Capitolo 24


Ancora prima di chiudere dietro di sè la porta di legno massiccio, Dimitri viene invaso dal familiare profumo della sua casa d'infanzia. Un odore praticamente impossibile da descrivere ma che ha sempre ritrovato tornandovi.

"Che profumino di biscotti" si lascia sfuggire Natalie, ancora mano nella mano con Dimitri, mentre si fa condurre fino alla cucina, tanto ampia e spaziosa da far sembrare quella della sua Topaia grande quanto una scatoletta di tonno.

"Maggie cucina tonnellate di biscotti" commenta Dimitri indicando una teglia ancora calda appoggiata al banco della cucina.

L'aspetto dei biscotti non è un granché ma il profumo le fa venire l'acquolina in bocca.

Si guarda attorno con avidità di particolari, notando molti recipienti etichettati ordinatamente accanto al frigorifero, probabilmente per aiutare la madre con la memoria.

Lo sguardo di Natalie viene poi catturato da un disegno appeso al frigorifero: è chiaramente il disegno di un bambino. Nonostante i tratti infantili e poco precisi, raffigura un bambino con un palloncino arancione.

È sorridente e ha dei folti capelli ricci e biondi.

"Hai un nipote per caso?" gli chiede curiosa, indicando il disegno.

Dimitri guarda il disegno come se lo vedesse per la prima volta, anche se era appeso lì da anni.

"No" risponde soltanto. Natalie vorrebbe chiedere chi è il bambino del disegno e soprattutto chi l'aveva disegnato ma delle dolci note di pianoforte la interrompono. Dimitri accenna un sorriso e porta Natalie con sé, andando incontro a quella musica. Attraversano un corridoio stretto coperto da un tappeto con fantasie sui toni del rosso scuro rendendolo un po' cupo, sorpassando diverse porte chiuse fino a rallentare di fronte ad una porta aperta che dà su una stanza molto grande.

La musica ora è molto chiara e nitida, le note sono basse e si susseguono lentamente.

Dimitri si ferma sulla soglia e Natalie lo affianca appoggiandosi leggermente al suo braccio per riuscire a sbirciare all'interno.

Lui continua a non dire nulla, a non spiegarle chi stesse suonando.

Riesce a intravedere il pianoforte a coda posizionato in un angolo della stanza e una donna seduta di spalle: sembra magra e piccola, china sui tasti e inconsapevole di ciò che la circonda.

Natalie si volta a guardare Dimitri, trovando il suo sguardo lontano e appena velato.

Istintivamente gli stringe la mano facendo intrecciare le loro dita.

Lui riporta in fretta gli occhi su di lei e resta quasi sorpreso di trovarla al suo fianco.

Era strana la sua presenza in quella casa, ma il suo sguardo curioso e le sue labbra che accennano ad un sorriso sembrano sciogliere un po' il groppo che sente in gola. La mano di lei che stringe la sua è rinvigorente e gli dà forza.

Sebbene tutto ciò lo confonda allo stesso tempo lo sente naturale, semplice.

Risponde a sua volta con un debole sorriso ed entra nella stanza insieme a lei.

Mentre la donna al pianoforte continua a suonare una melodia che diventata dolce e struggente, Natalie fa vagare lo sguardo per tutta la stanza registrandone i particolari : librerie colme di libri, molti di cucina, tanti romanzi e un'intera sezione di libri con titoli per Natalie illeggibili, nella lingua madre della mamma di Dimitri, il russo.

"Sono libri di astrofisica, mia madre era la prima del suo corso all'università" le sussurra piano Dimitri seguendo il suo sguardo.

Natalie non nasconde lo stupore ma cela al suo meglio lo sconforto al pensiero di una mente così brillante resa schiava dalla malattia.

Muore dalla voglia di vedere in viso la madre ma allo stesso tempo è stranamente nervosa. Non sa come comportarsi.

Dimitri la fa sedere su un divano blu morbido e accogliente mentre insieme aspettano che la madre termini la canzone. Dimitri sembra catturato dalla melodia e non distoglie mai lo sguardo dalle mani veloci della madre.

"Anche tu suoni?" gli chiede Natalie sottovoce, incapace di trattenersi. Mille domande le affollano la mente e vorrebbe fargliele tutte all'istante.

Dimitri si limita a scuotere il capo. Poi si volta verso di lei e sembra star per dire qualcosa.

