Il sole splendeva alto nel cielo e con i suoi raggi irradiava la collina sottostante. Un prato di margherite dominava il paesaggio, e tutt'intorno pietre e oliveti. In lontananza, i rumori di un'autostrada. 

Al centro del prato, baciati dal sole primaverile ma non troppo cocente di maggio, due figure sdraiate su una coperta. Due giovani, forse adolescenti, appisolati non lontano da un casale. Erano un ragazzo e una ragazza. Lei, capelli biondo grano cosparsi di margherite, viso arrossato, un braccio pallido lungo il fianco e l'altro che terminava con una mano nei capelli di lui.
Le unghie smaltate di rosso della giovane si confondevano tra le ciocche bionde del ragazzo. Anche lui corpo pallido, anche lui viso arrossato. Da lontano, i due sarebbero stati tranquillamente scambiati per due fratelli; ad osservarli bene, però, erano totalmente diversi: lei lineamenti dolci, lui pronunciati, lei molto pallida, lui leggermente più colorito; lei occhi grandi, lui sottili; lei viso ovale, lui appuntito, quasi spigoloso.

Un raggio di sole le colpì il viso quando aprì gli occhi, e accecata dalla luce cercò di proteggersi con una mano mentre con l'altra riprendeva a giocare con i capelli del giovane. Era allungato con la nuca sulla sua pancia, così lei si sollevò leggermente per guardarlo in viso.

Si erano appisolati circa mezz'ora prima, dopo aver pranzato sullo stesso prato in cui si erano conosciuti.

«Perché mi stai fissando?» domandò il ragazzo con un sorrisetto furbo. Era sveglio ma non aveva osato muovere un muscolo, timoroso di disturbare il sonno di lei.

«Non ti dà fastidio il sole?» domandò la ragazza con voce talmente vellutata da farle sembrare quasi una supplica.Il ragazzo le sorrise e la vide sciogliersi sotto al suo sguardo, amava osservare i suoi occhi diventare liquidi e le labbra incurvarsi in un sorriso.

«Basta che ci sei tu» affermò con sicurezza mettendosi a sedere e riprendendo a baciarla come stavano facendo prima che si appisolassero. Non gli importava cosa stava stesse succedendo fuori dalla loro bolla d'amore, finché erano insieme nulla era degno di nota.