CAPITOLO 39

CAPITOLO 39

Maddy

Dopo aver ascoltato di controvoglia Caleb, che mi aveva chiesto di lasciarlo solosul red carpet, ero entrata nel locale. La cosa che mi preoccupava è che non avevonemmeno il telefono con me perché avevamo lasciato tutto nella limousine, speravo che in mezzo a tutta quella folla avrei trovato i miei amici. Penserete ovviamente che io fossi arrabbiata con il mio ragazzo in quel momento... invece nonlo ero. Stupita, ecco l'aggettivo che userei... stupita del suo cambio improvvisodi idea. Caleb mi aveva detto di stare vicino a lui tutta la sera e il minuto dopomi aveva cacciata senza un motivo valido. Di che cosa aveva paura? Quella erala domanda che mi stavo ponendo da quando l'avevo lasciato solo. Una curiositàche avevo però era conoscere quella ragazza, Megan, non avevo ancora avutomodo di parlarci, non che mi interessasse ma... lasciamo perdere. Devo dire chemi sentivo inferiore a lei anche se non lo avrei ammesso ad alta voce. Megan haun fisico snello, è alta e molto ma molto bella. Mentre mi feci strada nella folla,non riconobbi nessuno in particolare, ma sapevo che i presenti erano colleghi delmio ragazzo e che c'entravano con il suo ultimo film chi in un modo e chi in unaltro. 

«Maddy, qui! Siamo qui!» ero talmente sovrappensiero che sentii la voce diMark a malapena e la musica non aveva aiutato di certo. A quel punto mi avviaiverso i miei amici, avevo girato a vuoto per il locale per svariati minuti prima diindividuarli, non ero abituata a quei luoghi così affollati. Fortunatamente duranteil tragitto non incrociai Jaxon, quell'uomo aveva fatto di tutto per mettermi indifficoltà, avevo capito che non gli stavo così simpatica, come invece mi avevafatto credere alla Agency Devis. Da una parte lo odiavo, ma dall'altra era anchegrazie a lui che avevo potuto conoscere Caleb. Cercai di placare i pensieri negativi per rimanere lucida, non dovevo perdermi troppo nei miei pensieri.


 Raggiunti i miei amici, mi misi in volto il sorriso più falso del mondo. Red miguardò storto, poi guardò alle mie spalle, probabilmente si stava chiedendo perché fossi da sola. 

«Dov'è Caleb?» mi chiese infatti, io incrociai le braccia e mi voltai per vedere se per qualche caso divino il mio ragazzo stesse arrivando, invece nulla. 

«Sapete, quel Jaxon mi ha proprio stufata... comunque Caleb è rimasto fuori afare delle foto con Megan» spiegai poi. Jade e Alyssa si scambiarono un'occhiatacomplice. Non chiesi loro a che cosa stavano pensando, ero già abbastanza agitata di mio per preoccuparmi anche del pensiero altrui. 

«E perché non sei rimasta con lui?» mi chiese Mark palesemente confuso. Melo chiedevo anche io... una cosa era certa, mi ero pentita di non essere rimasta lìanche se Caleb non voleva. Cercai di trovare una risposta plausibile poi mi scostai una ciocca di capelli dietro all'orecchio, l'agitazione mi stava facendo sudare. 

«Mi ha mandata via, in malo modo aggiungerei e Jaxon aveva un espressionecosì soddisfatta che gli avrei volentieri tirato un calcio sulle palle. Non so perchéma credo non gli vada bene che Caleb stia con me» spiegai. Nessuno disse nullafino che non ebbi finito di parlare, avevo alzato la voce senza rendermene contoma non mi interessava, infondo nessuno poteva sentirmi con quella musica assordante sparata a tutto volume. 

«Che pezzo di merda, se avessi un agente così l'avrei già licenziato» disse Alyssadopo pochi secondi. La guardai in segno di approvazione, io avrei fatto la stessacosa, ma probabilmente dietro c'era molto in ballo ed era proprio per quello cheCaleb non poteva fare passi falsi con Jaxon. 

«Credimi non è così semplice» disse Red in tono secco. Non replicai le sueparole, lui sa meglio di tutti noi messi insieme com'è fatto l'agente di Caleb. 

«Si, ma Caleb non può nemmeno fare il soldatino» disse Jade irritata dalla situazione. La guardai storto, la parola "soldatino" affidata al mio ragazzo non misuonò per niente bene, speravo che dal mio sguardo capisse che aveva sbagliatoa parlare così di lui. Avevo appreso che Jaxon era un pezzo di merda e capivoanche Caleb quando lo assecondava nelle sue follie.«Basta ragazzi... non ce l'ho ne con Caleb, ne con Jaxon, sono semplicementedelusa. Comunque, non sono venuta qui per passare una brutta serata, ricordateavevamo detto di divertirci» ricordai a tutti. I miei amici mi guardarono comeper chiedermi scusa, ma in realtà non avevano nulla per cui scusarsi capivo che,a causa mia e di Caleb, si trovavano sempre in quelle situazioni poco piacevoliper un motivo o per un altro, ma quella sera non averi permesso a nessuno dirovinarci la festa. 

«Guardate quella è Megan... Caleb non è con lei» disse Mark d'un tratto indicando alle mie spalle. Ascoltate le sue parole mi voltai di scatto e le mie amichesi misero vicino a me per guardarla. 

«Cavolo è veramente molto bella» disse Alyssa quasi in un sussurro. La miamigliore amica aveva ragione, dal vivo quella ragazza era ancora più bella che infoto.

«Si lo è» dissi io guardando Alyssa. Jade si avvicinò al mio orecchio, probabilmente voleva dirmi la sua o rassicurarmi, la conoscevo troppo bene e potevoprevedere quasi ogni sua mossa. 

«Tu lo sei di più, fidati di me» mi disse, la ringraziai sorridendo, ma non credevo nemmeno ad una singola parola... io non ero da buttare ma non ero nemmenoalla sua altezza me ne rendevo conto. 

«Vado a cercare Caleb» disse Red superandoci. Non ci pensai due volte e lobloccai per un braccio, lui si voltò verso di me e mi guardò con aria interrogativa. 