"Ragazzo! Perché non mi hai detto che eri arrivato?" una voce calda e squillante irrompe nella stanza, seguita da una donna sorridente dagli occhi luminosi.

Ha la pelle color caffè, fianchi generosi e mani callose. Porta i capelli raccolti in una coda bassa e indossa un vestito largo e pesante.

Dimitri si alza e Natalie lo segue, voltandosi verso la donna.

Questa attraversa la stanza a passo svelto e il suo sguardo si posa sulle mani unite dei due ragazzi, sorpresa.

Dimitri lascia andare all'istante la mano di Natalie, che resta interdetta e un po' ferita dal brusco gesto.

"Ciao Maggie".

Natalie resta a guardarlo imbarazzata mentre si sporge a salutare la donna con un bacio sulla guancia.

"Ciao ragazzo" gli stringe un braccio con affetto e lo scruta attentamente in volto.

"Non hai una bella cera. Stai bene?" gli chiede socchiudendo un po' gli occhi e spostando il peso sull'altra gamba.

"Ho avuto un po' di influenza" risponde lui, non le avrebbe rivelato mai il suo abuso alcolico della settimana precedente.

Mentre parla Maggie gli prende velocemente il mento tra le mani e lo guarda con intensità.

Dimitri si ritrae e posa lo sguardo su una Natalie nervosa che si sfrega le mani. Voleva fare una buona impressione.

Maggie segue lo sguardo di lui e si sofferma sulla ragazza al suo fianco.

"Ragazzo, credevo di averti spiegato due cosine su come si trattano le ragazze. Non essere maleducato, presentami questa ragazza deliziosa" lo schiaffeggia sul braccio scherzosamente e Dimitri alza gli occhi al cielo, sopprimendo un sorriso.

"Lei è Natalie. Natalie lei è Maggie" sempre avaro di parole.

Natalie si affretta a stringere la mano di Maggie, calda e forte, cercando di metterci la giusta forza. La donna la guarda dritto negli occhi e mantenendo un'espressione gioviale e serena sembra leggerle dentro.

Osserva con attenzione e curiosità quella ospite inaspettata e mentre lo fa registra con la coda dell'occhio lo sguardo rapito di Dimitri nel guardarla.

È sempre stato bravo a nascondere ciò che sente e non è mai stato particolarmente estroverso o propenso ad esternare ciò che sente. Ma lei era molto più brava a leggere le persone e poteva dire di conoscerlo bene.

"È un piacere conoscerti, ragazza. Non aspettavamo ospiti, altrimenti vi preparavo qualcosa da mangiare!" rimprovera con lo sguardo Dimitri mentre lo dice.

"Il piacere è mio. Non vorrei essere di alcun disturbo, ho soltanto accompagnato Dimitri" non sa bene cosa dire o come comportarsi visto che Dimitri non aveva specificato chi fosse lei per lui: un'amica, una semplice collega, non aveva dato alcuna etichetta al loro rapporto.

Di questo Natalie era in parte sollevata ma continuava a non sapere cosa rappresentassero l'uno per l'altra.

"Siamo venuti a trovare la mamma prima... " deglutisce rumorosamente portando lo sguardo sulla madre. Natalie e Maggie seguono il suo sguardo, notando che la donna ha smesso da suonare e li sta guardando.

Natalie ammutolisce e schiude le labbra notando la somiglianza incredibile. Non c'era dubbio che quella fosse la madre di Dimitri, erano due gocce d'acqua.

Maggie sorride alla donna e le si avvicina con sicurezza.

"Nadiya, hai visto chi è venuto a trovarti? C'è Dimitri!" Nadiya la guarda illuminandosi a sentire il nome del figlio e si volta verso la porta con un sorriso dolcissimo a scaldare il viso.

"Dov'è? Sta giocando a nascondino?" non smette di sorridere e si alza in piedi, dirigendosi verso la porta.

Dimitri fa una paio di passi avvicinandosi piano alla madre.

"Sono qui mamma" il tono di voce sicuro e fermo che Natalie è abituata a sentire non c'è più. Parla piano, quasi con timore.

Quando Nadiya si volta a guardarlo il suo viso si rabbuia e aggrotta le sopracciglia. Per un attimo sembra riconoscerlo.

"E questo chi è Maggie? Cosa ci fanno questi due in casa mia?" si innervosisce subito e fa qualche passo indietro, incerta.

Maggie le si avvicina.

