Prologo

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Gli avvenimenti della seguente storia prendono spunto dalla "FailCraft", ossia una serie presente su YouTube appartenente a "WhenGamersFail ► Lyon". Inoltre alcuni personaggi e avvenimenti saranno ispirati a qualche video di "Revealed Gaming".
Tutti i diritti sono riservati, è assolutamente vietata la copia totale o parziale dell'opera, ci tengo particolarmente a sottolineare questo avviso siccome nel corso di tutti questi anni su Wattpad ho visto fin troppe copie dei miei libri, inoltre nella maggior parte di questi racconti non mi erano nemmeno stati dati i diritti che mi spettavano.
Le immagini inserite all'interno del libro non sono, ovviamente, di mia proprietà e di conseguenza tutti i diritti vanno ai rispettivi artisti.

►Questo è l'ultimo libro della saga "SmileCraft"◄

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Nobody's POV
Una misteriosa figura cercava di proseguire come meglio poteva verso la sua ambita destinazione. Erano anni che attendeva questo momento e finalmente la tanto agognata notte era arrivata. Tra le braccia trasportava con molta fatica qualcosa di tanto prezioso quanto raccapricciante e lo avrebbe protetto a costo della sua stessa vita, infatti lo custodiva gelosamente sotto il suo vecchio mantello per cercare di nasconderlo come meglio poteva. Non c'era nulla di più importante, non esisteva nient'altro che poteva contare di più in quel momento. Per molto, ma molto tempo si era preparato per rendere questo preciso istante semplicemente perfetto. Il suo cuore batteva a mille mentre si inoltrava nella buia grotta illuminata soltanto da torce di pietra rossa, il suo battito cardiaco era talmente forte che avrebbe potuto frantumare la sua cassa toracica come se nulla fosse. Mentre scendeva sempre di più nelle viscere della terra l'atmosfera diventava sempre più tetra; qualcosa di veramente terribile stava per accadere, qualcosa che andava ben oltre l'inimmaginabile, qualcosa che sarebbe rimasto per sempre nella storia. La caverna era terribilmente silenziosa, l'unico suono udibile era quello dei suoi passi veloci e sicuri perché sapeva che in quel luogo non avrebbe incontrato nessun mostro.
Non appena la figura raggiunse un lungo canyon sotterraneo si tolse con un colpo del capo il suo vecchio elmetto di diamante: si trattava di un giovane ragazzo dai capelli dorati e dagli occhi color smeraldo, il suo viso era pieno di cicatrici così come lo era anche il resto del suo corpo. Quelle vecchie ferite avevano una lunga storia, una storia molto macabra che aveva a che fare con il prezioso tesoro che proteggeva sotto il suo mantello. Aveva lavorato sodo e duramente per diventare un feroce guerriero, si era addestrato per molti anni ed era arrivato al punto di essere in grado di staccare di netto la testa a un drago. Suo padre era molto fiero di lui, eccome se lo era. Per tutta la vita non aveva fatto altro che tirare le corde di quell'innocente marionetta, quell'uomo aveva calcolato tutto per filo e per segno e finalmente il suo sogno stava per diventare realtà.
Il cosiddetto burattinaio se ne stava sul fondo del lungo canyon ad aspettare il figlio tenendo le mani dietro alla schiena, intorno a lui erano presenti numerosi uomini tutti incappucciati che lo avevano seguito sin dall'inizio. Il padre aveva un obiettivo, un obiettivo soltanto e non era affatto nobile: voleva il controllo di ogni singolo villaggio per avere gloria e ricchezza per gli anni avvenire. Per un essere umano può sembrare soltanto una semplice follia e lui era ben consapevole di essere solamente un semplice uomo, ma aveva intenzione di ricorrere a qualcosa di veramente potente per riuscire a ottenere quello che voleva. Non aveva più nessuno scrupolo, il suo piano stava per essere messo in atto e l'unica cosa che mancava era l'oggetto che il figlio gli stava portando con tanta fierezza.
Alle sue spalle si ergeva un'imponente struttura che si innalzava sopra una perfetta base quadrata composta da materiali di colori molto scuri come il nero, il grigio e un rossastro scarlatto. Agli angoli del quadrato erano presenti quattro piccoli pilastri che illuminavano la zona grazie alle possenti fiamme di un intenso fuoco. Tutti gli uomini incappucciati si trovavano esattamente di fronte al loro capo che dava tranquillamente le spalle all'imponente struttura. Un lungo pilastro che si divideva in tre braccia troneggiava dinanzi a loro, era composto da un materiale oscuro quasi come l'anima del burattinaio e si innalzava esattamente al centro del quadrato. La cima del braccio centrale era vuota mentre quella alla sua destra e quella alla sua sinistra erano occupate da delle teste di drago. Delle bestie tanto pericolose e letali erano state abbattute da suo figlio che ora gli stava portando quella mancante: la testa del drago dell'End.

