CAPITOLO 37
CAPITOLO 37
Caleb
Mancava un giorno a quella maledettissima festa, Maddy non era ancora convinta di voler venire, ma avrei fatto qualunque cosa perché lei cambiasse idea.Dovevo inventarmi qualcosa. Quel giorno eravamo a casa mia, lei se ne stavadistesa tranquilla sul divano con la testa poggiata sulle mie gambe, mi sentivoin pace e questo grazie alla consapevolezza del fatto che almeno dentro casa nonpotevamo essere scoperti.
«Devo proprio venirci a questa festa?» mi chiese la ragazzina per la milionesima volta da due settimane a questa parte. La guardai con un sorriso, mi facevatenerezza vederla così insicura, ma non capivo di che cosa avesse paura. L'unicacosa che preoccupava me invece era la presenza di Megan, sicuramente non sene sarebbe stata zitta e buona conoscendola.
«Credimi ragazzina ti direi di stare a casa, ma farci vedere insieme una voltaper tutte va solo a nostro favore» le spiegai sincero. Era la verità, Jaxon era uncoglione ma, come ormai sapete bene, il suo lavoro lo sapeva fare e non avevatutti i torti quando aveva detto che era giunta l'ora di farci vedere pubblicamentecome coppia. Alla festa ci sarebbero stati anche dei giornalisti, proprio loro eranoi primi a dover capire che io stavo facendo veramente sul serio con Maddy.«Mmm spero che sia come dici tu, non ne sono molto convinta» mi rispose intono pensieroso, per tutta risposta le massaggiai i capelli. In cuor mio sapevo chenon era abituata a tutto questo, ma stare con me purtroppo comportava affrontareserate del genere e glielo avevo spiegato più di una volta.
«Smettila di essere pessimista, sei stupenda nessuno avrà da ridire nulla» dissiper tranquillizzarla. Maddy a quel punto si sedette normalmente sul divano e miguardò negli occhi.«Immagino che ci sarà anche Megan giusto?» chiese d'un tratto dopo aver pensato bene alle parole da usare. Alzai gli occhi al cielo, immaginavo che prima opoi me l'avrebbe chiesto.«Potrei dirti di no ma sarebbe una bugia» dissi cercando di essere un po' ironico, ma in realtà quella situazione era tutt'altro che ironica. Maddy nascose latesta sul mio petto, sembrava una bambina indifesa, in quel preciso momento decisi che l'avrei protetta da tutto e da tutti.
«Altro motivo per non venire» disse sulla mia maglia. Sentivo il suo cuorebattere forte. Dovevo architettare qualcosa per farla stare più tranquilla. Non socome ma, dopo un paio di secondi, mi venne un colpo di genio... dovevo portarecon noi anche i nostri amici, così si sarebbe sentita più a suo agio. La spinsi indietro per le spalle in modo che potesse guardarmi in faccia.
«Ti sentiresti più a tuo agio se ci fossero anche le tue amiche?» le chiesi senzadistogliere lo sguardo dal suo, i suoi occhi si illuminarono, poi tornò seria.
«Che hai in mente?» mi chiese Maddy in tono curioso inclinando la testa dilato. Sorrisi, ormai aveva imparato a conoscermi e sapeva benissimo che avevoin mente qualche cosa.
«Aspetta un secondo e lo vedrai» le dissi baciandola sulle labbra, poi mi staccaida lei e mi alzai in piedi per andare a recuperare il cellulare. Dovevo parlare conJaxon. La mia ragazza per tutto il tempo mi guardò con una scintilla di divertimento nello sguardo, i miei tentativi di convinzione stavano dando i loro frutti, enon potevo essere più contento di così. Composi il numero di Jaxon che risposequasi subito.
«Ciao Cal, c'è qualche problema?» mi chiese palesemente confuso dalla miachiamata. Non ero solito telefonargli se non quando c'era un problema, ma stavolta si trattava solamente di una richiesta.
«No, nessun problema, volevo solo avvisarti di un cambio di programma»spiegai guardando Maddy che se ne stava seduta in divano attenta ad ogni miasingola parola.
«Chissà perché ma so che non mi piacerà» mi disse il mio agente dall'altro capodel telefono, a quelle parole non riuscii a trattenere una lieve risata.
«Dovrai accettare... alla festa non ci saremo solo io e Maddy ma anche Red,Mark e le due migliori amiche della mia ragazza, spero non ti dispiaccia» dissivelocemente in modo che lui non potesse interrompermi. Jaxon ci mise un po'prima di rispondere.
«Ma...» cercò di formulare una frase ma non lo feci finire, non avrei accettatoun no come risposta.
«Ma niente, ci vediamo domani sera!» tagliai corto, poi riattaccai. Speravo chenon mi richiamasse per replicare. Maddy aveva sulla faccia un'espressione interrogativa, mi avvicinai a lei per tranquillizzarla e spiegarle che era tutto apposto.
«Che ti ha detto?» mi chiese prima che io potessi spiegarle, sorrisi.
