Doppia coppia
Apro gli occhi più intontita che mai, a svegliarmi è il costante pensiero delle parole di Jug.
Si sono inculcate nella mia testa e minacciano di non voler più uscire.
Sbadiglio e mi stiracchio, portando le braccia in alto.
Non ho neanche concluso l'azione che sento la porta di casa aprirsi con violenza, pochi secondi dopo Kevin piomba nella mia stanza.
<Ma lo guardi il telefono ogni tanto?>, con un'espressione da ebete sul viso cerco di capire a che cosa si riferisce.
<Buongiorno anche a te, Kev>, sospira e mette le mani sui fianchi.
<Buongiorno un corno, cosa ci fai ancora in pigiama? Il tempo scorre e la tua giovinezza va via con lui>
<Scusami?>
<Ti scuso solo se alzi il culo dal letto e ti prepari>, risponde più esasperato che mai.
<Va bene, va bene>, tiro via le lenzuola con uno strattone e gli faccio la linguaccia.
Adesso che lo osservo meglio noto che sembra uscito da una rivista di moda, ha giacca e pantaloni scuri e una camicia ocra sotto, capelli pettinati alla perfezione.
<Dimmi un po', hai un appuntamento dopo?>, non può essersi messo in tiro per me.
<No, mi devo vedere solo con te>, si guarda le unghie curate come una prima donna.
<Allora perché sembri appena sceso da una passerella?>
<É il mio stile baby, so che me lo invidi, ma oggi riusciremo a trovare il tuo>, non lo picchio solo perché senza di lui sarei persa.
<Kev, potresti mostrare un po' di modestia è compassione?>, fa gli occhioni da cucciolo.
<Scusa, è che stasera mi vedo con Joaquin e sono nervoso>, va verso il letto e si siede con la sua solita eleganza da divo.
<Tu, nervoso di vedere un ragazzo? Ma siete già usciti insieme per il festival>, i suoi occhi si fanno pensierosi.
<Lo so, ma lui mi piace per davvero Betty, non vorrei fare cazzate>, ecco perché oggi è così esuberante. Finisco di vestirmi e di legarmi i capelli.
Bene, sono pronta.
<Andrà tutto alla grande, tu sei splendido>, gli rivolgo un sorriso cercando di rassicurarlo.
<Non mi dici nulla di nuovo>, sorride alle sue stesse parole.
Cavolo, non pecca di modestia eh? Vorrei avere anch'io la sua autostima.
Usciamo di casa come due razzi e ci incamminiamo verso il centro commerciale, spero di trovare qualcosa di adatto a me.
<Ti invidio, Betty>, dal nulla se ne esce con questa frase, facendomi quasi inciampare sul gradino del marciapiede.
<In che senso?>, domando riprendendo a camminare normalmente.
<Non ti vedo agitata per l'appuntamento, vorrei avere il tuo autocontrollo>, ma tu guarda, e io che pensavo di essere l'unica ad avere qualcosa da invidiare.
<La verità è che con lui mi sento tranquilla, a mio agio, se anche tu ti senti così con Joaquin allora dovresti respirare profondamente e affrontare la cosa di petto>, mi guarda sconvolto.
<Oh mio Dio, cosa ti sta facendo questo ragazzo, vedo determinazione dentro di te!>, non sa che in realtà il ragazzo che mi ha ispirato queste parole non è quello con cui uscirò stasera.
Ripeto le sue parole come un mantra nel mio cervello. E come se fossero scolpite all'interno dei miei neuroni.
Arriviamo ai grandi magazzini di Riverdale e cominciamo a girare per i vari negozietti.
I primi tre non rientrano nei gusti di Kevin e io ho già mal di stomaco. Entriamo in una boutique etnica ed è come essere in un altro mondo. Brulica di abiti colorati, di gonne con le frange, di cappelli dalla forma buffa.
Inizio a ispezionare alcuni abitini, ma perché ci sono paillettes, nastrini e perline ovunque?
<Entra nel camerino>, mi volto e trovo una montagna di vestiti parlante.
<Kev, sei lì sotto?>, chiedo trattenendo le risate.
<Sto per collassare su me stesso, ti muovi?>
<Oggi sei mestruato>, rido ed entro in uno dei tre camerini.
<Okay, tieni>, mi porge circa quindici vestitini, <avanti, coraggio>
<Non vedo nulla>, perché é tutto buio qui dentro?
<Ho chiesto alla commessa di spegnere la luce del tuo camerino>
Ah!
Ok, ora lo strangolo.
<Perché?!>
<Per un maggiore effetto sorpresa, ovvio!>, un giorno riuscirò a seguire i suoi pensieri contorti, ma non è questo il giorno.
Esco fuori e mi mostro a lui. I primi cinque abiti non lasciano trasparire nessuna emozione da parte sua.
Gli mostro il sesto.
<No, okay, sembri Lady Gaga nei primi anni della sua carriera, prossimo!>
Provo i vestiti rimanenti ma non soddisfano il suo gusto.
