Capitolo 26
La luce del salotto è calda e accogliente e disegna ombre dispettose sul viso di Natalie, reso ancora più bello dalla scintilla di eccitazione che le brilla negli occhi.
Liberati dalle rispettive giacche, le loro mani non smettono un secondo di sfiorarsi, di cercarsi, di infilarsi tra i capelli, di solcare la piega del collo.
E' un po' come se stessero memorizzando percorsi segreti, nascosti ai loro occhi, ma ben chiari al resto del corpo. Si scoprono e si rincorrono sulla pelle nuda delle spalle di lei, sul collo lasciato scoperto dalla camicia scura di lui.
Ed è proprio lì che le mani di Natalie si soffermano, allentando il nodo del papillon e lasciandolo disfatto ai lati del collo, per poi concentrarsi sui primi bottoni, liberando la pelle morbida e liscia delle clavicole, sfiorando appena la peluria leggera sottostante.
Prima di proseguire nella sua avanscoperta, riporta le mani al suo viso, trovandolo leggermente rivolto verso il basso, verso di lei, con la mandibola contratta nello sforzo di tenere le mani lungo i fianchi di lei, osservandola soltanto e senza dare adito alla parte più impulsiva e animale di lui che lo porterebbe a farla uscire da quell'abito all'istante, in fretta, così come in fretta prenderebbe possesso del suo corpo e del suo desiderio.
Lo vede chiaramente nei suoi occhi ed è questo a metterlo più a dura prova.
Avvicina ulteriormente il viso al suo, stringendole un po' i fianchi ricoperti dal tessuto vaporoso. Sente il respiro di Natalie accelerato, gli pare quasi di udire il cuore sfarfallare inquieto, a fare da eco al suo.
Gli basterebbe sporgersi e posare le labbra su quelle di lei per annullare ogni distanza, come già successo in passato, ma non lo avrebbe fatto. Non quella sera.
Continuando così sarebbe probabilmente impazzito desiderando in maniera cosi potente e incontrollata, ma aveva fatto una promessa con tutta l'intenzione di mantenerla nonostante i precedenti.
Natalie approfitta di quel momento di vicinanza per far scorrere il palmo della mano su tutta la lunghezza del suo viso, strofinando appena il pollice su quella cicatrice sul sopracciglio che trovava adorabile.
Gli occhi effettuano una danza alternata fra le sue labbra contratte e trattenute e gli occhi senza fondo, pozzi di promesse torbide e urgenti di Dimitri.
L'alcol, la fuga dal museo, lui così vicino come lo aveva sempre desiderato, le facevano perdere il contatto con la realtà.
Dimentica della situazione incasinata attende con impazienza un qualsiasi segnale da parte di Dimitri ad approfondire quel contatto.
Segnale che non arriva.
Eppure Natalie non ha alcun dubbio sull'attrazione che prova Dimitri nei suoi confronti, ogni cellula del suo corpo le sta comunicando il desiderio che sente per lei.
Decisa ad andare fino in fondo, si allontana da lui di un paio di passi mettendo fra di loro un po' di distanza, guadagnandosi uno sguardo confuso da lui.
Non interrompe mai il contatto mentre porta una mano sulla nuca, slacciando l'unico sostegno che impediva al tessuto liscio del vestito di cadere ai piedi.
Si aiuta con le mani, facendolo scivolare con lentezza studiata a terra, rivelando le forme generose del suo corpo.
Il suono del respiro di Dimitri che si spezza le da' il coraggio necessario per restare lì e farsi guardare da lui con solo gli slip addosso, quasi sfidandolo a resisterle.
Le si avvicina di un passo, sentendo l'aria quasi vibrare tra loro, gli occhi incapaci di soffermarsi su un unico punto del suo corpo.
Si riempie gli occhi di quell'immagine che sembra intorpidirgli i pensieri e azzerargli ogni capacità di raziocinio, Natalie era qualcosa di sublime.
Mentre si trattiene con ogni briciola di autocontrollo rimasta, lascia che sia il suo sguardo a scorrerle sulla pelle proprio lì dove vorrebbero farlo le sue mani, e quasi riesce a sentirne la morbidezza, i brividi che la percorrono per intero.
