Capitolo 9: Un luogo familiare
"... Oh no, dove sono?!...
Mi guardo intorno confusa e assai preoccupata, non riesco a capire dove diavolo sono finita. La zona che mi circonda è completamente scura e non si vede praticamente nulla!
Credo di essere in una grande stanza, è tutta vuota, fatta eccezione per una presenza che risiede contro una parete situata di fronte a me.
Eccolo... è di nuovo lui.
Il ragazzo mi fissa con la stessa espressione crudele e sadica delle altre volte, ma non si muove, resta fermo come negli altri incubi.
Noto per puro caso che sui polsi e sulle caviglie ha delle catene che lo tengono bloccato, ma nonostante la sua situazione non sembra triste o preoccupato, anzi, ha un sorriso che va da un orecchio all'altro.
Direi che è tutto come le altre volte, l'unica differenza è che ora è bloccato e questo mi rende un po' più tranquilla.
Resto perfettamente immobile e lo guardo quasi con sicurezza, ma il mio stato d'animo cambia in una frazione di secondo nel sentire la sua voce.
Herobrine:"Liberami"
La sua voce è paragonabile alla lama di un coltello: tagliente e fredda. Il suo sorriso si espande sempre di più, i suoi enormi canini appuntiti mi fanno gelare il sangue nelle vene e ogni lettera pronunciata mi paralizza.
La sua non è una richiesta, ma un ordine con la "o" maiuscola.
Non so cosa dire e non so cosa fare...
Lo guardo sconvolta e terrorizzata.
Herobrine:"L'ocelot ti ha mangiato la lingua ragazzina?" Dice per poi scoppiare a ridere.
Se la sua voce è terrificante la risata è ancora peggio, vedere ridere il demone in quel modo mi ha distrutto una buona parte della poca sanità mentale che mi è rimasta.
Continuo a non dire nulla, ma invece di restare immobile faccio qualche passo indietro, voglio andarmene il più lontano possibile da lui!
Herobrine:"È inutile... ovunque andrai io ci sarò"
Spalanco gli occhi, sembra quasi che mi abbia letto nel pensiero e questa è la risposta ai miei tentativi di fuga.
Inizio ad avere la vista sfocata e l'ultima cosa che vedo prima di svegliarmi sono i suoi occhi bianchi puntati su di me"
Mi alzo di scatto dal letto, metto una mano sul cuore e sento il mio battito cardiaco alle stelle. Cerco di calmarmi ma non ci riesco. Corro fuori dalla mia camera e corro dal resto del gruppo che si trova in cucina.
Clara:"Oh ma guarda chi si alza verso l'ora di pranzo"
Trovato:"Buongiorno anche a te Jasmine"
Jasmine:"..." io li guardo in silenzio siccome sono ancora sconvolta.
Calem:"Ehm... tutto ok?"
Jasmine:"No!"
Clara:"Io finisco di preparare il cibo, vedrai che dopo una bella mangiata starai da Dio"
Calem:"C'è qualcosa che devi dirmi?"
Annuisco in risposta, il ragazzo dai capelli neri si alza e viene da me.
Usciamo dalla casa e ci rechiamo sotto un albero dove gli racconto tutto il sogno.
Calem:"Quindi... questa volta ha parlato?"
Jasmine:"Sì... ha detto "liberami" e a quelle parole mi sono sentita male"
Calem:"Ed era incatenato?"
Jasmine:"Sì..."
Calem:"Forse quello che hai visto è la dimensione dove è bloccato"
Jasmine:"Ma cosa vuole da me?! Come faccio a liberarlo?!"
Calem:"Non ne ho idea... ma non devi farlo"
Jasmine:"Ma va? No davvero? È la prima cosa che avrei fatto sinceramente" dico con sarcasmo.
Clara:"Venite dentro trogloditi! Si mangia"
Calem:"Ne parliamo più tardi"
Jasmine:"Okay..."
Torniamo in cucina con gli altri e iniziamo a pranzare.
Clara:"Allora, io oggi pomeriggio costruisco la casa per Billi Gin"
Jasmine:"Per illuminare anche la sua casa serviranno nuove torce... siamo senza carbone"
Clara:"Andate a prenderlo voi tre"
Calem:"Un po' di esplorazione ci può stare"
Jasmine:"Sì"
Trovato:"Magari troviamo pure del ferro"
Al termine del pranzo Clara corre fuori con molta legna e inizia a fare le quattro mura per Billi Gin, noi invece prendiamo le nostre fidate armi e dei picconi.
Salutiamo Clara e ci rechiamo verso le montagne passando per il bosco. Camminiamo per un po' alla ricerca di una caverna, ma non ne troviamo nessuna.
Dopo un po' di tempo ci imbattiamo in una strana zona dove ci sono alberi di quercia senza foglie, oh no...
Jasmine:"Lo riconosco questo posto..."
Calem e Trovato:"Mh?"
Jasmine:"Venite con me"
Cammino a passo spedito, so già dove andare, porto i miei amici all'ingresso della famosa caverna che c'era nel mio primo incubo.
Calem:"Come facevi a saperlo?"
Trovato:"Perfetto! Andiamo!"
Jasmine:"NO!"
Calem:".... incubo?"
Jasmine:"Non ci dobbiamo andare..."
Trovato:"Cosa? Che succede?"
Spiego velocemente la gravità della situazione a Trovato che non ci mette molto tempo a realizzare.
Trovato:"Oddio! Nononono! Andiamo via"
Jasmine:"Decisamente"
Calem:"CREEPER!"
Pochi secondi dopo veniamo scaraventati con prepotenza all'interno della caverna, abbiamo evitato per poco l'esplosione ma per farlo siamo dovuti entrare qui dentro. La caverna è molto ripida quindi siamo rotolati velocemente in profondità.
Jasmine:"Oddio no..." dico mentre mi alzo velocemente.
Calem:"Dove siamo finiti?"
Trovato:"Bella domanda"
Sento dei rumori provenire dall'alto, è come se qualcuno stesse rompendo qualcosa usando un attrezzo.
Cammino verso il suono seguita dagli altri due, tutti e tre siamo in silenzio e camminiamo senza fare emettere alcun suono.
Alzo lo sguardo e vedo una figura girata di spalle: capelli mori, maglietta azzurra, pantaloni di jeans blu scuro e delle scarpe grige...
No... non può essere davvero lui...
Guardo Calem e Trovato che hanno delle espressioni a dir poco terrorizzate.
Jasmine:"Andiamo via" dico in labbiale.
I due ragazzi capiscono subito, probabilmente abbiamo tutti e tre la stessa idea, facciamo dietrofront ma nel farlo faccio rotolare un sasso... oddio no... quel dannato sasso!
Il ragazzo dai capelli mori si gira di scatto, incrocia il suo sguardo con il mio e quel che vedo mi lascia senza parole...
Fine del capitolo!
Spero vi sia piaciuto :D
Allora? Chi sarà mai questo "ragazzo"?
Fieri! Correte a leggere l'ultima parte di "Le Superiori Con Fnaf 3" c'è una sorpresa per tutti voi!!!
Al prossimo capitolo 👋
Ciaooo 🎶
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