CAPITOLO 38

CAPITOLO 38

Maddy

Dopo aver truccato e pettinato Alyssa e Jade mi ero dedicata a me. Mi stavoinfilando le scarpe, e il cuore mi batteva all'impazzata. La serata doveva ancora iniziare ma ero già in ansia, non sapevo che cosa aspettarmi. Dentro di mesperavo che Caleb non combinasse qualche cazzata come aveva fatto alle duefeste precedenti, conoscendolo un po' ci si poteva aspettare di tutto da lui, nonsapeva controllarsi, ormai quella era una cosa chiara nella mia mente. Mi alzaidal letto e guardai il mio riflesso nello specchio, avevo fatto un buon lavoro nonc'era dubbio, stentavo a riconoscermi, non ero abituata a vedermi così preparatadi tutto punto. 

«Che dite?» chiesi voltandomi verso le mie amiche. Entrambe mi prestaronoattenzione, mi squadrarono da capo a piedi per qualche secondo prima di dare l'‟ok". 

«Wow! Stai una favola, aspetta voglio farti una foto» disse Alyssa andando aprendere il suo telefono. Abbassai la testa imbarazzata, doveva proprio? 

«No dai ti prego» dissi mettendomi una mano davanti alla faccia, Alyssa sbuffò, ma continuò a tenere in mano il telefono pronta a scattare. 

«Jade mettiti vicino a lei» disse poi. Jade la guardò e si trattene per non mandarla al diavolo, si alzò a fatica dallo sgabello, il suo vestito stretto e lungo leimpediva di fare praticamente qualsiasi movimento. La mia amica venne verso dime cercando di non inciampare sui tacchi, una volta che fu al mio fianco le misiuna mano dietro la vita per reggerla. 

«Dai leva le mani dalla faccia» mi disse poi levandomi la mano che tenevoancora sulla faccia.«Sorridete!» ci disse Alyssa, le demmo ascolto, era da un po' che non ci facevamo una foto, a quel punto però ne volevo una anche con lei. 

«Dato che ci siamo ne voglio una anche con te» dissi ad Alyssa quando ebbe finito di scattare, probabilmente aveva fatto cinque foto tutte uguali. Lei si guardòintorno in cerca di un posto dove appoggiare il telefono, capii che voleva usarel'autoscatto. 

«Aspetta appoggio il telefono lì così la facciamo tutte insieme» disse indicando la cassettiera. Alyssa posizionò il telefono, controllò che fosse dritto e impostò iltimer. 

«Muoviti corri» le disse Jade, lei si voltò e fece una lieve corsetta per mettersialla mia sinistra, misi una mano sulla sua schiena come avevo fatto con Jade eindossai il mio miglior sorriso. 

«Ci sono ci sono... al mio tre diciamo: "Magico Trio"... uno, due, tre!» disseAlyssa ravvivandosi i capelli. Quando disse tre, all'unisono urlammo "MagicoTrio". Una luce fastidiosa mi colpì gli occhi, tanto che feci fatica a tenerli aperti,non ero pronta al flash, la "genia" non ci aveva avvisato di averlo attivato. Fattala foto Alyssa andò a recuperare il telefono. 

«Facci vedere com'è venuta» disse Jade avvicinandosi a lei, speravo di non essere venuta con gli occhi chiusi, capitava spesso anche durante i servizi fotograficiche facevo, nonostante i miei occhi scuri sono sensibile alle luci troppo forti. 

«Fammi vedere prima di postarla da qualsiasi parte» dissi avvicinandomi aloro. Feci quella precisazione perché era già capitato che Alyssa mettesse sul suoprofilo foto in cui lei era bella mentre io e Jade pessime. 

«Zitta sei stupenda, guarda siamo venute proprio bene, merita un post sui social» disse passandomi il cellulare. Esaminai la foto in ogni minimo dettaglio...era vero, non era venuta male, anzi tutt'altro. Al centro c'ero io con il mio abitorosso, alla mia destra Jade nel suo vestito nero a sirena lungo e stretto, mentrealla mia sinistra Alyssa nel suo vestito oro con il corsetto stretto e una gonna checadeva liscia fino a terra. 

«Passacela sul gruppo» le disse Jade. Alyssa riprese il telefono e ci mandò loscatto, i nostri telefoni suonarono in contemporanea. 

«Fatto!» ci avvisò. Guardai che la foto fosse arrivata, poi mi soffermai sull'ora,si era fatto tardi, i ragazzi sarebbero arrivati a breve. 

«Ragazze è ora di scendere» dissi io. Le mie amiche alle mie parole si guardarono eccitate. Alyssa nello sguardo però aveva qualcosa che non mi convinceva. 

«Mamma mia, come saranno vestiti i ragazzi?!» disse dopo averci riflettuto su.Non aveva nulla che non andasse, stava fantasticando come al solito sui ragazzio meglio stava pensando a Mark.«Scommetto che il più elegante sarà Caleb» disse Jade facendomi l'occhiolino.Mi presi dei secondi per ammirare le mie migliori amiche, erano bellissime intutti i sensi, sia fuori che dentro. 

«Ragazze...» dissi, non trovando le parole giuste mi bloccai a pensare, volevoringraziarle, non lo facevo molto spesso, non ero mai stata troppo espansiva. 

«Che succede?» mi chiese Alyssa avvicinandosi con aria interrogativa, le sorrisi, probabilmente stavano pensando che stavo avevano uno dei miei soliti attacchidi paura o ansia.

«Nulla, volevo solo dirvi grazie per tutto, per esserci» dissi poi guardando prima una e dopo l'altra. 

«Oddio se fai così mi commuovo» mi disse Jade venendomi ad abbracciare. Ioricambiai l'abbraccio, poi mi staccai e abbracciai Alyssa. Ci guardammo e congli occhi lucidi scoppiammo a ridere. 