«Che non c'è nessun problema» dissi cercando di essere convincente anche sein realtà sapevo benissimo che Jaxon non era per niente d'accordo con la miainiziativa.
«Sicuro?» mi chiese avvicinandosi a me. La ragazzina non mi aveva creduto, le mie doti d'attore quand'ero con lei sparivano improvvisamente.
«No, in realtà non gli ho dato tempo di replica, ma in fondo sono io la Stardunque decido io» dissi prendendola per i fianchi, adoravo la sua espressioneogni volta che lo facevo.
«Sei incredibile» mi disse poggiandomi le mani sul petto, poi mi guardò negliocchi e si avvicinò ancora un po'.
«Lo so ragazzina!» dissi sulle sue labbra. Non ne avevo mai abbastanza. I nostribaci erano carichi di passione, sempre. Il magico momento durò poco perchéMaddy si scostò da me facendo un passo indietro, che le prendeva?! La guardaiin cerca di spiegazioni.
«Aspetta, dobbiamo avvisare gli altri. La festa è domani, Alyssa andrà su tuttele furie perché non l'abbiamo avvisata prima» disse in preda al panico toccandosila fronte. In effetti l'unico che era già pronto a venire alla festa in veste di guardiadel corpo era Red, gli altri non sapevano ancora nulla. C'erano due cose da fare,avvisare i nostri amici e andare a comprare i vestiti per la serata. Maddy mi avevaripetuto più volte di andare a comprare il completo elegante giorni fa ma non leavevo dato retta. Mi resi conto solo in quel momento che mancava effettivamentesoltanto un giorno, dovevo sbrigarmi.
«Io devo andare a comprare il vestito» dissi passandomi una mano tra i capelli,poi abbassai la testa. "Troppo tardi" mi canzonò la mia testa. Alzai lievemente losguardo e notai che Maddy mi stava già fulminando con gli occhi.
«Non ti è passato per la tua mente brillante di comprarlo giorni fa?» mi chiesein tono serio. Trattenni una risata, adoravo quando si arrabbiava per nulla. Cercaidi rimanere serio, ma non fu semplice.
«Abbiamo tutto il tempo del mondo, tu ce l'hai un vestito per venire alla festa?»le chiesi poi cercando di spostare il discorso su di lei. Mi ero comportato in modopessimo, non mi era passato per la testa di chiederle prima se aveva un vestitoadatto.
«Tu non ti preoccupare, io troverò qualcosa di bello da mettere nel mio armadio» disse dopo averci pensato un po', decisi di non soffermarmi troppo suldiscorso abiti.
«Mi raccomando, non voglio che tu mi metta in ombra con la tua bellezza» dissiridendo, la stavo ovviamente prendendo in giro. Maddy in risposta mi diede unapacca sul petto, aveva la brutta abitudine di alzare le mani, un giorno o l'altro miavrebbe tirato uno schiaffo in pieno viso ne ero certo.
«Smettila di dire cazzate!» disse con un mezzo sorriso, sapevo che non riuscivaad arrabbiarsi seriamente con me. La ammirai in tutta la sua semplicità e capiiche in quel momento avevo voglia di fare altro con lei e non stare a discutere.
«Va bene, allora farò qualcosa di meglio» dissi caricandomela sulle spalle, la ragazzina per la sorpresa tirò un urlo, io per tutta risposta risi. La volevo su di mecome la sera dell'Homecoming.
Maddy
Dopo la meravigliosa idea che aveva avuto Caleb, avevamo avvisato i nostriamici, o meglio li avevamo convocati a casa del mio ragazzo per chiedere loro seerano disposti a venire alla festa con noi. Io mi stavo già immaginando la facciascioccata di Alyssa quando avrebbe saputo la notizia. Li stavamo aspettandoormai da venti minuti, poi fortunatamente sentii il motore di una macchina avvicinarsi, probabilmente erano loro.
«Mi sa che sono arrivati, vado ad aprire» dissi alzandomi dal divano, Caleb miguardò divertito, da quando mi aveva detto che potevano venire anche Alyssae Jade alla festa ero su di giri. Non adoravo le feste, come si è già capito, mase venivano anche loro tutto era diverso, inconsciamente avevo una voglia didivertirmi.«Vai pure ragazzina» mi disse Caleb, non si scomodò ad alzarsi dal divano.Aprii la porta prima che i nostri amici suonassero il campanello, avevo avuto untempismo perfetto.
«Adesso mi spieghi perché cavolo ci avete convocati tutti qui con così pocopreavviso» disse Alyssa senza salutare. Aveva fatto irruzione dentro casa senzache potessi bloccarla, la guardai divertita, era proprio quella la reazione che miaspettavo da lei. Jade invece stava difronte a me con in mano un vassoio pienodi caffè.
«Ciao tesoro, abbiamo portato il caffè» disse dandomi un bacio sulla guancia, iola feci passare, avevo paura che perdesse tutto a terra. Red e Mark mi guardaronodivertiti dalla situazione, in effetti non c'era una volta in cui ci comportavamo dapersone normali.
