CAPITOLO 4

Sudato. Minho era sudato. La sua maglietta era appiccicosa e faticò per rimuoverla. Così quando finì di sistemare gli attrezzi usati durante l'allenamento, arrivò in uno spogliatoio vuoto. Sussurrò un sì mentre spudoratamente rimuoveva la propria maglietta. Oh i benefici di essere il capitano della squadra. Con un piccolo asciugamano in mano, Minho decise di rinfrescarsi con una doccia veloce. Odierebbe assolutamente andare a casa sporco dall'allenamento di calcio.

Mentre l'acqua colpiva la sua schiena, Minho mormorò una melodia. Le sue mani viaggiarono ovunque, come a rimuovere ogni traccia di esercizio dal suo fisico. Il sapone che aveva portato con se' quasi gli scappò dalle mani. Sfregandolo velocemente tra le sua mani, creò della schiuma per pulire il proprio corpo. Il suo corpo era bianco ora, a causa del sapone che aveva applicato sulla propria pelle.

Mentre si liberava dal liquido bianco, Minho ripensò a quanto accaduto lo scorso venerdì. Nonostante l'ubriachezza, ricordava ogni dettaglio. Ricordava quanto rosee fossero le guance di Jisung. Ricordava la grande sicurezza di Jisung, eppure l'insicurezza dimostrata dopo. Ricordava come Jisung avesse aloni di glitter intorno ai propri occhi, e gli adorabili pantaloni rosa. Ricordava tutto. Cosa scioccò il Minho sobrio fu quanto intima fosse diventata la loro situazione. Dopo che ebbe rimosso la sua maglietta, doveva aver intimidito Jisung, che ha una corporatura più minuta. Ma Minho amò i momenti dove coccolò il più giovane fino a farlo addormentare e accarezzare i suoi capelli per farlo calmare. Il modo in cui Jisung si stringeva a lui tra le sue braccia e il broncio che aveva mentre dormiva fecero sì che Minho desiderasse di confortarlo 24/7. Minho voleva inondare il ragazzo con tutto il suo amore, dalla testa ai piedi.

Ma conosceva la sfida che ciò comportava. Non gli erano sconosciuti gli sguardi di Felix nei corridoi e i commenti abbastanza forti su di lui e sui suoi amici (specialmente su Bang Chan). Minho sapeva quanto danno avrebbe creato all'amicizia che Jisung molto probabilmente apprezzava più di quanto successo venerdì. Sapeva che persino il discreto sorriso che lui e Jisung si erano scambiati oggi era un rischio. Ma Minho bramava di parlare col ragazzo più giovane. Potrebbe essere troppo veloce, ma voleva conoscere Jisung di più.

Minho uscì dalla doccia, lasciando i suoi pensieri senza risposta. L'asciugamano era stato avvolto pericolosamente alla sua vita mentre camminava verso la montagna di roba sulla panchina di fronte al proprio armadietto. I suoi vestiti puliti adagiavano ordinatamente dentro alla sua sacca. Lentamente, iniziò a rivestirsi. Aveva appena finito di mettersi i pantaloni quando una voce lo sorprese.

"Changbin? Sei qui?" Minho immediatamente riconobbe la voce. Prima che se ne rendesse conto, Jisung era entrato nel suo campo visivo. Il ragazzo castano indossava una maglia blu a collo alto, in contrasto con i suoi pantaloni bianchi e le scarpe del medesimo colore. In ogni modo, appariva assolutamente adorabile, e terribilmente imbarazzato.

Le sue guance simil-scoiattolo si colorarono di un rosa acceso mentre guardava Minho senza maglietta una seconda volta. I suoi jeans, di nuovo, non rendevano giustizia alle sue cosce e dai suoi capelli neri scendevano delle goccioline di acqua. Come poteva Jisung non essere imbarazzato.

"Scusa, and—"

"Aspetta, Jisung," disse Minho mentre velocemente si infilava la maglietta, "possiamo parlare?" Jisung sussultò. Sapeva cosa sarebbe successo. Minho gli avrebbe chiesto di non parlare mai su quanto successo venerdì perché chi mai vorrebbe essere associato ad un ragazzo gay? Chi mai vorrebbe essere associato ad un brutto frocio? Chi mai vorrebbe—"

"Possiamo parlare di venerdì?" Ancora non è successo niente. La tensione crebbe. La distanza tra i due ragazzi si restrinse leggermente prima che il ragazzo simil-scoiattolo rispondesse.