«No, per una sera lascialo fare come gli pare... vedrai che ci raggiungerà dasolo, o almeno lo spero» dissi lasciandogli il braccio. Red si stirò la giacca proprio dove l'avevo afferrato, speravo che non se le fosse presa con me. 

«Sei sicura?» mi chiese mettendosi le mani in tasca. Ne ero sicura? Si, conoscendo Caleb sapevo che non si era ancora fatto vedere perché aveva bisogno distarsene da solo. 

«Si, ne sono sicura» dissi guardandolo negli occhi, lui capì e fortunatamente midiede retta.«Allora andiamo a ballare» disse Alyssa battendo le mani. Come ho già dettoeravamo lì per divertirci e l'unico modo per farlo era fare finta che stesse andando tutto per il verso giusto.«Mark, Red dovete venire anche voi» annunciò Jade. A quelle parole Red lafulminò con lo sguardo, in effetti non mi sembrava il tipo che ballava, ma dovevavenire con noi, ero determinata a convincerlo. 

«Non se ne parla» disse rivolto a Jade. Sorrisi per l'occhiataccia che gli gettò lamia amica, sapevo che non accettava i "no" come risposta. 

«Se ci vado io ci devi venire anche tu, dai sciogliti un po'» gli dissi dandogliuna pacca sul braccio. "Cavolo è fatto di marmo questo ragazzo" pensai. Red miguardò e sbuffò, speravo di essere riuscita a convincerlo. 

«Red non fare il difficile» gli disse Mark. Solo in quel momento notai che ilmigliore amico di Caleb aveva preso per mano Alyssa, guardai proprio in quelpunto poi feci l'occhiolino alla mia amica, speravo che quella sera riuscisse aconcludere qualcosa. 

«Sono un pessimo ballerino» ammise Red. Ecco perché non voleva ballare, lasua però non mi sembrò una scusa. Guardai in pista dove c'era gente che ballavaveramente male, non sarebbe stato di certo un problema. 

«Siamo tutti dei pessimi ballerini» gli disse Jade trascinandolo con lei. Io miguardai attorno sperando di individuare Caleb ma di lui non c'era traccia a quelpunto seguii i miei amici e andai a ballare.


Ormai avevamo preso il via, io, Alyssa e Jade stavamo ballando come delle pazze, peccato solo che i nostri movimenti erano molto limitati per via dei vestitilunghi. Mark era un ballerino eccezionale, mentre Red sembrava un palo, dettaglio che non gli avrei mai confessato. Stavo ballando con Jade, quando per poconon persi l'equilibrio, qualcuno mi era venuto addosso, mi voltai per vedere dichi si trattasse. Mantenni la calma una volta appreso chi mi stava davanti, a farmiperdere l'equilibrio era stata Megan. 

«Oddio scusami, non volevo venirti addosso» mi disse in tono gentile per scusarsi. Le mie amiche stavano guardando la scena incuriosite, sentivo i loro occhipuntati addosso. Le sorrisi di controvoglia, infondo si era fermata per scusarsi,forse non era una totale stronza come pensavano tutti. 

«Non ti... non ti preoccupare» dissi, le parole mi uscirono a fatica, non riuscivoa realizzare che era proprio lei a starmi davanti, speravo con tutta me stessa cheCaleb arrivasse a tirarmi fuori da quella situazione alquanto imbarazzante, malui non arrivò. 

«Sbaglio o sei la nuova fiamma di Caleb?» mi chiese Megan in tono incuriosito.Inarcai un sopracciglio, mi aveva chiamata "fiamma" cosa che non mi piacqueper niente. Ricordai che anche i giornalisti la sera dell'Homecoming avevanoutilizzato quel termine, come se la relazione tra me e Caleb fosse una cosa passeggera. 

«Si, io e lui stiamo insieme... piacere sono Madison» le dissi porgendole lamano, dopo qualche secondo la abbassai, perché Megan non me la strinse.

 «Io Megan, la "ex" di Caleb» mi disse con tono di superiorità spostandosi icapelli dietro la schiena. Ritiro tutto, non era stronza, no, stronza sarebbe tropporiduttivo, era proprio una bastarda. Che cosa stava cercando di fare? Perché si erafermata a parlare con me? La guardai con gli occhi che erano due fessure, lei sene accorse e mi rivolse un sorrisetto intimidatorio. 

«Si, lo so» dissi dopo qualche secondo. Lei sapeva bene che io sapevo chi fosse,ma aveva voluto comunque ribadirlo. I miei amici, che stavano alle mie spalle,in quella situazione non avevano spiaccicato parola. "Grazie dell'aiuto" pensai. 

«Senti, non vorrei essere scortese o inopportuna ma vorrei parlarti un secondoin privato» mi disse Megan indicandomi un angolino del locale dove non c'erapraticamente nessuno. Io guardai proprio in quel punto, poi tornai a lei. Volevosapere che cosa voleva da me, e l'unico modo per scoprirlo era darle retta. Infondo ero abituata alle tipe come lei, a guardarla bene non sembrava molto diversada Nathalie. 

«Ehm si certo, nessun problema... ragazze mi allontano per un secondo» avvisai le mie amiche voltandomi verso di loro. Alyssa e Jade avevano un'espressionepreoccupata, io sorrisi per far capire loro che non ero per niente turbata. Red miguardò con disappunto. Mark invece si mise al mio fianco.

«Ciao Megan» disse secco, lei spostò l'attenzione su di lui e lo guardò come senon l'avesse visto prima di quel momento. Che falsa. 

«Mark, non ti avevo notato, piacere di rivederti» disse la stronza sorridendo,Mark invece non sorrise nemmeno per un secondo. L'aria era tesa, probabilmentequei due non si stavano simpatici. 

«Vuoi che ti accompagno?» mi chiese il mio amico poggiandomi una manosulla schiena, io lo guardai ma non feci in tempo a rispondergli. 

«Non scomodarti, ve la riporto subito» disse Megan prendendomi sotto braccio.Quella ragazza si stava prendendo troppi spazi non concessi, ma nonostante questo la lasciai fare solo per non fare scenate.