«Ora schiena dritta, pancia il dentro e tette in fuori, il red carpet ci aspetta»disse Alyssa con fare da generale dell'esercito, adoravo quando faceva così. Misistemai il seno nel vestito o meglio nella poca stoffa che me lo copriva, con ariadivertita. Caleb aveva esagerato a comprare un vestito con una scollatura delgenere, ma non potevo negare il fatto che mi piacesse da morire.«Speriamo bene, che Dio ce la mandi buona, le ultime due feste a cui siamoandate sono finite a dir poco male» dissi pensierosa. Alyssa si bloccò sulla portadopo aver ascoltato le mie parole, Jade mi guardò storto, sapevano bene cheavevo detto semplicemente la verità. 

«Viviti il momento, sono sicura che sta volta filerà tutto liscio» mi disse poispingendomi fuori dalla stanza. Ci avviammo verso il salotto. 

«E anche se fosse un po' di dramma fa sempre bene, se no la vita sarebbe troppomonotona» disse Alyssa senza voltarsi nella mia direzione, era tropo concentrataa reggersi sui tacchi vertiginosi, non sapevo perché si ostinasse a comprarsi scarpe così alte se poi non ci sapeva camminare. 

«Da un po' di tempo a questa parte la monotonia non fa parte delle nostre vite,e mi fa strano dirlo, ma non mi dispiace affatto» ammisi io prendendo le chiavidi casa. 

«Parole sante, ora però andiamo» disse Jade dandomi ragione, aprimmo la porta e uscimmo dal mio appartamento. Chiusa la porta mi voltai verso le scale...speravo che saremmo riuscite ad arrivate giù tutte intere.  


Da qualche minuto stavamo vicino al bordo della strada ad aspettare i ragazzi,ma non c'era traccia delle loro macchine, in realtà non sapevo nemmeno conche macchina sarebbero arrivati, ad ogni modo la macchina di Caleb ormai laconoscevo, ma all'orizzonte nemmeno un faro. Guardai le mie amiche e loro miguardarono a loro volta, probabilmente stavano pensando che fosse strano il fattoche non fossero ancora lì. 

«Strano devono ancora arrivare» dissi poi per interrompere il silenzio che siera creato. Jade continuò a guardare la strada, mentre Alyssa si stava rigirandoil telefono tra le mani. Erano nervose, e mi stavo innervosendo pure io anche senon lo davo a vedere. 

«Avranno trovato traffico» disse dopo qualche minuto Alyssa spegnendo loschermo del telefono. Probabilmente era così, non c'era altra spiegazione. L'unico affidabile del gruppo era Red, ma nemmeno lui aveva avvisato del ritardo Jade. 

«Sapete con che macchina arrivano?» chiese Jade smettendo di fissare la strada,la guardai ma non risposi perché mi stavo chiedendo la stessa cosa. Alyssa alzòle spalle come a dire "Non lo so". 

«Non ne ho idea, spero nulla di troppo vistoso» dissi poi con un mezzo sorriso. Come ho già detto da Caleb ormai potevo aspettarmi qualsiasi cosa. Dopoqualche minuto Alyssa si voltò di scatto verso me e Jade. Distolsi lo sguardo dalcellulare per capire che cosa aveva attirato la sua attenzione. 

«Ho la vaga sensazione che quella limousine sia proprio per noi» disse poi, laprima cosa che feci fu guardare alla sue spalle per capire se ci aveva visto bene...e si, ci aveva visto benissimo. Diretta versi di noi stava arrivando una limousinenera, gigantesca, sapete quelle che si vedono nei film? Dove le ragazze si alzanoin piedi per urlare dal tettuccio e ammirare il panorama della città da lì? Ecco...proprio una di quelle. 

«Oh Dio mio, hanno fatto le cose in grande» dissi guardando Jade che per tuttoil tempo rimase immobile, probabilmente non ci credeva nemmeno lei che tuttoquello fosse vero. 

«Non ho parole» riuscì a dire poi portandosi una mano sulla fronte, Alyssa aveva la sua stessa espressione solamente più eccitata; stava bene economicamenteme nemmeno lei poteva permettersi di viaggiare in un auto del genere. Sorrisi,Caleb mi stava stupendo in ogni modo possibile. 

«Eccoli che si fermano» ci informò Alyssa come se noi non vedessimo comelei. Io alzai gli occhi al cielo e trattenni una risata. 

«Respira Aly e non saltare addosso a Mark» le dissi avvicinandomi al suo orecchio, lei alle mie parole sorrise, sapeva di che cosa stavo parlando. Giorni prima mi aveva confidato che avrebbe voluto baciarlo, il mio consiglio era stato diaspettare che lo facesse lui perché lei si era già esposta parecchio. 

«Non so se riuscirò a tenere a bada gli ormoni» mi confessò la mia miglioreamica a bassa voce. Proprio in quell'istante le luci della macchina si spensero eanche il motore, era arrivato il momento di mettere da parte certi discorsi, almeno per il momento. 

«Sarà difficile...» fu l'ultima cosa che le dissi e poi raddrizzai la schiena inattesa che qualcuno dei tre ci aprisse lo sportello. 


Il primo a scendere fu Caleb, appena lo vidi rimasi a bocca aperta, letteralmentea bocca aperta. Indossava uno smoking nero classico, stava veramente bene, mache dico bene, stava da Dio. Lui ricambiò il mio sguardo di approvazione poiguardò le mie amiche. 

«Buonasera signorine, aspettate qualcuno?» disse infilandosi le mani in tasca, nessuna rispose, anche le mie amiche erano state catturate dalla sua bellezza.Decisi allora di stare al suo gioco. Mi avvicinai a lui. 

«In realtà si, ma preferiamo sicuramente venire via con voi» dissi riferendomianche a Mark e Red che sicuramente stavano dentro la macchina e potevanosentire ciò che stavo dicendo al mio ragazzo. 

