The End

CAPITOLO 70

Narratore' s pow:

La madre di Tanjirou, dopo il momento intenso al tempio, si siede su una piccola coperta che i bambini hanno steso sull'erba. Ora ha un’espressione serena, quasi rilassata, mentre osserva i piccoli che si rincorrono giocosi. Le sue mani stringono ancora l’amuleto che le ha dato Tanjirou, e un lieve sorriso si dipinge sul suo volto mentre guarda la scena familiare intorno a lei.

Mentre l'attesa per i fuochi d’artificio continua, la conversazione tra loro si fa più leggera. Inosuke racconta storie improbabili e divertenti di avventure passate, facendo ridere i bambini. Anche la madre di Tanjirou, per la prima volta dopo anni, si lascia sfuggire una risata, breve ma sincera. Tanjirou, vedendo sua madre così, sente una profonda gratitudine per quel momento.

Zenitsu si appoggia contro di lui, sorridendo. "Sai, tuo padre sarebbe felice di vederti così," sussurra a Tanjirou. "Hai fatto tanto per riportare il sorriso alla tua famiglia."

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Tanjirou annuisce in silenzio, le parole di Zenitsu riecheggiano nella sua mente. Si sente più leggero, come se quel fardello di dolore che lo aveva seguito per così tanto tempo stesse finalmente svanendo.

All’improvviso, il cielo sopra di loro si illumina di mille colori. Il primo fuoco d’artificio esplode, una cascata di luci rosse e dorate che si riversa nel cielo notturno. Tutti gli occhi si alzano verso l'alto, e per un momento, il mondo sembra fermarsi.

I bambini urlano di gioia, incantati dallo spettacolo, mentre saltellano tra l’erba. Le loro risate contagiose riempiono l’aria.

Inosuke, anche se solitamente rumoroso, rimane in silenzio, rapito dalla bellezza del cielo illuminato. Anche lui sembra cambiare in quel momento, come se l’intensità del legame con i suoi amici e quella notte speciale lo facessero sentire più calmo, più in pace.

Quando l'ultimo fuoco d'artificio esplode in un finale dorato che illumina tutto il cielo, tutti rimangono lì, seduti, avvolti in una sensazione di calore e unione.

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Dopo che l'ultimo boato si spegne, il gruppo rimane per un po’ in silenzio, godendosi la quiete che segue lo spettacolo. La madre di Tanjirou si alza lentamente, guardando il figlio con occhi pieni di amore. Le parole non sono necessarie, ma il messaggio è chiaro: finalmente si è riconciliata con il suo dolore, e la famiglia è di nuovo unita.

Mentre il cielo torna al suo colore notturno e la quiete si diffonde, il gruppo si prepara a rimettersi in cammino. I bambini sono ormai stanchi, e la madre di Tanjirou si alza lentamente, accarezzando dolcemente la testa del figlio. In quel momento, il nonno di Zenitsu, sempre tranquillo e riflessivo, prende la parola. La sua voce, bassa ma ferma, interrompe il silenzio

"Sapete," dice il nonno, guardando tutti loro con occhi gentili, "la vita è come questi fuochi d'artificio. Brilla, splende, a volte è breve, ma il ricordo della sua luce resta sempre impresso nei nostri cuori. Non importa quanto buio possa sembrare il cielo... c'è sempre una scintilla pronta a illuminarlo di nuovo."

Si ferma per un attimo, lasciando che le sue parole risuonino tra di loro. Poi, si rivolge a Tanjirou con uno sguardo profondo.

"Tu, Tanjirou, hai portato questa luce alla tua famiglia stasera. Hai riportato la speranza e il sorriso a tua madre, e questo non è un dono da poco. Tuo padre sarebbe orgoglioso di te. Non dimenticarlo mai."

Poi, come a voler alleggerire l'atmosfera in modo tipico di Inosuke, il migliore amico di Tanjirou rompe il silenzio con il suo solito entusiasmo, ma questa volta con un fondo di verità:

"Beh, io dico che Tanjirou è un tipo tosto! Guarda quanto ha fatto per tutti voi! E non dimentichiamoci che senza di me, non sarebbe così figo!" dice ridendo forte, battendo una mano sulla schiena di Tanjirou con affetto.

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Il gruppo scoppia a ridere, persino la madre di Tanjirou si lascia andare a una risata leggera, riconoscendo l'importanza dell'amicizia e della spensieratezza di Inosuke. Ma Inosuke, pur nel suo tono scherzoso, guarda Tanjirou con sincera ammirazione.

"Sul serio, Tanjirou," aggiunge con un tono più serio, "Qualsiasi cosa accada, io sarò sempre qui. Perché è così che fanno i veri amici."

Dopo le risate e le parole sincere, il gruppo si alza dal prato. I bambini si stiracchiano, sfiniti ma felici, mentre la madre di Tanjirou sistema le coperte e i resti del picnic. C’è un silenzio tranquillo nell’aria, interrotto solo dal fruscio dell’erba sotto i piedi e dai sussurri leggeri del vento.

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Mentre iniziano a camminare verso casa, c’è una sensazione di pace e leggerezza che avvolge tutti. Il sentiero è illuminato dalla luce tenue della luna, e il calore dell’atmosfera familiare rende il percorso verso le macchine piacevole.

