarono con gli occhi che sembravano due fessure. "L'invidia... che brutta bestia" pensai dentro di me cercando di trattenere una risata davanti alle loro facce sconcertate. 

 «Sei una guastafeste lo sai?» mi chiese Hope incrociando le braccia. La guardai sorridendo, ma lei non ricambiò. 

 «Si, me lo dicono sempre» le dissi in tono divertito ricordando che anche Alyssa e Jade molte volte me lo dicevano. Durante quel piccolo battibecco le amiche di mia sorella guardarono la scena interessate. Caleb invece, si trattenne per non scoppiare a ridere. 

 «Maddy sei talmente fortunata a stare con lui, vorrei essere te, giuro» ammise Sierra, un'amica di Hope. Sierra aveva interrotto il nostro gioco di sguardi con la sua affermazione. La guardai sorridendo, anche mia sorella mia aveva confessato di volere un ragazzo come Caleb. Quelle ragazze erano troppo immature per capire che la mia storia non era tutta rose e fiori come si poteva immaginare. 

 «C'è da dire che ci sono molti ragazzi carini della vostra età qui, perché non vi fate avanti?» propose Caleb. Le ragazze si guardarono tra loro, non capii che cosa si dissero silenziosamente, fatto sta che non si mossero di un passo. 

 «Ben detto si, guardate c'è Sebastian, Edward e molti altri. Andate su!» dissi io indicando i primi due ragazzi che individuai nel mio raggio visivo. Sapevo che Sebastian e Edward erano in classe con mia sorella, ed ero pronta a scommettere che a Hope piacesse Edward. 

 «Andiamo ragazze, Caleb purtroppo non è più sul mercato» disse Hope dopo averci pensato un po' su. Le sue amiche non fecero storie e la seguirono. Dovevo ammettere che mia sorella era proprio fatta per essere il capetto del gruppo.


Rimasti soli Caleb sospirò sollevato. Ero a conoscenza che non gli piaceva quando la gente gli stava addosso, ma in quell'occasione non si era lamentato anzi, tutto il contrario. Il mio ragazzo aveva fatto di tutto per far felice mia sorella e anche le sue amiche. L'avevo guardato per tutto il tempo da lontano e avevo visto che aveva fatto autografi e perfino foto, il che me lo fece amare ancora di più. 

 «Ragazzina grazie di avermi salvato» mi disse prendendomi per i fianchi. Le sue mani poi sfiorarono la mia schiena nuda, mi aveva chiesto di non mettere nulla di troppo sexy e io avevo fatto esattamente il contrario. 

«Quante foto e autografi ti hanno fatto fare?» gli chiesi già sapendo bene la risposta. Poi gli poggiai le mani sul petto. 

 «Meglio che non te lo dico, dove sono gli altri?» mi chiese guardandosi in giro. Il giardino non era molto grande, ma con tutta la gente che c'era si faceva fatica a trovarsi con un solo sguardo. «Laggiù, li raggiungiamo?» gli chiesi indicando il punto esatto dove stavano i nostri amici. «Assolutamente si, mi è mancato parlare con persone adulte» mi disse Caleb prendendomi per mano. 

 «Giuro che non ti mollerò più per tutta la serata» gli promisi divertita. Caleb si passò la lingua sulle labbra, adoravo quando lo faceva. «Era quello che speravo» disse dandomi un bacio lieve, poi ci avviammo dai nostri amici. «Amico vedo che fai colpo sulle ragazze di tutte le età» lo prese in giro Mark facendo l'occhiolino. Guardai Caleb che non mi sembrò per niente divertito dall'affermazione dell'amico. Mark non aveva tutti i torti, avevo notato anche io che faceva colpo sulle ragazzine, sulle ragazze più mature e anche sulle donne adulte. Caleb aveva un vero potere persuasivo. 

 «Dacci un taglio Mark! Piuttosto, Red, non ti è passato per la testa che mi servisse aiuto?» chiese il mio ragazzo a Red. La sua guardia del corpo in quell'occasione non gli aveva coperto le spalle, al contrario, era stato immobile a godersi lo spettacolo da lontano. 

