Capitolo 19



Natalie esce dalla chiesa stringendo la sciarpa scura con la mano per proteggersi dal vento gelido. Piove a dirotto e non potrebbe esserci un tempo più adatto per quella giornata così tremendamente triste.

Fatica ad arrivare alla sua auto, ci sono molte persone nel piazzale tutte ammassate con tanto di ombrelli. La funzione era stata breve ma toccante, Seth, il papà di Lizzie, aveva speso parole commoventi per la moglie Daisy, aumentando il senso di struggimento che già aleggiava nella navata.

La ragazzina aveva stretto la mano della nonna per tutto il tempo, chiaramente frastornata da quella situazione così confusa e ingiusta per una persona della sua età. L'avrebbe cambiata per sempre.

Dopo aver lasciato la chiesa Natalie fa ritorno in ufficio con il cuore pesante, aveva chiesto soltanto un paio d'ore di permesso per poter partecipare. Sentiva di non fare abbastanza. Si promise di passare a trovare Susan e Alan prima di partire per le vacanze.

Non le restava molto tempo 3

.per farlo, sarebbe partita di lì a quattro giorni, sabato 21 dicembre.

Mancava pochissimo tempo a Natale, una festa che adorava. Non vedeva l'ora di rivedere i suoi genitori, ma allo stesso tempo sentiva che quello sarebbe stato un Natale diverso.

Quello che cercava di lasciarsi alle spalle a Boston con tutta probabilità l'avrebbe seguita anche a Savanna, nonostante i suoi sforzi.

Arrivata nel parcheggio della Morrison si concede un secondo per estrarre il suo cellulare nuovo di zecca e rileggere il messaggio che Dimitri le aveva inviato quel sabato.

Flashback- Sabato sera. Post sbronza di Natalie.

Quando si era svegliata dal riposino post sbronza Carol non c'era più ma aveva lasciato a disposizione acqua e crackers. Si sentiva ancora poco lucida e la testa non le riservava alcuna pietà. Era stata una stupida.

Controllando il cellulare per l'ennesima volta alla ricerca di qualcosa che era conscia non avrebbe trovato, era rimasta di sasso nel vedere il nome di Dimitri nella posta in arrivo.

Il disegno di lei di spalle, con la schiena scoperta, la rappresentava il venerdì prima, mentre lasciava il locale dopo averlo visto con quella rossa.

Si era sentita avvampare, sentendo il cuore perdere il suo ritmo mentre cercava di elaborare la frase che accompagnava la foto.

'Sto provando a strapparti a forza dai miei pensieri, ce la sto mettendo tutta davvero. Quando penso di esserci riuscito, eccoti di nuovo. Così.'

Sapere che i suoi tentativi di non pensare a lei erano fallimentari tanto quanto quelli di Natalie la faceva sentire un po' meglio.
L'unica differenza era che lei non cercava di levarselo dalla testa uscendo con altri, lui invece era così preso a pensarla e a struggersi per lei che era andato per locali con quella.

Era tremendamente gelosa. E, pur sapendo razionalmente di essere l'ultima a potersi sentire così, si sentiva tradita e presa in giro. Non poteva farne a meno.

Si aspettava quantomeno che avesse il coraggio di parlarle, di chiudere qualsiasi cosa ci fosse tra loro da adulti. Probabilmente era davvero la cosa giusta da fare.

Presa dal nervosismo, gli risponde senza aspettare che la sbronza le passasse completamente.

Natalie: Strano, a me sembrava che fossi riuscito a levarmi dai tuoi pensieri piuttosto in fretta. Spero che Pel di Carota ti abbia aiutato un pochino.

Invia senza ripensamenti, gettando il cellulare dall'altra parte del divano. Si alza e va in bagno per farsi una doccia, il fastidio che sente allo stomaco le impone di saltare la cena.

Quando sente la suoneria che indica l'arrivo di un messaggio si catapulta in salotto mezza nuda, vanificando ogni tentativo di ostentare indifferenza.

Dimitri: Vaffanculo, Natalie. Sei solo una ragazzina.

Sbarra gli occhi inorridita dalla sua risposta e inizia ad inspirare forte, cercando una calma che non trova.

"Vaffanculo tu, stronzo" urla allo schermo del cellulare, come se potesse sentirla.

Una ragazzina. Ma come si permetteva? Con rabbia scaglia il telefono contro la parete, sentendo un crac che non promette per niente bene.