«L'altare è quasi pronto, finalmente tutto il mio duro lavoro e la mia infinita pazienza verranno ripagati!» esclamò il leader aprendo con orgoglio le braccia e facendo esultare i suoi sottoposti.

«Padre!», lo chiamò il giovane guerriero facendosi strada «ti ho portato quello che mi avevi chiesto» disse infine posando la testa del drago a terra e riprendendosi il suo mantello.

Il suo era stato un viaggio molto lungo, le sue robuste braccia erano tutte indolenzite, ma finalmente si era guadagnato qualche minuto per potersi riposare. Il capo fissava con malsana gioia la testa della creatura leggendaria per poi dare l'ordine ai suoi uomini di posizionarla sopra al pilastro centrale. Dopo anni di lunga e straziate attesa tutto era finalmente pronto.

«Ebbene signori, dopo tutto questo tempo finalmente ci siamo! Preparatevi a rifarvi gli occhi, stiamo per evocare qualcosa che per anni è stato confinato in una dimensione dimenticata da tutti, stiamo per far tornare uno dei demoni più feroci e potenti che la storia abbia mai visto», disse con estremo orgoglio il leader del gruppo «con questa creatura sotto al mio comando niente e nessuno sarà più in grado di fermarmi! Non appena arriverà la mezzanotte l'altare si attiverà e lui verrà da noi».

Il canyon risuonava di gloriose esclamazioni, mancava veramente poco all'arrivo del nuovo giorno e finalmente il suo sogno stava per avverarsi. Il figlio osservava attentamente il padre, per tutta la vita era stato addestrato per soddisfare la sete di potere del genitore tanto che era diventato a tutti gli effetti una semplice pedina del suo malsano gioco. Un gioco che aveva una posta davvero molto alta.
Esattamente allo scoccare della mezzanotte tre potentissimi fulmini frantumarono il tetto del canyon colpendo in pieno le teste dei draghi. Gli occhi di quelle creature ormai decedute si illuminarono di rosso, le fiamme agli angoli dell'altare si spensero, le torce di pietra rossa persero la loro intensità e tutto divenne terribilmente silenzioso. Aveva funzionato, l'altare era stato a tutti gli effetti attivato. Nessuno osava parlare e tutti si guardavano intorno con il fiato sospeso e le palpitazioni a mille, erano in attesa e quella tremenda attesa li stava divorando dall'interno. Il capo del gruppo cercava disperatamente quella figura che aveva agognato di vedere per tanti anni, ma di lui non c'era nemmeno l'ombra.

«No... non può essere, com'è possibile?! Abbiamo fatto tutto quello che era necessario! Perché quella lurida creatura non ha il coraggio di mostrarsi a me?!» urlò con rabbia il leader facendo sussultare i suoi sottoposti.

Improvvisamente un lieve ringhio attirò l'attenzione di tutti i presenti, il gruppo di umani girò la testa di scatto e vide che sopra alla colonna centrale del pilastro si trovava una figura tutta china e accovacciata. Lo sguardo del padre si illuminò di pura gioia non appena lo vide: ci era riuscito, era riuscito a evocare quell'antica creatura dormiente. Il demone si alzò lentamente, si mese in una postura retta e composta mentre i lunghi capelli neri gli coprivano gran parte del viso e del busto. Mosse lentamente le dita delle sue mani facendo risuonare il suono delle sue ossa mentre mostrava con orgoglio i suoi affilatissimi artigli, dopodiché alzò di poco le braccia e le ciocche dei suoi lunghi capelli seguirono quel gesto come se fossero degli arti. I suoi vecchi abiti erano ancora più oscuri del materiale dell'altare, i muscoli possenti delle sue braccia e del suo petto mostravano con quale facilità avrebbe potuto staccare di netto la testa a qualcuno e il suo modo di troneggiare sugli umani lo faceva sentire potente. Il capo del gruppo osservava compiaciuto la bestia che era riuscito a riportare nel mondo dei mortali dopo tanto tempo, lo fissava con orgoglio e sentiva di avere già l'intero pianeta tra le mani.