"Lei è Natalie, un'amica. È una ragazza molto bella, non trovi?" le spiega Maggie con calma, indicando Natalie.

Questa fa un cenno indossando un sorriso gentile anche se forzato. Sente Dimitri al suo fianco rigido e nervoso, ma non sembra arrabbiato.

Nadiya la osserva a lungo e annuisce.

"È molto bella" concorda poi. Posa di nuovo lo sguardo su Dimitri.

"E lui chi è?" lo fissa con intensità.

Natalie sente un vuoto allo stomaco. Dimitri le aveva detto che ormai non lo riconosceva più ma vederlo con i suoi occhi era straziante.

"Non ti sembra di conoscerlo?" le chiede dolcemente Maggie.

Nadiya fa segno di no con la testa, ma non distoglie mai lo sguardo da Dimitri. Lui sembra non provare alcuna emozione ma Natalie nota la mandibola contratta, il modo innaturale in cui sta fermo immobile, senza quasi respirare.

Si fissano per qualche istante, e Dimitri si decide a fare un passo verso la madre.

In quel momento Nadiya si innervosisce.

"Io non so chi siate e che cosa ci facciate qui, ma vi voglio fuori da casa mia" è lapidaria e gli occhi sono accesi di rabbia.

Natalie resta impietrita e Maggie si avvicina a Nadiya per calmarla, per spiegarle che sono solo in visita.

Le poggia una mano sulla spalla e Nadiya sussulta a quel contatto, spaventata. Arretra fino a trovarsi appoggiata al muro con gli occhi sgranati. Non sa più che cosa sta succedendo ed è livida dal terrore.

Natalie si sente subito fuori posto e vorrebbe fuggire all'istante ma quando si volta verso Dimitri vedendo la rassegnazione e il dolore deturpargli il viso, ricorda il motivo della sua presenza lì.

Gli si avvicina soltanto, senza toccarlo ma facendogli sentire la sua vicinanza.

Maggie tiene le distanze da Nadiya, non volendo peggiorare il suo stato nervoso mentre questa si porta ripetutamente i capelli dietro le orecchie e fa settare lo sguardo tra tutti i presenti.

È evidentemente in uno stato alterato.

Nessuno si muove o dice nulla per quelli che sembrano anni, poi Dimitri fa un passo verso di lei.

Natalie vorrebbe trattenerlo, prevedendo una reazione della madre che lo ferirebbe ancora, ma non si azzarda.

Resta lì.

Nadiya si innervosisce ancora e Dimitri fa un altro passo verso di lei, con calma.

"Ho detto che ve ne dovete andare o chiamo la polizia" non urla, la voce le esce tremolante e Dimitri sente il cuore spezzarsi. Non ne sarebbe rimasto più neanche un pezzetto.

Poi accade l'inaspettato.

Prima sembra un sussurro e Natalie si guarda attorno spaesata, poi quel sussurro diventa melodico e si fa più alto e sicuro, diventando una canzone dolce dalle parole appena pronunciate e incomprensibili.

È Dimitri a cantare e Natalie è troppo sorpresa per nascondere lo stupore.

Canta in quello che deve essere russo, avvicinandosi ancora alla madre. La melodia è familiare e dopo qualche verso capisce che si tratta di quella che stava suonando Nadiya al pianoforte poco prima.

La voce di Dimitri è profonda e piena di sfumature, resa ancora più affascinante dalla pronuncia spigolosa e melodica di quella lingua.

Nadiya riconosce la canzone e sembra distrarsi dalla sua rabbia, mentre Maggie si avvicina a Natalie tranquilla, come se quella scena si fosse ripetuta già altre volte.

Dimitri continua a cantare e si avvicina di più e anche Nadiya ora sta cantando con lui, e le loro voci si uniscono in una sola dolce e chiara.

Le tracce di rabbia e di paura sembrano abbandonare il viso di Nadyia che si avvicina piano a Dimitri finché non restano a poche spanne di distanza.
Si guardano negli occhi fino alla fine della canzone e Natalie si trova a coprire la bocca schiusa con la mano mentre si sforza inutilmente di trattenere due lacrime mute.

Quando la canzone finisce il silenzio sembra urlare. Nadiya fa scorrere il palmo della mano sul volto di Dimitri in una carezza lenta e si sofferma sotto il mento.