Si tuffa sotto la doccia con decisione, nella speranza di vedere scivolare via tutti quei sentimenti contrastanti che lui riusciva a tirarle fuori. Se lo avesse avuto davanti in quel momento avrebbe avuto le guance rosse per tutti gli schiaffi che gli avrebbe assestato.

Si sente un po' meglio quando esce e, con i capelli bagnati per sfidarlo in segreto, va a controllare i danni al cellulare.

Morto. Non si accende nemmeno. A nulla servono i vari tentativi di rianimarlo, è il caso di annunciare l'ora del decesso.

Controlla al computer dove poteva trovare un centro commerciale, l'indomani se ne sarebbe procurata uno nuovo.

In fondo meglio così. Non avere modo di rispondergli era probabilmente una gran fortuna, avrebbero continuato ad insultarsi.

Il Signore Oscuro era sempre dietro l'angolo, pronto ad attaccare. E lei non era il tipo da restare inerme, contrattaccava con furore. Lui le tirava fuori quel lato a tratti aggressivo e scurrile che non vedeva dai tempi del college.

Fine Flashback.

Sale in ufficio con passo svelto, le restano altre due ore di lavoro più i probabili straordinari. Non aveva perso l'abitudine di attardarsi rispetto agli altri, riusciva a concludere molto di più quando era sola.

Prima di uscire dall'ufficio allo scoccare preciso delle diciotto, Sally si ferma davanti alla scrivania di Natalie e la osserva senza parlare.

"Non ci provare Sally, ho già detto che non vengo alla cena. Devo prepararmi ancora per tornare a casa e ho un mucchio di cose da fare" la anticipa Natalie, perentoria.

Sally sporge il labbro inferiore e sbatte ripetutamente le ciglia, nel tentativo di impietosire la collega. Erano due giorni che insisteva costantemente per andare insieme alla cena aziendale quel venerdì. Ci sarebbero stati davvero tutti.

Natalie lo sapeva. Era esattamente il motivo per cui non ci voleva andare.

"Andiamo Natalie! Ti prego. Non sarà altrettanto divertente senza di te, vero Scott? Diglielo che deve venire con noi!" si rivolge all'amico alla ricerca di sostegno.

"Sarà presente anche Morrison in persona. Come ultima arrivata credo che tu debba venire, è un'ottima occasione per farti conoscere e dimostrare che ci tieni" Scott fa leva sul suo senso del dovere, certo che con Natalie quello era forse il tasto giusto. Non si sbaglia.

In effetti si trovava molto bene alla Morrison, non fosse per il suo capo che voleva renderle la vita un inferno. Che figura avrebbe fatto se fosse stata l'unica a non partecipare? Il Sig. Morrison avrebbe di certo pensato che non le interessava affatto far parte dell'azienda, che era lì soltanto per uno stipendio. Ma non era affatto così: si sentiva bene facendo quel lavoro, era stressante ma le regalava molte soddisfazioni. Inoltre l'avevano accolta quasi tutti con gentilezza.

"Se la metti così credo di non poter rifiutare" acconsente Natalie, sbuffando.

"Evvai! Grande Scott" Sally si sporge per battere il cinque all'amico, che sorride sincero. Non capitava spesso.

"Ci andremo insieme, vengo a prenderti con il taxi sotto casa tua" trilla Sally e un secondo dopo è già sparita.

Lasciano tutti l'ufficio nel giro di dieci minuti. Chelsea come sempre le passa davanti senza degnarla di un saluto, Scott invece è sempre fin troppo educato e le intima di fare attenzione nel parcheggio, al buio.

Natalie avrebbe ancora tanto lavoro da sbrigare, l'ultima settimana prima delle vacanze è decisamente caotica e ricca di procedimenti da concludere.

Non riesce a concentrarsi a dovere al pensiero della cena imminente. Aveva ancora due giorni per erigere un muro talmente spesso e solido che non sarebbe riuscito a scalfirlo nemmeno lo sguardo appuntito di Dimitri.


Sommersa dal lavoro come ancora non le era successo, venerdì sera arriva in un baleno. Non è mai riuscita a dimenticare per un attimo la cena, grazie ad una squillante Sally che non parla d'altro. Probabilmente stava ingigantendo un po' la cosa.

"Allora, hai scelto cosa mettere?" le chiede Sally mentre lasciano l'ufficio insieme. Finalmente la settimana era finita e per quella sera non erano ammessi straordinari: la cena sarebbe stata da lì ad un paio d'ore.

"Non ci ho pensato ad essere sincera, metterò un qualche vestito" risponde sbrigativa. Aveva giusto il tempo di una doccia e di cambiarsi velocemente.