<Kev, li hai scelti tu>, sospiro.
<Lo so, ho fatto una stronzata e me lo riconosco>, mi accascio sulla sedia li vicino e comincio a perdere le speranze. Poi l'illuminazione divina discende di fronte agli occhi del mio amico.
Mi fa cambiare in fretta e furia e mi trascina nel negozio di fronte. Prende un abitino rosso, plissettato dalla vita in giù, e me lo lancia addosso.
<La semplicità a volte è la migliore forma di eleganza>, pronuncia questa perla di saggezza non appena esco con indosso l'abito.
<Ti sei messo a fare il filosofo adesso?>
<Lo sai che sono un tipo multitasking>, mi strizza un occhio.
<Dici che andrà bene?>, sto sperando che questo sia l'outfit giusto.
<Andrà più che bene! Adesso, andiamo a fare un bel giro dal parrucchiere>
<Eh? Con quali soldi?>, diventa pensieroso per qualche istante, poi gli appare in visione un santo e diventa beato in volto.
<Ma che stupido che sono, io ho fatto un corso di hair style! Torniamo da te, ci penso io>, la sua faccia da pazzo maniaco, dai capelli immobili contro ogni forza di gravità, mi fa paura.
Pago il vestito e andiamo di corsa verso casa. Appena entriamo , ci dirigiamo in salotto. Non chiedetemi come, ma in una manciata di secondi mi ritrovo seduta su una poltrona con le rotelle, di fronte allo specchi. Davanti a me ci sono lacca, una schiera di pettini e forcine e al collo ho appesa una busta di plastica.
Non ho più semplicemente paura, adesso temo proprio per la mia incolumità!
<Mi spiegate cosa diamine state facendo alle undici di mattina conciati così?>, Veronica sbadiglia vistosamente, facendoci prendere un colpo.
<La preparo per l'appuntamento!>, Kevin le sfoggia uno dei suoi sorrisi strappa mutande.
<Con chi penso io?>, annuisco guardandola attraverso lo specchio. Fa la finta tonta e torna in camera sua.
Trenta imprecazioni da parte di Kevin e circa ottocento spruzzi di lacca più tardi, i miei capelli sono perfetti, immacolati, sembro uscita da un salone di bellezza.
<Ma... sono stupendi!>, alza un sopracciglio.
<Avevi dubbi?>, mi sbrigo a scuotere la testa e a sorridere come un automa, certo che avevo dei dubbi!
<Grazie di tutto, senza di te non avrei avuto la minima speranza>, lo abbraccio.
<Baggianate mia pulzella, grazie a te per avermi dato coraggio! Ora scappo, devo scegliere il mio l'outfit per stasera!>
<Aspetta, non è questo?>, scoppia a ridere.
<Ma per favore, questo è quello da giorno>, sorride maliziosamente ed esce di casa.
Ora che se n'è andato, inizia a venirmi l'ansia. Decido di studiare un po', almeno terrò la mente occupata quel tanto che basta per non andare in paranoia, e poi ho delle tesine da consegnare, quindi sarà meglio che mi sbrighi.
Alzo gli occhi dai libri solo quando sento la notifica di un messaggio sul mio telefono. Accendo il display e per poco non mi prende un infarto. Sono le sette di sera, cazzo! Le sette!
Con la fretta di alzarmi dal letto, faccio volare i miei appunti a terra e mi fiondo veloce come il vento in bagno. Ho poco più di un'ora per essere presentabile prima che Sweet Pea venga a prendermi. Spero che sia un tipo ritardatario.
Entro in doccia, stando attenta a non bagnare i capelli, e ne esco cinque minuti dopo. Questa è stata in assoluto la doccia più veloce che abbia mai fatto.
Mi trucco e quasi mi cavo un occhio con il pennellino.
Maledizione!
Perdo più tempo del previsto per sistemarmi la faccia. Quando finalmente ho fatto, indosso il vestito e un paio di sandali col tacco.
Okay, dai, sono solo in ritardo di quindici minuti, pensavo peggio!
Quando esco dalla mia camera, non c'è traccia di V. Meglio, almeno stasera niente drammi sulla mia vita sociale.
Trovo Sweet Pea appoggiato alla sua moto. Appena mi vede scatta in avanti e arrossisce.
Si schiarisce la gola, <Sei... sei splendida>, adesso è lui che fa arrossire me.
Mi limito a sorridere più imbarazzata che mai.
<Pronta?>, mi chiede passandomi il suo casco.
<Certo>
Salgo sulla sua moto tirandomi più giù che posso il vestito, mentre lui da gas.
<Tieniti forte>, grida.
Gli allaccio le braccia intorno alla vita e in men che non si dica, sfrecciamo per le strade oscure di Riverdale. Siamo nei pressi della foresta, parcheggia poco lontano dall'ingresso.