 «No Cal, te la stavi cavando molto bene» gli disse Red con un sorriso innocente. 

 «L'ho salvato io, problema risolto» dissi per far cessare quel battibecco. Le mie amiche si guardarono divertite. 

 «Sei meglio di Wonder Woman» mi disse Alyssa fiera. Sentii la risata lieve di Caleb, anche io ero divertita dall'affermazione della mia amica. 

 «Adesso non esageriamo» dissi facendo la finta imbarazzata. 

 «Maddy, guarda chi sta venendo verso di noi» disse Jade d'un tratto. Io e Caleb ci voltammo in contemporanea, speravo che non succedesse nulla del genere invece... 

 «Benissimo... ci mancava solo mister simpatia» disse sotto voce il mio ragazzo con tono irritato. Il primo incontro tra lui e Charlie al centro commerciale non era stato dei migliori. Io alzai gli occhi al cielo. 

 «Cal ti prego» dissi guardandolo negli occhi. Caleb capì che mi riferivo al fatto di non fare cazzate o altro, non volevo che per colpa di quel coglione del mio ex la festa finisse in un dramma. 

 «Non farò nulla tranquilla» mi disse avvicinandomi a lui. Gli misi una mano sul petto per rassicurarlo e guardai Charlie che si era fermato a salutare delle persone. Lo vedevo con occhi diversi dopo come si era comportato con Caleb, avevo visto un ghigno quel giorno sul suo volto che non mi era piaciuto per niente. 

 «E quello chi sarebbe?» ci chiese in tono incuriosito Mark. Alyssa e Jade si guardarono, alle mie amiche non era mai stato più di tanto simpatico quel ragazzo. 

 «Si chiama Charlie, stava con Maddy ai tempi delle medie» spiegò poi Alyssa. Alla parola "ex" sia Mark che Red rimasero scioccati, Caleb invece mi strinse ancora di più a se. Sentivo il suo corpo teso, speravo si rilassasse perché non c'era nulla di cui preoccuparsi. 

 «Ora si che c'è da divertirsi» disse Red incrociando le braccia. Lo fulminai con lo sguardo. 

 «Vi prego, dateci un taglio...» dissi io, i miei amici capirono e si cucirono la bocca per mia fortuna. Charlie nel mentre ci aveva raggiunti ed era di fronte a noi. 

«Maddy complimenti, avete organizzato proprio una bella festa» mi disse squadrandomi da capo a piedi. Ad essere sincera non mi piacque per niente il luccichio che intravidi nei suoi occhi. Ero sicura che Caleb l'avrebbe volentieri ucciso in quel momento e non esagero. 

«Grazie, è merito anche di tutti loro» dissi io guardando i miei amici. Charlie non degnò i presenti nemmeno di uno sguardo perché era concentrato su di me. Ero sicura del fatto che si fosse messo in testa di voler dare fastidio a Caleb. 

«Ciao Charlie! É un piacere rivederti» disse poi Alyssa con un finto tono gentile. Charlie finalmente spostò la sua attenzione su di lei e a guardarlo male era Mark in quell'instante.«Anche per me Aly, Jade wow i capelli sono molto appariscenti» disse poi Charlie. I ragazzi avevano uno sguardo truce, fortunatamente però lui non se ne accorse o almeno non fece caso ai loro sguardi. 

«Belli vero!» disse Jade ravvivandosi i capelli. Io sorrisi, lei si che sapeva sdrammatizzare le situazioni. 

 «Charlie ti presento i miei amici, loro sono Mark e Red» disse poi Caleb. Il mio ragazzo aveva capito che ai suoi amici stavano dando fastidio le occhiate di quel ragazzo sulle loro ragazze, se così si potevano definire. L'unica coppia di fatto eravamo solo io e lui. 