Sally alza gli occhi al cielo, esasperata.

"Ma come! Devi scegliere qualcosa di elegante Natalie, la cena sarà in un locale molto raffinato" Natalie sente un po' di nervosismo: aveva un solo vestito elegante, ma non si sentiva molto a suo agio ad indossarlo.

In pochi minuti è fuori dalla doccia e si asciuga i capelli definendo delle onde morbide. Nulla di troppo elaborato.

Indossa l'abito con un pizzico di tensione, l'aveva messo una volta sola, nel camerino del centro commerciale assieme a Evelyn. Non l'aveva mai più indossato, non si sentiva a suo agio in un abito così sofisticato.

Si trucca un po', risaltando gli occhi scuri e applicando un rossetto in tinta con il vestito.

Infine, indossa i tacchi. Nulla di troppo vertiginoso, ma slanciavano molto la sua figura.

Mentre raggiunge Sally sul taxi, prega di non cadere di fronte a tutti.

"Natalie! Sei perfetta" si complimenta subito con lei, toccando il tessuto del suo abito.

Era un vestito color vinaccia, che le fasciava la forme prosperose. Aveva uno scollo a barca che le lasciava le spalle scoperte e terminava con una piccola insenatura sul décolleté. Aderiva fino alle cosce, poi si apriva morbido fino alle caviglie, nascondendo parzialmente le scarpe.

Esaltava i tratti mediterranei e la faceva sentire bellissima ma tremendamente impacciata.

"Tu sei il vero splendore, Sally" le risponde Natalie, rossa d'imbarazzo. Vedere che la sua nuova amica era altrettanto elegante la fece sentire meno fuori luogo.

Indossava un tubino blu elettrico con delle piume ad arricchire una spalla, frizzante e vivace come lei.

Arrivano di fronte al palazzo che ospita la cena e Natalie capisce perchè Sally l'avesse definito raffinato. Già l'esterno era sfarzoso. Non aveva mai frequentato posti simili in vita sua.

Inizia a piovere e vengono accolte all'uscita del taxi dal personale del ristorante, che poi Natalie scopre essere un Hotel, con gli ombrelli per scortarle dentro asciutte. Natalie non è davvero abituata a tante attenzioni.

Davanti al portone d'entrata di vetro sono finalmente al riparo e pronte per entrare, ma Sally riceve una telefonata.

"E' James, devo rispondere: stiamo aspettando risposta dalla band per il matrimonio. Tu intanto entra, ti raggiungo subito" le dice sbrigativamente, mentre risponde e si allontana di qualche metro.

Accidenti. Si sentiva una scolaretta in ansia al primo giorno di scuola. Non voleva entrare in quel posto pieno zeppo di persone che non conosceva, da sola.

Impreca sottovoce.

"Non è un distributore di yogurt, puoi stare tranquilla" una voce ormai familiare la fa voltare "in caso avesse brutte intenzioni ci penso io a difenderti" il sorriso abbagliante di Riley le fa quasi socchiudere gli occhi e a sua volta si trova a sorridere.

"Ciao Riley. Stavo giusto per entrare" lo saluta, nervosa. Non può negare quanto sia bello quel ragazzo. Alto e dal fisico particolarmente tonico, indossa il suo abito grigio scuro con un papillon dello stesso colore del suo vestito.

"Sei bellissima. Siamo coordinati visto? Una coppia perfetta" le dice con un sorriso furbo seguendo il suo sguardo e vendendola un po' arrossire.

"Ma se non sapevo nemmeno che ti avrei incontrato qui davanti. Aspetta! Non è che mi stavi aspettando dando adito a qualche mania da stalker?" lo prende in giro Natalie, stando un po' al suo gioco.

Riley ride forte, mettendo in bella mostra denti bianchissimi e perfetti.

"Non lo saprai mai" le risponde ammiccando. Poi le apre il portone e le porge il braccio per entrare.

Natalie gli è grata per la sua presenza, almeno non si sarebbe avventurata là dentro tutta sola.

Ostentando passi decisi e sicuri, entra nel grande salone e insieme a Riley si dirige verso una sala molto grande che già ospita molte persone.



Il cocktail che sta bevendo è troppo annacquato per i suoi gusti, la mania di mettere montagne di ghiaccio ovunque non la sopportava. Al banco dell'open bar si sforza di fare conversazione con due manager che lo stanno annoiando a morte, infatti ad un certo punto smette di ascoltarli lasciando vagare i pensieri.

