Tomatoes And Strawberries
CAPITOLO 14
Guardai bene tutto e decisi di approcciare la mia solita tattica, ovvero di non bere un cazzo fino a fine pasto e prendere le cose a scaglioni.
La spiego in breve, prendo il giusto nella prima lista e se poi ho ancora fame ne faccio un' altra, per non sprecare soldi.
Dopo una decina di minuti sentii una mano accarezzarmi la gamba sotto al tavolo, era quella di Tanjiro...
Inziarono ad arrossarsi le mie guance mentre Inosuke mi guardò come per capire perché sembravo un pomodoro.
Mi tolsi la grande felpa nera che avevo per il calore che si era creato nella stanza, ovviamente sotto avevo una maglia a maniche corte sempre nera e mi accorsi solo adesso che era molto attillati da far vedere il mio esile corpo molto bene.
Sentii un'altra mano, un po' più brusca dell'altra sulla mia gamba, ovviamente era Inosuke e chiedeva attenzioni stringendomi la coscia ogni tanto..
Non riuscivo a capire se mi sentivo troppo in imbarazzo o se quella sensazione mi piacesse...
Ci arrivò la prima portata, pollo bambù e funghi che era di Tanjiro, tempura di Inosuke e i miei amati nighiri salmoneeee.
Iniziammo a mangiare mentre parlavamo del più e del meno.
"Dopo lo prendiamo il sake?" Chiese Inosuke e Tanjiro lo fulminò.
"Non credo Inosuke dopo tutto tu devi guidare subito dopo cena e farti bere non mi sembra una scelta intelligente.
Dopo varie occhiate e cose del genere il ragazzo dagli occhi color giada sorrise e annuisce per poi ributtarsi sul piatto.
Ad un certo punto dopo varie portate che iniziammo a mangiare, saltai dalla sedia, Inosuke mi aveva stretto la gamba troppo forte perché stavo parlando con Tanjiro.
Mi alzai di botto, e con il respiro molto nervoso andai in bagno...
Non sapevo se avrei retto quella serata, tra di loro c'era qualcosa che non capii benissimo ma una cosa era certa, vogliono le mie attenzioni, ma io non mi posso sdoppiare.
Dopo poco entró Tanjiro e mi guardó mentre cercavo di respirare regolarmente davanti alla finestra che c'era li.
"Zenitsu tutto bene?" Chiese, appena mi calmai gli risposi.
"Vi sembro un giocattolo? Sembrate due bambini che vogliono lo stesso gioco e quindi lo iniziano a tirare finché questo non si rompe e alla fine non gioca nessuno." Dissi e lui mi guardò con uno sguardo triste.
"Per me non sei un gioco. Dovresti saperlo." Disse per poi venire verso di me, io in automatico indietreggiai pensando di averlo fatto incazzaare, ma appena mi fu davanti mi mise le sue mani gelide sulle mie guance.
"Sembri un pomodoro hahahaha." Disse e io sorrisi a quel contatto, gli diedi un bacio sulla guancia e ora il suo colorito era diventato probabilmente uguale al mio.
"Disse la fragola che cammina.." Dissi per poi iniziare a ridere e lui con un sorriso solare mi chiese se volevo venire a mangiare che poi se no sarebbe sembrato altro stare troppo lì da soli...
:)
Eh eh eh
:)
Magari.
Già...
Mi sentivo agitato, dentro di Mme c'era come un peperoncino che mi facesse bollire il corpo e non capivo in sostanza un cazzo.
Sentivo un desiderio guardando i capelli color vino del ragazzo davanti a me che mi stava riportando a mangiare, dove lui mi aveva invitato e dove io... Avevo invitato Inosuke per essere certo che non avrei fatto mosse azzardate con Tanjiro..
Già...
Perché dopotutto.. Io lo voglio, e bho la sua presenza vicino a me mi manda in fuoco e fiamme...
Quello stesso fuoco che devo cercare di spegnere, perché... Perché? Perché potrei rovinare la nostra amicizia probabilmente..
Neanche il tempo di realizzare cosa i miei pensieri stessero cercando di dirmi che ero al tavolo, di nuovo tra loro due a mangiare i miei piatti, assaggiare quelli dei miei compagni e così via.
Finimmo il tutto più o meno due ore dopo, e giocai la carta vincente.
Ero stra pieno, e quando si va al sushi l'unico modo per non stare male da parte mia era ordinare un sorbetto al limone.
Detto anche come "lo svuota tutto"
Esatto.
Ci alzammo da lì e Inosuke mi prese per un fianco avvicinandomi bruscamente a lui, Tanjiro gli sorrise invece che farsi vedere incazzata e questo però fece incazzare il ragazzo dagli occhi color giada..
"Ah si?" Chiese ironico per poi abbracciarmi da dietro, non vidi il volto di Inosuke ma Tanjiro di risposta gli sorrise di nuovo.
"I-Inosuke..." Dissi sentendo stringere leggermente troppo e vedendo gli occhi di tutti in sala verso di noi.
"Scusami..." Disse per poi andare a pagare.
Ognuno fece il suo ovviamente e iniziammo a camminare in giro per vedere un po' la grande città.