Arrivammo nell'angolino tranquillo che Megan mi aveva indicato poco prima, aquel punto mi scostai dal suo tocco e mi misi di fronte a lei. 

«Dimmi pure» dissi con un sorriso finto, lei mi guardò ma non capii affondola sua espressione. Megan si portò una mano al petto con fare drammatico, perfortuna nei film che faceva recitava molto meglio di così. 

«Ascolta, per me è difficile dirlo perché comunque ti vedo così innocente e buona, ma devi stare lontana da Caleb» disse d'un fiato. Mi concentrai sull'ultimafrase che pronunciò. Stare lontana da Caleb? Quella ragazza non aveva propriocapito nulla di me se pensava che le avrei dato ascolto. 

«Per quale motivo dovrei farlo?» chiesi io facendo la finta tonta. In realtà sapevo dove voleva arrivare, ero sicura del fatto che fosse gelosa di me e lui, non midavo altra spiegazione plausibile. 

«Perché ti userà e poi ti getterà via, come si fa con i vestiti vecchi. Lui è fattocosì, non è in grado di amare, si interessa solo di se stesso, te lo dico per esperienza» mi spiegò, poi mi toccò il braccio con fare rassicurante. Guardai il puntodi contatto che c'era tra noi e Megan a quel punto abbassò la mano. Non miaspettavo tanta schiettezza da parte sua, invece era stata chiara. Le sue parole mirimbombarono nella testa più e più volte, stavo cercando di convincere me stessache lei non avesse ragione, ma non era così semplice. 

«So abbastanza sul vostro trascorso, non stavate insieme realmente» dissi dopoqualche secondo, non avevo molte informazioni a disposizione per darle contro,sapevo solo quel dettaglio e basta, speravo che bastasse. 

«Questo è un dettaglio insignificante, ha usato anche me. Non stavamo insieme sul serio ma gli faceva comodo venire a letto con me e tutto il resto» dissespostandosi i capelli da una spalla all'altra. Mi dava sui nervi la sua schiettezza.Erano stati a letto insieme... quel dettaglio mi fece riflettere. Caleb l'aveva veramente usata per i suoi scopi? In quel momento non seppi più a chi credere. 

«Sei il suo passato, io il suo presente» dissi poi. Non avevo idea di che altro inventarmi per farla smettere, cercai di convincere me stessa a stare tranquillama i mie tentativi fallirono miseramente. Udite le mie parole Megan fece unalieve risata, probabilmente mi reputava come una ragazzina innocente e scema... 

«Senti bambolina, non serve scaldarsi o prendersela tanto. Questo è quello chedovevo dirti, in parole più povere... ti distruggerà. Fidati di me, scappa fin chesei in tempo. Ora devi scusarmi ma c'è molta gente che devo salutare» mi disse,poi mi guardò un'ultima volta e mi lasciò lì. Ero paralizzata, il mio corpo nonreagiva. Mi passai una mano sulla fronte, il mio respiro si era fatto pesante, nonmi ero resa conto che per tutta la conversazione avevo tenuto l'aria. Mi sentivofrastornata e umiliata in un certo senso... non so come trovai la forza ma a passolento tornai dai miei amici, ero come in trans.


«Allora? Che ti ha detto?» mi chiese Jade avvicinandosi a passo spedito, iotenevo la testa bassa ma vidi che si voltò verso Alyssa. 

«Maddy oi, allora?» mi disse Alyssa toccandomi il braccio. Sentii una lacrimascendere sulla guancia, e mi resi conto che stavo piangendo, alzai lo sguardoverso le mie amiche poi guardai i ragazzi. 

«Mi distruggerà» fu l'unica cosa che dissi. Megan era riuscita nel suo intento,se voleva farmi dubitare di tutto ci era riuscita alla grande. Avevo perso. 

«Chi ti distruggerà?» mi chiese Jade confusa guardando gli altri. Alyssa avevaun'espressione confusa, Mark invece mi guardava ma non parlava, Red sembrava arrabbiato. 

«Quella ragazza non ha limiti» disse Red quasi ringhiando, poi cercò Megancon lo sguardo, ma non la trovò, la "ex ragazza" di Caleb si era dileguata. Io miasciugai le lacrime, Alyssa mi si avvicinò con un fazzoletto, speravo che il trucconon si fosse rovinato. 

«Ha detto che Caleb mi distruggerà, che mi sta solo usando» dissi nel mentre eun'altra lacrima mi rigò il viso. Non riuscivo a fidarmi del mio istinto, quell'istinto che mi diceva che Megan aveva torto, forse avevo sbagliato tutto e lei avevaragione. 

«Maddy guardami... guardami» mi disse Mark piazzandosi di fronte a me, miprese per le spalle, le sue mani erano così calde. 

«Ti prego se lo pensi anche tu dimmelo, io devo sapere» gli dissi quasi implorandolo. Lui per tutta risposta scosse la testa come se stessi dicendo delle cazzate. 

«Caleb è il mio migliore amico, fidati di me, lui non ti userebbe mai, ha parlatodi te dal primo giorno che ti ha incontrata, mi ha chiesto di tenerti d'occhio anchese non ti conosceva ancora bene, lui ci tiene a te... non l'ho mai visto così connessuna» mi disse guardandomi negli occhi. Ascoltai bene ogni sua singola parola, grazie alle sue parole il mio respiro si fece più regolare e anche il mio battito, mi stavo tranquillizzando un po', ma l'unico che poteva rassicurarmi era Caleb.Dove diavolo si era cacciato?! 

«Lei è stata così diretta nel dire certe cose che per un breve secondo le hocreduto» dissi dopo il momento panico, ero tornata lucida e fortunatamente ciavevo messo poco. Mi resi conto che le parole che mi aveva detto Megan eranoinsignificanti. 

«Megan è solo invidiosa di quel che c'è tra voi e nient'altro, ha sempre volutoessere di più per Caleb, ma lui non la calcolava» mi disse Mark, le sue manierano ancora appoggiate sulle mie spalle. Speravo che tutto quello che mi stavadicendo fosse la verità. 