Sono giorni che ormai non riesce a stare concentrato a lungo e se non fosse per il lavoro, sarebbe ammattito. Era costantemente arrabbiato e la corsa non era più di tanto di aiuto.

Aveva anche eliminato ogni pretesto per disegnare: a casa non aveva più messo piede nello studio e in ufficio si sedeva alla scrivania solo il tempo necessario per stare al pc, ogni telefonata la faceva in piedi. In quel modo non si ritrovava a disegnare tratti di viso che gli facevano bollire il sangue nelle vene.

Dopo il breve scambio di messaggi al veleno con Natalie lo scorso week end, non riusciva a rasserenarsi. Si era sentito così stupido per aver ceduto e averle mandato quella foto! Aveva ricevuto in cambio soltanto ipocrisia e lui non aveva tempo per quelle bambinate.

Faceva un passo verso di lei e ne facevano subito dieci indietro. Non gliel'avrebbe permesso più.

Quella sera era tranquillo, Carol gli aveva accennato che Natalie non sarebbe stata presente e lui ne era veramente felice. Non avrebbe sopportato di vederla.

In quel momento, Carol gli si avvicina e gli stringe leggermente il braccio. Non era una cosa che faceva spesso.
Lo sguardo di lei è strano, lo osserva accorta per poi spostare lo sguardo verso l'entrata.

Segue il suo sguardo con espressione corrucciata, chiedendosi come mai sembrasse quasi dispiaciuta.

Poi la vede.

Improvvisamente, Dimitri sente che l'ossigeno in quella stanza non è sufficiente.

E' così bella che fa fatica a crederci e per un attimo scorda di detestarla. La ammira, rapito, assorbendo ogni particolare di lei con gli occhi, affamati di quella visione.

Poi nota il suo accompagnatore, il modo in cui si appoggia al braccio di lui e come lui si pavoneggia presentandola ai colleghi. Lo sguardo di Dimitri da ammaliato si tramuta in puro odio liquido, sufficiente a raggelare la stanza.

"Ti giuro che non lo sapevo. Deve aver cambiato idea all'ultimo" commenta Carol, voltandosi ad osservare l'espressione di Dimitri.

No, non si metteva affatto bene. Guardandolo negli occhi ebbe la certezza che quella cena sarebbe stata un vero disastro.

Dimitri non le risponde e si forza a guardare altrove. Riesce a sentire la sua risata a quella distanza e lui vorrebbe solo spaccare tutto quello che gli è a tiro, giusto per sovrastarla.

Ordina un altro cocktail e si allontana dal bancone per uscire a prendere una boccata d'aria. Doveva riacquistare lucidità. Quello era sempre il suo ambiente, dove tutti avrebbero fatto carte false per avere anche solo metà del suo successo.

Quando rientra sul suo sguardo non passa alcuna emozione. Mister Indifferenza è tornato.

Il resto dell'aperitivo lo trascorre conversando con Morrison e alcuni manager di lavoro, il che lo aiuta ad estraniarsi dal resto. Non riesce a fare a meno di percepire lo sguardo di Natalie su di sè, gli sembra di sentire pizzicare la pelle della schiena. Lo sapeva che lo stava guardando, ma non ricambiò mai il suo sguardo.

Si comportò come se lei non esistesse.

Finché un altro manager non adocchiò Natalie, prodigandosi in commenti espliciti sulla bocca e sul seno di lei.

Dimitri stringe il cocktail tra le mani e conta fino a dieci. Ma quello non voleva proprio smetterla, dava gomitate ad un altro collega e descriveva nei dettagli una scena nella sua testa.

"Chiudi quella cazzo di bocca, Spencer. Neanche nei tuoi sogni più reconditi potresti avere speranza con una come lei. Sempre il solito viscido pezzo di merda" se ne va in fretta, senza attendere la sua risposta.

Era stato più forte di lui, anche se un pugno per chiudergli la bocca sarebbe stato ancora più efficace. E più soddisfacente.

Si avvia al tavolo, seguito da altri colleghi. Solitamente si sedeva accanto a Morrison, ma poco più in là, verso il centro della sala, scorge una scena che gli fa pregustare il dolce sapore della vendetta. Sorride malefico tra sè e sè.

"Posso sedermi qui?" chiede con una gentilezza che riserva solitamente ai suoi clienti.

Una chioma biondo rame si volta come se fosse stata scottata.

"Assolutamente" risponde Chelsea, spostando un po' la sedia per fargli posto.

"Ci divertiremo stasera" commenta lui accomodandosi e sfoderando il più scintillante dei suoi sorrisi.
Chelsea tenta di nascondere il respiro che le si mozza in gola avendocelo così vicino, senza chiedersi il perché di quelle attenzioni da parte sua.

