CAPITOLO 1

Esisteva questa regola che Lee Felix aveva imposto nel suo gruppo di amici: non rivolgersi mai (o addirittura guardare) alla cricca di Bang Chan. Felix etichetta l'altro gruppo con molti aggettivi negativi: cretini, donnaioli, troie omofobe. Lui non ha vergogna a rivolgergli un'occhiataccia o sparlare di loro alle loro spalle. Intimidati da questi grandi e stravaganti gesti, era ovvio che Han Jisung, Seo Changbin e Kim Seungmin rispettassero le opinioni del loro amico. Presto, i ragazzi iniziarono ad alzare gli occhi al cielo per tutti i minuti che Felix si prendeva per lamentarsi. Divertente come non si fossero mai presi il tempo di chiedere a Felix una semplice domanda: perché?

O meglio, perché i tre ragazzi sono nella stessa stanza, con le stesse persone, dello stesso party? Bang Chan, Hwang Hyunjin, Kim Woojin, Yang Yeongin e Lee Minho sono entrati insieme ma si sono separati velocemente. Dal divano, Jisung scorse i ragazzi come bevve il poco alcool che gli rimaneva nel bicchiere. Cosa ci fanno qui?, si chiese mentalmente Jisung ma velocemente rispose alla propria domanda: essendo il primo venerdì dell'anno senior, era ovvio che qualcuno organizzasse una grande festa per tutti per celebrare l'inizio dell'ultimo anno di scuola. Jisung scrollò le spalle dai suoi pensieri prima di finire il drink nella sua mano. Amaro. Vodka, forse. Il ragazzo non era sicuro.

La stanza era buia tranne per le pazze luci da discoteca che scatenavano l'animo della festa in tutti. La musica scorreva in tutti i ragazzi e ragazze che ballavano al centro della stanza. In un angolo, un gruppo di ragazzi circondavano un tavolo, urlando mentre il gioco del beer pong procedeva. Attraverso la finestra, Jisung poteva vedere diverse sigarette essere passate tra diversi teenagers. Si allontanò da quella vista, visto che riteneva il fumo disgustoso. Ma dovette assistere ad una scena peggiore. Una coppia che si infilava la lingua in gola. La ragazza emetteva gemiti, e il suono delle lingue che si scontravano ripetutamente. Jisung era disgustato e altamente disturbato. Sesso etero, non mi ci ritrovo.

Ma improvvisamente enormi, sobrie insicurezze arrivarono velocemente. Sembro troppo gay? La gente mi ripudierà? Non avrei mai dovuto fare coming out? Gli occhi di Jisung si staccarono dal bordo del suo bicchiere e si incatenarono subito con gli occhi scuri, socchiusi di Minho, dall'altro lato della stanza. Il fantasma di un sorrisetto era presente sulle sue labbra. Il ragazzo sembrava terribilmente frustrato, quasi arrabbiato. Se Lee Minho mi sta guardando così, decisamente sembro troppo gay. Jisung decise di alzarsi e riempire il bicchiere vuoto. E come se si stesse nascondendo, uno tsunami di ubriachezza colpì il ragazzo. Jisung si sforzò di orientarsi prima di incespicare verso la cucina.

Le luci della cucina erano leggere a differenza del drink dal quale Jisung scelse di prendere un sorso che era forte. Sibilò appena l'amarezza scivolò nella sua gola. I suoi occhi erano chiusi mentre lui si abituava al nuovo alcool nel suo sistema. Nel momento in cui si riaprirono, riempì di nuovo il bicchiere e assorbì l'amarezza una volta ancora. Poteva percepire gli sguardi di sobrie, preoccupate persone che adocchiavano il bicchiere di Jisung. Ma Jisung voleva essere ubriaco sta notte. Non essere talmente ubriaco da svenire, ma ubriaco da-fare-qualcosa-di-cui-potrei-pentirmi. Doveva dormire da Felix dopo tutto, sapeva quindi di non aver responsabilità di stare sobrio. Riempiendo un bicchiere di plastica rosso con birra questa volta, Jisung si fece strada fuori dalla cucina per raggiungere un posto più tranquillo. Tutto improvvisamente era troppo; la musica troppo pesante, le persone erano troppo rumorose, le luci erano troppo veloci. Jisung aveva bisogno di aria, ma odierebbe imbattersi in un gruppo di fumatori in questo momento. Il buio corridoio in cima alle scale era la perfetta via d'uscita in questo momento.