«Ha detto che andavano a letto insieme» dissi spostando lo sguardo verso le mieamiche. Jade si passò una mano sulla fronte, Alyssa invece incrociò le braccia alpetto, era arrabbiata forse più di me. 

«Che bastarda» disse poi, Jade non mi levò lo sguardo di dosso. Mark tolse lemani dalle mie spalle, stava ragionando su che cosa dirmi in proposito a queldettaglio. 

«Spero che ti abbia risparmiato i dettagli» disse Jade cercando di scherzare, iosorrisi per la sua affermazione ma poi tornai seria. 

«Si, sono stati a letto, una volta e basta... Caleb non ha mai provato nulla versodi lei» mi spiegò sincero Mark. Red teneva le mani in tasca e lo sguardo basso,stava pensando a qualcosa ma non avevo idea di che cosa gli stesse passando perla testa. 

«Dov'è lui?» chiesi, Red alzò lo sguardo e guardò Mark, capii che non lo sapevano nemmeno loro.«Non si è ancora visto» mi disse confermando la mia ipotesi. Io mi guardaiintorno. 

«Io... ho bisogno di lui» ammisi più a me stessa che a loro. 

«Credi alle mie parole, ricorda ciò che ho detto» mi disse Mark. Non so perquale strano motivo ma l'istinto fu quello di abbracciarlo, lui si sorprese del miogesto poi però ricambiò l'abbraccio.«Grazie!» gli dissi, poi guardai Alyssa che stava sorridendo. Per mia fortunanon si era ingelosita per il mio gesto, sapeva che Mark non mi interessava, erasolo un amico, un buon amico. 

«Che fai mi rubi la ragazza?» la voce di Caleb interruppe quel momento. Eraalle mie spalle, sorrisi nel sentire la sua voce e Mark trattenne una risata. 

«Penso che vorrebbe uccidermi in questo momento» mi disse all'orecchio.Non avevo idea di che faccia avesse Caleb in quel momento. Dalle espressionitranquille delle mie amiche però, capii che probabilmente il mio ragazzo stavascherzando. 

«Ora ti lascio andare, ci tengo ad averti tutto intero» dissi a Mark allontanandomi un po' da lui, poi gli feci l'occhiolino e mi voltai verso Caleb. 

«Ragazzina hai gli occhi lucidi, tutto bene?» mi chiese avvicinandosi, mi stavaguardando gli occhi preoccupato, si era accorto che non stavo al meglio. nonsapevo se dire o fare qualcosa... decisi di prenderlo per mano. 

«Dobbiamo parlare» gli dissi, poi guardai le miei amiche. Mi dispiaceva cheogni volta finiva tutto in dramma, ma ero determinata a far proseguire la seratanel verso giusto. 

«Tesoro noi vi aspettiamo qui, ricordi dobbiamo divertirci» mi disse Alyssa intono speranzoso. Aveva ragione, io la guardai poi guardai Jade, si meritavano unpremio per la pazienza. 

«Dammi cinque minuti» dissi. Dovevo confessare una cosa importante a Caleb,dovevo farlo, non potevo aspettare oltre. 

«Mi raccomando torna» mi disse Jade con tono ironico. Sapeva meglio dichiunque altro che mi era difficile rendermi conto del tempo che passava quandostavo con Caleb. 

«Caleb» disse Red in tono di avvertimento, ma il mio ragazzo lo bloccò primache potesse finire di parlare. 

«Lo so» si limitò a dire. Non avevo capito che cosa si fossero detti, avevanoparlato con gli occhi, cosa che li avevo già visti fare più di una volta. 


Trascinai Caleb su un divanetto libero, lontano da tutti gli altri, ci servivano cinque minuti di privacy. Lui non disse nulla si limitò a lanciarmi qualche occhiataconfusa. Sentivo che ogni tanto qualcuno lo salutava, ma non mi preoccupai deipresenti, non avevo intenzione di perdere tempo. 

«Sediamoci qui» dissi indicando il divanetto rosso scuro. Caleb mi assecondòsenza fare una piega. Mi presi dei secondi per ragionare bene sulle parole dadirgli. 

«Mi sto preoccupando, ti giuro se è per prima, lo so ho sbagliato, ma non volevoche...» iniziò a dire ma io lo bloccai mettendogli un dito davanti alla bocca. Nondoveva dire nulla, non avevo intenzione di litigare o rinfacciargli il fatto che miavesse mandata via. 

«Shh ora ascoltami e basta... a me non interessa se mi distruggerai o se mi faraidel male o se starò male quando tra noi finirà. Non mi interessa, perché ho promesso a me stessa di vivere qui e adesso e di non pensare al passato, ne al futuroma solo al presente... tu sei uno stronzo, un arrogante a volte presuntuoso, haiun ego smisurato, ma non mi importa perché io mi sono innamorata di te SuperStar e né Megan, né Jaxon né nessun altro mi dissuaderà dai miei sentimenti»confessai d'un fiato. Sperai che il mio discorso filasse liscio, volevo che Caleb conoscesse i miei sentimenti, non potevo essere più chiara di così. Lo amavo,l'avevo capito la sera stessa che l'avevo trovato sul pianerottolo di casa, ma eragiunto il momento che lo sapesse anche lui. Caleb rimase impietrito dalle mieparole, si avvicinò di più a me e mi prese il viso in una mano. 

«Ragazzina... io non so che cosa sia l'amore, ma sono sicuro che sia qualcosache si avvicina molto a ciò che provo quando sto con te... dunque ti dico che sonoinnamorato anche io di te. Ora vieni qui» disse a cuore aperto. Mi assaporai ognisua singola parola, gli sorrisi, il mio cuore mancò un battito, non ero mai statacosì felice. Caleb mi baciò, le parole che mi aveva detto Megan mi scivolaronoaddosso e i tentativi di Jaxon di ferirmi anche. C'eravamo solo io e lui, tutti glialtri scomparvero.