«Perfetto allora» mi disse Caleb prendendomi per la vita, il suo tocco sulla miaschiena nuda mi fece percorrere un brivido. Ci guardammo negli occhi com'eravamo soliti fare, nel suo sguardo lessi tante cose, tra le quali il desiderio. 

«Wow Caleb stai benissimo, siete proprio perfetti» disse Alyssa guardandoci,stava facendo così tanta attenzione a noi che non si era accorta che dalla macchina era sceso Mark. 

«Tu dici?!» disse Caleb sistemandosi la giacca. Sorrisi per il suo gesto, sapevadi essere perfetto, ma il suo ego adorava i complimenti. 

«E di me che ne dici tesoro?» l'attenzione di tutti si spostò verso Mark. Anchelui in abito nero elegantissimo, stava molto bene ma Caleb ai miei occhi erainsuperabile. Alyssa se lo stava mangiando con gli occhi, Jade invece sembravairritata, Red non era sceso dall'auto. Mi dispiaceva per lei. 

«Beh che dire, stai bene anche tu» parlò finalmente Alyssa rivolgendosi a Mark,poi si piazzò proprio di fronte a lui, era una sfacciata quando ci si metteva. 

«Solo bene? Ammettilo che sono uno schianto» gli disse lui facendo un giro suse stesso, poi le fece l'occhiolino, la mia amica mi guardò divertita, io ricambiaiil suo sguardo. 

«Hai un ego troppo smisurato per i miei gusti» gli disse Alyssa sistemandoglila cravatta, mi accorsi che in quel momento Mark deglutì a fatica. Avevo avutola prova vivente che Alyssa gli faceva un certo effetto. Alzai lo sguardo versoCaleb che stava guardando l'amico divertito. Poi spostai l'attenzione su Jade cheteneva le braccia conserte. 

«Red non si degna nemmeno di scendere dalla macchina, cominciamo bene»disse ad alta voce, voleva farsi sentire anche da quella testa dura di Red. Non locapivo molto quel ragazzo, lui e Jade si scrivevano molto spesso ma nessuno deidue aveva intenzione di fare quel passo in più. "Valli a capire" pensai. Poco dopoil finestrino anteriore della limousine si abbassò. 

«Guarda che ti ho sentita, abbiamo già due che perdono tempo non voglio aggiungermi, vieni a sederti qui» disse Red dall'interno della limousine. Alle sueparole trattenni una risata, aveva palesemente fatto intendere che i due che stavano perdendo tempo erano Caleb e Mark. Jade sorrise e si avvicinò al finestrinoaperto. 

«Ah allora ci sei... avevo paura che avessi dato buca all'ultimo» disse scherzando, finalmente era tornata la solita Jade.

«E come potrei, comunque sei molto bella» le disse Red, avrei voluto vedere lafaccia della mia migliore amica in quel momento ma purtroppo non vidi nullaperché era di spalle. 

«Mi sta bene vero?!» chiese lei poi facendo un giro su se stessa. Si stava pavoneggiando, conoscevo quel suo modo di fare, era una delle sue tattiche di seduzione. Dopo aver finito il giretto per farsi vedere in tutta la sua bellezza salì inmacchina senza degnarci di uno sguardo. Capii che avevo perso anche lei oltreche Alyssa. Guardai proprio quest'ultima che era intenta a parlare con il suoprincipe. 

«Mark, Alyssa salite pure» disse d'un tratto Caleb guardandoli, i due non se lofecero ripetere due volte.«Andiamo» disse Mark alla mia amica prendendola per mano e facendola salire. Avevano fatto molti passi avanti, ero felice per loro.


Distolta l'attenzione dai nostri amici mi resi conto che finalmente ero rimastasola con Caleb.«Sei bellissima» mi sussurrò all'orecchio, il mio ragazzo aveva questa abitudinedi sussurrare quando stavamo così vicini, come se quello che mi diceva dovesserimanere solo tra noi due e basta. Quando ero con lui il resto del mondo spariva. 

«E tu sei uno schianto, guardati» gli dissi facendo un passo indietro per ammirarlo meglio. Pensai che avrebbe fato un figurone al party. 

«Volevi dire guardaci» mi disse Caleb facendomi fare un giro come se stessimoballando, scoppiai a ridere. Non avrei mai pensato che sotto quella maschera diarroganza e stronzaggine si poteva nascondere tutto quello. 

«Sei tranquillo?» gli chiesi passandogli una mano sui capelli scuri, lui mi tenneper la vita e mi guardò negli occhi. 

«Si, tranquillissimo» mi disse dandomi un bacio sulla guancia, fu un gestosemplice, dolce che ai miei occhi valeva più di mille parole. 

«Sappi che io non lo sono per niente» ammisi più a me stessa che a lui tenendolo sguardo incollato al suo, a quel punto Caleb mi strinse un po' di più. 

«Non ti preoccupare, non ti lascio scappare per nessun motivo, dovrai staresempre con me» mi disse scostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.Senza pensarci troppo decisi di dirgli una cosa, solo per il gusto di sapere checosa avrebbe risposto. 

«Peccato io pensavo di gironzolare per conoscere i tuoi colleghi attori» dissi intono scherzoso, Caleb per tutta risposta mi guardò storto. Trattenni una risata,probabilmente non si era reso conto di aver fatto una faccia molto buffa. 

«Non ci provare nemmeno, non se ne parla proprio» disse poi serio passandosila lingua sul labbro inferiore. Quella risposta mi bastò, mi ero scelta un tipo geloso, molto geloso. 

«Che c'è Super Star, non sarai per caso geloso?» gli chiesi io facendo la fintatonta con la testa inclinata di lato. Lui mi sfiorò la schiena con la mano, e un'altrascossa mi percorse la spina dorsale, lo stava faceva apposta. 

«Io geloso, ma quando mai?! Ma sei mia non sopporterei di vederti vicino ad unaltro» ammise poi serio. Ci guardammo intensamente, ogni giorno era un passoavanti, anche se era passato poco tempo mi sembrava di conoscerlo per davvero,credo che nessuna ragazza l'avesse conosciuto così prima di allora. 