Sono stata qui tante di quelle volte che non posso più contarle sulle dita di una mano, ma ogni volta é sempre un'emozione diversa. Ci addentriamo tra gli alberi e giungiamo su una radura leggermente rialzata, da qui é possibile vedere uno scorcio del fiume.
Sweet Pea estrae dallo zaino una coperta e la stende, poi prende sempre da quest'ultimo un cestino da picnic e mi invita a sedermi. Non mi aspettavo una cosa tanto romantica da parte sua.
<É un pensiero davvero carino>, ho gli occhi che luccicano per la bellezza di questa scena.
<Nulla in confronto a quello che farei per te>, mi ha appena sciolto il cuore.
Siamo sdraiati su un fianco, uno di fronte all'altra. Abbiamo mangiato un paio di panini e adesso stiamo continuando a chiacchierare. Mi ha detto di non essere un tipo loquace, ma con me non ha smesso di parlare nemmeno un secondo.
So che mentre parlo, il suo sguardo si posa sulle mie labbra, sul mio collo e non so su quale altra parte. Sento un nodo alla gola e mi fermo.
Poi, mi avvento sulla sua bocca, senza preavviso. Risponde al bacio con calma, godendosi ogni attimo.
Io, lo confesso, credo di essere una ninfomane.
La sua mano mi sfiora il viso accaldato, poi scende giù, depositandosi sul mio fianco.
Lo stringe, provocandomi un gemito.
Chissà se è vera la regola della "L" sui ragazzi. Sweet Pea è troppo alto, ma proprio troppo, sono una donna, è normale che possa avere questi dubbi.
Lentamente mi fa sdraiare sulla coperta. La sua mano mi spinge con delicatezza verso il suo corpo mentre le nostre labbra si cercano a vicenda. Con una mano, tiro un po' su il vestito e sollevo la gamba sul suo fianco, facendo aderire i nostri bacini ed é in quel momento che capisco che...
LA STORIA DELLA "L" È SOLO UNA GRANDISSIMA CAZZATA!
Sento lo schiocco dei nostri baci, i nostri respiri, i nostri corpi che si strusciano piano. Ci spingiamo l'uno contro l'altro, rapiti da questo contatto, fino a quando un forte rumore ci fa allontanare di colpo.
Ci scambiamo uno sguardo di intesa. In punta di piedi ci alziamo e andiamo a controllare la fonte di questo continuo strusciare di foglie. Circa cinquecento metri più in là il rumore si intensifica.
<Forse é qualche animale feroce>, sussurro tra me e me.
Quando Sweet Pea accende la torcia, davanti a noi si presenta una scena che rimarrà impressa nella mia memoria per sempre, un marchio indelebile che cambierà il mio modo di vedere le cose.
Poggiati contro un albero, entrambi nudi, ci sono Joaquin e Kevin che ci danno dentro, sono così concentrati nella loro attività da non notarci nemmeno. Sweet Pea, sconvolto, spegne la torcia. Sto per dire qualcosa ma mi copre la bocca, in risposta io copro i suoi occhi. La chiappa di Kevin é illuminata dalla luce della luna, nemmeno madre natura vuole privarci del suo film porno amatoriale. Cercando di non scoppiare a ridere torniamo alla nostra tovaglia e decidiamo di terminare lì l'appuntamento.
Durante la strada del ritorno ho la costante immagine di Kev in mente, altro che outfit della sera, chissà su quale cespuglio sono finiti i suoi vestiti e le sue mutande.
Una volta davanti casa mia, mi rendo conto che non abbiamo più emesso un fiato da quando abbiamo assistito alla scena. Sweet Pea rompe il silenzio.
<É stato...>
<Strano>, concludo, facendo scoppiare entrambi a ridere.
<Beh, ho visto un nuovo lato di Kevin, in senso letterale>, é adorabile quando ride.
<Avrei preferito non sapere, ma ormai é tardi>, si avvicina a me e poggia le labbra sulle mie per qualche secondo.
<Escludendo l'ultima mezz'ora, é stata una bella serata>, la sua dolcezza mi fa sorridere.
<Magari la prossima volta evitiamo le foreste>, ride e annuisce.
<Allora... buonanotte>, mi bacia nuovamente, con più passione. Poi si stacca e va verso la moto.
<Buonanotte, sogna tante chiappe!>, lo sento ridere da lontano.
Lo guardo andare via e subito dopo entro in casa.
Che serata strana!
Allora genteeeeee!
Piaciuto il regalino? Abbiamo deciso di fare un capitolo più lungo perché vi amiamo! ❤
E vi ringraziamo per il sostegno che ci date ogni venerdì!
Il vostro parere é super importante! ❤
Ma veniamo a noi, piaciuta la scena della chiappa lunare? 😂😂😂
Quanto amate Kevin?😂
Chi di voi shippa Pisello Dolce con Betty?😏
Chi vuole picchiarci per quello che gli abbiamo fatto fare qui? :3 😂
Alla prossima piccoli Serpents! 🖤🐍
(Capitolo scritto in collaborazione con nikistewart4) ❤
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