"Un giorno diventerai un grande uomo. Sii coraggioso, bambino mio. Non permettere a nessuno di dirti che non puoi fare qualcosa" Dimitri annuisce e non interrompe il contatto visivo con la madre, facendo sentire Natalie un'intrusa.

Era decisamente un momento fin troppo intimo e si trova a guardare verso la porta. Con pochi passi esce dalla stanza e prende due respiri profondi come se fosse stata tutto quel tempo sott'acqua.

Cammina lungo il corridoio senza vedere veramente dove sta andando, ancora sottosopra.

Sapere e vedere con i propri occhi era tutt'altra cosa. Pensa istintivamente a sua madre desiderando averla vicino e ricordandosi quanto dava per scontata la fortuna che aveva ad averla al suo fianco.

Torna poi a struggersi per quel momento di intimità fra Nadyia e Dimitri, così profondo e intenso da farle mancare l'aria. Di nuovo, sente la gola serrarsi e lotta contro lacrime impertinenti finché salta quasi per aria nel sentirsi toccare la spalla.

"Ti va del tè, ragazza?" le chiede Maggie con voce e occhi gentili. Natalie annuisce con un sorriso tirato e la segue.

Maggie si aggira per la cucina con sicurezza e prepara del tè caldo in una grossa teiera di ghisa con gesti meccanici lenti e calmi.

Natalie ha tutto il tempo di sistemarsi su uno sgabello della cucina, senza nemmeno cercare uno spunto per la conversazione. Si fissa le mani ed è grata quando Maggie le porge una tazza fumante che le permette di tenerle occupate.

"Stai bene?" le chiede mentre sorseggia piano il suo tè.

Natalie annuisce e si sforza di parlare.

"Lo sapevo. Me ne aveva parlato ma... assistere è stato diverso. Vederli così, vedere lui così..." si dimentica cosa voleva dire di preciso, lasciando la frase in sospeso.
Guarda Maggie negli occhi e nota una scintilla, una consapevolezza.

"Il fatto che te ne abbia parlato mi ha stupito. Mi ha stupito più di vederti qui con lui" commenta lei con un sorriso.

"Credevo fosse più probabile che la terra fosse piatta. Sono felice di essermi sbagliata, Dio solo sa quanto ha da dare quel ragazzo. E quanto meriti di avere qualcuno al suo fianco, soprattutto in un momento come questo. Ho pregato molto per questo" dice soddisfatta.

Natalie non capisce bene a cosa "questo" si riferisca con precisione e teme che Maggie si sia fatta dei bei viaggi con la fantasia circa il suo rapporto con Dimitri, tuttavia non era da biasimare.

"Io ho intenzione di stargli vicino, se lui me lo permetterà" la frase che pronuncia ha un che di solenne ed è più vera che mai. Indipendentemente dal ruolo che ricoprono l'uno per l'altra, dalle etichette e dalla situazione ingarbugliata in cui si trova, lei ci sarebbe sempre stata per lui. Questa era l'unica certezza ineluttabile.

Dimitri è appoggiato al muro del corridoio, non visto. Sta origliando la conversazione e non si sente colpevole.

Sente però il petto fremere alle parole di Natalie e per quanto le apprezzi e si senta confortato da un lato è restio a credere a quelle parole.
Teme che lasciandola entrare del tutto lo porterà a vederla, un giorno non troppo lontano, dopo aver causato danni irreparabili al suo povero cuore, allontanarsi da lui e tornare fra le braccia di chi la conosce da sempre.

Questo lo annienterebbe. Si chiede se non sia già troppo tardi per proteggersi, per tutelarsi da lei, non ottenendo però risposta.

Fa il suo ingresso in cucina quando le due sono in silenzio e Maggie gli versa subito una tazza di tè.

"Tua madre?" gli chiede mentre è di spalle.

"Sta studiando. E' convinta di dover partecipare ad un convegno sulla formazione e sull'evoluzione degli ammassi stellari che si è tenuta almeno venticinque anni fa" Maggie non mostra sorpresa, perciò Natalie la dissimula, ma non sarebbe riuscita ad abituarsi a quelle particolarità molto in fretta.

Sente lo sguardo di Dimitri bruciarle addosso, smanioso di guardarla negli occhi e leggervi dentro. Ma Natalie non ha alcuna intenzione di permetterglielo, non ancora, almeno finché non fosse riuscita a recuperare un po' di controllo sulla sua emotività scatenata.