Il resto dei commensali al tavolo si irrigidiscono lievemente, non abituati alla presenza di Haze tra di loro comuni mortali, ma poi riprendono le loro conversazioni anche se con un tono di voce più basso.

Chelsea dice qualcosa in modo che la senta solo Dimitri, ma lui finge di ascoltare.

Natalie, dall'altra parte del tavolo, lo sta fulminando senza pudore. Lo fissa dritto negli occhi, stringendo il tovagliolo con una mano. La sua rabbia lo travolge a vampate, quasi fosse un'onda che sprigiona dal petto e gli si scaraventa addosso.

Dimitri ricambia lo sguardo iracondo apertamente, poi sul suo volto si apre un sorriso agghiacciante, che non arriva agli occhi.

Se continuava così, Natalie avrebbe fatto un buco sul pavimento talmente batteva freneticamente il tacco della scarpa. Era una specie di tic, quando era nervosa tendeva sempre a far ballare su e giù la gamba, come per smorzare la tensione.

Quella sera le sembrava di avere un martello pneumatico al posto della caviglia.

Scott, seduto alla sua sinistra, le riserva un'occhiata perplessa e Natalie rovista dentro di sè alla ricerca di un po' di contegno.

Anche se non era molto brava ad indossare maschere, doveva mantenere la calma e cercare di rilassarsi. Il problema era che dritto davanti a lei era seduto l'uomo più bastardo del pianeta.
Nella sua versione più diabolica ed eccitante. Era da capogiro con quel completo.

Mentre Sally parlava con Scott, Natalie pregò che non le facesse alcuna domanda: se solo avesse aperto bocca avrebbe sciorinato una serie di insulti da far impallidire Ozzy Osbourne.

Era venuto a sedersi a quel tavolo, a fianco all'oca Chelsea avvolta in un vestito striminzito color oro, apposta per farla arrabbiare. Era ovvio. Oppure no? In fondo, aveva collaborato con Chelsea durante la sua malattia, magari era rimasto affascinato dalle sue unghie laccate e i capelli tinti.

Natalie distoglie lo sguardo e si concentra sul cibo che le hanno servito.

Non ne sente quasi il sapore, perciò si versa del vino, potrebbe aiutarla a distendere i nervi. Per quanto si sforzi di non guardare e di dedicare tutta la sua attenzione a Scott e Sally, ce l'ha proprio davanti agli occhi per cui non riesce a non notare cosa succede. La risatina insulsa di Chelsea la distrae di continuo.

Dimitri ha avvicinato leggermente la sedia a quella di lei, e le parla con voce bassa impedendole di sentire la loro conversazione. Dev'essere qualcosa di esilarante considerando come ride in maniera sguaiata l'Oca.

Si sente impotente, vorrebbe ripagarlo con la stessa moneta ma Riley si era giustamente seduto accanto ai suoi colleghi promettendole di vedersi dopo la cena.

In cerca di un po' di supporto, volta lo sguardo verso Carol, seduta poco più in là. Lei lo intercetta e corre subito a guardare Dimitri. Vedendo la scena, scuote piano la testa ma non guarda Natalie negli occhi.

E ora che cosa aveva fatto?

Si versa ancora del vino e si volta verso Scott.

"Sì, direi che la mia donna deve essere gelosa. Ma non in maniera infantile, non ho tempo per le ragazzine" quella frase le fa sbarrare gli occhi dallo stupore.

Dimitri aveva alzato il tono di voce abbastanza da farle sentire parte della conversazione. Si riferiva senza ombra di dubbio al messaggio dello scorso sabato. Proprio così l'aveva definita: una ragazzina.

Si sente avvampare fino alle orecchie e non riesce a non guardarlo: vede il suo sorriso tendersi e si avvicina ancora un po' a Chelsea, flirtando con lei spudoratamente.

Quasi senza accorgersene, le parte un poderoso calcio sotto il tavolo.
Dimitri sussulta e si volta verso di lei, incredulo.

Gli aveva davvero tirato un calcio? Complimenti Natalie, ora si che ti vede come una donna matura.

Dopo averlo guardato un secondo, si volta verso Scott ostentando nonchalance.

"Natalie! Non avevi detto nemmeno a Scott che ti stai per sposare?" basta quella semplice domanda da parte di Sally a far ammutolire Dimitri e a far voltare la testa di scatto a Natalie verso di lei. Accidenti alla tua boccaccia Sally!