«Nemmeno le ragazze dovranno avvicinarsi a te, potrei tirare fuori le unghie»gli dissi mostrando le unghie che avevo fatto pochi giorni prima su consiglio diAlyssa e Jade. Lui le guardò poi guardò me sorridendo. 

«Non ce ne sarà bisogno, ora andiamo se no faremo tardi» mi disse aprendo losportello. Come succedeva praticamente sempre, ci dimenticavamo di non esseresoli e facevamo aspettare i nostri amici.   


Salita nella limousine mi sembrò di stare già ad una festa, c'erano luci colorateche percorrevano tutto l'interno dell'auto, c'era addirittura un piccolo sevizio bar.Alyssa e Mark infatti avevano già i bicchieri di champagne in mano. 

«Avete iniziato a bere senza di noi?» chiese Caleb facendo il finto offeso alsuo migliore amico, Mark lo guardò divertito. Io guardai Alyssa che era troppoimpegnata a bere per prestarmi attenzione. 

«Si amico, tu hai detto che non bevi, che devi rimare lucido per dopo, ricordi?»le ultime parole che disse Mark mi fecero riflettere, lo guardai confusa e lui pertutta risposta mi fece l'occhiolino. Ero certa che sapesse qualcosa che io nonsapevo. 

«Lucido per dopo?» chiesi io voltandomi verso Caleb che mi stava seduto difianco, lui mi guardò e mi mise un braccio intorno alle spalle. I suoi occhi avevano uno scintillio strano. 

«La serata non terminerà con la festa, ti porterò in un posto, ricorda che cosaho scritto nel biglietto» mi disse facendosi passare un bicchiere di champagnedal suo amico. Infondo avevo capito le sue intenzioni, in parte erano anche lemie solo che lui non si faceva problemi ad ammetterlo, mentre io tenevo i mieipensieri intimi per me. 

«Mi devo fidare?» chiesi divertita a Mark che per poco non si strozzò con ilcontenuto del bicchiere. Alyssa gli batté un colpo sulla schiena divertita da quellaconversazione insolita. Probabilmente anche Red e Jade stavano ascoltando tuttoda davanti. 

«Si fidati, il mio amico qui sa fare certe cose» disse Mark con tono malizioso.Quei due erano veramente pessimi, arrossii la pensiero che si parlassero delle loro esperienze a vicenda, poi ricordai che lo facevo anche io con le mie amichee mi tranquillizzai un po'. 

«Okay, okay, basta!» dissi facendo cenno ad Alyssa di passarmi qualcosa dabere. Lei mi aprì una lattina di aranciata, sapeva che non ero un'amante dell'alcol. Ringraziai Dio per il fatto che la conversazione cessò quasi sul nascere.


Dopo svariati minuti di tranquillità sentii la mano di Caleb accarezzarmi la schiena, poi si avvicinò al mio orecchio. 

«Il vestito è stupendo ma io ti preferisco senza» mi sussurrò attento a non farsisentire dagli altri, io mi portai una mano sul petto e mi schiarii la voce. Probabilmente il mio volto aveva lo stesso colore della lattina che tenevo in mano. 

«Jade tutto bene lì davanti?!» chiesi per stemperare la tensione, sentii Calebridere lievemente, lo maledii mentalmente. 

«Tutto bene capo» disse Jade abbassando il divisorio. L'avevo sempre visto farenei film quel gesto. 

«Ho sempre sognato fare una cosa...» disse d'un tratto Alyssa poggiando il suobicchiere. Io e Jade ci guardammo con sguardo di intesa, c'era solo una cosa cheavrebbe potuto fare in una macchina del genere. 

«Oh no, che non ti passi nemmeno per l'anticamera del cervello» dissi io cercando di dissuaderla dalla sua idea folle. Ammetto che avrei voluto farlo ancheio ma non mi sembrava il caso di farci vedere in uno dei nostri momenti pazziadai ragazzi. 

«Oh si, assolutamente si, aspettate arrivo. Red è possibile aprire il tettuccio?»chiese Jade cercando di scavalcare per venire dalla nostra parte. Pregai perché ilsuo vestito non si rompesse. Aveva la grazia di un elefante quella ragazza. 

«Siete delle pazze» disse Red divertito e nel mentre spinse il pulsante per aprireil tettuccio della limousine. Guardai in alto e vidi il cielo stellato sopra di noi. 

«Si lo siamo» dissi io confermando la teoria della guardia del corpo di Caleb.Mi sporsi un po' in avanti in attesa del segnale di Alyssa, Jade ce l'aveva quasifatta a raggiungerci. Caleb e Mark stavano guardando la scena esterrefatti. Markaddirittura tirò fuori il cellulare per immortalare il momento, con un video probabilmente. 

«Dai ragazze, Maddy in piedi, Jade ci sei?» chiese Alyssa guardando la nostraamica. Io mi tirai su in piedi, per modo di dire, in realtà stavo piagata attenta anon pestarmi la testa, il vestito con la gonna immensa non mi stava aiutando perniente. 

«Un attimo, non è semplice scavalcare» disse Jade stirandosi con le mani ilvestito, sorrisi divertita da tutta la situazione, Caleb stava cercando di aiutarmia non inciampare sulla gonna tenendola tra le mani. Mi voltai verso di lui e gli sussurrai un «Grazie», lui mi fece l'occhiolino. 

«La gente ci prenderà per delle deficienti» dissi imbarazzata. Quella di Alyssaera stata una pessima idea. Mark per tutto il tempo se la stava ridendo, speravoche quel video non finisse su Instagram, ci saremmo fatte una bruttissima reputazione ancor prima di averla. 