«Demone ascoltami! Io ti ho evocato, ti ho risvegliato dal tuo lungo sonno e ora sei di nuovo nella dimensione dei mortali! Ho bisogno di te, ho bisogno dei tuoi poteri per avere ciò che ho sempre sognato» ordinò con fierezza l'uomo.

I raggi della Luna illuminavano il corpo del demone, ora che il soffitto del canyon sotterraneo era stato distrutto c'era molta più luce e si riusciva a vedere meglio. La creatura oscura alzò lentamente il capo, aveva ben cinque corna, tre delle quali erano più grandi delle altre due: le classiche corna che hanno i demoni ai lati della testa erano molto lunghe, subito al loro fianco erano presenti anche due gemelle un po' più piccole e al centro della fronte era presente il quinto corno della stessa grandezza dei primi due. I suoi occhi color sangue brillavano incontrastati e si intonavano perfettamente al rosso che era presente negli occhi ormai privi di vita dei tre draghi. L'oscura figura fissava con sufficienza gli umani, aveva uno sguardo terribilmente serio e non sembrava affatto curarsi di quello che gli era appena stato detto.

«Padre? ...» il giovane guerriero guardava con molta preoccupazione il vecchio genitore, percepiva che c'era qualcosa che non andava, ma purtroppo era l'unico a rendersene conto.

In men che non si dica sul volto del demone si formò un inquietante ghigno sadico, la creatura balzò giù dal pilastro e si fiondò sul capo del gruppo piantandogli di prepotenza una mano nel petto. Non appena il vecchio uomo cadde a terra privo di vita non ci volle molto prima che il panico prese il sopravvento. L'oscura figura osservava con aria divertita gli uomini che, come tante piccole formiche, correvano in tutte le direzioni spingendosi a vicenda per riuscire a scappare per primi, ma questo il demone non lo avrebbe mai permesso. Si mise la mano dietro la schiena ed estrasse come per magia una lunga ed affilata falce che risplendeva di una tetra luce viola. Dopo aver fatto un potente ruggito si fiondò contro gli umani e nel giro di pochi minuti tagliò la testa a tutti i presenti, tutti eccetto uno.
Il giovane guerriero fissava con occhi vitrei e privi di vita la scena che aveva di fronte, non era in grado di muoversi o di pensare lucidamente, si sentiva paralizzato e l'unica cosa che poteva fare era quella di osservare il suo carnefice. Lo sguardo era perfettamente ricambiato, la creatura iniziò ad avvicinarsi a passo lento e autoritario verso di lui per poi afferrargli con discreta forza il mento. I suoi occhi rossi sembravano leggere l'anima del giovane, lui d'altro canto si sentiva in procinto di morire e sapeva benissimo che questa volta non avrebbe potuto fare proprio nulla per salvarsi. Ma invece si sbagliò. Il demone liberò il ragazzo spingendolo a terra per poi allontanarsi da lui e tornare verso l'altare; mentre camminava scostò di poco la sua veste nera e liberò due imponenti ali molto simili a quelle di un dragone. Nel giro di pochi secondi la creatura lasciò il canyon e andò a posizionarsi sulla cima di una montagna mentre l'oscurità della notte lo avvolgeva. Il mostro fece un respiro profondo e osservò attentamente il panorama, in lontananza riuscì a vedere le luci che illuminavano un piccolo villaggio, più avanti ne vide altre e poi tante altre ancora.

«Preparati mondo...», disse il demone ridacchiando con malizia «il cacciatore è tornato».

Fine del prologo!
Spero vi sia piaciuto :)
Finalmente dopo tutti questi mesi sono riuscita a concludere questa storia e adesso posso ritornare a pubblicare con costanza i vari capitoli che sono già pronti! Sono molto contenta di essere ritornata, ma questi mesi sono stati pieni di imprevisti quindi mi auguro che possiate comprendere questo ritardo ♡♡♡
In ogni caso ci siamo, meglio tardi che mai, no? Preparatevi per una nuova avventura e per il ritorno del nostro formidabile quartetto :)
Approfitto di questo periodo per iniziare già la stesura della mia prossima opera che sarà sicuramente l'AU su FNaF! Confesso che mi avevate colta alla sprovvista con la scelta di "SmileCraft 3", ma in ogni caso sono riuscita a scrivere il terzo e ultimo capitolo di questa trilogia.
Fatemi sapere cosa pensate di questo inizio con un bel commento! ♡♡♡

Detto questo vi saluto!
Al prossimo capitolo 👋
Ciaooo 🎶

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