 «Piacere ragazzi... Caleb posso rubarti Maddy solo per un ballo?» chiese poi. Caleb si scostò un po' da me e si mise le mani in tasca. A quel punto guardai il mio ex ragazzo cercando di capire le sue intenzioni. 

 «La scelta sta a lei, non prendo io le sue decisioni» disse secco. Guardai Caleb e lo pregai mentalmente di dire di "no", doveva impedire che andassi con Charlie perché non avevo la minima voglia di stare da sola con quello lì. 

«Non mi sembra il caso, sono una pessima ballerina» dissi cercando di trovare una scusa plausibile per rifiutare la sua offerta, ma il mio tentativo fallì. 

 «Ma che dici? Da quel che ricordo balli benissimo, dai un ballo...» mi disse porgendomi la mano. Charlie stava passando ogni limite, non avevamo più contatti da anni, non capivo perché si comportasse così. Per me lui era e sarebbe sempre stato il passato anzi nel passato. 

«Caleb a te...» cercai l'appoggio di Caleb, ma lui non mi fece nemmeno finire di parlare, alzò soltanto lo sguardo e mi guardò negli occhi. 

 «Vai» mi disse semplicemente, poi tornò con la testa bassa. Dove era finita tutta la sua rabbia, la sua gelosia? In quel momento non lo capii, perché si stava comportando così? Guardai Caleb un'ultima volta poi mi avviai con Charlie al centro del giardino dove tutti stavano ballando sulle note di una canzone abbastanza ritmata.

Caleb

Non so come ma ero riuscito a mantenere la calma, o meglio, avevo cercato di non perdere le staffe e dire parole a quel coglione di Charlie. Non sapevo perché avevo lasciato andare Maddy sappiate solo che me ne ero pentito nel momento stesso in cui si era allontanata con quel ragazzo. 

«Ma è sempre stato così coglione quello lì?» chiesi più a me stesso che alle amiche di Maddy. 

 «A me non è mai andato più di tanto» mi confessò Jade con tono sincero. Speravo che anche Alyssa fosse della stessa idea. 

 «Nemmeno a me in realtà» disse subito dopo Alyssa. Perfetto, quel tipo non stava simpatico a nessuno e dalle facce che avevano i miei amici capii che anche loro erano infastiditi dal suo comportamento. 

 «Tutto apposto ragazzi? Vi state divertendo?» ci chiese Kelly. Non mi accorsi del suo arrivo fino a che non parlò, ero troppo concentrato su Maddy. Charlie doveva tenere le mani a posto, stava superando dei limiti che non avrebbe dovuto superare. 

 «Kelly è tutto perfetto» disse Alyssa alla madre della mia ragazza. Le rivolsi un sorriso cercando di farmi vedere tranquillo, non volevo che si creassero problemi, soprattutto non in quell'occasione. 

 «Maddy non è con voi?» chiese poi notando l'assenza di sua figlia. Nessuno disse nulla, poco dopo però prese la parola Mark. 

 «No, ce l'ha portata via quel ragazzo lì» disse contrariato indicando il punto esatto dove si trovava Charlie. 

 «Charlie... speravo non facesse sciocchezze ma vedo che non è cambiato molto, l'ho invitato solo per educazione dato che conosce Hope da quando è una bambina» spiegò Kelly cercando di giustificarsi. La guardai, non doveva sentirsi in colpa, infondo non era colpa sua se il ragazzo in questione si era fatto strane idee su Maddy. 

 «Non preoccuparti, nessun problema» dissi cercando di tranquillizzarla. Kelly mi guardò come per chiedere "scusa" ma non ce n'era bisogno.

«Tra poco dovrebbe arrivare la torta, vado dentro ad aspettare» ci disse poi controllando l'ora sull'orologio che portava al polso. 

 «Veniamo anche io e Jade» disse Alyssa. Così facendo in assenza delle ragazze potevo parlare tranquillo con Mark e Red. La ringraziai mentalmente. 

 «Si, con piacere» disse Jade affiancando la sua amica. 