Jisung ci mise 5 minuti buoni per salire quelli scalini. Percepiva pesanti i suoi piedi e non poteva sentire nulla tranne che il basso della canzone che stava suonando. Raggiungendo la sua destinazione, si sedette contro il muro appena sentì il suo corpo rilassarsi. La testa gli batteva con le vertigini e, mentre si distanziava dalla scena attiva del party, poteva finalmente sentire in suo respiro. Sospirò sollevato. Finalmente, un po' di pace e tranquillità. Osservò il suo bicchiere per un minuto prima di portarselo alle labbra. Era vuoto quando la riportò a terra. Chiuse tranquillamente gli occhi. Sono già ubriaco? È decisamente ubriaco se Lee Minho è in piedi davanti a lui in questo momento.

Aspetta. Lee Minho è in piedi davanti a lui in questo momento?

"Sì lo sono", Minho ridacchiò mentre si sedeva di fianco all'affascinante ragazzo più giovane. Anche lui (con successo) era scappato dalla scena del party. Minho era in disperato bisogno di pace in questo momento, dopo aver mandato giù troppi drink in una volta sola. Almeno l'alcool mi ha convinto a parlare con lui. Nonostante tutto l'alcool nel suo sistema, era ancora capace di capire che Jisung era completamente, ridicolmente ubriaco. E sembra più cute che mai. Jisung indossava un paio di pantaloni rosa con una maglietta bianca con bottoni. Un ombretto con glitter creava un alone intorno ai suoi profondi occhi marroni. Il suo top bianco completava il look. Il suo aspetto non gli conferiva il titolo di ubriaco. Le sue guance erano leggermente arrossate a causa dell'alcool e i suoi occhi da cucciolo ipnotizzarono Minho ancora di più.

Imitando il ragazzo più grande, Jisung era ugualmente ipnotizzato da Minho. Mascella aperta, occhi spalancati, stregato dall'altro ragazzo. La sua mente era di solito annebbiata dall'odio di Felix per il ragazzo e i suoi amici, ma l'alcool aveva decisamente messo a tacere il supposto odio. Il ragazzo di fronte a Jisung non era umano; Lee Minho era un Dio. La sua giacca di pelle nascondeva la stretta maglietta nera e i suoi jeans strappati non davano giustizia alle sue cosce. Le sue Doc Martens erano slacciate. Sotto la luce offuscata del corridoio, Jisung poteva vedere il sudore luccicante e le lunghe ciglia circondavano gli occhi dolci e preoccupati di Minho. Jisung potrebbe chiedere perché era preoccupato ma il sorrisetto, quel sorrisetto terribilmente sexy, intimidì a morte Jisung. I loro occhi erano collegati come magneti. Un lungo sguardo. Ma come un sonno profondo, non c'era altro espresso se non la delicata ammirazione per l'un l'altro. Nessuno poteva distogliere lo sguardo. Nessuno poteva pensare come questo poteva tradire i loro amici più stretti. Ne Minho ne Jisung poteva pensare a niente che all'altro.

Era un sussurro improvviso, ma che fece risvegliare i due ragazzi.

"Jisungie," Minho si leccò le labbra, "sei così adorabile." Rossore si diffuse per la faccia di Jisung, eppure i suoi occhi guardavano dritto in quelli provocanti di Minho. Jisung era troppo ubriaco per rifiutare la silenziosa proposta di Minho. Infatti, Jisung voleva esattamente quella silenziosa proposta. I suoi occhi rimasero dritti in quelli di Minho, e un piccolo leggero sorrisetto crebbe sulla faccia di Jisung.

