CAPITOLO 17
Capitolo 17
Maddy
Dopo l'addio con Caleb, mi lasciai ad un pianto liberatorio, non avevo idea delperché piangessi, in fondo lo conoscevo da poco, ma come ho già detto mi sembrava di conoscerlo da una vita. Alyssa mi venne a prendere poco dopo con Jadealla Agency Devis, entrambe mi avevano chiesto che c'era che non andasse maio non trovai la forza per rispondere. Il viaggio in macchina fino al mio appartamento fu per lo più caratterizzato da un silenzio di tomba. Le mie miglioriamiche mi conoscevano bene, quando parlavo significava che andava tutto bene,ma quando non parlavo, cosa veramente rara, significava che stavo a pezzi. Arrivate all'appartamento mi scusai con loro e andai a farmi una doccia. I pensieriaffollarono la mia mente, Caleb aveva scatenato dentro di me il caos più totale. Volevo parlare con Jade e Alyssa, dovevo chiedere loro che cosa pensavano,magari potevano darmi qualche consiglio data la loro maggiore esperienza nelcampo amoroso.Dopo la doccia le raggiunsi in salotto, mi stavano aspettando, avevano una facciapreoccupata a causa mia, le avevo fatte stare in pensiero.«Ragazze ho bisogno di parlarvi» dissi seria. Loro si illuminarono e si scambiarono un'occhiata complice.
«Era ora mi stavo seriamente preoccupando» Jade mi abbracciò, mi sentii subito sollevata.
«Che è quella faccia distrutta?» mi chiese Alyssa con tono dolce unendosiall'abbraccio. Per raccontare quello che era successo avevo bisogno di sedermi,ero talmente stanca che non riuscivo a reggermi in piedi.
«Venite mettiamo le coperte a terra e vi racconto tutto» dissi con un sorriso.Come da nostra abitudine parlammo distese sul pavimento avvolte dalle coperte.Dopo cinque minuti di sguardi tra noi, Jade decise di rompere il ghiaccio.
«Allora...quando vuoi puoi raccontare» disse in tono tranquillo, ma conoscendola sapevo che stava morendo per l'attesa.
«Si, senza fretta noi siamo qui» mi disse Alyssa. "Certo, senza fretta, ma quando mai" pensai. Alyssa normalmente voleva la telecronaca minuto per minuto. Nonostante non fosse nella loro indole aspettare apprezzai la loro pazienza, avevano capito che non ero molto in me quella sera. Stentavo a riconoscermi, misembrava tutto un sogno o un incubo dipende dai punti di vista. L'unica cosa chevolevo però era svegliarmi da quel sogno/incubo. Con calma ragionai e capii chenon era tutto un sogno e come poteva esserlo, nemmeno nei miei sogni migliorio peggiori avrei immaginato di vivere sensazioni del genere. Dopo essere statasola con la mia testa per un po' mi decisi a raccontare tutto, parlarne era l'unicomodo per uscirne o almeno mi piaceva pensarla così.
«Riguarda Caleb» dissi. Le facce delle mie amiche non erano più scioccatedi com'erano prima, sembrava come se in un qualche modo sapessero già queldettaglio. Quello che avrei raccontato poco dopo però le avrebbe sicuramentescioccate.
«Lo sapevo...» disse Jade lasciando la sua frase incompiuta e confermando ilmio sospetto, o ero troppo prevedibile io oppure loro erano delle maghe.
«Che ti ha fatto?» chiese Alyssa usando un tono un po' troppo arrabbiato per imiei gusti. Non volevo che pensassero o che si facessero dei film mentali sbagliati su Caleb dunque cercai di spiegare loro il tutto per filo e per segno.
«No, tranquille non mi ha fatto nulla» mi affrettai a dire. Poi la mia mente tornò a qualche ora prima, a quella stanza, a quella poltrona, alle sue braccia fortiche mi stringevano i fianchi, le sue mani che mi accarezzavano, la sua erezionepremuta sulla mia gamba. "Pianeta Terra chiama Maddy" disse la mia testa.Probabilmente avevo una faccia strana perché Alyssa e Jade si scambiarono unosguardo confuso. Io sorrisi.
«Anzi a dire la verità tutto il contrario» dissi finendo la frase che avevo detto inprecedenza. Jade si rilassò, Alyssa invece non stava più nella pelle, lei e i gossiperano un'unica cosa, se non mi sbrigavo a raccontare mi avrebbe sicuramentemandato al diavolo.
«Allora? Ti sbrighi a dirci che è successo? Non sto nella pelle» disse. Eccoappunto, Alyssa non sapeva aspettare. Ero tornata quasi totalmente in me, in unqualche modo dover raccontare loro ciò che era successo mi riportò a ricordaremomenti più felici che tristi, il mio umore era migliorato almeno un po' e diquesto ne ero felice.
«Vado al sodo?» chiesi loro. Alyssa e Jade si guardarono convinte, poi mi risposero.
«Sii!!» urlarono in coro. Feci un respiro profondo, chiusi gli occhi per un istantee...
«Ci siamo baciati» confidai loro tutto d'un fiato. Le mie amiche sbiancarono,Alyssa per la sorpresa si portò una mano alla bocca, Jade si mise le mani su entrambe le guance e spalancò la bocca... Avete presente "L'urlo" di Munch? Ecco ci andava molto vicina. Mi misi a ridere, erano da foto. Dopo lo shock che duròparecchi secondi Jade urlò, letteralmente urlò.