«Entrate dai e comunque buongiorno anche a te Aly» dissi facendo entrare iragazzi, poi chiusi la porta. In gruppo ci dirigemmo verso il salotto, Caleb si erafinalmente alzato in piedi. Era un vero scansafatiche quel ragazzo.
«Oggi è di pessimo umore» mi disse Mark parlando di Alyssa, io lo guardaipoi guardai lei che teneva le braccia incrociate al petto, mi faceva ridere il suocomportamento.
«Si l'ho notato, so che odia essere avvisata all'ultimo minuto» dissi, Alyssa miaveva sentito ma fece finta di nulla, mi convinsi del fatto che mi avrebbe ringraziata successivamente.
«Maddy ti ci vedo bene come padrona di casa» mi disse Red divertito.
«Red non dire cose di cui potresti pentirti» lo ammonì Caleb, sapevo che stavascherzando. Adoravo i loro battibecchi. Caleb, Mark e Red erano la copia almaschile di noi tre ragazze.
«Ah ma ci sei anche tu che peccato» disse Red rivolto a Caleb, voleva darglifastidio era palese. Io trattenni una risata.
«Haha, pensi di essere simpatico?! Ciao Mark, ragazze!» salutò poi. Bene, dovevamo dire loro il motivo per il quale li avevamo chiamati. Guardai Caleb, malui era troppo impegnato a fare un gioco di sguardi con la sua guardia del corpo.
«Ce l'ho anche con te non credere eh» il silenzio fu interrotto da Alyssa chepuntò un dito contro il mio ragazzo. Era veramente incazzata, mi morsi la linguaper non ridere. Caleb si indicò poi si guardò intorno facendo finta di non esserecolpevole.
«Credimi che ti aspetta una sorpresa Alyssa» disse poi serio, la mia amica nonstava più nella pelle glielo leggevo in faccia.
«Dai venite a prendervi i caffè e poi ci mettiamo a parlare» disse Jade poggiando il vassoio sul tavolo del soggiorno. Pensai che fossero stati davvero carini, lacaffeina serviva in un momento del genere.
«Te la sei scelta bene Red» disse Caleb alla sua guardia del corpo. Lo fulminaicon lo sguardo, gli avevo detto mille volte di non fare allusioni sulle coppie chesi stavano creando nel nostro gruppo ma lui non mi dava mai ascolto.
«Dacci un taglio» si limitò a dire Red sorseggiando il suo caffè. Era moltosuscettibile quel ragazzo, Jade invece si limitò a sorridere, lessi un velo di imbarazzo dalla sua espressione.
«Dai su, lasciali stare. Comunque vi abbiamo chiamati perché ci sarebbe unafesta» dissi avvicinandomi a Caleb, lui mi guardò contrariato, forse voleva darelui la notizia.
«Esatto, festa a cui dovevamo andare io, Maddy e Red, ma alla fine ho personalmente invitato anche voi tre» prima che finissi di parlare prese la parola.Alyssa, Jade e Mark si guardarono, non stavano capendo che cosa stava dicendoCaleb, ma insomma non c'era nulla di troppo complicato da capire.
«E quando sarebbe questa festa?» ci chiese Alyssa con un velo di curiosità nellavoce. Finalmente si era rilassata da quando era entrata, alla parola festa i suoiocchi si erano illuminati.
«Domani sera» annunciò Caleb. Per tutta la conversazione che era in atto io nondistolsi lo sguardo da Alyssa, ok le stava prendendo un attacco di panico ne erosicura.
«Per me non c'è nessun problema è un onore, amo le feste» disse Jade entusiasta, poi continuò a bere il suo caffè come se nulla fosse successo.«Voi siete pazzi, non potete avvisarmi il giorno prima!» imprecò Alyssa dopo lo shock, io trattenni una risata, la sua espressione era da immortalare in unafoto, Mark la guardò ridendo.
«Non fare tante storie» le dissi in tono di supplica, adorava le feste, non c'eramotivo di comportarsi così. Lei alzò gli occhi al cielo, poi si mise le mani suifianchi.
«Accetto solo perché sei la mia migliore amica» finalmente si era decisa. Laandai ad abbracciare.
«Grazie, grazie, grazie!» dissi. Averli convinti era già un grande passo avanti.
«Mark tu sei dei nostri giusto?» chiese Caleb al suo migliore amico, tutti gliocchi erano puntati su di lui.
«E come potrei mancare!» disse poi con entusiasmo, Mark non dice mai di noquando si tratta di feste. Con mia grande sorpresa, e sorpresa di tutti, Alyssa sifiondò su di lui e gli stampò un bacio sulla guancia. Quel gesto ci lasciò di stucco.Quando si accorse di ciò che aveva fatto si mise a guardare il pavimento, potevoaffermare per la milionesima volta che lei era più unica che rara.«Vi avviso che è il party per l'uscita del film, dunque vi voglio tutti eleganti,dobbiamo fare scintille sul red carpet» spiegò Caleb, tutti ascoltammo le sueparole con attenzione. Sarebbe stata una serata molto importante, ed era ancheper quel motivo che l'ansia si faceva sempre più strada dentro di me.