"Oh mio dio," disse Minho appena le sue mani raggiunsero le guance di Jisung e la distanza tra di loro si accorciò, " tu sei così, così, così carino." Le loro facce erano a pochi centimetri di distanza tra di loro ma i loro occhi erano più vicini. I loro occhi toccavano in modo così gentile. Potevano leggere le loro emozioni.

"Hai un vocabolario carino," stuzzicò Jisung. Minho sorrise ampiamente, mostrando le sue gengive innocentemente.

"Posso dirti molto di più." Minho si avvicinò un pochino di più. Le sue labbra quasi toccavano Jisung, eppure non si mosse. La sua mancanza di sobrietà gli causò definitivamente un'ondata di confidenza.

"Non dirmelo," borbottò per Minho, "mostramelo." Gli occhi di Jisung finalmente si separarono da quelli di Minho; guardò quelle labbra prima di tornare su a quei scintillanti occhi. Minho capì subito. Sorrise energicamente prima di avanzare più vicino, vicino, vicino alle labbra di Jisung. Quando finalmente si baciarono, era delicato. Minho avvicinò Jisung dolcemente con le sue mani morbide, mentre le (piccole) mani di Jisung salirono alla vita di Minho. Il bacio era innocente e tranquillo, ma solo per un momento. Minho lentamente introdusse la sua lingua nel bacio, facendo che Jisung aprisse la sua bocca ubbidientemente. Il bacio si intensificò così velocemente che presto i ragazzi dovettero separarsi per prendere aria. Jisung non era più seduto dritto contro il muro; era completamente sotto Minho, guardando in quegli occhi scintillanti. Era una vista così hot. E la sensazione delle labbra di Minho sulle proprie portarono Jisung a volere di più, molto di più. Fece un verso di disapprovazione appena Minho aiutò Jisung ad alzarsi.

"Cerchiamo un posto più privato, Jisungie," Minho borbottò dolci cose nell'orecchio del suo compagno. Guidò Jisung per il corridoio con una mano sulla sua schiena mentre incespicava per cercare una stanza vuota per fare le loro cose indisturbati. Jisung era eccitato e cercava di più, di più, di più. Mai era stato baciato così, così gentilmente, così preziosamente.

Minho presto trovò una stanza alla fine del corridoio e nello stesso istante nel quale loro erano dentro, porta chiusa, Minho portò le loro labbra unite. Bisognoso, voglioso, bramoso di dominare il carino, ragazzo più giovane. Non si scomodò nemmeno di accendere le luci. Jisung sorrise imbarazzato nel bacio. Sono contento di non essere l'unico a volerlo. Il bacio crebbe, e Minho succhiò il labbro inferiore di Jisung. Il più giovane gemette e le sue ginocchia tremarono.

"Oh mio dio," Minho rimase a bocca aperta in cerca di aria mentre faceva sdraiare gentilmente Jisung sul largo letto, "sei un tale bambino." Jisung mormorò in accordo: lui è un bambino. Le labbra del maggiore si staccarono da quelle avvolgenti labbra verso la candida mascella del suo amante. Minho strofinò la testa nell'incavo del collo del ragazzo mentre le sue mani vagavano verso la sua piccola vita. Presto si abbassarono, premendo le cosce di Jisung contro il suo stesso bacino. Nel frattempo, le mani di Jisung viaggiavano verso le forti spalle del maschio sopra di lui, bramoso di percepire la pelle. Presto, si lamentò affinché la giacca fosse rimossa. Minho si sollevò lentamente dal suo posto, mantenendo contatto visivo con Jisung mentre lentamente si toglieva la giacca . Se prima non si sentiva in se', certamente lo era ora. Gli occhi da cucciolo di Jisung erano estasiati; sapeva quanto in forma fosse Minho ma il modo nel quale le nere mezze maniche della maglietta coprivano quelle braccia era troppo per la mente di Jisung. Le sue mani raggiunsero immediatamente i suoi bicipiti, e i suoi occhi quasi uscirono dalle orbite. Probabilmente sembrerà molto sexy quando farà ginnastica.