Il pensiero di poterla stringere, scoprire con le sue labbra lo fa quasi boccheggiare.
Si rende conto di dare l'impressione di non aver mai visto una donna svestita, e di certo non era così. Ma Natalie aveva un qualcosa nello sguardo, una luce che la faceva risplendere ai suoi occhi, increduli davanti alla sicurezza e alla trasparenza che stava dimostrando sbarazzandosi di imbarazzo e incertezze.
Natalie si sentiva la pelle bollente, ma era un calore misero in confronto a quello del sangue che le scorreva veloce e potente nelle vene. Nonostante le temperature rigide di quell'inverno a Boston, all'interno dell'appartamento di Dimitri l'atmosfera si stava surriscaldando al punto da far sentire ad entrambi un'improvvisa fame d'aria. E non era l'unica cosa di cui entrambi si sentivano affamati.
I loro corpi bramavano l'un l'altro, complici tra loro più delle rispettive menti razionali.
Mentre Natalie si bea del modo in cui lo sguardo famelico e acceso di Dimitri sembra non riuscire a smettere di percorrere ogni centimetro del suo corpo, piano piano inizia a farsi largo in lei un flebile senso di delusione.
Era abbastanza vicino da udirne il respiro veloce e trattenuto, da poter notare la scintilla negli occhi di lui, nero metallo fuso e imprevedibile; tuttavia i secondi passavano e seppur fosse vicino, Dimitri continuava a non decidersi di colmare quell'irrisoria distanza tra loro, e l'animo più orgoglioso di Natalie, seminuda di fronte a lui, si rifiutava di dover fare tutto il lavoro. Anche se quello spirito deciso e razionale avrebbe avuto vita breve.
Dimitri nota le sue spalle irrigidirsi, mettendo in mostra le clavicole sporgenti e creando delle leggere ombre sul suo seno. Ogni minima sfumatura di luce, di posizione non passa inosservata ai suoi occhi e vede con chiarezza il momento in cui la sicurezza di lei, aiutata dai drink non proprio leggeri di quella serata improvvisata, inizia a scemare mentre Natalie sfiora l'idea di aver precipitato le cose.
Sta prendendo il silenzio e l'immobilità di Dimitri come un rifiuto.
Per anticipare questa brutta china su cui stanno scivolando i suoi pensieri, Dimitri avanza ancora, trovandosi a sfiorare il suo corpo con il suo, ancora vestito.
Deglutisce facendo scorrere su e giù il pomo d'adamo, inchiodandola con lo sguardo. Iridi nere come la notte più buia immerse in quelle color caffè di lei, leggermente umide di desiderio.
Non riesce a credere di esserle così vicino mentre lei è alla sua completa mercè: quel pensiero gli fa girare la testa.
"Non posso andare avanti così" sussurra Dimitri, schiarendosi poi la voce, arrochita. Fa una pausa, ma mentre le labbra di lei si schiudono e un'espressione confusa e ferita le percorre il viso, Dimitri le sfiora il polso con due dita, stringendolo appena e risalendo fino al gomito, per poi ritrovare la strada fino alla mano, in una lenta discesa.
"Io, di solito, sono un uomo di parola. Con te mi devo sforzare come non ho mai dovuto fare prima, e questa cosa mi sta uccidendo" cerca di spiegarsi, concentrandosi solo sul suo viso per produrre pensieri e parole coerenti e con senso compiuto.
"Quindi ti prego di porre fine a questa tortura" Natalie assimila brevemente il fatto che Dimitri la stia in qualche modo pregando. Le porta i capelli dietro l'orecchio destro, accennando ad un sorriso rassegnato.
"Vuoi... che mi rivesta?" non è sicura di quello che le sta dicendo e spera di cuore di aver mal interpretato.
Dimitri aggrotta brevemente le sopracciglia e scuote la testa.