«Frena l'entusiasmo Super Star, avevi detto che non ti piacevano le feste» dissiio cercando di sdrammatizzare la situazione, lui mi guardò con un luccichionegli occhi. Era felice?! Fui sorpresa da tutto quell'entusiasmo.
«Non mi piacciono quando sono da solo, ma se ci sei tu tutto è migliore» ammise ad alta voce, poi mi avvicinò a lui. Io sorrisi, era la stessa cosa che pensavoio, odiavo le feste ma con lui sarebbe stato diverso.
«Volevi dire se ci siete tutti voi è tutto migliore!» lo rimproverò Alyssa in tonoironico, Caleb scoppiò a ridere e anche io.
«Proprio così Alyssa!» disse poi alla mia migliore amica. Scoppiammo tutti inuna risata collettiva. Prevedevo che le cose sarebbero andate bene, l'unica cosache mi preoccupava, e non poco, era la ex di Caleb. Megan... speravo che milasciasse stare, infondo non mi conosceva, che cosa avrebbe potuto dirmi? Forsemi stavo solo facendo delle paranoie per nulla.
Un altro giorno era passato, la festa prima dell'uscita del film era alle porte.Alyssa e Jade avevano preso i loro vestiti per venirsi a preparare da me, i ragazziquella sera sarebbero venuti a prenderci al mio appartamento. Stavamo salendole scale per raggiungere il pianerottolo.
«Non potevamo prepararci a casa mia?» chiese Alyssa sbuffando, tra l'agitazione che avevo per i cavoli miei, la paura per la ex di Caleb e altre cose ci si metteva pure lei.
«Aly fa lo stesso, per una volta state da me, i ragazzi ci vengono a prendere qui»spiegai per la milionesima volta cercando di non perdere la calma. Non potevovedere la sua faccia perché mi stava camminando dietro, mentre Jade mi stava difianco ed era palesemente divertita.
«Ma tu che vestito ti metti?» chiese poi bloccandosi sulle scale, sentii Alyssaimprecare sotto voce. Mi bloccai anche io solo per il gusto di darle fastidio.
«In realtà devo ancora decidere, pensavo di usare quello che ho messo l'annoscorso al tuo compleanno» spiegai a Jade, riferendomi ad un vestito nero moltoelegante, nulla di troppo vistoso, ma con quello avrei fatto sicuramente la miabella figura.
«Si me lo ricordo, era super elegante!» disse la mia amica capendo di che cosastavo parlando. Alyssa stava perdendo la pazienza, lo capii guardando la suaespressione con la coda dell'occhio.«Volete andare avanti! La mia borsa pesa! Datevi una mossa» tuonò pochi secondi dopo, io e Jade riprendemmo a salire le scale, eravamo praticamente arrivate.
«Datti una calmata Aly mi stai facendo salire l'angoscia» le dissi poi per farlasentire in colpa, poi mi girai verso di lei per sorriderle, l'unica cosa che ottenniperò fu la sua linguaccia. "Simpatica come sempre" pensai.
«Oh mamma mia, che cos'è quel pacco enorme davanti alla porta?!» disse Jadequasi urlando, Alyssa mi superò per vedere di che cosa stava parlando la nostraamica, io guardai la porta, abbassai lo sguardo, e rimasi alquanto perplessa. C'era una scatola nera, enorme, con un fiocco e un rosa rossa sopra. "Ma che cosa?!"mi chiesi mentalmente.
«Io dico che è un regalo per Maddy!» disse Alyssa eccitata. Senza dire una parole mi avvicinai alla scatola e la scrutai incuriosita. Nessuno mi aveva mai fattoun regalo così grande, dentro di me sapevo già da parte di chi era.
«C'è anche una rosa» dissi toccando i petali, stava appoggiata sotto il fiocconero di raso. Dopo averci pensato su ed essermi fatta duecento film mentali, tiraisu il pacco, pesava un pochino.«Sono sicura che qui c'è lo zampino di Caleb» disse Jade guardando imbambolata il pacco che reggevo tra le mani. In tutto ciò tenevo le chiavi in mano ma nonriuscivo ad aprire la porta.«Invece di pensare a che cosa c'è qui dentro aiutami ad aprire la porta» dissiio riportando le mie amiche alla realtà. A volte avevano la brutta abitudine diperdersi tra i loro pensieri, come me. Entrambe mi guardarono in segno di scusa.Passai le chiavi a Jade.
«Si scusa, hai ragione» mi disse a scoppio ritardato. Entrate dentro casa poggiai il pacco sopra il tavolino che stava ai piedi del divano.
«Appoggiate pure le vostre borse e i vestiti in camera» dissi alle mie amiche,indicando il corridoio per andare nella mia stanza, non le accompagnai, la stradala sapevano. Mi presi un momento per ammirare la scatola che stava davanti aimiei occhi. Era da parte di Caleb, o almeno era quello che speravo da quandol'avevo trovata davanti alla porta.