Dimitri corruga la fronte notando come lei stia accuratamente evitando il suo sguardo e, nonostante le parole di lei di poco prima, si chiede se non sia stato un errore portarla lì, a vedere così da vicino la sua vita, il suo tormento.

Aveva assistito ad una scena non così frequente in realtà, ma era uno dei pochi modi che aveva per riavere in qualche modo la madre con sé.

Le siede accanto e beve il suo tè mentre Natalie si rimpinza dei biscotti di Maggie, sotto lo sguardo soddisfatto di lei.

Con quella mossa l'aveva di certo conquistata.

Natalie si riempie la bocca più che può, tenendola così impegnata; sia perché i biscotti sono irresistibili, sia perché così non ha modo di intavolare una conversazione o di rispondere a eventuali domande.

Se voleva restare vicino a Dimitri doveva prima mantenere il controllo di sé.

"Buongiorno. Ciao Dimitri" una voce bassa ed echeggiante fa voltare Natalie dal lato opposto di Dimitri che subito diventa di pietra e guarda dritto di fronte a sè. Notando la reazione di Maggie che si fa silenziosa e in disparte, Natalie ha la conferma che quello è il padre di Dimitri.

"Buongiorno" risponde per educazione, la bocca ancora mezza piena, ma il ricordo di come Dimitri le ha raccontato delle abitudini extraconiugali di quell'uomo nei confronti della moglie malata le fanno venire il voltastomaco mentre ingoia a forza i biscotti che ha in bocca.

Dimitri non risponde, si alza in piedi e prende Natalie per il polso. Quest'ultima lo intende come un invito poco sottile a seguirlo e non protesta.

"I biscotti erano deliziosi Maggie. E' stato un piacere conoscerti" dice in fretta passandole davanti. Oltrapassa il padre di Dimitri guardandolo appena in viso e mormorando un veloce "Signor Haze".

"Dove credi di andare Dimitri? Dobbiamo discutere di molte faccende ora che tua madre presto verrà trasferita. Ci sono tutte le sue cose da sistemare e da portare via" Dimitri si arresta di botto e Natalie per poco non si scontra con la sua schiena.
Sente le ginocchia tremare quando nota lo sguardo con cui si volta verso il padre.

Per un attimo prova paura per il Signor Haze.

"Tu prova a toccare le sue cose. Dammi solo un motivo e io ti distruggo, hai capito?" non ha alzato la voce, non ha offeso né spaccato nulla. Ma sarebbe stato di gran lunga meglio di quella maschera lugubre e terribile. E' spaventoso mentre minaccia il padre e Natalie non dubita neanche per un secondo che arriverebbe a mantenere ogni parola.

"Ecco, il solito insolente bambino viziato. Le cose non possono andare sempre come vuoi tu, il tuo denaro non basta caro Dimitri. E' ora che ti svegli! Tua madre non tornerà più, lo vuoi capire? Lo vorrei più di te. Non è più lei e non tornerà, ficcatelo bene in testa figliolo" il tono è così duro e sprezzante da far voltare di scatto Natalie verso di lui.

Si trova a fissare il padre di Dimitri con disprezzo per i modi aspri e duri che riserva al figlio, chiaramente addolorato per la perdita della madre.

Dimitri impallidisce e serra le labbra con forza, faticando a mantenere il controllo.

"Signor Haze" la voce di Natalie è sicura e forte e porta ogni sguardo dei presenti su di sè.

"Non ci conosciamo, ma conosco suo figlio. Dovrebbe essere fiero di come non accetti di arrendersi con la madre, nonostante il dolore che questo gli provoca. Lei vede un bambino viziato, io vedo un uomo coraggioso e amorevole.
Può dire lo stesso di lei?" il signor Haze fissa Natalie con sufficienza prima, con rabbia poi.

Maggie nasconde un sorriso dietro la tazza di té.

Natalie sente il cuore pompare a pieno ritmo, chiedendosi se per caso non si fosse spinta troppo in là. Parlare prima e pensare poi non era sempre una grande idea.

Natalie non fa in tempo a voltarsi verso Dimitri, timorosa della sua reazione, e il padre non riesce a rispondere a tono a quella ragazzina.

Un applauso veloce e allegro fa voltare tutti i presenti verso il corridoio.

Nadiya sta battendo le mani sorridendo spensierata.