 «Perfetto grazie ragazze» disse Kelly, poi se ne andarono dentro casa. 


Sospirai, la canzone era finita ma Maddy stava ancora parlando con Charlie. Alzai gli occhi al cielo, non ne potevo più. 

 «E rimasero in tre» disse Red mettendosi le mani in tasca. Lo guardai poi tornai a guardarmi le scarpe, volevo tirare un pugno a qualcosa ma non mi sembrava né il momento né il luogo adatto. 

 «Quel Charlie non lo sopporto» dissi in tono frustrato passandomi una mano sui capelli. I miei amici si guardarono, avevano capito che stavo per scoppiare. 

 «Maddy ti ha implorato con gli occhi di impedirle di andare» mi disse il mio migliore amico con tono tranquillo. Mark aveva perfettamente ragione ne ero consapevole, ma l'avevo lasciata libera di prendere la sua scelta. 

 «Già è vero, perché non l'hai fermata?» mi chiese la mia guardai del corpo. Red era stupito dal mio comportamento, conoscendomi si sarebbe sicuramente aspettato un altro tipo di reazione. «Non volevo passare per il fidanzato geloso» ammisi per la prima volta ad alta voce. Era stata quella la molla che mi aveva impedito di fare scenate, non volevo passare per lo stronzo geloso davanti alla mia ragazza e soprattutto agli occhi di quel Charlie. 

 «Fossi in te andrei a riprendermela» mi disse Mark dandomi una pacca sulla spalla. Lo guardai e sorrisi, avevo intenzione di farlo già da molto tempo. In quel momento decisi di tornare il Caleb di sempre. 

 «Era quello che stavo per fare amico» dissi e poi me ne andai a passo spedito verso il mio bersaglio.


Maddy stava di spalle dunque non poteva vedere che stavo andando verso di lei, mentre il coglione se ne accorse ma mi ignorò e continuò a parlare con la mia ragazza. Feci un respiro profondo, poi mi piazzai proprio di fianco a Charlie che mi guardò con uno sguardo che non capii molto. 

 «Charlie tempo scaduto» gli dissi poggiandogli una mano sulla spalla. Strinsi la sua camicia per fargli capire che con me non poteva più scherzare. 

 «Cal!» mi disse Maddy sorpresa e contenta al tempo stesso di vedermi. Per tutta risposta le feci l'occhiolino. 

 «Andiamo dagli altri?» le chiesi poi lasciando la spalla di Charlie. Maddy mi guardò e annuì felice. 

 «Certo» fu l'unica cosa che disse poi si avvicinò a me. Charlie ci stava davanti e guardava la scena con sguardo contrariato. Non sapevo che stupide pretese avesse su di lei... 

 «Te l'hanno mai detto che sei un maleducato?» disse poi stringendo i pugni lungo i fianchi. Guardai la mia ragazza poi puntai gli occhi dritti nei suoi, che cosa aveva detto? Stava veramente cercando di mettersi contro di me? Sorrisi lievemente, mi faceva pena quel ragazzo, non aveva idea di quello che avrei potuto fargli. 

 «Parli con me?» chiesi guardandomi intorno assicurandomi che Charlie ce l'avesse proprio con me. 

 «E con chi sennò?» chiese lui con tono secco. Maddy stava guardando la scena preoccupata e mi poggiò una mano sul braccio, sapevo che dentro di lei stava pregando perché non spaccassi la faccia a quel deficiente. 

 «Vediamo se ho capito bene, mi porti via la ragazza per ballare, la tocchi dove ti pare e piace, le parli all'orecchio e sarei io il maleducato?» gli chiesi in tono divertito. Lo stavo palesemente prendendo per il culo, Charlie non staccò un secondo gli occhi da me, anzi, il suo sguardo si fece sempre più arrabbiato. 

 «La conosco da quando eravamo dei ragazzini, non devi intrometterti» disse, poi guardò Maddy ma lei non disse una parola in suo favore. Sorrisi alla mia ragazza. 