«Va bene capo! Aspettaci per aprire il pacco misterioso» disse Alyssa avviandosi verso la mia stanza, io sorrisi, è sempre così curiosa, deve sapere ogni minimodettaglio sulla mia vita altrimenti non è soddisfatta.
«Ovvio, non serviva che me lo dicessi» le dissi io di rimando. In attesa chetornassero presi il telefono dalla tasca dei jeans e controllai se mi erano arrivatimessaggi... nulla, nessuno mi aveva cercata. Poco prima avevo sentito mia madre, Kelly, per raccontarle le novità. Mi aveva detto che voleva incontrare Caleb,ma per me era ancora troppo presto per portare un ragazzo a casa. Sorrisi alpensiero, mia sorella sarebbe andata su di giri quando l'avrebbe conosciuto, neero certa.
«Non l'hai aperto vero?» mi chiese Jade ritornando in salotto. Quando sentii lasua voce tornai alla realtà e mi voltai verso di lei come per dirle "Ovvio che no,ma muoio dalla voglia di scoprire che cosa contiene".
«No è ancora qui, dite che c'entra Caleb vero?» chiesi invece ad entrambe intono incuriosito. Alyssa e Jade si guardarono con sguardo di intesa. Pensavanociò che pensavo io era ovvio.
«Ne sono quasi convinta» disse Alyssa sedendosi sul divanetto, non stavo piùnella pelle volevo aprire quel pacco all'istante.
«Si anche io» disse Jade dando ragione ad Alyssa e inconsciamente anche a me,poi si sedette anche lei in divano. Io mi misi in ginocchio di fronte al tavolinodove stava appoggiata quella mega scatola nera. La accarezzai, non so perchéma per qualche starano motivo avevo paura di che cosa ci avrei potuto trovaredentro. Sfilai il nastro di raso e alzai il coperchio, la carta velina nera non facevaintravedere molto, la prima cosa che mi saltò all'occhio fu un bigliettino biancocon il bordo dorato. Lo presi.
«Un biglietto» dissi facendolo vedere alle mie amiche che stavano aspettandocon trepidazione di sapere che cosa mi aveva regalato Caleb.
«Che dice, che dice?!» chiese Alyssa sfregandosi le mani, Jade la guardò poiguardò me, anche lei non stava nella pelle lo capivo dal suo sguardo ma grazie alcielo non mi mise fretta.
«Lasciala respirare, comunque, leggi ad alta voce» disse poi. Ovvio, dovevoleggere il contenuto a voce alta. Aprii il biglietto e diedi una letta veloce per assicurarmi che non ci fosse scritto nulla di "compromettente", conoscendo Caleb non si sa mai.
«Ok, allora... vediamo che dice» dissi schiarendomi la voce. Alyssa mi fececenno di continuare con la mano.
"So che probabilmente saresti stata bellissima con qualsiasi vestito, ma appena ho visto questo ho pensato a te, spero di aver indovinato la taglia, mi raccomando non scappare ci aspetta una serata SPECIALE.Tuo Caleb."
Lessi ad alta voce, la parola "SPECIALE" era scritta in grande rispetto alle altre,un brivido mi percorse la schiena. Io e Caleb ci davamo da fare spesso, ma nonavevamo ancora fatto tutto ecco... forse era arrivato il momento e stranamentemi sentivo pronta. Ma probabilmente non era quello in momento di pensarci.
«Un poeta nato questo ragazzo» disse Alyssa con un po' di invidia nella voce,ero quasi certa che nessuno le avesse mai scritto un biglietto del genere.«Wow! Non ho altro da dire, Alyssa noi non avremmo mai delle gioie del genere» disse in tono divertito Jade, lei prende tutto con filosofia, senza invidia, erasolo felice per me, non che Alyssa non lo fosse ma... sono diverse ecco tutto.«Ma smettetela un po', vedrete che Mark e Red sapranno trattarvi altrettantobene» dissi io cercando di rassicurarle. Jade trattenne una risata, sapevo che noncredeva ad una singola parola che avevo pronunciato, Alyssa invece mi guardòcome dire "La smetti di sparare cazzate!".«Certo come no! Si devono ancora decidere a chiederci di uscire, hanno la mente a scoppio ritardato quei due» disse infatti Alyssa. In effetti non potevo darletorto, Mark e Red la stavano tirando per le lunghe.
«Muoio... questa era bella Aly» disse Jade tra una risate e l'altra. Scoppiai a ridere anche io. Dopo un po' tornammo serie, dovevo ancora scoprire il contenutodel pacco, tolsi i veli di carta nera e... Wow! Ero senza parole, quello si che era un "Signor Vestito" da red carpet. Le mie amiche lo ammirarono come se fossela cosa più bella che avessero mai visto.