"Lei mi piace, Nick" dice raggiante rivolgendosi al marito "se è uno dei tuoi colloqui la dovresti assumere subito. Per essere un manager del tuo negozio deve saperti tenere testa e lei lo ha fatto eccome!" scoppia a ridere tenendosi la pancia e Natalie si trova a sorridere notando come anche Dimitri avesse fatto spesso quel gesto in passato.

Sono tutti sbigottiti, primo fra tutti il signor Haze che osserva la moglie con sguardo perso e malinconico.

Natalie prova pena per lui, per un secondo.

Mentre Maggie si avvicina a Nadiya per offrirle del té, Natalie si volta verso Dimitri che non si è mosso di un millimetro.

Non aveva visto mai nessuno, a parte sua madre, parlare in quel modo al padre. Natalie è preoccupata della sua reazione e teme di aver soltanto accentuato la sua rabbia, indirizzandola però verso di lei.

Lo trova a fissarla imbambolato, incapace di proferire parola. Poi di slancio le afferra un polso e fa un cenno veloce a Maggie e alla madre, per poi precipitarsi fuori di casa trascinando Natalie con sè.

Lei lo segue senza protestare, si stava abituando ai suoi repentini cambi di umore e al suo ermetismo.

"Sali" le ordina lasciandole il polso per salire in macchina. Alza gli occhi al cielo mentre la guarda fare il giro dell'auto rischiando di spezzarsi l'osso del collo sulla strada ghiacciata.


Natalie si sta torturando le mani ghiacciate, rispettando il silenzio pesante di Dimitri, che sembra guidare senza meta.

Continua a rivedere la scena dell'affronto al padre di lui nella sua mente e si sente sempre più imbarazzata. L'aveva portata con sé per mantenere più facilmente la calma e invece proprio lei decideva di mettersi a fronteggiare suo padre.

Ma cosa le era venuto in mente? Porta una mano a coprirsi la bocca, incredula del suo atteggiamento. Pensava ogni parola che aveva detto ma forse sarebbe stato meglio se fosse rimasta un mero pensiero.

Dimitri accosta ancora immerso nel suo silenzio inespressivo e scende dall'auto, lasciandola senza spiegazioni.

Ok, era arrabbiato. Aveva esagerato e non gli aveva fatto piacere che lei si sentisse in dovere di difenderlo: Natalie sapeva bene quanto fosse fissato sul cavarsela da solo in ogni situazione.

Decide di scendere anche lei e seguirlo, pronta a fare i conti con la sua rabbia.

Deve quasi mettersi a correre per raggiungerlo, cammina come una furia con le sue gambe lunghe, ma lo raggiunge e lo affianca.

"Va tutto bene?" esordisce, timorosa.

Prende il silenzio che riceve in risposta come un sonoro 'no'. Dimitri continua a guardare dritto davanti a sé, il viso senza espressione.

"Senti, lo so che ho esagerato. Volevo solo starti vicino e dovevo starmene zitta, invece ho parlato a sproposito di qualcosa che non conosco. Sono veramente dispiaciuta e pentita. Ma non sono riuscita a..." non termina la frase.

Non perché non sappia cosa dire o per timore nei confronti di lui.

Perchè Dimitri le afferra con decisione il viso tra le mani e fa scontrare le loro labbra fredde.

Fa combaciare i loro corpi così, in mezzo al marciapiede ghiacciato, facendo da spartiacque per i passanti che li sorpassano sorridendo pensando ad una tenera coppia di innamorati.

Natalie è presa alla sprovvista ma non pensa nemmeno per un secondo di tirarsi indietro, infila le mani sotto il giaccone di lui,al caldo, e lo stringe a sé facendo pressione sulla schiena ampia.

Le loro bocche intente a scoprirsi, a lasciarsi e ritrovarsi un istante dopo, a scambiarsi lo stesso respiro.

E all'improvviso non è più dicembre, capodanno, è un momento senza tempo né spazio, è un'esplosione di energia.

Le mani di Natalie salgono a circondare il suo collo, raggiungendo i capelli e immergendovi le dita, mentre quelle di lui scendono accarezzandole il collo, la nuca, e intanto si bea del suo profumo inebriante e della voracità con cui Natalie risponde al suo bacio.

Le circonda quindi la vita e il loro bacio diventa più profondo, le loro lingue più bramose.

Natalie non riesce a fermarsi, a pensare, a fare nulla che non sia lasciarsi condurre in quella danza di respiri mozzati e labbra affamate.