«Che pensino ciò che vogliono» disse Alyssa mettendosi in piedi con la testafuori dal tettuccio, io feci lo stesso e Jade ci imitò. L'aria mi sfiorava il viso,respirai affondo poi guardai le mie amiche e ridemmo come mai avevamo fattoprima. Tirammo delle urla così forti che le persone che stavano passando per lastrada si voltarono per vedere che cosa fosse successo. Mi godetti il momento,aprii le braccia, l'aria mi fece volare i capelli all'indietro, le mie amiche mi imitarono. Sapete, quello era uno di quei momenti che mi sarei ricordata per sempre,indipendentemente dai ragazzi e da tutto avevo una cosa che non molti possonovantarsi di avere, due vere amiche, due pazze scatenate che mi volevano benecome delle sorelle.  


Dopo qualche minuto di pazzia tornammo a sederci come se non avessimo appena urlato da una limousine. Non ero più preoccupata o ansiosa, avevo soltantotantissima adrenalina in corpo. 

«Vi siete divertite?» chiese Caleb, ma probabilmente sapeva già quale sarebbestata la nostra risposta. 

«Assolutamente si» dissi io dandogli un bacio a stampo, lui mi prese prima chepotessi staccarmi da lui e mi diede un bacio dei suoi. Fortuna che avevo messo ilrossetto rosso che non si sbavava. 

«Ora si che siamo pronte a fare scintille» disse Alyssa alzando il suo bicchierein aria, Jade la imitò«Ben detto Aly!» disse poi. Per tutto il resto del tragitto parlammo e scherzammo del più e del meno, sapevo che la meta sarebbe stata Beverly Hills. Speravocon tutta me stessa di passare una serata indimenticabile.  

Caleb

Dopo aver assecondato le ragazze nel loro sogno folle di mettersi fuori dal tettuccio di una limousine il viaggio era proseguito tranquillo, Red non era statomolto partecipe dei nostri discorsi era molto concentrato sulla strada, ma avevovisto che ogni tanto tirava qualche occhiata a Jade dallo specchietto. Dopo unamezz'ora di macchina finalmente eravamo arrivati al "Club 1106" a Beverly Hills. Conoscevo bene quel locale, ci ero stato varie volte per partecipare a party simili a quello di quella sera, non era male come posto, anzi tutt'altro. L'accessoera riservato solo a noi VIP, c'era una lista per entrare, quel dettaglio mi tranquillizzava parecchio perché significava che non ci sarebbero state le fan urlanti. Allaprima del film invece sarebbe stato tutto più caotico.


Avevamo parcheggiato la limousine nel parcheggio riservato a me, e ci stavamoavviando al locale che si trovava al centro di un grande parco. Notai che il parcheggio si stava riempiendo di macchine velocemente, ogni due per tre il cancellodell'entrata si apriva per far entrare qualcuno, fortunatamente nessuno si fermò asalutarmi. Arrivati quasi all'entrata Red mi informò di una cosa. 

«Jaxon ha detto che lo devi chiamare prima di entrare, credo ti voglia far sfilarecon Maddy sul red carpet davanti ai fotografi» mi disse quando fummo davantiall'entrata. Sapevo che il red carpet stava sul retro e sapevo anche arrivarci dasolo volendo. Maddy mi guardò in attesa che dissi qualcosa. 

«Devo proprio?» chiesi io sapendo già la risposta. Ovvio che dovevo, non era ilcaso di far arrabbiare il mio agente in una serata così importante. 

«Dai chiamalo, tanto ci sono anche io, saranno due o tre foto giusto?» mi chiesela ragazzina, era così ingenua, non sapeva che ci avrebbero sicuramente tenuto lìin bella vista più di due o tre foto, o forse lo sapeva ma faceva finta di nulla. 

«Va bene ragazzina ma stammi vicino» le dissi, le parole mi uscirono come unasupplica, avevo bisogno di lei, non potevo affrontare quella serata da solo, soprattutto con Megan e il suo nuovo ragazzo intorno. Dopo averci pensato ancoraun po' la presi per mano e poi tirai fuori il cellulare per chiamare Jaxon. Risposesubito dopo il primo squillo, preciso come un orologio svizzero...«Sono qua fuori» mi limitai a dire secco, non c'era entusiasmo nella mia voce.Sentii un rumore di sottofondo dall'altro capo del telefono, immaginai che avessero già fatto partire la musica.«Ok, arrivo, i tuoi amici possono già entrare, tu e Maddy invece aspettatemi lì»mi disse il mio agente, alle sue parole spostai lo sguardo su Maddy, poi sui nostriamici. 

«Va bene, ti aspettiamo» dissi controvoglia, sapevo bene che se gli dicevo di nome l'avrebbe fatta pagare in un qualche modo. 

«Arrivo» disse. Io riattaccai il telefono. Sospirai e mi allentai un po' il nododella cravatta, Maddy mi strinse la mano. 

«Mark, Red potete entrare da lì, noi invece aspettiamo Jaxon» dissi ai mieiamici indicando la porta principale dove si trovavano due guardie che stavanocontrollando le liste. Sperai solo che Jaxon avesse dato tutti i nomi. 

«Va bene, allora ci vediamo dentro, mi raccomando» disse Red guardandomifisso. Lui e le sue solite raccomandazioni... non dissi nulla perché non mi sembrava il caso di fare polemica in quel momento, ero già agitato per i fatti miei. 

«Maddy stai tranquilla andrà bene» disse Jade, le due si guardarono con intesa,dai loro sguardi si poteva capire che avevano un rapporto veramente stretto. 

«Sarete bellissimi, ne sono sicura» ci disse Alyssa, trovai la forza di sorriderle,quella ragazza era sempre così allegra, un po' sulle nuvole, spensierata, mi sarebbe servita un po' della sua tranquillità in quel momento. 

«A dopo ragazzi!» ci disse Mark dandomi una pacca sulla spalla, il suo gestonon servì a farmi stare più calmo, ma apprezzai il tentativo. 