 «Ragazzi smettetela» disse poco dopo interrompendo la guerra silenziosa che era in atto tra me e quello sbruffone. 

«Te lo sei scelto proprio male Maddy» disse poi il bastardo. Guardai la mia ragazza, che scostò la sua mano dal mio braccio, io feci un passo avanti verso Charlie che indietreggiò. Sentivo di essere in vantaggio in quel momento. 

«Ascoltami bene, ora giri i tacchi e te ne vai dalla festa. Kelly ti ha invitato solo per rispetto e nient'altro. Ah e sappi che non ti tiro un pugno solo per non dare spettacolo» gli dissi in un sussurro a un centimetro dalla faccia, il mio tono era minaccioso, speravo che il ragazzo che mi stava di fronte mi desse ascolto. Charlie mi guardò ma non replicò era come pietrificato, ero sicuro che nessuno mai l'avesse messo al suo posto prima di quel momento. 

«Andiamo Cal, lascialo perdere... Charlie quella è la porta puoi andare via e per favore non farti più vedere» disse Maddy. Charlie sgranò gli occhi incredulo, non sembrava credere alle parole di Maddy. Nessuno disse più nulla e dopo aver esitato per qualche secondo Charlie la ascoltò e se ne andò senza spiaccicare parola. Tirai un sospiro di sollievo e misi un braccio intorno alle spalle di Maddy che mi sorrise. Rimanemmo in quella posizione a guardare il bastardo allontanarsi da noi.  

«Scusami» mi disse la mia ragazza mettendosi di fronte a me. La guardai negli occhi, non era lei a doversi scusare. 

 «Non è colpa tua, sapevo che non volevi andarci» le dissi, lei inclinò la testa di lato e la scosse. Ero certo che pensasse che fossi un coglione. 

 «E perché non mi hai fermata?» mi chiese mettendomi le braccia al collo. Ero combattuto se dirle la verità o meno, optai per la prima opzione. 

 «Non volevo passare per quello geloso...» confessai abbassando lo sguardo. Poco dopo sentii la lieve risata di Maddy. 

 «Sei proprio scemo, preferivo che mi dicessi di non andare» mi disse lei facendomi alzare la testa in modo che potessi guardarla. Le sorrisi. 

«Bene a sapersi per la prossima volta» dissi stringendola per i fianchi. Maddy si mise in punta dei piedi per darmi un bacio poi si staccò. 

 «Non ci sarà una prossima volta, promesso» mi disse. Avevo sperato che dicesse quelle esatte parole, non ero in grado di sostenere situazioni del genere mantenendo la lucidità. 

«Grazie a Dio, ora si che sono più tranquillo» dissi ridendo. La ragazzina mi fece l'occhiolino poi raggiungemmo i nostri amici.


Dopo aver discusso con Charlie e averlo mandato via dalla festa, tutto era andato per il verso giusto. La torta era arrivata, Hope aveva scartato i regali ed era stata molto felice di quello che aveva ricevuto. Adorava la giacca che le avevo regalato, me la fece anche firmare e poi se la mise addosso. Gli invitati erano andati via, Hope ci aveva salutati per poi andarsene in camera sua con le sue amiche; in giardino eravamo rimasti solo io, Red e Mark, avevamo deciso di aiutare Kelly a sistemare il tutto prima di andarcene. Maddy e le ragazze la stavano aiutando in cucina. «Devo dire che per essere la festa di una tredicenne è riuscita proprio bene» disse Mark raccogliendo alcuni bicchieri che stavano per terra. Lo guardai, ero completamente d'accordo su ciò che aveva detto, io stesso avevo confessato a Kelly che sarei stato felice di una festa così a tredici anni. 

 «Concordo si, se non fosse stato per quel Charlie...» dissi scoppiando i palloncini che stavano appesi lungo le travi di legno. 

 «C'è da dire però che l'hai messo la suo posto e soltanto con le parole, bel lavoro amico» mi disse Red facendo su le luci che aveva appena staccato. Io lo guardai per vedere se stava dicendo sul serio, capii dalla sua espressione che era veramente contento. 