Caleb 

Dopo essere stato a riflettere su ciò che mi aveva detto Megan ero entrato allafesta, non so per quanto tempo fossi stato fuori come un coglione, ma era giuntal'ora di raggiungere i miei amici. Avevo visto Maddy abbracciata a Mark e non neavevo capivo il motivo, lui era il mio migliore amico dunque non ero geloso manon mi piaceva che stringesse la mia ragazza in quel modo. Dopo aver cercatodi capire la situazione, Maddy mi aveva portato su un divanetto per parlare e miaveva confessato il suo amore. Anche io l'amavo e non mi feci problemi a farglielo sapere. Dalle parole che mi aveva detto avevo letto tra le righe che Meganle aveva parlato, ma decisi di non indagare sull'argomento, non volevo rovinarmila serata. Dopo un bacio passionale mi staccai dalla mia ragazza e la guardai,nei suoi occhi la tristezza che avevo intravisto poco prima era svanita e questomi fece rilassare. Le guardai la bocca il rossetto era tutto intatto, speravo di nonessere diventato un pagliaccio. 

«Ti giuro che non ti distruggerò, magari sarai tu a distruggere me» le dissiaccarezzandole la guancia. Maddy mi guardò con aria interrogativa. Avrebbecapito le mie parole più avanti... non volevo confessarle che l'unica che potevadistruggermi era lei. Avevo sempre sperato con tutto me stesso che la ragazzinanon si stufasse di me e del mio mondo, ma infondo al cuore sapevo che prima opoi il sogno sarebbe finito. Speravo di no, ma ero molto restio nel farmi castelliin aria, ma non volevo che lei lo sapesse, non volevo rovinare tutto, dovevo vivermela qui e ora come mi aveva detto. 

«Non ho intenzione di andarmene» mi disse. Le parole di Maddy mi riportarono alla realtà, sorrisi per non far trapelare le mie paure, le avevo promesso unaserata speciale ed è quello che le avrei dato. 

«Ora però voglio mantenere una promessa che ti ho fatto... questa deve essereuna serata speciale» dissi alzandomi in piedi, poi le porsi la mano. 

«Speravo che lo dicessi» mi disse lei afferrandola e alzandosi in piedi. Me lamangiai con gli occhi per la millesima volta da quando l'avevo vista con quelvestito addosso. Maddy fece lo stesso con me. 

«Vieni, raggiungiamo gli altri. Mi deve un ballo signorina» le dissi poi portandola con me in mezzo alla folla. Ogni tanto qualcuno mi salutava e mi dava unapacca sulla spalla, conoscevo metà della gente che era presente a quella festa, madecisi di non pensarci troppo, infondo ci ero andato solo per non far infuriareJaxon. 

«Anche più di uno» mi disse la mia ragazza sorridendo, era veramente bellissima. Un raggio di sole nella mia oscurità, ecco cos'era. 


Dopo aver spintonato varie persone arrivammo dai nostri amici che nel vedercimano nella mano si sorrisero a vicenda. Erano in pista a ballare, mi stupii nelvedere Red così scatenato, Jade lo stava facendo sciogliere un po' e le ero veramente grato perché io, nonostante i miei tentativi, non ci ero mai riuscito. 

«Scusateci, avevamo una dichiarazione da farci» dissi ai miei amici sorridendo,loro si scambiarono uno sguardo di intesa, mentre Alyssa e Jade guardaronoeccitate Maddy. 

«Che la festa abbia inizio!» esultò Mark rimettendosi a ballare con Alyssa. Queidue sarebbero finiti a letto insieme molto presto, ne ero certo. Presi Maddy e lafeci girare, lei rise di gusto, ero contento che si fosse risolto tutto. La mia vita erasempre incasinata, ma da quando c'era la ragazzina ne succedevano veramente ditutti i colori, mi rendeva vivo. La presi per i fianchi da dietro, feci aderire la suaschiena su di me, ci muovemmo in perfetta sincronia. Dopo tre canzoni moltoritmate partì un lento, le luci si fecero soffuse e le coppie come noi si miserofaccia a faccia. Presi Maddy e le posai le mani sulla base della vita, lei mi misele braccia al collo. Riconobbi all'istante una delle mie canzoni preferite, sorrisi,in un qualche modo era perfetta per noi. 

«Finalmente un lento» disse Maddy muovendo i fianchi a ritmo. Non riuscivo anon farmi cadere l'occhio sul suo seno prosperoso, c'era veramente poco tessutoa coprirlo. La mia ragazza si accorse del mio sguardo puntato lì e mi rivolseun'occhiataccia, io risi poi mi morsi il labbro.«Finalmente posso tenerti stretta a me» le dissi all'orecchio, poi le accarezzaila schiena con una mano. Sapevo che la stavo facendo impazzire, sentivo il suorespiro accelerare sul mio collo, lei mi faceva lo stesso effetto. 

«Promettiamoci una cosa, ogni volta che sentiremo questa canzone penseremoa noi, anche se non staremo...» iniziò a dire. La bloccai prima che finisse, sapevo che cosa avrebbe detto, ma io non volevo sentire. Mi scostai per guardarla negliocchi, volevo che capisse che avevo una paura matta di perderla anche se non lodicevo. 

«Va bene, ma non continuare con quello che stavi per dire» le dissi. Maddyper tutta risposta mi diede un bacio sulla guancia, fu un gesto inaspettato ma loapprezzai, conteneva tanta dolcezza e amore. 

«Anche io ho paura di perderti» disse poi guardandomi negli occhi, aveva perfettamente capito le mie parole, sembrava che quella ragazzina mi conoscesse dasempre e non potevo chiedere di meglio. Aveva visto il meglio e il peggio di meeppure era rimasta, senza pretese assurde. Mi baciò, io ricambiai, poi poggiò latesta sul mio petto e continuammo a ballare la nostra canzone.


Finito il brano ripartì la musica ritmata, ci staccammo e ci allontanammo un po'dalla pista per riprendere fiato. Ogni tanto mi guardavo intorno per assicurarmiche non ci fosse Jaxon nei paraggi. 

«Vado un secondo in bagno» dissi ai miei amici, Maddy mi lasciò la mano e siavvicinò alle sue amiche. 