Mentre la mente di Jisung partiva per la tangente, Minho si abbassò sul collo nudo di Jisung, baciandolo energicamente. Jisung ridacchiò leggermente al leggero solletico provocato dal bacio ma presto si ritrovò a gemere quando i baci diventarono più bisognosi. Al percepire Minho lasciare succhiotto dopo succhiotto, le mani di Jisung afferrarono la maglietta nera del più grande, tirandola fuori dai pantaloni di Minho. Minho distaccò le sue labbra dalla soffice pelle per un momento per ridacchiare al bisognoso comportamento del più giovane.

"Sei proprio un bambino," Minho sorrise mentre tornava ad abbassarsi verso il collo di Jisung ancora una volta. Rimase scioccato quando le minuscole mani gli sollevarono le spalle.

"Toglilo."

"Cosa?"

"Toglilo," Jisung guardò Minho in modo supplichevole mentre le sue mani afferravano il bordo della maglietta nera. Minho arrossì alla schiettezza del più giovane, e pregò che la stanza fosse buia abbastanza perché il ragazzo non vedesse.

"Qualsiasi cosa per te, baby," sussurrò, "ma tu farai lo stesso per me, vero?" Minho si levò la maglietta delicatamente e la lanciò dolcemente per la stanza verso una scrivania. Jisung deglutì. Non sarò mai così sexy.

"Ma sono brutto," sussurrò Jisung lentamente. Il suo sguardo si indebolì mentre ammirava Minho. Lui era muscoloso in una minima parte, e il suo corpo era perfettamente proporzionato. Sembrava etereo dal punto di vista di Jisung, con caratteristiche così nitide. Non sarò mai così.

Lo sguardo di Minho si addolcì. Lui vedeva solo un angelo di fronte a lui. Jisung è così, così, così adorabile, con le sue guanciotte e gli occhi da cucciolo. Minho adorava come il più giovane avesse piccole mani e una figura minuta. Trovava il suo stile perfetto per la sua luminosa, dolce personalità e tutto di lui combaciava come un puzzle: perfettamente.

"No, no, no," Mino tubò appena lacrime cominciarono a formarsi negli occhi di Jisung, "tu sei così bello, e amato da così, così, così tante persone. Se non ti senti a tuo agio nel fare qualcosa, allora non farlo." Gli occhi di Jisung si sollevarono nel campo visivo di Minho. Il mascara era leggermente andato e un broncio era cresciuto sulle labbra del più giovane.

"Possiamo farci le coccole, se vuoi," Minho aggiunse appena vide l'adorabile espressione facciale. Jisung annuì silenziosamente mentre le forti eppure gentili mani di Minho cancellavano le lacrime dalle guance del più giovane. Ancora senza maglietta, Minho si girò così che Jisung potesse sdraiarsi sopra di lui. La testa di Jisung trovò un comodo punto nell'incavo del collo di Minho e le sue braccia circondarono le salde spalle del ragazzo senza maglietta. Le braccia di Minho si posizionarono delicatamente intorno alla vita del più piccolo, tracciando cerchi con i pollici. Jisung si sentiva sicuro e in pace tra le braccia di Minho. Il suo respiro seguiva il modello di quello di Minho che si alzava e riabbassava. La mano del maggiore trovò la strada per la testa di Jisung come accarezzò gli scompigliati capelli. Presto, gli occhi di Jisung incominciarono ad essere pesanti. L'ubriachezza era diventata fatica e Jisung non si era mai sentito così in pace. L'ultima cosa che ricordò fu il dolce bacio che Minho gli lasciò sulla fronte.

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