«Guardate qui» fu l'unica cosa che riuscii a dire, non lo toccai per paura dirovinarlo o strapparlo, mi limitai solo ad ammirarlo. Era di colore rosso, un rossofuoco bellissimo, il corsetto era ricoperto di brillantini, la scollatura era da paura, a quel punto sperai solo che Caleb avesse indovinato la taglia.
«Wow, è meraviglioso... ci sono anche le scarpe» mi informò Alyssa. Il mioragazzo aveva pensato a tutto, vicino al vestito piegato infatti ci stavano un paiodi scarpe eleganti con il tacco, era tutto coordinato...
«Con questo si che farai un figurone, sei anche in tinta con il red carpet» disseJade cercando di scherzare. Al solo pensiero un momento di panico mi attraversòla mente, sarei stata un tutt'uno con il tappeto? Sperai di no... "Dai Maddy, nonessere così stupida" mi rimproverò la mia mente. Sorrisi al pensiero, no dai, ilred carpet era sicuramente più scuro del colore del mio nuovo vestito o almenoci speravo.
«Si insomma, è meraviglioso, ma non vi sembra un po' troppo?» chiesi io titubante, ero consapevole del fatto che quella sarebbe stata una serata molto importante ma quello aveva l'aria di essere un abito da "Notte degli Oscar" non so serendo l'idea. Le mie amiche mi guardarono come se fossi impazzita.
«Ma che dici è stupendo, se tu non lo metti lo metto io non ti preoccupare» siaffrettò a dire Alyssa, anche se avrebbe voluto non poteva, non portavamo lastessa taglia. La guardai scuotendo la testa.
«Un vestito del genere può star bene solo a lei, voglio vederlo per intero. Tiaiuto a tirarlo su» disse Jade avvicinandosi a me. Facendo la massima attenzioneprendemmo un lato del corsetto a testa, e tirammo su quegli infiniti strati divelo, tutto un tratto l'abito prese forma, dentro la scatola sembrava molto menopomposo, ma in realtà era immenso. La gonna si componeva di vari strati divelo rosso, c'era uno spacco enorme e la scollatura non era pronunciata solo suldavanti ma anche dietro.
«Fai piano ha l'aria di essere costato una cifra! Guarda quanti veli... amo questo colore» dissi toccando con cautela la gonna ampia. Alyssa era come sottoipnosi, si prese dei minuti per ammirare lo spettacolo che avevamo tirato fuoridalla scatola.
«Guarda che scollatura!» disse poi, in effetti aveva una scollatura bella importante. Mi stupii della scelta di Caleb, solitamente mi diceva di coprirmi, silamentava sempre per le magliette che portavo ed erano niente in confronto.
«Non c'è dubbio, sarai insuperabile non può essere altrimenti. Ora sei la ragazza di Caleb Graham devi essere impeccabile, soprattutto sta sera» disse Jadeguardandomi negli occhi, non c'era ironia nel suo tono. Tornai seria, avevo degli "obblighi" essendo la sua ragazza, lo sapevo bene e uno di quelli era sicuramenteil fatto di essere sempre impeccabile, non potevo permettermi di farlo sfigurare,soprattutto non quella sera.
«Ok, però ora basta, sapete che odio queste cose così troppo...» cercai di formulare una frase completa, non ci riuscii. Posai delicatamente il vestito dovestava prima, mi passai una mano sulla fronte, non mi sentivo pronta per tuttoquello... Cercai di respirare a fondo.
«Ci siamo noi, dai vedrai che andrà tutto bene» mi disse Alyssa avvicinandosia me e mi prese la mano per rassicurarmi.
«Ho una paura assurda...» ammisi più a me stessa che a loro. Jade mi guardòcon la testa inclinata di lato.
«Paura di che cosa?» indagò dopo qualche secondo. A loro potevo dirlo senzaproblemi, mentre davanti a Caleb non avevo mai ammesso ciò che stavo per dire.
«Della ex di Caleb, insomma avete visto com'è lei, bellissima, sempre preparatae...» cercai di spiegare alle mie migliori amiche le mie insicurezze, loro però nonmi lasciarono finire il mio pensiero ad alta voce.
«Frena, frena, frena, guardami... Caleb ha occhi solo per te e l'hanno capito tuttitranne te» mi disse Alyssa prendendomi per le spalle, eravamo occhi contro occhi. Forse aveva ragione, o forse no. Non capivo perché mi sentissi così insicura.
«E se non fosse come dici tu? E se vedendola si pente di aver scelto me? Sevolesse tornare con lei!» dissi sedendomi in divano e prendendomi la testa tra lemani, le mie amiche si sedettero una alla mia destra e una alla mia sinistra.
«Non dirlo nemmeno per scherzo! Maddy ora devi calmarti, respira... Lasciache le cose facciano il loro corso. Ascoltami bene, questa serata sarà indimenticabile, credi a me. Ricorda che cosa ti ha scritto Caleb» mi disse Jade massaggiandomi la schiena. Allungai una mano per recuperare il biglietto. Aveva scrittoche ci aspettava una serata "SPECIALE" non sapevo bene a che cosa si riferisseperò. Ripiegai il biglietto e guardai le mie amiche. Stavo diventando paranoica equesto non mi piaceva affatto.