«Noi andiamo a prendere da bere» mi avvisò Mark slacciandosi la cravatta.«Per me nulla di troppo forte» dissi facendo l'occhiolino a Maddy. La ragazzinaaveva capito le mie intenzioni post serata perché il suo volto diventò dello stessocolore del vestito. Mi voltai e mi diressi verso il bagno. Vidi che non c'era nessuno in coda per entrare e ringraziai Dio, odiavo aspettare. D'un tratto però unamano mi bloccò il polso, non realizzai subito di chi si trattasse. 

«Ma che... Megan che vuoi ancora?!» dissi riconoscendo la serpe che mi stavadavanti. Ne aveva già combinate abbastanza per quella sera. Ne avevo abbastanza, ritrassi il braccio e lei mi fulminò con lo sguardo. Pensava di intimidirmi? 

«Vedo che la bambolina in rosso non mi ha dato ascolto, peggio per lei» dissecon una vena di ironia nella voce, odiavo che la chiamasse "bambolina" ma chisi credeva di essere?«Immaginavo che fossi stata tu a metterle in testa delle cose assurde, non avreimai pensato che saresti caduta così in basso. Mi dispiace per te però, io la amoe nessuno potrà cambiare ciò che provo per lei» le dissi quasi ringhiando a uncentimetro dalla sua faccia. Megan fece un passo indietro, si guardò attorno perassicurarsi che nessuno stesse assistendo alla scena e poi incrociò le braccia alpetto. 

«Che belle parole, peccato che non ti credo. Sappiamo entrambi che pensi soloal tuo interesse, lei ti fa comodo così riesci a ripulire un po' il tuo nome» disseavvicinandosi a me, poi mi sistemò la giacca, io mi ritrassi dal suo tocco. Erafidanzata che cosa voleva ancora da me? 

«Io non devo dare spiegazioni a te... mettiti bene in testa che io la amo» le dissinuovamente. Speravo che il concetto le fosse chiaro. Non capii che emozione glipassò sul volto, sembrò arrabbiata, ma allo stesso tempo divertita e soddisfatta,per quanto mi riguardava era solo una fuori di testa. 

«Comunque ho visto che ti stai divertendo... con me non eri capace a fingerecosì bene» disse poi con aria quasi contrariata. Grazie a quelle parole capii tutto,era lì che voleva arrivare. Come avevo fatto a non capirlo subito? Megan erasemplicemente gelosa che avessi trovato una ragazza come Maddy. 

«Hai detto bene, con te mi era difficile anche solamente fingere un sentimentoperché di te non mi è mai importato nulla, mentre con lei è tutto reale, sto benedavvero. Tu pensa al tuo nuovo ragazzo, povero lui che riesce ad amarti, nonso come faccia. Ora lasciami passare devo pisciare» dissi secco. Megan rimaseimpietrita dalle mie parole, vidi la delusione attraversarle gli occhi. Aprii la portaper entrare al bagno. 

«Giuro che ti pentirai di avermi trattata così» disse prima che entrassi in bagno.La guardai poi sbattei la porta dietro di me. Speravo che avesse capito che dovevalasciarmi in pace.


Tornai dal gruppo che stava vicino al piano bar, Maddy mi venne incontro. 

«Pensavamo che ti fossi perso» mi disse tenendo una limonata in mano, fortunatamente non beveva alcolici. Saremmo stati tutti e due lucidi, meglio di cosìnon poteva andare. 

«C'era coda, che mi avete preso da bere?» chiesi ai miei amici. Mark si voltòverso di me sorridendo. 

«Tieni, bevi acqua, così rimani completamente lucido» mi disse porgendomi ilbicchiere. Era veramente un cretino stava scherzando troppo riguardo ciò che gliavevo confessato sui miei piani, non mi piaceva che si facesse dei film mentali sudi me e su Maddy. 

«Jaxon è salito sul palco e ha un microfono in mano» disse poco dopo Red.Alzai gli occhi al cielo e mi voltai verso il palco, per poco non mi soffocai con labibita. Maddy mi diede una pacca sulla schiena, io le sorrisi. Non capivo perchéogni maledetta volta il mio agente dovesse mettersi in mostra, odiavo quandofaceva così. 

«No, questo no» dissi poggiando il bicchiere ancora pieno sul bancone. Jade eRed mi stavano guardando divertiti, Mark invece cercò di rimanere serio. 

«Caro Caleb mi sa che ti chiameranno sul palco» mi canzonò Alyssa mettendosi al mio fianco. Maddy la guardò male, io invece sorrisi, mi piaceva il fatto chele sue amiche mi trattassero come una persona normale. 

«Shh voglio sentire che dice» disse Jade zittendoci tutti. Io alzai le mani in segno di resa. Maddy non aveva tolto lo sguardo da Jaxon, lo odiava e mi facevasolo che piacere che fosse così. 

«Mh mh, mi sentite tutti?» chiese Jaxon schiarendosi la voce. 

«Si!» urlarono tutti i presenti. Io mi guardai intorno, tutti erano concentrati sulmio agente. Il sangue mi stava ribollendo nelle vene. Strinsi Maddy di fianco ame, lei mi guardò e sorrise.«Bene! Allora, vi ringrazio di essere venuti questa sera, è un piacere avervi tuttiqui. Volevo chiamare sul palco gli attori protagonisti del film che uscirà tra pochesettimane. Ecco a voi il cast di "Crazy Love", venite su!» disse Jaxon guardandoprima me e poi Megan. Fortunatamente però non dovevamo salire solo noi maanche tutti gli altri. 

«Vai sul palco ti stanno aspettando» mi disse la mia ragazza in tono tranquillo.Io non avevo nessuna voglia di salire sul palco, solo perché c'era Megan, gli altrierano pure simpatici, compreso il produttore. 

«Ti accompagno fino a lì» mi disse Red facendomi spazio tra la folla.«Io ci vado ma poi ce ne andiamo» dissi voltandomi verso Maddy. 

«Ti aspetto qui» mi disse lei con il labiale, io mi voltai e seguii Red fino al palco.


Una volta salito mi misi di fianco al mio agente, alla mia sinistra si mise Megan,cercai di non sfiorarla nemmeno con una spalla. I fotografi vennero a fare dellefoto. La mia espressione parlava da se, volevo andarmene. 