"Non credo ci sia mai stata occasione" interviene Scott, notando l'imbarazzo di Natalie e andandole in soccorso. Lei gli sorride e conferma con poche parole.

Deviano il discorso sul matrimonio di Sally, la quale non se lo fa ripetere e si lancia in una filippica sulle damigelle d'onore che cattura l'attenzione di quasi tutti i commensali.

Uno di loro invece diventa taciturno, privo di ogni espressione, concentrato sul suo piatto.

Dimitri alza infine lo sguardo su Natalie, avvinghiandola tra le sue iridi scure come la notte più buia, minacciando di non lasciarla più andare.

Appena realizza di essersi dimenticata come respirare, Natalie interrompe il contatto bruscamente e si alza con slancio dal tavolo con una scusa banale. Doveva mettere quanto più spazio possibile fra lei e Dimitri.

Cammina veloce, facendo ticchettare le scarpe sul pavimento, producendo un'eco sorda.

Quel posto è enorme: cercando un bagno per rinfrescarsi si ritrova in un corridoio pieno di vetrate sul lato che dà sulla strada, illuminato soltanto della luce proveniente dai lampioni.

Piove a dirotto ora e Natalie si sofferma a guardare la pioggia, immaginando di uscire senza ombrello, lasciandole lavar via il tumulto che sentiva dentro di sè. Le sarebbe scivolato via, scoprendo così la serenità che sembrava averla abbandonata.

"Va tutto bene Natalie?" una voce alle sue spalle la fa sussultare. Si volta con una mano sul cuore.

"Non volevo spaventarti, ti ho vista uscire e ti ho seguita"

"Sicuro di non essere uno stalker?" gli chiede Natalie, accennando ad un sorriso.
 Riley ride piano.

"Non prometto nulla. Va tutto bene?" le chiede nuovamente.

"Sì, tutto a posto. In realtà cercavo il bagno ma come vedi non ho un gran senso dell'orientamento" si spiega lei, guardandosi intorno.

"Ti accompagno io" le propone, avvicinandosi a lei.

"Non serve, Davenport. Vattene" la voce di Dimitri riempie ogni angolo della sua mente, riecheggiando nel corridoio. Ha il volto in ombra, soltanto il corpo è bagnato dalla luce proveniente dalle finestre.

"Torna pure di là, Haze. A lei ci penso io" Riley si avvicina a Natalie poggiandole una mano sulla schiena, poi si volta verso di lui con un sorriso sprezzante. Il testosterone sta raggiungendo picchi inauditi, ammutolendo Natalie che vorrebbe staccarsi un po' da Riley. Ma non lo fa.

Cosa voleva ora Dimitri da lei? Non la stava già torturando abbastanza?

"Ho detto che te ne devi andare" il tono diventa subito più minaccioso, Dimitri avanza esponendo anche il volto alla luce, ricoperto dalle ombre di gocce di pioggia proiettate dai vetri, che si rincorrono sui tratti spigolosi.

Si trova a un metro da lei e Riley, e Natalie riesce a percepire il suo profumo intenso, che sa di pulito e da barba appena fatta.

Inspira più forte, godendone in segreto.

"Forse non ci senti bene. Natalie è qui con me, ci penso io a lei" ribadisce Riley, avvicinandosi a sua volta.

"Smettetela. Ci penso io a me, grazie tante" interviene Natalie prima che la situazione possa prendere una brutta piega.

Fa per oltrepassare Riley e tornare da dove è venuta, ma lui la ferma mettendole una mano su un fianco per bloccarla.

In un secondo, Dimitri stringe il polso di Riley con forza, obbligandolo a lasciare la presa.

"Non. La. Toccare" Dimitri sta facendo di tutto per trattenersi. Non guarda Natalie nemmeno una volta mentre Riley abbassa il braccio.

"Continui a dimenticare chi hai di fronte, a quanto pare è un difetto di famiglia. E comunque non le dispiace quando la tocco" replica Riley, deciso a far perdere le staffe a Dimitri.

Natalie non fa in tempo a smentire Riley: Dimitri gli sferra un pugno sul fianco destro, mozzandogli il respiro e facendolo piegare su se stesso.

Natalie si copre la bocca con la mano, e d'istinto si frappone fra i due, facendo aderire la schiena al petto di Dimitri, ansante. Avvolta dal suo profumo mette una mano sul petto di Riley e lo spinge ad allontanarsi.

"Basta così! Riley, è meglio se vai" gli dice, cercando di stabilizzare la voce.

"Per favore" ribadisce, guardandolo ansiosa. Teme una sua reazione.