«Non voglio interrompere questo momento strappalacrime, ma dobbiamo prepararci, non credo che i ragazzi sarebbero contenti di trovarci in questo stato»disse dopo qualche secondo Alyssa. "La solita guastafeste" pensai. Guardai l'orologio, segnava le diciotto e trenta, avevamo ancora due ore per prepararci, lafesta sarebbe iniziata molto tardi.
«Allora che stiamo aspettando?» chiese Jade in tono eccitato alzandosi dal divano, Alyssa la imitò. Le guardai, poi decisi di mettere da parte le mie insicurezze, forse mi stavo preoccupando per una cosa inutile, mi misi addosso il migliorsorriso che possedevo e mi alzai dal divano.
«Ok dai, il momento panico per ora mettiamolo da parte, scaldate le piastre e tirate fuori i trucchi!» dissi sorridendo. Andava a finire sempre così dovevopettinarle e truccarle. Alyssa era l'esperta in materia ma le mie amiche dicevanoche ero più brava io con queste cose.
«Ora si che si ragiona!» disse Alyssa avviandosi verso la mia camera, Jade laseguì. Io avanzai a passo lento, presi il cellulare e scrissi un messaggio a Caleb,era il minimo che potessi fare dopo quella sorpresa.
Più passava il tempo e meno riuscivo a convincermi che quella era diventata lamia realtà. Guardai fuori dalla finestra, ammirai il cielo e ringraziai mio padre,probabilmente c'entrava lui con tutto quello. Forse non mi aveva abbandonatacome avevo pensato anni prima.
«Metti via quel telefono e metti in moto le tue manine magiche» mi disse Jadeaffacciandosi dalla porta della mia stanza, erano abituate troppo bene quelle due.
«Abbiate pazienza, stavo ringraziando Caleb!» dissi io mettendo in tasca il cellulare. Era ora di farsi belle. Per me trucco o non trucco cambiava poco, le unichevolte che ero preparata di tutto punto era solo per i servizi fotografici che facevo,ma non ero una grande fan di tutto quel mondo, lo facevo solo per i guadagnarmida vivere.
Caleb
La sera della festa era arrivata prima del previsto e io stavo nel pallone più totale.Ero rimasto lucido solo per comprare il regalo a Maddy, volevo che fosse perfettain occasione di quella serata, lei doveva essere più bella di Megan e di tutte lealtre. Indubbiamente lo era già senza fare alcuno sforzo ma ci voleva un tocco diclasse. Speravo solo di aver indovinato la sua taglia... Quella famosa sera ero acasa con Red e Mark e stavo "litigando" con la cravatta. Non ero molto praticonel fare il nodo.
«Come cazzo si allaccia sta cosa?!» imprecai ad alta voce, speravo che unodei miei amici mi venisse in aiuto. Pensai che a forza di starmi dietro si stavanoesaurendo pure loro, a quella quasi certezza alzai gli occhi al cielo.
«Hai dimenticato come si fa il nodo alla cravatta?» mi chiese Red avvicinandosi a me. Lo guardai storto, non lo avevo dimenticato semplicemente non eromai stato in grado di farlo. Purtroppo non avevo avuto un padre molto presentead insegnarmi quelle cose da uomini. Scacciai immediatamente quel pensiero,speravo solo che Jaxon non avesse invitato anche i miei genitori al party, se cosìfosse stato probabilmente sarebbe esploso il disastro più totale.
«Invece di fare domande stupide perché non mi dai una mano» dissi a dentistretti alla mia guardia del corpo. Red non se lo fece ripetere due volte e prese lacravatta, mi sentivo un bimbo rincoglionito in quel momento, non c'era dubbio.
«Calma amico, come mai tutta questa agitazione? Poche ore fa eri tranquillo»mi chiese indagando sul mio stato d'animo. Prima potevo sembrare tranquillo manon lo ero in realtà, stavo solo fingendo per non creare ulteriori malumori tra ilgruppo.
«Che avete da discutere?» chiese Mark entrando in salotto, si stava infilando lasua giacca. Eravamo veramente eleganti quella sera, Red lo era sempre in realtà,ma quel giorno si era superato anche lui.
«Non sono tranquillo per niente, sapete com'è Megan, farà di tutto per darefastidio a Maddy» dissi andando a prendere la giacca del mio smoking. Avevospeso una fortuna per il mio abito e anche per quello di Maddy, ma non glieloavrei mai confessato, infondo i soldi per me non erano mai stati un problema.
«Cercherò di tenertela lontana» mi rassicurò la mia guardia del corpo, a quelpunto mi misi di fronte a lui, Red doveva capire che quella non doveva nemmenoavvicinarsi a me, e tanto meno a Maddy.
«Non è che devi cercare di tenerla lontana, non devi proprio farmela vedere èdiverso» gli dissi guardandolo negli occhi. Ero stato più che chiaro, sapevo chea Red bastava ripetere le cose una volta sola, dunque non mi soffermai a lungosull'argomento.