"Uh, certo". Questo è imbarazzante, questo è imbarazzante, questo è –

"So' che questo potrebbe essere strano ma," Minho si fermò per guardare le sue mani prima di sussurrare, "ti è piaciuto quello che è successo venerdì?" Wow, pensò Minho tra se' e se', sai proprio come compotarti come un idiota.

Gli occhi di Jisung si ingrandirono. "Quello?"

"Io." Sbottò Minho senza alcuna intenzione di farlo, ma presto arrossì senza ritegno. Oh dio, ecco perché non riesco ad avere fidanzati. Jisung ridacchiò. Non si sarebbe mai aspettato da qualcuno di solito così dominante e potente improvvisamente diventare timido. Il rossore che crebbe sul collo di Minho divertì Jisung. Quindi decise di essere onesto con lui.

"Sì," Jisung si avvicinò, più audace del solito, "mi è piaciuto, in verità." Gli occhi marroni di Jisung osservarono la faccia di Minho. Aveva un naso appuntito, e un paio di labbra col broncio che Jisung bramava di baciare ancora. I suoi occhi, grandi e simili a quelli di un cerbiatto, ammaliavano il ragazzo più giovane. Le guance, rosee, sembravano soffici e pizzicabili. Jisung sapeva che Minho era stupendo. E il suo sguardo a Minho lo diceva chiaramente. Finalmente, la confidenza che Minho di solito aveva, ritornò, ma solo ad un timido livello. Alzò lo sguardo, con uno sguardo innocente e un sopracciglio alzato. Il rossore sulle sue guance non era ancora scomparso.

"Ti andrebbe magari," Minho balbettò prima di continuare, "di uscire?" Dopo aver finito quella frase spaventosa, Minho abbassò lo sguardo ancora. Il pavimento era improvvisamente molto interessante a parer suo. Jisung, dall'altra parte, era sbalordito. Era reale? Minho era veramente imbarazzato nello chiedergli di uscire? Non avrebbe mai immaginato che il ragazzo più grande gli avrebbe rivolto la parola dopo quello che era successo venerdì (cosa che era inaspettata). Jisung voleva schiacciare le guance del più grande proprio allora e lì, e di tenere la sua mano stretta con la sua minuscola mano, e di baciare quel broncio, e di – devo ancora rispondergli.

"Sì," Jisung disse raggiante mentre lo guardava, "mi piacerebbe molto." Dire che Minho era eccitato è uno sbaglio. Minho era felicissimo. Voleva prendere Jisung tra le sue braccia e farlo girare intorno. Voleva abbracciare fortissimo il ragazzo-scoiattolo. Ma sapeva che era troppo presto. Forse se iniziassimo a uscire di più, diventerebbe possibile. Così Minho ricambiò il sorriso, innocentemente, le sue gengive apparvero con orgoglio e i suoi occhi diventarono delle lune crescenti. Jisung quasi pianse di gioia vedendo quel piccolo gesto. Come può essere così adorabile?

"Yay," Minho si pentì immediatamente di averlo detto, "venerdì va bene per te?"

"Assolutamente" è normale essere così esaltato?

"Grandioso!" Minho continuò ad auto-insultarsi per il suo eccessivo entusiasmo, "vuoi che ci scambiamo i numeri?" la sua voce si spezzò alla fine della frase. Jisung ridacchiò e Minho si addolcì al suo sentirlo. Oh, tra tutti i suoni celestiali.

"Certo, Minho." Il suo nome rotolò sulla lingua di Jisung come miele. Setoso, liscio. Minho viveva per la dolce voce del minore. Sperava che qualunque relazione avessero in questo momento potesse evolversi in qualcosa di più, qualcosa come... amore.

Come si scambiarono i numeri e si salutarono, entrambi i ragazzi fecero lo stesso pensiero: può venerdì arrivare più velocemente?

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top