«Un applauso a tutti gli attori!» disse Jaxon. Tutti applaudirono, compresi i mieiamici, a Mark mancava poco per mettersi a fischiare. "Che bastardo" pensai. Miavvicinai all'orecchio di Jaxon prima di andarmene.«Io me ne vado, ci sentiamo per i prossimi impegni» gli dissi. Speravo che nonfacesse storie, ma dalla sua faccia intuii che mi avrebbe detto qualcosa. 

«Certo che potevi rimanere fino alla fine» disse a denti stretti. Alzai gli occhial cielo, ero stufo dei suoi ordini, ma non potevo permettermi di perderlo comeagente. 

«Ho fatto anche troppo e la prossima volta che ti rivolgi alla mia ragazza portapiù rispetto» gli dissi prendendolo per la giacca. Gli mostrai il pugno stretto,avevo perso le staffe e lui lo aveva capito bene. 

«Buonanotte Cal» disse quando lo lasciai andare. Mi voltai e scesi dal palco,Red mi stava aspettando. 

«Che hai detto a Jaxon? Guarda che faccia ha...» mi chiese prima che dicessiqualsiasi cosa. Mi voltai verso Jaxon, in effetti aveva una faccia un po' impaurita,doveva cambiare comportamento quel bastardo, con le buone o con le cattive. 

«L'ho solo messo al suo posto, comunque ora puoi portarmi all'albergo?» chiesialla mia guardia del corpo che alle mie parole sorrise. 

«Certo, porto voi e poi accompagno le ragazze a casa» disse facendomi l'occhiolino. 

«Grazie amico!» gli dissi dandogli una pacca sul braccio. Finalmente la serataera finita, o meglio la festa era finita. La serata invece sarebbe cominciata abreve. Devo dire che nonostante tutto mi ero divertito, avevo ballato con la miaragazza e i miei amici e questo era bastato a farmi felice.  

Maddy 

Dopo aver lasciato il party, Red aveva accompagnato me e Caleb in un hotel nellevicinanze del club. Ero stupefatta dalla magnificenza dell'albergo, Caleb avevaorganizzato una serata alternativa per noi e di questo ne ero felice, era come sefossimo al nostro primo vero appuntamento. 

«Questo posto è bellissimo» dissi una volta nell'atrio, era abbastanza tardi nonc'era nessuno a parte il portiere che ci aveva gentilmente dato la tessera dellanostra stanza. 

«Ti avevo detto che sarebbe stato tutto speciale, vieni andiamo in camera» disseil mio ragazzo prendendomi per mano. Non so perché ma d'un tratto diventainervosa, speravo di essere pronta, non volevo deluderlo.

 «Ma io non ho un cambio ne niente...» iniziai a dire. Ero convinta che avreidormito nel mio appartamento, o al massimo a casa di Alyssa, ma non ero dicerto pronta per una serata in albergo. 

«Potrei aver convinto le tue amiche a preparare una borsa con le tue cose chepotrebbe già essere in stanza» mi disse Caleb salendo le scale. Lo guardai confusa cercando di capire se stesse scherzando, ma non vidi ironia nel suo volto. 

«Traditrici, sapevano tutto e non hanno aperto bocca... come le hai corrotte?»chiesi salendo le scale. Caleb si bloccò e per poco non andai a sbattere contro lasua schiena. 

«Con il mio fascino, a questo schianto non si può dire di no» mi disse scoccandomi un bacio. Era veramente incredibile, lo spinsi per farlo andare avanti. 


Arrivati al secondo piano, percorremmo un corridoio e poi arrivammo davantialla nostra stanza. Sette, lessi il numero sulla porta, lo stesso numero di porta incui avevo trovato Caleb a letto con Olivia la "famosa" sera di Halloween. Scacciai quel pensiero dalla testa, era il passato e non stavamo ancora insieme, nondovevo pensarci. 

«Prego ragazzina» mi disse il mio ragazzo aprendo la porta, entrai. La stanzaera veramente enorme, la prima cosa che puntai fu il letto, era molto ampio e alto, molto simile a quello nella sua stanza dove ci eravamo scoperti la prima volta. 

«Oddio finalmente un letto, questi maledetti tacchi mi hanno distrutta» dissi levandomi le scarpe. Mi stavo per buttare sul letto ma Caleb chiuse la porta troppoforte per attirare la mia attenzione. 

«Non se ne parla nemmeno, non dobbiamo dormire» mi disse levandosi la giacca e sfilandosi la cravatta che già aveva slacciato. Appoggiò le nostre cose su unasedia e io appoggiai le scarpe ai piedi del letto. 

«A no?! Che peccato, che dobbiamo fare Super Star?» chiesi al mio ragazzoavvicinandomi a lui. Era bello da morire, ma credo di averlo già detto questo. 

«Proponimi qualcosa e io ti asseconderò» mi disse prendendomi per la vita.Sapevo bene che cosa volevo fare, ma non trovavo le parole per dirlo, non eroancora sfacciata come lui. 

«Va bene, ma devi dire si a qualsiasi cosa dirò» gli dissi slacciando i bottonidella sua camicia. Caleb mi guardò in ogni mossa che feci. 

«Ragazzina credimi, è difficile che io dica no, soprattutto quando si tratta di te»mi disse assecondandomi. Gli levai la camicia e la buttai sopra la sedia, o almenoquello era l'intento, il mio lancio era fallito perché cadde a terra. Poi feci qualchepasso indietro, presi l'unico bottone che c'era sul mio vestito proprio dietro ilcollo e lo slacciai. Le due fasce che mi coprivano il seno caddero e rimasi nudasolo con la gonna di veli a coprirmi le gambe, e le mutande a coprirmi la miaparte più intima. 

«Se mi guardi ancora così non ti lascerò molta scelta» disse Caleb mordendosiil labbro. Lo volevo con tutta me stessa, la paura e l'insicurezza d'un tratto eranosparite e avevano fatto posto al puro desiderio. 