È Dimitri a rallentare. Piano, senza fretta, calmando il respiro, mordendo lievemente le sue labbra, che invece di frenarla sembra accenderle dentro un fuoco.

Ancora leggermente ansanti, si guardano negli occhi, quelli di Natalie resi umidi e velati di eccitazione, con la testa che le gira e con solo pensieri poco casti nel cervello.

Dimitri si sente soggiogato dal suo sguardo e deve fare affidamento su tutto il suo autocontrollo per non avventarsi nuovamente sulle sue labbra ora rese più gonfie da quel bacio.

Deglutisce a vuoto e distoglie lo sguardo dalle labbra per riportarlo sui suoi occhi.

Sorride notando le sue guance rosse.

"Quindi non sei arrabbiato" commenta lei con un sorriso timido.

Dimitri ride spontaneo, scuotendo piano la testa.

"Direi proprio di no" è la sua risposta, mentre la prende per mano e riprende a camminare. Natalie si muove su gambe incerte, tremolanti, mentre guarda con malcelato stupore le loro mani intrecciate.

Di certo non si aspettava quella reazione e non aveva capito cosa di preciso lo avesse portato a lasciarsi andare così.

Lo stomaco brontolante di Natalie spezza la magia.

Senza dire nulla e con un'espressione serena Dimitri trascina Natalie in un locale lungo la strada da cui proviene un profumo delizioso di tacos.

Seduti al bancone addentano in silenzio i rispettivi tacos bollenti e colmi. Mangiano in silenzio, lasciando che il calore del cibo e del locale li riscaldi un po'.

Come sempre, Dimitri ha finito in tre morsi mentre Natalie se la prende con più calma.

Con il gomito appoggiato al bancone, la osserva tutta concentrata a mangiare senza sporcarsi e la trova irresistibile.

Continua a rivederla mentre tiene testa a suo padre, seguita dall'applauso divertito della madre.

Per Dimitri quello era stato in qualche modo segno della sua approvazione e non faceva che aumentare l'attrazione nei suoi confronti.

Aveva preso le sue parti senza battere ciglio dimostrando una lealtà che raramente gli era stata riservata. Scoppia quasi a ridere ripensando alla faccia rossa e segnata del padre a quell'affronto.

"Che hai da ridere? Devi proprio restare lì ad osservarmi mangiare?" gli chiede con la bocca mezza piena, nascondendosi parzialmente dal tacos.

"Niente" dice sorridendo.

Natalie assottiglia gli occhi. A volte vorrebbe potergli leggere il pensiero.

Riporta lo sguardo sul suo viso sorridente: si stava prendendo una sbandata di quelle serie.

Quando finisce di mangiare si pulisce accuratamente le mani e beve dell'acqua, poi si fa seria.

"Sono veramente dispiaciuta per il mio comportamento a casa tua: non so cosa mi sia preso e come al solito ho parlato senza riflettere" le sue scuse sono sincere e Dimitri la guarda dritto negli occhi.

"Non scusarti. Sei stata fantastica" cerca di rassicurarla e Natalie accenna ad un sorriso, quasi incredula. Dimitri l'aveva baciata con dolcezza e con passione, non era arrabbiato e ora le aveva fatto perfino un complimento.

Avrebbe potuto farci l'abitudine.

"Sono io a dovermi scusare" quella frase le fa aggrottare le sopracciglia.

"Non ho mantenuto la parola: ti avevo detto che non ti avrei più baciata se non l'avessi chiesto tu" continua lui, con un angolo della bocca sollevato, il sapore di quel bacio ancora sulla pelle.

Natalie distoglie lo sguardo scuotendo la testa.

"E' vero, non te l'ho chiesto. Ma se non lo avessi voluto posso assicurarti che non ci sarebbe stato, quindi anche le tue scuse sono inutili" spiega lei, certa di non dover spiegare a parole quanto lo desiderasse.

Riporta lo sguardo sul suo e lo scopre a fissarle le labbra. Lei non riusciva a pensare ad altro se non a baciarlo ancora, ancora e ancora.

Il cellulare di Natalie prende a suonare provvidenzialmente. Col cuore in gola per il timore di ricevere una chiamata al veleno da Andrea, si rasserena quando vede che il mittente è Carol.

"Ciao Natalie! Felice capodanno! Come stai, cara?" la voce morbida e bassa di Carol la fa sorridere spontaneamente.

Lancia un'occhiata a Dimitri, curioso.

"Ciao Carol. Sono felice di sentirti. Come stai?" le chiede.