«Guardatemi voi due... profilo basso» disse Maddy alle sue migliori amiche, ilsuo tono autoritario mi fece scappare un sorriso. 

«Va bene capo!» le disse Alyssa facendole il saluto militare, erano veramentebuffe quelle tre insieme. 

«Maddy non preoccuparti le tengo d'occhio io» disse Red avvicinando Jade alui, la ragazza si stupì a quel gesto. Un po' alla volta Red, cuore di ghiaccio, sistava sciogliendo. 

«Ci conto!» gli disse Maddy in risposta, poi li lasciammo andare.


Maddy mi stava guardando, probabilmente aveva capito il mio stato d'animo. 

«Mi sto già pentendo di averti trascinata qui» dissi guardandola negli occhi. Leimi guardò con fare dolce, avevo un paura folle: che un giorno si sarebbe potutastancare di tutto quel mondo, del mio mondo. 

«Ehi, ehi, guardami» mi disse facendomi alzare lo sguardo che avevo involontariamente abbassato. Ero pessimo ad affrontare i discorsi che includevanol'esprimere emozioni. 

«Giurami che se Megan dovesse dirti qualcosa tu non le darai retta» la supplicai. Conoscevo molto bene la mia "ex" e sapevo che avrebbe fatto di tutto perdare fastidio alla mia nuova ragazza per ripicca o solamente per divertirsi. 

«Te lo giuro... e tu promettimi che ci divertiremo» mi disse Maddy senza esitare nemmeno per un secondo, in quel preciso istante capii che era più forte di menell'affrontare quelle situazioni.«Non so se ci riuscirò» ammisi ammirandola in tutta la sua bellezza. Ci avevoazzeccato proprio con quel vestito, mi ero solo pentito di aver optato per un abitocon quella scollatura molto ma molto ampia. 

«Promettilo» mi disse di nuovo facendomi tornare alla realtà, avevo iniziato aviaggiare con la testa. Vi lascio immaginare a che cosa stavo pensando. 

«Va bene ragazzina» la accontentai senza fare troppe storie, poi annullai ladistanza che c'era tra noi baciandola. Maddy era diventata il mio posto sicuro, ilmio posto felice, un po' la mia "Isola che non c'è" come in Peter Pan. Il nostro magico momento venne interrotto dall'arrivo di Jaxon, avevo sempredetto che quell'uomo ha un tempismo pessimo. 

«Ragazzi dovete fare scintille dopo non ora» ci disse avvicinandosi a noi, ioalzai gli occhi al cielo, Maddy si scostò da me e si mise al mio fianco. 

«Jaxon certo che tu e la delicatezza siete proprio la stessa cosa» gli dissi, sesuonò come una frase divertente beh nella mia testa non lo fu per niente. 

«Buonasera Jaxon, complimenti per l'eleganza» disse Maddy con la sua solitagentilezza, ma sapevo meglio di lei che stava soltanto fingendo, avevo capito giàda tempo che Jaxon non le stava per niente simpatico. 

«Maddy se fossi stata da sola probabilmente non ti avrei riconosciuta... Calebcomplimenti! Da ragazza semplice l'hai trasformata in questo, bel lavoro» disseil mio agente, facendo dei complimenti alla mia ragazza. D'istinto strinsi Maddyancora più vicino a me, lei mi guardò, stava cercando di tenermi tranquillo. 

«Lei è sempre stata bella, non l'ho trasformata io» dissi, Jaxon si massaggiò ilmento, mi stava particolarmente irritando il suo comportamento. Da quando eraapparsa Maddy nella mia vita era diventato ancora più acido di quanto non fosseprima. 

«Solo un po' di trucco e un bel vestito insieme possono fare miracoli a volte»disse a quel punto la mia ragazza con un finto sorriso, Jaxon la fulminò con losguardo poi fece una mezza risata. "Grande ragazzina" pensai. 

«E fu così che la principessa andò al ballo, fortuna che qui non c'è la scadenzaa mezzanotte» Jaxon era in vena di battute sarcastiche quella sera, il che non mipiacque per niente, ma chi si credeva di essere?! Dopo la battuta di pessimo gustolo fulminai, non doveva permettersi di rivolgersi a Maddy in quel modo soltantoperché non era famosa o non era del nostro mondo. Doveva portarle rispetto, e senon l'avesse capito da solo, glielo avrei fatto capire io. 

«Jaxon ora stai esagerando...» dissi in tono di avvertimento, non alzai la vocecercai di tenere un certo contegno solo perché di fianco ci stavano passando dellepersone. 

«Non ti preoccupare Cal, qui il signore ha voglia di scherzare» Maddy pronunciò la parola "signore" con un po' di amarezza nella voce. Le strizzai un fianco,e lei trattene a stento una risata. Era già la seconda volta che si difendeva senzabisogno che intervenissi io. 

«Non voleva essere un'offesa la mia... comunque ragazzi voi passerete per il redcarpet, dove ci saranno fotografi e giornalisti. Maddy credi di potercela fare?»chiese il mio agente cercando di essere gentile, ma la sua faccia non concordavacon le parole che aveva pronunciato, doveva darci un taglio all'istante. Prima chepotessi sbottare contro di lui Maddy prese la parola. 

«Non aspettavo altro!» esclamò eccitata, infondo era brava a mentire perché Jaxon non riuscì a replicare, era stata veramente forte nell'affrontarlo.«Allora andiamo» disse il mio agente facendoci strada. Era un coglione, ultimamente ancora più del solito, non sapevo veramente che gli stava prendendo inquel periodo. 

«Che coglione» sussurrai, Maddy mi guardò e mi mise una mano sul braccio,se prima ero riuscito a calmarmi un po' in compagnia degli altri ora avevo i nervialle stelle. 

«Lascialo perdere vuole solo provocarci, probabilmente non mi ritiene all'altezza» mi disse la ragazzina, alle sue parole mi bloccai. Maddy mi guardò con ariainterrogativa, Jaxon non ci aveva sentito e continuava a camminare davanti a noi. 