Riley le sorride amaramente, scuotendo il capo, e senza dire un'altra parola se ne va. 


"Si può sapere quale cazzo di problema hai?" Natalie si volta verso Dimitri, a pochi centimetri dal suo viso. Sta ancora serrando la mascella e lo sguardo è duro. Le scruta il viso, alla ricerca di qualcosa, e poi si allontana guardando fuori dalla finestra.

Riley era riuscito nel suo intento, aveva perso completamente le staffe dopo quella frase. Quel bastardo.

Deve riacquistare il controllo.

Natalie gli si avvicina di nuovo. Era davvero troppo.

Prima la respinge, la offende, poi la ritrae, la bacia, poi la respinge di nuovo, flirta davanti a lei con altre donne, infine fa a pugni con Riley perchè osa toccarla. E ha nominato la sua famiglia. Perchè?

"Mi vuoi guardare? Parlami" lo afferra per la manica del completo nero, obbligandolo a voltarsi verso di lei.

"Mi fa uscire di testa, va bene? Vederti qui, con lui, che ti sorride, ti parla, ti tocca. Tu mi fai uscire di testa, ragazzina" parla velocemente, alzando leggermente la voce.

"Hai appena fatto a pugni con uno perchè ti ha provocato, e sarei io la ragazzina?" commenta lei, ignorando la voglia di annullare lo spazio fra di loro.

"Sì che lo sei. Quel cazzo di messaggio ne è la prova, per non parlare delle tue sbronze" ribatte Dimitri, guardandola con superiorità.

"Cosa ne sai tu delle mie sbronze? Sono adulta, non devo rendere conto a nessuno. E poi, vuoi dire che non avevo ragione in quel messaggio? Non ti devi impegnare poi tanto a non pensarmi se puoi uscire con la tua rossa o se puoi fare lo stronzo davanti a me con Chelsea" le parole di Natalie escono di getto, sputandogliele quasi in faccia.

"E a te cosa potrà mai importare? Non sei fidanzata? O sei forse gelosa?" Dimitri si avvicina a lei, obbligandola ad alzare il viso per guardarlo negli occhi.

"Pff, gelosa! Semmai mi sento stupida per esserci cascata" dice ad un soffio da lui, con la testa annebbiata dalla sua vicinanza. Presto avrebbe iniziato a pronunciare frasi sconnesse.

Quasi intuendolo, Dimitri le afferra il mento e la fissa dritto negli occhi.

"Era una cliente. Venerdì sera, al locale. Spesso sono pranzi, altre volte sono delle cene e, qualche volta, un bicchiere. Sarebbe partita per Tokyo poche ore più tardi perciò ho ottimizzato i tempi. La bionda lì fuori, invece, aveva il solo scopo di farti arrabbiare" Natalie sente il suo alito sulle guance e le ginocchia le tremano.

"Io non faccio giochetti stupidi. Anche perchè, in questo, posso soltanto perdere" Dimitri indica con il dito loro due e accenna un sorriso triste. Basterebbe che si sporgesse un poco e le loro labbra troverebbero pace.

Si scambiano il respiro e Natalie si trova a stringere fra loro le cosce, mordendosi l'interno del labbro.

A quella visione, Dimitri fa un passo indietro come se si fosse ustionato all'improvviso e si passa una mano tra i capelli, sbuffando e guardando verso l'alto.

Natalie elabora le sue parole ora che l'ossigeno ritrova la strada per il suo cervello.

Pel di Carota era una cliente. Di Chelsea non ricorda nemmeno il nome. Si trova a sorridere, invasa da un senso di sollievo rigenerante. Torna presto seria.

"Perchè Riley ha nominato la tua famiglia?" gli chiede di getto, incuriosita dalla sua reazione. Si pente all'istante di quella domanda.

Dimitri riporta lo sguardo su di lei e vi legge emozioni che non è sicura di voler suscitare in lui.

"Perchè vuole provocarmi, farmi perdere il controllo" risponde lui, eludendo la reale domanda. Natalie si chiede se riuscirà mai a sapere qualcosa da lui, qualcosa di personale.

"Sembra esserci riuscito" commenta soltanto Natalie.

Dimitri si guarda la mano. "Se lo ricorderà per un po'".

"Meglio tornare di là, stiamo dando già troppo nell'occhio stasera. Per favore, stagli lontana" Dimitri attende una sua conferma, che non arriva.

"Se tu stai lontano dall'Oca" ribatte Natalie mettendo il broncio.