"Non mi lamento.
 Ok, sono esausta e i ragazzi mi stanno facendo morire per cui quasi non vedo l'ora di tornare al lavoro per prendere un po' di fiato. Roger è d'aiuto come una forchetta con la minestra.
Ma no, non mi lamento.
Comunque, venendo a noi. Ti chiamo per un motivo preciso: questa sera. Ho immaginato che magari ti toccava trascorrere il capodanno da sola e la cosa non mi piace, quindi ti invito ufficialmente a venire con noi ad una festa.
Si terrà in un museo e sarà una noia mortale se non vieni anche tu. I ragazzi stanno dai cugini, quindi io e Roger abbiamo serata libera e ho tutta l'intenzione di prendermi una bella sbronza. Mi fai compagnia? Roger ci farà da autista sobrio, che dici?" Natalie continua a sorridere e a sferrare occhiate a Dimitri.

Oh, Carol. Natalie non prevedeva affatto di passarlo da sola il capodanno. Tuttavia Dimitri non aveva proposto nulla e magari dopo pranzo l'avrebbe accompagnata a casa, visto che le strade ora erano praticabili.

"Sembra divertente. Posso farti sapere fra un po'?" le chiede, prendendo tempo.

Carol intuisce all'istante la ragione della sua titubanza, mica era nata ieri.

"Proverei anche ad invitare Dimitri, ma lui rifiuta sempre questo genere di cose" getta l'amo.

"Io...ehm, se vuoi posso provare a chiederglielo io" decide di non farle sapere di avercelo di fronte, vista l'occhiata sospettosa e dura che le riserva Dimitri.

Non sa di preciso cosa sta succedendo, ma non gli piace per niente.

Vede Natalie riagganciare e mordersi il labbro. Evita di guardare proprio lì per non distrarsi.

"Cosa voleva?" non ha la pazienza di aspettare che lei prenda l'iniziativa.

"Carol mi ha invitata ad una festa, stasera. Si terrà in un museo. Pensava che fossi da sola e mi ha proposto un po' di divertimento in sua compagnia, Roger farebbe l'autista sobrio" sorride Natalie. Poi tentenna.

"Voleva invitare anche te, ma le ho detto che ci pensavo io" dice infine. Dimitri stringe le labbra e nota lo sguardo speranzoso di lei.

"Io non verrò. Preferisco starmene tranquillo a casa" Natalie è dispiaciuta, uscire le farebbe bene per distrarsi un po' dalla sua situazione, ma ne farebbe volentieri a meno se significa stare a casa tranquilli con Dimitri.

"Tu dovresti andarci, però" continua lui, e Natalie sente l'entusiasmo sprofondare in un buco al centro dello stomaco.

Le stava dicendo che preferiva stare solo quella sera.

Era ritornato ad essere scostante ed ermetico e Natalie, senza tanto girarci intorno, ci resta veramente male.

Cerca di nascondere la delusione e annuisce riponendo il cellulare nella borsa.

"Credo che ci andrò. Anzi se non ti spiace portarmi a casa dovrei darmi una mossa: devo procurarmi un vestito adatto all'occasione." dice alzandosi in piedi ed evitando lo sguardo di lui.

Dimitri paga il conto e ignora la sensazione di bruciore che prova immaginandola con chissà quale vestito.

Quella festa avrebbe fatto meglio ad evitarla. Si teneva ogni anno e sapeva che ci sarebbero stati molti colleghi e qualche cliente e non era il caso di farsi vedere con Natalie, l'avrebbe messa nei guai.

La lascia davanti alla palazzina fatiscente che lei chiama casa e la guarda salire le scale con desiderio e rimpianto.

Quella per lui sarebbe stata una lunga notte.





Note.

Eccomi, eccomi. Capitolone! A tratti ostico da scrivere per le tematiche un po' delicate, a tratti liscio come olio. Dimitri è un birbantello e sono certa che tutte voi che leggete avrete detestato il suo essere incapace di mantenere la parola data ;)

Io gli voglio un gran bene, anche se è un testone.

Detto ciò mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, nell'attesa di sapere cosa accadrà la sera di capodanno!

Mi spiace molto farvi attendere tra un capitolo e l'altro, io ci metto il mio ma a volte non è sufficiente.

Vi ringrazio come sempre per il vostro tempo, che spero sia ben ripagato.

Un abbraccio,

Alice

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