«Credimi che un bel pugno gli sarebbe stato bene, ma non mi sembrava il caso» dissi io, avevo fatto uso di tutto il mio auto controllo per non scoppiare. 

 «Io non so se al posto tuo avrei resistito» mi disse Mark chiudendo a fatica il sacco della spazzatura, l'aveva riempito troppo. Dopo pochi secondi sentii il mio cellulare vibrare nella tasca posteriore dei jeans. Mi chiesi chi fosse a quell'ora. Guardai il display... era Jaxon. Aprii il messaggio di controvoglia e lo lessi.

Chissà perché, ma quel messaggio diceva tutto e niente, immaginai che volesse parlarmi del film, speravo non volesse fare storie per qualcosa che avevo fatto, poi però mi resi conto che in quel periodo non avevo fatto nulla di male e mi tranquillizzai. 

«Tutto bene?» mi chiese Red avvicinandosi.«Non saprei... tu che dici?» gli chiesi mostrando il messaggio. La mia guardia del corpo alzò gli occhi al cielo, non ne poteva più nemmeno lui. Quando tutto sembrava andare per il verso giusto il mio agente rovinava sempre l'atmosfera. «Jaxon... non è mai una cosa positiva quando si tratta di lui» ammise Red dando voce ai miei pensieri. Aveva proprio centrato il punto. 

 «Che vuole ancora?» chiese Mark contrariato. Il mio migliore amico non sopportava Jaxon, penso si fosse già capito. 

«Forse si tratta della prima del film, non mi ha più detto nulla a riguardo» dissi io cercando di dare una spiegazione plausibile a quel messaggio, o meglio a quella convocazione. Poche volte andavo nel suo ufficio, solo per cose serie. 

 «Ti accompagno» disse Red. In qualità di guardia del corpo era presente a tutte le riunioni che facevo. 

 «Come sempre... Mark ci vieni anche tu?» chiesi al mio migliore amico. Mark ci pensò su per un secondo, speravo mi dicesse di si, se avessi perso le staffe sarebbe stato meglio avere due testimoni in mio favore. 

 «Si, posso saltare le lezioni, non è un problema» mi disse poi in tono tranquillo. Lo ringraziai con un sorriso. 

 «Non dite nulla a Maddy, non voglio farla preoccupare» dissi subito dopo. Lo so, avevo promesso che non le avrei nascosto nulla, ma dato che sapevo bene che il mio agente non le stava particolarmente simpatico, decisi di tenere la bocca chiusa. Le avrei raccontato tutto dopo aver parlato con lui. 

 «Bocca sigillata» mi disse Red. La mia guardia del corpo era una tomba, poi guardai Mark che era solito farsi scappare informazioni riservate. 

 «Speriamo non voglia parlarti ancora di lei...» disse pensieroso il mio migliore amico. Mark era a conoscenza del fatto che Jaxon non fosse contento che io e Maddy stessimo assieme ma speravo con tutto me stesso che il mio agente non rompesse più riguardo la mia vita privata. 

 «Se fosse così lo manderò al diavolo, questo poco ma sicuro» dissi tagliando corto. Speravo che andasse tutto per il verso giusto, ma conoscendo Jaxon sicuramente voleva incontrarmi per parlare di una cosa che non mi sarebbe piaciuta, se no me ne avrebbe direttamente parlato per telefono, invece aveva chiesto esplicitamente che andassi nel suo ufficio. Il che mi sembrò alquanto strano.


Finito di sistemare il tutto andammo via, ero grato a Kelly per avermi accolto come un figlio e speravo di poterla rivedere presto, avevo cercato di non far trapelare la mia preoccupazione durante il tragitto verso casa, fortunatamente ci riuscii. Accompagnai Maddy e poi me ne andai a casa mia. Quella notte non pensai ad altro che a quel messaggio che mi aveva inviato il mio agente, avevo un brutto presentimento.

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