Dimitri ride piano, con leggerezza. Natalie è rapita dalla bellezza inaudita del suo sorriso, da come gli occhi si assottigliano quando è sincero.

Lui si avvicina, sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Sei davvero molto bella stasera Natalie. Non è giusto." e con un altro dei suoi sorrisi speciali se ne va, lasciandola lì boccheggiante.

Quando ritorna al tavolo, trova una Chelsea improvvisamente taciturna. E sola. Reprime a fatica un sorrisino soddisfatto e sente lo sguardo di Scott su di se.

"E' arrabbiata perchè Haze non è più tornato al tavolo senza rivolgerle una sola parola. Si è seduto con Morrison" spiega Scott sottovoce.

Natalie fa spallucce e lui la guarda con maggiore intensità.

"Fai attenzione, Natalie" e lei capisce al volo che Scott ha intuito tutto.

Fortunatamente, prima che possa rispondergli, Morrison si alza in piedi e prende parola.

"Buonasera a tutti. Sarò breve, perchè abbiamo tutti mangiato troppo e non voglio vedere nessuno crollare sul tavolo dalla noia. Come ben saprete, con l'anno nuovo che si avvicina, la Morrison Pharmaceutical festeggerà trent'anni di attività, e lo farà con un fatturato da record" parte un applauso spontaneo assieme a quello di Natalie, che non ne sapeva ovviamente nulla.

"Questo risultato spettacolare è da imputare ad ognuno dei presenti qui stasera, tutti avete contribuito a rendere quest'azienda leader nel suo settore, una grande famiglia su cui poter fare affidamento tutti, sempre. Il lavoro da fare è ancora tanto e il risultato raggiunto non è un traguardo di fine corsa, bensì un trampolino per nuove sfide e nuove occasioni per distinguerci. Dovremo continuare a lavorare duramente" fa una pausa d'effetto, unendo le mani grandi davanti a sè, prendendosi un attimo per guardare i presenti velocemente.

"Prima di fare tutto ciò, ci meritiamo un piccolo premio. Prossimamente festeggeremo tutti insieme, in grande stile. Vi verranno dati maggiori dettagli al rientro dalle vacanze, ma posso anticiparvi che questo premio durerà una settimana intera, per tutti, e dovrete preparare le valigie" fatica a terminare la frase in quanto in sala si è alzato un vociare entusiasta e sorpreso.

Natalie d'istinto guarda Dimitri, che non sembra affatto sorpreso.
Lo vede estrarre il telefono e incupirsi in un secondo. Si sporge verso Morrison e gli parla all'orecchio.

Quest'ultimo annuisce e Dimitri si alza velocemente, sistemandosi la giacca. Morrison prosegue con il suo discorso ma Natalie non lo ascolta più.

Dimitri le riserva uno sguardo veloce e le indica il telefono. Il tempo che Natalie lo recuperi e lui si è già volatilizzato.

Trova un messaggio da parte sua.

Dimitri: Devo andare. Passa un Buon Natale, ci vediamo al tuo rientro.

Tutto qua? Era la seconda volta che lo vedeva scappare così dopo aver letto qualcosa sul cellulare. Nonostante i suoi sforzi, quell'uomo rimaneva un dannato mistero e la cosa non faceva che aumentare l'attrazione di Natalie nei suoi confronti.

Natalie: Un giorno mi dirai dove scappi sempre. Buon Natale anche a te, a presto.

Frena la voglia di inviargli una lista di domande perchè oltre ad essere fuori luogo, resterebbero senza risposta.

Si unisce quindi all'euforia travolgente di Sally in merito al viaggio aziendale imminente, chiedendosi assieme a lei quale potrebbe mai essere la meta.


Note.

Eccoci, finalmente siamo arrivati alla tanto attesa cena aziendale. E un po' di movimento non si è certo fatto attendere.
Mi sono divertita molto a scrivere il capitolo, direi che la gelosia per entrambi sta diventando un sentimento fin troppo familiare.
Entrambi provano disperatamente a stare lontani l'uno dall'altra, ma i risultati son quello che sono...
Ancora una volta Dimitri fugge. Cosa sarà successo da farlo scappare in quel modo?
Le risposte arriveranno nel prossimo capitolo.

A tal proposito: è venuto davvero molto lungo, perciò dovrò dividerlo in due.
Pubblicherò la prima parte fra qualche giorno (sabato o domenica) e la seconda il giorno seguente, in modo da non lasciarvi friggere troppo a lungo :)

Se vi è piaciuto lasciate pure una stellina, fa sempre molto piacere!

A prestissimo!

Alice

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