«Tu sei più che all'altezza» le dissi guardandola negli occhi, non volevo chepensasse nemmeno per un secondo di non essere adatta per stare al mio fianco. 

«Vogliamo allungare il passo?!» ci rimproverò Jaxon, si era accorto che non lostavamo più seguendo, teneva le mani in tasca in attesa di risposta. Maddy miguardò poi si voltò nella sua direzione. Si stava stufando anche lei. 

«Si mi scusi, non è semplice camminare su questi tacchi altissimi, vuole provare?» disse la mia ragazza avviandosi verso di lui, io la seguii e trattenni unarisata. 

«No, credo che ne farò volentieri a meno» gli rispose secco Jaxon. Maddy avevavinto più round contro di lui era brava quasi quanto me a farlo irritare. 

«Saggia decisione» gli disse battendogli una mano sul braccio. Jaxon era alquanto sconvolto dal comportamento della mia ragazza, poteva anche sembraretranquilla a prima vista ma in realtà non era proprio così.


Dopo qualche minuto eravamo arrivati sul retro del locale, potevo sentire il rumore delle macchine fotografiche che scattavano e le voci dei fotografi. Probabilmente in passerella c'era qualcuno, ma non mi interessava sapere chi, speravosolo che non si trattasse di Megan e del suo ragazzo. 

«Eccoci, a breve dovrebbe arrivare anche un'altra coppia che sfilerà con voi» ciinformò il mio agente. Speravo con tutto me steso che non avesse programmatoqualche cosa di cui si sarebbe pentito amaramente. Jaxon attraversò il red carpetdisinvolto, i fotografi però non erano interessati a lui. Il mio agente posizionòvicino all'altra entrata, quella da cui poi avremmo avuto accesso alla festa, i suoiocchi e quelli dei giornalisti erano puntati su di noi. 

«Pronta?» chiesi a Maddy prendendola per mano, lei guardò il tappeto rosso,poi guardò me, la sua risposta probabilmente era no, lo leggevo nei suoi occhi. 

«Non proprio ma... si al diavolo, andiamo» mi disse trascinandomi in passerella con lei. Camminammo lentamente, mi fermai varie volte per farci fotografare,Maddy mi stringeva la mano come se fossi la sua ancora di salvezza e io stavo facendo lo stesso con lei. 

«Qui Caleb da questa parte» dicevano alcuni, per quanto mi fu possibile cercaidi accontentare tutti. 

«Tienile la mano» urlavano altri, Maddy ogni tanto mi guardava e io ricambiavoil suo sguardo, c'era un velo di divertimento nei suoi occhi. Mi rilassai vedendoche la ragazzina era abbastanza tranquilla, o almeno era quello che stava cercando di farmi credere. 

«Ho sempre odiato questa parte delle feste, e ancora paggio sarà il giorno dellaprima» le dissi continuando a sorridere, lei fece lo stesso. 

«Peggio di così?» mi chiese ridendo, non sapeva veramente che cosa aspettarsi,ma glielo avrei spiegato per tempo. 

«Molto peggio, questa a confronto è una passeggiata» le dissi sincero. Allaprima ci sarebbero stati anche i fan e molte altre persone a sfilare insieme a noi,speravo comunque che Maddy mi avesse accompagnato anche in quell'occasione. 

«Mi preparerò psicologicamente» mi disse guardandomi intensamente. Eravamo quasi arrivati alla fine della passerella. Jaxon non ci aveva tolto gli occhi didosso nemmeno per un secondo.«C'è Megan Whane con Luis Thone!» esclamò un fotografo. Il gelo calò sul miocorpo. Quello che temevo si stava avverando. Jaxon, era lui il colpevole, avevaorganizzato tutto per mettermi in difficoltà. L'avrei volentieri preso a pugni. 

«Merda!» imprecai sotto voce. Maddy stava guardando Megan incuriosita, nonriuscivo a capire che cosa le stesse passando per la testa. 

«Lascia stare, noi abbiamo fatto quello che ci è stato chiesto, andiamo» mi dissepoi tranquilla, Jaxon stava aspettando che facessimo una mossa falsa. Maddy siavvio a passo deciso verso di lui, o meglio verso l'entrata del Club, io la seguiisenza degnare di uno sguardo la mia ex, ma come previsto Jaxon ci bloccò. 

«Fermo Cal, devi fare delle foto con Megan» mi disse in tono secco, Maddy lofulminò con lo sguardo, poi guardò me.«Non ne ho voglia» dissi al mio agente, Jaxon inarcò un sopracciglio contrariato. 

«Siete i protagonisti del film, dovete» mi disse cercando di mantenere un tonotranquillo, ma i suoi tentativi non stavano funzionando molto, si sentiva nell'ariail nervoso e la rabbia che stava provando in quel momento. 

«Maddy vai dentro, raggiungi gli altri» dissi alla mia ragazza lasciandole lamano, sapevo che probabilmente quel gesto l'avrebbe ferita ma volevo evitareche Megan si avvicinasse a lei. 

«Si, è meglio che tu vada» gli disse Jaxon in tono soddisfatto, poi le aprì la portaper farla passare. Lei non lo guardò nemmeno si limitò a squadrarmi con queisuoi occhi scuri.

«Ma...» cercò di dire vedendo che io non le parlavo. La guardai, poi mi spostaicon lo sguardo verso Megan. 

«Vai» le dissi secco. Averei rimediato a quel comportamento più tardi. La miaragazza mi guardò con sguardo deluso, vidi un velo di tristezza nei suoi occhi...aspettò che la degnassi di qualche spiegazione ma dato che non lo feci entrò dallaporta e se ne andò. Sperai che trovasse gli altri in modo che non rimanesse dasola.


Ero nella fossa dei leoni, al mio fianco c'era Jaxon invece Megan e il suo ragazzostavano sfilando ancora sul red carpet. 

