Tutti contro tutti
<Basta!>
<Basta!>
<Ti prego, basta!>
<Non toccarmi!>
<No! Lasciami stare!>
Non riesco a muovermi, mi sta schiacciando contro il materasso con tutto il suo peso.
<Lasciami!>
Scalcio con tutta la forza che ho, ma non riesco a muovermi. Tiro via le braccia dalla sua presa mortale, ma non riesco a liberarmi.
<Basta!>
Le lacrime iniziano a scendere, così come la paura di quello che da li a poco succederà.
Strillo a pieni polmoni, ma non sento alcun suono.
Grido ancora, ancora e ancora.
C'è solo silenzio.
Ha lasciato il mio seno nudo, pressa con forza sulla mia gola facendomi mancare il respiro.
<Ti prego>
Quando la sua mano callosa scende verso il bottone dei miei jeans, sgrano gli occhi pieni di lacrime e un urlo di puro terrore esce fuori dalle mie labbra.
Stavolta lo sento!
Scatto a sedere sul letto, ho la fronte imperlata di sudore, le lenzuola che ho scacciato via nel sogno pendono dal bordo del letto, sono per metà riverse a terra.
Il pigiama è zuppo di sudore, lo sento attaccato alla pelle, sto ancora sudando.
Il cuore mi batte forte, un milione di battiti al secondo, la sensazione di paura non è ancora scomparsa del tutto, ma piano piano inizia a scivolare via.
Metto i piedi fuori dal letto e faccio dei respiri profondi. È stato uno degli incubi più brutti che abbia mai fatto. Credo che l'aggressione e il quasi stupro di ieri sera, mi abbiano lasciato un trauma.
Penso sia normale sentirsi così, avere dei sogni orrendi e angosciosi.
Passerà, starò meglio, devo solo cercare di non pensarci più e di stare tranquilla. Oggi cercherò di passare un bella giornata, spero senza intoppi.
Faccio una doccia per togliermi di dosso la sensazione che mi ha lasciato il sogno.
Mi insapono per bene e lascio che la delicatezza della spugna faccia il suo lavoro.
Mi prendo cura del mio corpo e della mia psiche ferita, dopo indosso qualcosa di comodo, in caso decidessi di fare una passeggiata, ovviamente accompagnata da qualcuno.
Quando esco dalla mia camera, non c'è traccia di Veronica.
Bene, sono salva, almeno per il pranzo.
Pensavo fosse più tardi, è primo pomeriggio. Quanto cavolo ho dormito?
Mentre sono intenta a prepararmi qualcosa di veloce, sento la porta di casa aprirsi e poi richiudersi con un tonfo.
<Ciao>, Veronica mi saluta senza alcun emozione.
Valuto se girarmi o no, se ricambiare il suo caloroso saluto o non rispondere affatto.
La mia educazione ha la meglio. Lascio andare il coltello e i tramezzini che sto tagliando, mi giro verso di lei.
<Ciao>
<Devo parlarti>
<No che non devi>, rispondo calma.
<E invece si, dato che stai facendo un errore colossale>, a quelle parole stringo i pugni lungo i fianchi.
<Ancora con questa storia?>, mi giro dall'altra parte e torno a prepararmi il pranzo.
<Si, devo ripetertelo ancora a quanto pare>, la sento avvicinarsi un po'.
Pensavo avesse capito che sono libera di prendere le mie decisioni, invece crede di dover dare la sua opinione sulle mie azioni.
<Non ti riconosco più!>
<Esagerata...>
<Non esagero B! Te ne vai a spasso con quel Serpent, non mi parli più come prima, sei diversa>
<Prima di tutto anche tu stai con un Serpent, secondo non ti parlo come prima perché in questo periodo non fai altro che giudicare ogni singola cosa che faccio!>, risveglio la sua parte polemica, si avvicina ancora.
<Sto solo cercando di proteggerti! Archie ha detto che...>, inizia a dire qualcosa ma appena sento il suo nome scatto, sbattendo il coltello sul ripiano della cucina.
Mi giro di nuovo verso di lei.
<Tu e il tuo scopamico dovete smetterla, non mi interessa quello che ha da dire>, il suo sguardo si accende di rabbia.
<Non chiamarlo in questo modo>, risponde brusca.
<E come dovrei chiamarlo?>
<Io... non…>
<Vedi? Nemmeno tu sai cosa siete! Non credo si possa chiamare relazione se due persone scopano e basta>
<Noi non scopiamo e basta, c'è molto di più…>, mi scappa una risata finta, cosa che la fa imbestialire.
<E poi parli tu, la santarellina che crede di sapere cosa sia una relazione, ma che non ne ha mai avuta una>, smetto di ridere e la guardo in cagnesco.
<Almeno io non vado a regalarla in giro, Veronica, la tengo ferma lì, in mezzo alle mie gambe e di sicuro non la faccio vedere al primo che passa>
Colpita e affondata!