«Ti voglio ora» gli dissi abbassando anche la gonna del vestito che era bloccatain vita e la lasciai scivolare giù. Caleb mi guardò con desiderio, mi voleva comeio volevo lui, non c'erano dubbi.«Sei sicura?» mi chiese mettendosi davanti a me. Lo guardai negli occhi poi glipassai una mano sull'orlo dei pantaloni e poi sugli addominali. Il mio ragazzotrattenne il respiro al mio tocco, anche lui mi faceva quell'effetto ogni volta chemi toccava. 

«Forse non sono stata chiara...» gli dissi baciandolo. Dopo avermi baciata conla stessa intensità con cui lo feci io, si staccò un po' da me. Stavamo già a cortodi fiato, e io mi sentivo già bagnata per lui. 

«Ti amo ragazzina» mi disse prendendomi in braccio, io gli strinsi i fianchi conle gambe. 

«Anche io Super Star» gli dissi sorridendo sulle sue labbra. Stavo vivendo unaltro di quei momenti... Caleb mi fece distendere sul letto, poi si scostò perliberarsi dai pantaloni. Lo guardai e vidi la sua erezione premere sui boxer neri, mi morsi il labbro. Dopo avermi ammirata tornò sopra di me, mi baciò poi scesesul collo, sui seni, mi strinse un capezzolo tra le labbra e io gemetti a causa dellesensazioni che mi stava facendo provare, il mio corpo stava andando a fuoco, lovolevo su di me, dentro di me. Caleb mi abbassò le mutandine le le buttò a terra,io gli abbassai i boxer lui mi fece fare, poi mi bloccò le mani sopra la testa e simise su di me, mi baciò ancora. 

«Aspetta devo prendere...» disse sulle mie labbra, io gli misi una mano sulpetto e sorrisi, lui mi guardò confuso. 

«Non serve» gli confessai semplicemente. Non prendetemi per matta ma prendevo la pillola da anni, non per scopo contraccettivo ma per problemi che avevoavuto con il ciclo, nulla di più. Ringraziai mia madre per non avermela fattasmettere, in quei casi serviva. Caleb mi guardò con uno sguardo carico di eccitazione. 

«Non ho mai fatto sesso prima d'ora senza il preservativo» mi disse. Quel dettaglio mi rassicurò dato che era stato con molte ragazze. 

«Allora sarà una specie di prima volta anche per te» dissi io poi lo baciai. Calebstava temporeggiando, ma non capivo perché, decisi comunque di godermi ognisingolo momento.«Se ti faccio male devi fermarmi» mi disse sulle labbra. Io annuii e guardai inbasso, sentivo la sua erezione sulla mia intimità. 

«Guardami» mi disse facendomi alzare lo sguardo. Puntai il mio sguardo suisuoi occhi così profondi, Caleb fece lo stesso ma non parlò, probabilmente in quelmomento aveva più paura di me. 

«Sto bene, stai tranquillo, è da molto tempo che aspetto questo momento» glirivelai in un sussurro. Stando con lui avevo imparato a non farmi più di tantiproblemi a parlare di certi argomenti. Senza ulteriori parole Caleb mi fece aprireun po' le gambe. 

«Sono contento di essere il tuo primo» mi disse e con una spinta affondò dentrodi me. Una fitta di dolore mi fece percorrere un brivido sulla schiena, mi tennisalda alle spalle possenti di Caleb.«Cal...» dissi ansimando dopo qualche secondo. Lui non si mosse e puntò gliocchi sui miei.«Tutto bene?» mi chiese con il respiro corto e la voce roca. Si, stavo bene, erasolo strano, la sensazione di dolore piano piano stava svanendo, non era poi cosìterribile come dicevano tutti, anzi tutto il contrario. 

«Si... è solo strano» ammisi ad alta voce, lui mi sorrise. 

«Ora inizio a muovermi» disse accarezzandomi un seno, poi mi baciò e cominciò a muoversi lentamente dentro e fuori da me. Stavo provando un piacere chenon avevo mai provato prima mi aggrappai con più forza alle sue spalle e cercai di andargli incontro con il bacino. 

«Cazzo sei così stretta» mi disse dopo un po' guardandomi intensamente. Inostri cuori battevano all'unisono, i nostri respiri erano sincronizzati. 

«Non ti fermare» lo pregai tra una spinta e l'altra. Caleb aumentò il ritmo e iogemetti sulla sua bocca.«Cazzo ragazzina» disse sulla mia bocca, stavo per venire e anche lui. 

«Oh... Cal...» dissi prima di lasciarmi andare al mio primo orgasmo, lui vennedentro di me. Mi presi dei minuti per rendermi conto di quel che era appena successo, arrivai alla conclusione che quella appena vissuta era stata un'esperienzacarica di sentimento, non era semplice sesso avevamo fatto l'amore.


«Ti ho fatto male?» mi chiese poco dopo Caleb distendendosi di fianco a me.Puntai un gomito sul materasso e lo guardai, non mi aveva fatto male era statoperfetto, al di la delle mie aspettative. 

«No, è stata la cosa migliore che io abbia mai provato in tutta la mia vita» dissipoggiando la testa sul suo petto, lui mi abbracciò e mi diede un bacio sulla testa. 

«Credimi, è come se fosse stata la prima volta anche per me» mi disse facendomi alzare lo sguardo. Non avrebbe potuto dirmi cosa migliore. Non vi negoche ero insicura, perché lui era stato con molte ragazze molto più esperte di me,invece poi era andata meglio di quel che pensavo. 

«Ora sarà faticoso non saltarti addosso ogni volta che ne avrò l'occasione» glidissi accarezzando i suoi addominali, mi assaporai la sua risata causata mie parole. Probabilmente si era stupito della mia sfacciataggine in quel momento. 

«Sarà lo stesso anche per me» mi disse baciandomi, poi si mise sopra di medi nuovo. Probabilmente avremmo fatto un secondo round a breve. Caleb avevamantenuto la promessa, era stata una serata molto speciale, indimenticabile, follee potrei usare altri mille aggettivi. Dopo averlo rifatto ci addormentammo unoaccanto all'altro stremati dalla passione da cui eravamo stati travolti.

           

 

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