"No, Natalie. Non credo sia il caso io ti dica quello che voglio in questo momento" precisa mentre la voce gli si abbassa e le pupille si dilatano inevitabilmente; riesce a sentire il calore emanato dal corpo nudo e sinuoso di lei, sensuale da morire.
"Non credo di capire" afferma lei, confusa e anche un po' irritata. Se ne stava nuda di fronte a lui e quello si metteva a fare conversazioni che capiva solamente lui!
Dimitri allora fa aderire il loro corpi, pelle nuda contro tessuto, e con movimento studiato fa scivolare le dita sulla schiena di lei, dalla base alla nuca, senza fretta e godendo di ogni centimetro di pelle che sente fremere. Scende poi sul suo collo, fino alle spalle e risalendo al viso di lei, lasciando carezze infuocate al suo passaggio.
Natalie non si accorge nemmeno di aver smesso di respirare, completamente assorbita da ogni sua movenza, dagli occhi che si abbeverano dei suoi brividi, il ritmo cardiaco così forsennato da essere quasi udibile.
"Chiedimelo, Natalie" le sussurra quasi sulle labbra, così vicino da poter scorgere le ciglia nere e perfette incoronare i suoi occhi in fermento.
"Chiedimi di toccarti. Chiedimi di baciarti. Chiedimi di stare con te nel modo che più desidero. Chiedimelo, ti prego, perché non so quanto autocontrollo mi sia rimasto" e Natalie capisce. Natalie si lascia avvolgere da quel manto vellutato che il sentirsi desiderata da Dimitri le fa sentire addosso. Morbido e invitante velluto sulla sua pelle colma di fremiti.
Sente un sorriso farsi spazio sulle sue labbra mentre lascia che le sue mani gli cingano le spalle, fino a posare un palmo sul viso squadrato e fastidiosamente bello di lui.
"Sono nuda di fronte a te da ormai cinque minuti, Dimitri. Più chiara di così. Ti facevo un po' più sveglio" gli fa notare, provocandolo.
Dimitri assottiglia gli occhi e contrae la mandibola, indeciso come sempre fra il sentirsi irritato o divertito dal suo commento.
"Voglio che tu me lo chieda" il suo bisogno di avere il controllo non esula da quel tipo di situazioni.
Natalie si avvicina al suo viso, mettendosi in punta di piedi e premendo intenzionalmente il seno contro il suo petto, sentendosi stringere di rimando, mentre lascia una scia di baci da sotto l'orecchio fino all'angolo delle labbra di lui, desiderando avventarsi su di esse e dare libero sfogo al bisogno di lui che percepisce in ogni sua cellula. Ma non poteva cedere così facilmente a quel gioco, pur sapendo che avrebbe comunque perso.
"Ti desidero, Dimitri" fa una pausa per lasciare altri baci sul suo mento, risalendo verso la mandibola "da più tempo di quanto io voglia ammettere" continua, staccandosi dal suo viso e guardandolo negli occhi, le guance accaldate dal desiderio e dal leggero imbarazzo che prova per quella banale confessione.
"Quindi, ti prego, toccami" le sue dita un po' incerte prendono a sbottonare la camicia di Dimitri.
"Ti prego, baciami" un altro bottone.
"E ti prego, fammi sentire come e quanto mi desideri" via un altro ancora.
"Fammi dimenticare del mondo là fuori" non restiste dal far scorrere i palmi delle mani sul torace semiscoperto di lui, impaziente di toccare la sua pelle calda.
Dimitri lascia andare il respiro trattenuto a forza, incapace di resistere oltre e, prima di avventarsi su di lei e di stringerla a sé, si libera della camicia con gesti bruschi e decisi, allontanandosi appena.
Avvertiva prepotente il bisogno di sentirla addosso a lui, pelle contro pelle.
Le mani vanno subito a posarsi sui fianchi di lei, attirandola sul suo petto e affondandovi le dita quasi con disperazione. Nel medesimo istante, ormai incuranti di ogni cosa e conseguenza, si avventano sulle reciproche labbra, facendole scontrare con vigore, dando vita a un bacio impetuoso, emblema della reciproca attrazione.