«Lo sai anche tu che sarà impossibile, siete i protagonisti del film, vi chiederanno sicuramente delle foto insieme» si intromise d'un tratto Mark. Il mio miglioreamico aveva dato voce ai miei pensieri, sapevo benissimo che ci sarebbero statechieste delle foto insieme in veste di protagonisti, e sapevo anche che ero in unqualche modo obbligato a non porre resistenza.«Esatto, e non puoi rifiutarti, fa parte del tuo lavoro» disse Red dando ragioneal mio migliore amico. Mi stavo spazientendo, invece di tranquillizzarmi queidue mi stavano facendo saltare i cinque minuti. Senza dire una parola iniziai acamminare nervosamente sue e giù per la stanza, dovevo stemperare la tensione. Non volevo che Maddy sospettasse neanche minimamente che fossi agitato, nonse ne parlava, mi convinsi del fatto che sarebbe andato tutto per il meglio.«Cazzo! Mi sono già pentito di aver accettato di partecipare a questo stupidissimo party» dissi un po' troppo ad alta voce dopo essermi infilato la giacca.Bloccai la mia camminata per guardarmi allo specchio... scrutai il mio volto...ero un fascio di nervi, irresistibile come sempre ma pur sempre innervosito.
«Ora basta pensare, bevi un po' di questo e cerca di stare calmo» disse Markporgendomi un bicchiere di quello che mi sembrò Bourbon. Lo afferrai e annusaiil contenuto. "Assolutamente azzeccato" pensai.
«Non mi sembra il caso di fargli bere alcol in questo momento» si intromiseRed. Sbuffai sperando che non mi sentisse, odiavo quando mi faceva la predica.Red sapeva bene che quando ero nervoso tendevo ad annegare i pensieri nell'alcol, ma era da molto che non bevevo, soprattutto perché preferivo essere semprelucido quando stavo con la ragazzina.
«Può farmi solo che bene, poi giuro che non berrò alla festa... ho dei programmi ben precisi per sta sera» dissi buttando giù il contenuto del bicchiere, sentiila gola bruciare. In quanto ai programmi... beh vi dico solo che avevo studiatoquella serata per giorni, io la ragazzina e nessun altro, dovevo restare lucido.
«Non ti chiederò altro, posso solo immaginare» mi disse Mark prendendo ilbicchiere vuoto e poggiandolo sopra il tavolo. Alle sue parole sorrisi tra me e me,il mio migliore amico mi conosceva bene e sapeva di che cosa stavo parlando.Anche Red aveva capito perché alzò gli occhi al cielo come a dire "Sei sempre ilsolito". Nel profondo sapevo che con Maddy sarebbe stata un'esperienza nuova,sarebbe stato tutto diverso, tutto più speciale.
«Non tornerò qui sta sera, ho preso una stanza in albergo per me e Maddy aBeverly Hills» informai i miei amici.
«Pensa al party adesso e non alla nottata di piacere che ti aspetta» mi rimproverò la mia guardia del corpo. "Che guastafeste" pensai. Red è quel tipo diragazzo che non si scioglie mai, ma prima o poi cederà, e a farlo cedere sarà Jade,ne sono sicuro.
«Sei proprio un guastafeste, comunque si può sapere dove cavolo si terrà questoparty? Jaxon ha avvisato te e non mi hai detto nulla» chiesi io rendendomi contodel fatto che non avevo idea di dove si sarebbe svolta la serata, ero sempre l'ultimo a sapere le cose.
«Tanto guido io che ti frega» disse Red alzando le spalle, in quel momento loodiai. Faceva di tutto per darmi fastidio, ma quella sera non ero in vena di scherzare.
«Dobbiamo andare al "Club 1106" proprio a Beverly Hills» mi informò gentilmente Mark. Lo guardai stupito, non sapevo come ma il mio migliore amico sapeva le cose sempre prima di me. "Probabilmente perché si interessa più di te"mi disse la mia testa. Non diedi troppa importanza a quella consapevolezza.
«Fantastico! Che ora si è fatta?» dissi cercando di capire che ora fosse, per rendere il tutto più simpatico feci finta di guardarmi il polso, ma non portavo nessunorologio. Red alzò gli occhi al cielo, non ne poteva più del mio comportamentoda ragazzino.
«L'ora che dobbiamo andare, forza muovetevi» disse poi facendoci avviare verso la porta. L'ora era arrivata e l'incubo stava per iniziare.
«Andiamo a prendere le bimbe!» dissi io cercando di essere positivo. Le "bimbe"?! Ma come mi era venuto in mente?
«Sta sera faremo scintille!» urlò Mark sbattendosi la porta alle spalle. Una volta attivati gli allarmi di sicurezza della villa salimmo sulla limousine, presa inoccasione della serata, Red si mise alla giuda e partimmo. Non vedevo l'ora divedere Maddy in tutto il suo splendore, sapevo che il rosso le avrebbe donatotantissimo.
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