«Bene, appena avrà finito con il suo ragazzo ci andrai tu» mi disse il mio agentemettendosi le mani in tasca, la sua espressione era soddisfatta. Io invece eroincazzato nero. 

«Questo non dovevi farlo...» gli dissi puntandogli un dito contro, lui mi feceabbassare il braccio per tutta risposta. Volevo sbraitare, prenderlo a pugni masapevo bene che non potevo farlo, non lì. Megan finì troppo presto la sua sfilatae si stava avvicinando a noi, o meglio a me, Jaxon si era dileguato lasciandomisolo come un coglione. 

«Guarda un po' chi si rivede» mi disse lei con un sorriso, sapevo che stavasemplicemente fingendo, io cercai di stare calmo, mi ravvivai i capelli. 

«Megan... tu devi essere Luis, piacere» la salutai, poi spostai la mia attenzionesul suo nuovo ragazzo che aveva l'aria di essere molto più giovane di noi. D'altronde solo un coglione poteva farsi abbindolare da una ragazza del genere. 

«Piacere mio, ho sentito parlare molto di te» mi disse Luis porgendomi la mano,non c'era astio nel suo tono o qualsiasi altra emozione negativa, mi rilassai unpo'. Probabilmente il ragazzo non sapeva tutto dei trascorsi miei e di Megan oforse si ma non lo dava a vedere. 

«Spero solo cose belle» gli dissi cercando di essere simpatico, avevamo ancorai fotografi intenti a fotografarci, probabilmente saremmo finiti in prima pagina,non era il momento di fare mosse false o azzardate. 

«Non sempre, ma si sa, il nostro mondo è fatto così. Ora vi lascio, voglionodelle foto di voi due» mi disse in tono ironico, poi diede un bacio a Megan iodistolsi lo sguardo e pensai a Maddy... speravo solo che non si fosse arrabbiata. 

«Ci vediamo dentro amore» disse Megan al suo ragazzo, lui mi salutò facendoun cenno con la mano. 

«Si tesoro. Caleb, piacere di averti conosciuto» mi disse prima di andarsene. 

«Piacere mio» dissi distratto. Mi persi un momento per squadrare la mia falsaex ragazza. Aveva cambiato colore di capelli, li aveva molto più scuri durantele riprese, ora invece erano di un castano abbastanza chiaro, i suoi occhi erano sempre uguali, di un grigio abbastanza insignificante. In occasione della festaindossava un vestito tinta Tiffany, o almeno credo fosse quello il nome esatto,molto scollato sul davanti, non mi soffermai troppo su quel dettaglio, se mi avesse visto Maddy in quel momento mi avrebbe sicuramente preso a calci. 

«Vogliamo farci scattare queste foto?» mi chiese poi riportandomi alla realtà.La guardai negli occhi, non sorrisi ne niente, rimasi impassibile. 

«Se dobbiamo proprio» dissi togliendomi le mani dalla tasca e porgendole ilbraccio con fare gentile. Prima facevamo, prima la tortura sarebbe finita. 

«Vedo che odi sempre queste cose, carina comunque la tua ragazza» mi disseMegan sorridendo alle fotocamere, i fotografi erano veramente impazziti, era damolto tempo che non sfilavamo insieme. 

«Le odio sempre e si lei è stupenda» dissi guardandola, per sottolineare il concetto pronunciai bene la parola "stupenda". Ero solito usare molti aggettivi perdescrivere Maddy ma in quel momento mi venne in mente solo quello. 

«Scommetto che te l'ha procurata Jaxon» mi disse la stronza sottovoce pernon farsi sentire, era tornata la vecchia Megan, mi sembrava troppo tranquillaqualche secondo prima. 

«No ti sbagli, sta volta ho fatto tutto da solo» dissi continuando a sorrideresenza degnarla di uno sguardo. Mi misi le man in tasca e mi scostai un po' da lei,ma Megan mi prese per il braccio.«Allora è una ragazza reale sta volta... ben per te! Ma sappiamo entrambi chenon durerai molto» mi disse in tono acido, stava superando il limite come avevafatto poco fa anche Jaxon. 

«E tu che mi dici di quel Luis? Dai è un bambino» dissi io di rimando prendendo in giro il suo ragazzo. Pensava di farmi perdere le staffe? Non glielo avreipermesso. 

«Sta diventando più famoso di te e questo mi fa solo che comodo, comunquesorridi se no verrai male nelle foto» disse continuando a camminare lentamentesulla passerella, peccato per lei perché a me delle foto non fregava nulla. 

«Dovresti sapere che non mi interessa» le dissi convinto, Megan mi fulminòcon lo sguardo, poi si avvicinò al mio orecchio, l'istinto fu quello di spingerlalontano ma non lo feci. 

«Stai molto attento comunque, vi tengo d'occhio a te e alla tua bambolina inrosso» mi disse con un ghigno che non mi piacque per niente. Poi tornò a guardarmi, avevamo finito di percorrere la passerella, o meglio quasi. 

«Non ti azzardare a darle fastidio» dissi a denti stretti. La stronza aveva fattola carina davanti al suo ragazzo, poi invece mi aveva colpito come era solita faresempre, ma sta volta non si trattava solo di me, ma anche di Maddy. 

«Se no che fai Cal?» mi chiese, io per tutta risposta mi toccai i capelli e mi misi le mani in tasca, per il bene della mia ragazza non dovevo provocarla in nessunmodo se no l'unica a pagarne le conseguenze sarebbe stata solo la ragazzina. 

«Come immaginavo... sai benissimo anche tu che non sei in grado di amare,povera ragazza mi fa quasi pena, ci vediamo dentro. Ah e sorridi un pochino nonsiamo ad un funerale» mi disse lasciandomi solo. Dopo qualche secondo alzai losguardo, in passerella non c'era più nessuno i fotografi però erano ancora lì, miravvivai i capelli, mi sistemai la giacca ed entrai all'inferno.      

 

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