Dimitri è oramai incapace di fermarsi, lo realizza all'istante. Anzi aveva tutta l'intenzione di andare avanti a lungo, non si sarebbe mai stancato di sentirsela addosso, di essere la causa dei sospiri rilasciati sulle sue labbra.
Le mani di Natalie erano impazienti quanto le sue: accarezzavano e stringevano la pelle di lui senza una logica, per il solo bisogno di farlo. Entrambi erano affamati dei rispettivi corpi e si sentivano travolti dalle medesime sensazioni.
Le parole di Natalie, intrise di urgenza, lo avevano acceso ulteriormente.
Avrebbe esaudito ogni sua richiesta, senza indugi.
Sorprendendola, fa scivolare le mani lungo le cosce di lei e, facendo pressione, la solleva facendole passare intorno alla vita.
Natalie si stringe alle spalle nude di lui e sussulta lievemente quando i loro bacini si scontrano.
Dimitri si prende un secondo per guardarla negli occhi, con il viso così vicino al suo da coglierne ogni particolare. Con lo sguardo le comunica le sue intenzioni.
Ma Natalie necessita di non soffermarsi a pensare, si riappropria delle sue labbra con decisione e Dimitri prende a muoversi, diretto alla camera da letto.
Appena varcata la soglia Natalie insiste per rimettere i piedi a terra malgrado le proteste di Dimitri che desiderava continuare a stringere la pelle liscia delle cosce.
Dimitri indossa ancora i pantaloni neri del completo, un'ingiustizia nei confronti di una Natalie quasi completamente svestita.
Si allontana da lui per andarsi a sedere sul bordo del letto, invitandolo a seguirla.
Dimitri le si avvicina e Natalie allarga leggermente le gambe per farlo avvicinare ulteriormente.
Hanno entrambi il fiato corto, gli occhi lucidi e le labbra dischiuse.
Lei gli sfila la cintura con troppa calma, Dimitri decide di intervenire e sbottona i pantaloni permettendole di sfilarglieli velocemente.
Resta con dei boxer grigi, quei boxer grigi.
Quelli indossati da lei solo qualche giorno prima per farlo impazzire.
A Natalie scappa un risolino, che le muore sulle labbra quando il rigonfiamento che ha davanti agli occhi le fa stringere lo stomaco e mordere le labbra.
Dimitri è immobile di fronte a lei, ma sente fremere le vertebre mentre impaziente si frena per non metterle fretta. Si sente un adolescente alla prima volta, incapace di contenersi.
Natalie porta gli occhi nei suoi, lasciandogli leggere il suo desiderio e le sue insicurezze.
Con gesto lento porta le dita appena sotto l'elastico dei boxer e, occhi negli occhi, li sfila aiutandolo a liberarsene.
Dimitri sente per un secondo la vista appannarsi, lei così vicina alla parte più pronta e desiderosa di sé gli fa decisamente perdere la ragione. Era la visione più sexy a cui riuscisse a pensare.
Quando Natalie si sporge ad accarezzarlo, Dimitri impreca sottovoce e Natalie sente la necessità di liberarsi dell'intimo ormai superfluo.
Si sorprende di riuscire ancora a respirare correttamente davanti a quella scena. Dimitri senza vestiti era un affronto allo stereotipo di bellezza. Era da togliere il respiro.
E il modo in cui la guardava la faceva sentire come se la sua pelle risplendesse, illuminandogli le iridi buie.
Le faceva venire voglia di assecondare ogni suo desiderio, di mostrargli quanto avesse pensato a quel momento nella sua intimità.
Sale con le mani sul ventre caldo e tonico e, mentre le sposta sui fianchi china appena il capo per lambire con le sue labbra la parte di lui che più le desidera, senza perdere un'espressione del suo viso.
Dimitri respira appena, serra forte la mascella e prova un istantaneo sollievo misto a qualcos'altro che non riesce a definire con lucidità.
Le sta lasciando il completo controllo e la cosa lo innervosisce in parte, ma lo esalta anche vedere come questo la porti a mostrarsi con spontaneità ai suoi occhi.
Bella e imprevedibile come la vita.