L'aria era tesa al tal punto che si poteva tagliare con il coltello.
Alla fine decisi di andare in tram con Tanjiro al ritorno, del resto dopo aver fatto molti giri si era fatta l'ora di andare..
Salutammo Inosuke con la mano e noi andammo verso la fermata del tram, Tanjiro mi prese per mano e mi sorrise dolcemente.
"Scusa per lo schifo di serata." Disse con tono quasi scherzoso.
"Nah dai, il sushi era buono." Risposi iniziando a ridere perché manco quello a momenti era fatto troppo bene.
"Se se." E iniziò a ridere come unos ceno facendo girare molta gente, ma in quel momento non mi importava se loro mi potessero vedere, io avevo Tanjiro e lui aveva me.
Ci stavamo vivendo.
E ne ero stra felice :)
Guardai il tram che stava venendo verso di noi, c'era il numero sopra ma non ricordavo se fosse quello giusto.
Ma fortunatamente Tanjiro mi fece capire che era il nostro tirandomi leggermente e stringendo di più le nostre mani unite.
Sorrisi istantaneamente e quel sorriso non voleva avere la minima idea di smettere, si tipo come una paralisi.
Dopo qualche minuto a parlare con il ragazzo al mio fianco decisi di guardare fuori dal finestrino, non sembrava per niente la strada che di solito porta alla scuola.
Mi girai con una faccia corruccita verso di lui.
"Ma dove mi stai portando?" Chiesi e lui sorrise quasi in imbarazzo.
"Beh... Cioè chi lo sa?" Chiese retorico e io alzai gli occhi al cielo.
Death note dell'autrice:
Ⓢ︎Ⓐ︎Ⓛ︎Ⓥ︎Ⓔ︎
ɴᴏɴ ʀɪᴄᴏʀᴅᴏ ɴᴇᴀɴᴄʜᴇ ʟ'ᴜʟᴛɪᴍᴀ ᴠᴏʟᴛᴀ ᴄʜᴇ ʜᴏ ᴀɢɢɪᴏʀɴᴀᴛᴏ ᴇᴅ ᴇ' ɢʀᴀᴠᴇ sᴇᴄᴏɴᴅᴏ ᴍᴇ..
𝕊ℂ𝕌𝕊𝔸𝕋𝔼𝕄𝕀!!!!
𝚊𝚗𝚣𝚒 𝚗𝚘, 𝚍𝚘𝚟𝚛𝚎𝚒 𝚎𝚜𝚜𝚎𝚛𝚎 𝚙𝚛𝚎𝚜𝚊 𝚊 𝚜𝚙𝚛𝚊𝚗𝚐𝚊𝚝𝚎 𝚙𝚛𝚘𝚋𝚊𝚋𝚒𝚕𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎
ಠ_ಠ
ᑕOᗰᑌᑎᑫᑌᗴ
c͟'e͟´ s͟t͟a͟t͟o͟ u͟n͟o͟ d͟e͟i͟ m͟i͟e͟i͟ p͟e͟r͟i͟o͟d͟i͟ n͟o͟ p͟u͟r͟t͟r͟o͟p͟p͟o͟ e͟ n͟o͟ s͟t͟o͟ a͟n͟c͟o͟r͟a͟ m͟o͟l͟t͟o͟ b͟e͟n͟e͟..
ᴍᴀ ɴɪᴇɴᴛᴇ sᴘᴇʀᴏ ᴄʜᴇ ǫᴜᴇsᴛᴏ ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴠɪ sɪᴀ ᴘɪᴀᴄɪᴜᴛᴏ, ᴇ sᴇ sᴇɪ ᴀʀʀɪᴠᴛᴏ ғɪɴᴏ ᴀ ǫᴜɪ ᴛɪ ᴅᴏ ᴜɴ ʙɪsᴄᴏᴛᴛᴏ.
sᴇ ᴠᴏʟᴇᴛᴇ ᴍᴇᴛᴛᴇᴛᴇ ᴜɴᴀsᴛᴇʟʟɪɴᴀ ᴏᴇʀ sᴏᴘᴘᴏʀᴛᴀʀᴇ ʟᴀ sᴄʀɪᴛᴛʀɪᴄᴇ ᴇ sᴜᴘᴘᴏʀᴛᴀʀᴇ ʟᴀ sᴛᴏʀɪᴀ ᴇ...ᴏᴠᴠɪᴀᴍᴇɴᴛᴇ ɪ ᴠᴏsᴛʀɪ ᴄᴏᴍᴍᴇɴᴛɪ ᴄʜᴇ ɪᴏ ʟᴇɢɢᴏ 𝕊𝔼𝕄ℙℝ𝔼.
ĕ̈ m̆̈ĭ̈ m̆̈ĕ̈t̆̈t̆̈ŏ̈n̆̈ŏ̈ d̆̈ĭ̈ b̆̈ŭ̈ŏ̈n̆̈ ŭ̈m̆̈ŏ̈r̆̈ĕ̈
v̆̈ĭ̈ ă̈d̆̈ŏ̈r̆̈ŏ̈
( ˘ ³˘)♥︎
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