<Questo perché nessuno vorrebbe avere a che fare con una vergine>, spalanco la bocca.
<Questo é troppo!>, avvolgo il cibo nella pellicola, prendo la borsa ed esco di casa sbattendo la porta.
Ma come si permette? Sono abbastanza grande da prendere da sola decisioni importanti come scegliere con chi uscire!
Mentre cammino indispettita per le strade di Riverdale mi viene la brillante idea di andare a trovare mia madre.
Me l'ha chiesto più volte in queste settimane e l'ho sempre ignorata. Un po' di conforto e affetto materno potrebbero farmi sentire meglio.
Per mia fortuna la casa dei miei non dista molto dal mio appartamento, dopo dieci minuti di cammino mi trovo già sulla soglia della loro porta a suonare il campanello.
Mia madre apre la porta, appena mi vede sorride radiosa.
<Elisabeth! Entra pure cara>, la trovo in tailleur e tacchi.
<Ciao mamma>, le sorrido anch'io e mi accomodo in cucina, quanti ricordi.
<Finalmente sei venuta a trovarmi, ci avevo perso le speranze>, si siede davanti a me, la sua espressione mi fa insospettire.
Il suo portatile é aperto sul tavolo, un calice di vino rosso lo affianca.
<Scusa, hai ragione. Ho avuto un sacco di grane in questo periodo>
<Cosa c'è che non va?>, osservo i suoi lineamenti, il colore dei suoi capelli, quello dei suoi occhi, le somiglio tanto, forse troppo.
<Niente di che, qualche litigio con Veronica, il lavoro al giornalino si fa sempre più pesante>
<Tutto qui?>, il suo viso perfettamente truccato stona con la linea dritta che disegna la sua bocca.
<In che senso?>
<Non devi dirmi niente, Elisabeth?>, non riesco a cogliere il punto, il suo viso diventa sempre più spigoloso.
<Mamma, che intendi?>, estrae il cellulare e dopo qualche secondo volge lo schermo nella mia direzione.
Sgrano gli occhi e la guardo sconvolta.
<Cosa... perché hai una foto di me e Sweet Pea?>
<Qui la questione é un'altra. Cosa ci facevi al festival con un Serpent?>
<É un mio amico>
<Non é quello che mi é stato riferito! Non puoi andartene in giro con quei delinquenti come se nulla fosse! Sono la feccia della città! Cosa ne hai fatto dell'educazione che ti ho impartito?>
<Aspetta cosa? Quello che ti é stato riferito? Ti sei messa a spiarmi ora che non sono più sotto la tua supervisione?>
<Non permetterti di alzare i toni con me, signorina!>
<Chi ti ha mandato quella foto?>
<Non sono cose ti riguardano, devi smetterla di vedere quel ragazzo>, sono così nervosa che sento le lacrime affiorare e farmi pizzicare gli occhi.
<Perché vi sentite tutti in diritto di controllare la mia vita? Chi vi credete di essere?>
<Lo faccio solo per il tuo bene, sai quanto ci tengo a te>
<Certo, ci tieni così tanto da avermi tenuta in casa come un topo da biblioteca, precludendomi la possibilità di stringere un qualsiasi rapporto d'amicizia!>
<Il mondo é pieno di persone che vogliono fare del male al prossimo, tu sei troppo ingenua per questo mondo>, si avvicina cercando di farmi una carezza ma faccio un passo indietro e la scaccio con la mano.
<Ecco chi mi ricordi, la madre di Carrie, sei perfetta per la sua parte, potresti ricevere un premio come migliore attrice non protagonista!>
<Ti proibisco di continuare a frequentarlo! Io non ti ho cresciuta in questo modo, ti ho sempre detto di non immischiarti con quelle vipere, e tu cosa fai? Esci con uno di loro a fare Dio solo sa cosa>
<Hai smesso di avere potere su di me da quando ho messo piede fuori casa!>, prendo la borsa sottobraccio.
Sento salire la rabbia nel petto. Passa l'intera settimana chiusa dentro casa a scrivere. Non ha legami d'amicizia con nessuno dato che si comporta da stronza con tutti.
Mi chiedo come abbia fatto a saperlo.
<Dove pensi di andare?>
<Se non vuoi dirmi chi ti ha dato quella foto lo scoprirò da sola, ho già i miei sospetti!>
<Elisabeth, ferma, aspetta!>, esco di casa carica di rabbia.
Ho solo un'immagine che gira in testa, il volto di quella strega di Cheryl!
All'anima dell'affetto materno!
Voi cosa ne pensate di Alice?
Da che pulpito viene la predica poi 😂
La giornata che Betty voleva passare in allegria é sfumata in un attacco di rabbia e di litigi.
Ci sarà un piccola gioia per lei? Continuate a leggere!
🐍🖤
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