«Che cosa?!» era parecchio scioccata. Non poteva crederci, nemmeno io ci avreicreduto se me l'avessero detto un giorno prima.
«Io non ci credo!» disse Alyssa levandosi la mano dalla bocca.«Si ma è stato solo un bacio, niente di più» dissi facendo l'indifferente, speravodi essere stata credibile almeno con loro.
«Ma tu ti rendi conto di che è successo?!» mi chiese Alyssa. Immaginai checosa volesse dire infatti la bloccai prima che riaprisse bocca.
«Non provare a dirmi: "È Caleb Graham e tu l'hai baciato, è tutto quello cheogni ragazza di oggi desidera!"» feci la sua imitazione, che modestamente miriuscì alla perfezione. Jade scoppiò a ridere, Alyssa invece mi fulminò con losguardo, poi però fu contagiata dalla risata di Jade. Dopo due minuti tornaronoserie.
«Volevo dire proprio quello... ma me ne sto zitta» Alyssa alzò le mani in segnodi resa. Wow per una volta non mi aveva contraddetta... probabilmente le avevofatto talmente pena che non volle darmi contro.
«Ma com'è successo?» chiese Jade, ovviamente voleva i dettagli. Iniziai a raccontare tutto, da quando mi era venuto a prendere all'università a quando ci eravamo abbracciati per dirci addio. Evitai il dettaglio erezione e i dettagli del baciostesso del tipo lingua e quant'altro, avevano abbastanza immaginazione per farsii loro film anche senza i miei dettagli. Quando raccontai dell'addio, dell'abbraccio e delle ultime parole che ci eravamo scambiati Alyssa aveva gli occhi lucidi,Jade mi ascoltò attentamente ma non era una romanticona a differenza mia e diAlyssa. In tutto quell'arco di tempo non mi accorsi che le lacrime mi avevanobagnato il viso, le asciugai appena finito di raccontare loro ogni dettaglio.
Dopo il momento strappalacrime ci riprendemmo.
«Sono al dir poco scioccata» disse sincera Alyssa. Jade invece stava ragionandosu cosa dire.«A chi lo dici...» sussurrai.
«Scene che si vedono solo nei film o riportate nelle pagine di un libro» Jadedisse ciò che avevo pensato io, noi due eravamo in un qualche modo connesse,in situazioni come questa ci capivamo al volo. Però la mia vita non era un film...
«Purtroppo però la mia vita non è né un romanzo né un film» dissi in tonoscettico.
«Non fare la melodrammatica» mi rimproverò Jade. Ero tornata a piangermiaddosso... E come potevo non farlo, pensare Caleb mi rendeva felice e triste allostesso tempo. Felice per il fatto che avevo provato tutte quelle emozioni che mi avevano travolta come un uragano, triste perché infondo sapevo che non le avreimai più provate.
«Non per essere una guastafeste ma Maddy ha ragione, ammetto che il discorsodelle vite diverse non fa una piega» disse Alyssa... Allora prestava veramenteattenzione a ciò che dicevo... a volte non sembrava. "Il discorso delle vite diverse,bella merda" pensai. Non potevo incontrare un ragazzo normale, comune, nonfamoso? Ovviamente no. Negli ultimi tempi mi chiedevo spesso se la mia vitasarebbe stata sempre così complicata, la mia speranza era di no.
«Non è questo il punto, lui l'ha baciata, ha fatto il primo passo. Può avere qualsiasi ragazza, invece ha baciato proprio lei» intervenne Jade, sembrava moltoconvinta di ciò che stava dicendo. Non vi nego che anche io avevo guardato quellato della questione, ma c'era stato veramente solo un bacio, di cui avevamo parlato poco, dato che avevamo fatto finta che non fosse successo e poi ci eravamosalutati. "Rimani sempre così come sei, non cambiare per nessuno" le parole diCaleb mi rimbombarono nella testa. Lui mi aveva visto come nessuno mi avevamai vista prima, come io avevo visto il vero Caleb Graham senza maschere,senza filtri, lui aveva conosciuto me per quella che ero e quella era la cosa piùbella che potesse accadere. Avevo conosciuto Caleb per caso ed era stato il casopiù bello della mia vita.
«In effetti non hai tutti i torti» disse Alyssa a Jade. Io non stavo prestando attenzione a ciò che stavano dicendo, non erano riuscite a darmi qualche consiglioconcreto, ma solo dubbi e domande che io mi ponevo già e non potevo farne lorouna colpa, anzi erano state anche troppo comprensive.
«Ragazze basta! Ho deciso che non lo cercherò, ho eliminato il suo numero, luifarà sicuramente lo stesso... anzi l'avrà già fatto» dissi chiudendo la questioneCaleb. La soluzione? Non dovevo pensarci, facile no?
La serata continuò tranquilla, ci mangiammo una pizza e ci guardammo qualchepuntata di "The Vampire Diaries" la nostra serie preferita. Quando le mie amiche se ne andarono mi addormentai nel mio letto. Non lo sognai, non lo pensai oalmeno cercai di non farlo. Avrei dimenticato quegli occhi blu, dovevo, per il miobene e soprattutto per la mia salute mentale.
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