Socchiude appena gli occhi e le accarezza i capelli, stringendoli nel suo pugno quando Natalie approfondisce il suo bacio.
Si stacca velocemente da lei con un gemito soffocato, lasciandola perplessa, e si sporge a baciarla prendendole il viso fra le mani.
Non l'ha ancora toccata come desidera e intende porvi rimedio, riprendendo il controllo.
Natalie risponde al bacio lasciandosi sdraiare sul letto. Il loro bacio è scandito da sospiri veloci, morsi non così leggeri e cuori forsennati.
Quando la mano di Dimitri sale a stringerle un seno le sfugge un gemito soffocato dalle labbra, che le fa tirare i capelli di lui, ottenendo in risposta un movimento di bacino che fa incontrare le loro intimità, togliendole il respiro.
Le mani di Dimitri sembrano non saziarsi mai della pelle di Natalie e raggiungono ogni suo punto, fino a quello più sensibile che reagisce immediatamente.
Lui sembra non volerle dare scampo, rubandole tutto l'ossigeno e la capacità di raziocinio, mentre si nutre dei suoi ansiti e di ogni parte di lei.
Natalie è sopraffatta, gli di occhi di Dimitri colmi di lucido desiderio e velata devozione la accompagnano fedeli quando il piacere la investe, inaspettato e più intenso che mai.
E mentre la mente cerca di recuperare lucidità e ossigeno, il corpo ricerca ancora quello di lui, avido delle sue attenzioni e del suo piacere.
Con rinnovato ardore ritornano alla reciproca scoperta dei loro corpi, guidati dai rispettivi gemiti e sospiri.
"Dimitri" una preghiera nella voce di lei, una risposta nello sguardo di lui, già impegnato con le dovute protezioni.
Restano così, entrambi stesi su un fianco, avvinghiati, senza che nessuno dei due abbia davvero il controllo, mentre diventano indivisibili: da due a uno, stesso corpo, stesso movimento, stesso respiro, stesso cuore che batte.
L'orologio sul comodino segna le quattro e venti del mattino.
Dimitri si stropiccia gli occhi con indice e pollice, confuso dal risveglio in piena notte. Si sorprende a pensare di aver fatto un sogno particolarmente vivido, poi quasi nello stesso istante realizza che invece è accaduto veramente.
Allunga una mano sul materasso, mettendosi su un fianco per avere maggiore accesso al corpo addormentato al suo fianco, ma trova invece soltanto lenzuola fredde.
Cerca di prestare maggiore attenzione ai rumori che potrebbero rivelare la presenza di Natalie in bagno o in cucina, ma ottiene soltanto silenzio in risposta.
Si alza con una sensazione fastidiosa e si precipita in cucina, dando uno sguardo alla porta del bagno, aperta, rivelando la stanza vuota.
La cucina è buia e deserta. Di Natalie non c'è traccia.
Appoggia i palmi delle mani sul tavolo, prendendo un respiro e scuotendo leggermente il capo. Cosa diavolo le era passato per la testa? Dopo una notte come quella appena trascorsa lei semplicemente se ne andava via?
Era stato solamente un modo per svuotarsi dei pensieri? In fondo glielo aveva chiesto: fammi dimenticare del mondo là fuori, così aveva detto. E così lui aveva fatto, senza esitare.
Senza chiedersi cosa sarebbe successo poi.
Ma di certo non immaginava che se la sarebbe data a gambe levate. Sparire così nel bel mezzo della notte, mentre lui dormiva accanto a lei. Come una ladra.
Bisogna dire che a tutti gli effetti Natalie qualcosa si era portata via, ma Dimitri ancora non se n'era accorto.
Era però sulla buona strada.
Note.
Eccomi con il nuovo capitolo. Mi auguro davvero di aver reso giustizia a questi due mattacchioni senza cadere nelle volgarità.
Sto lavorando sul prossimo capitolo e spero di riuscire a pubblicarlo a breve.
Che fine avrà fatto Natalie?
Ringrazio come sempre chi passa di qui a leggere, spero di non deludervi.
Vi abbraccio!
Alice
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