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Tanjirou cammina accanto a Zenitsu, le mani sfiorano di tanto in tanto, ma nessuno dei due sente il bisogno di parlare. Il silenzio è confortevole, carico di tutto ciò che è stato detto durante la serata. Tanjirou, però, si volta di tanto in tanto a guardare sua madre, assicurandosi che stia bene. Lei cammina con passo tranquillo, un'espressione serena che non vedeva da anni.

Zenitsu si accorge del gesto e sussurra:

"Non devi più preoccuparti, Tanjirou. Lei sta ritrovando la sua pace. E tu... hai fatto tanto per farlo accadere."

Tanjirou gli sorride con gratitudine, senza dire nulla. Sa che Zenitsu ha ragione, ma non può evitare di sentirsi ancora un po' responsabile per il benessere della sua famiglia. È il suo ruolo, il suo compito come figlio maggiore.

Più indietro, il nonno di Zenitsu cammina accanto alla madre di Tanjirou. I due anziani si scambiano qualche parola sottovoce, ma per lo più si godono la compagnia reciproca. C’è una comprensione silenziosa tra di loro, un legame che va oltre le parole. Il nonno sembra volerle far sentire che, nonostante il dolore del passato, ci sono ancora momenti da vivere e persone con cui condividerli.

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"Sai." inizia il nonno, rompendo il silenzio per un momento, "a volte, ci vuole più coraggio a trovare la pace che a sopportare il dolore."

La madre di Tanjirou lo guarda, riflettendo sulle sue parole. Annuisce piano, lasciando che quelle parole si facciano strada dentro di lei.

Davanti a tutti, i fratellini e sorelline di Tanjirou saltellano avanti e indietro lungo il sentiero. Sono stanchi ma eccitati per la serata speciale. Inosuke, nel suo solito stile esuberante, cerca di tenerli tutti uniti, anche se in realtà sembra più che li stia guidando in una caccia immaginaria a qualche bestia.

"Andiamo, piccole tigri! Non ci fermeremo fino a quando non avremo trovato... beh, quello che cerchiamo!" esclama con entusiasmo, agitando un ramo che ha preso lungo il cammino come fosse una spada.

I bambini ridono, seguendo Inosuke e imitandolo, mentre la loro energia contagia il gruppo. Anche se stanchi, nessuno può fare a meno di sorridere davanti alla scena.

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"Non plagiarmi troppo i fratelli!" Disse Tanjirou con tono scherzoso.

Arrivarono alle macchine e il viaggio per la villa Kamado fu abbastanza tranquillo.

La madre di Tanjirou si ferma per un momento davanti alla porta principale di casa, come se fosse colta da un pensiero.

Guarda i figli, il nonno di Zenitsu, Zenitsu, e persino Inosuke, che è un po' più lontano, con gli occhi pieni di gratitudine. Poi tira un lungo respiro e sorride, un sorriso vero, uno che Tanjirou non vedeva da molto tempo.

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"Bentornati a casa," dice semplicemente, ma quelle parole hanno un peso che tutti sentono

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Entrano tutti in casa. I bambini corrono subito verso il focolare, buttandosi sulle coperte e ridendo, mentre Inosuke si mette a fare una gara di forza con uno dei fratelli più grandi. La madre di Tanjirou, invece, accende una piccola lanterna sul tavolo e si siede, guardando con occhi affettuosi tutto ciò che la circonda.

Zenitsu aiuta Tanjirou a togliersi il cappotto, e i due si scambiano un’occhiata complice. C’è un senso di completezza, di famiglia, che avvolge l’intera stanza.

Il nonno di Zenitsu si siede accanto al camino, osservando la scena con occhi saggi e silenziosi, come se stesse custodendo un ricordo prezioso.

La casa, ora illuminata solo dal fuoco che crepita dolcemente nel camino, è immersa in un'atmosfera tranquilla. Dopo una lunga giornata di emozioni e ricordi, il silenzio che segue sembra carico di pace. I bambini, stremati dall’euforia della serata, sono già crollati addormentati accanto al focolare, le piccole figure coperte da coperte spesse.

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La madre di Tanjirou si alza lentamente, osservando i suoi figli addormentati e la famiglia intorno a lei. Una leggerezza le riempie il cuore, come se, per la prima volta da tanto tempo, potesse respirare liberamente. Si avvicina a Tanjirou, che è seduto vicino a Zenitsu, le mani intrecciate senza sforzo.

La madre posa una mano sulla spalla del figlio, il contatto leggero ma colmo di significato.

"Grazie, Tanjirou," sussurra, la voce morbida ma ferma. "Per aver riportato la luce in questa casa."

Tanjirou alza lo sguardo verso di lei, i suoi occhi lucidi, ma non di tristezza. Sa che non servono parole per rispondere a quel ringraziamento. Il solo fatto di vederla finalmente in pace è la risposta che cercava.

La madre accarezza dolcemente la guancia di suo figlio, come faceva quando era bambino, e poi si allontana lentamente, lasciando lui e Zenitsu soli per un momento.

"Porto le pesti nei loro letti" dice per poi dileguarsi prendendo uno a uno i figli per portarli nelle rispettive camere.

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Tanjirou guarda Zenitsu, e per un attimo rimangono così, senza dire nulla, osservando il fuoco che continua a crepitare davanti a loro. La fiamma riflette nei loro occhi, come a suggellare quel nuovo inizio che stanno costruendo insieme, giorno dopo giorno.

"È stata una serata lunga," dice Zenitsu a bassa voce, rompendo il silenzio. "Ma ne è valsa la pena, vero?"

Tanjirou sorride, annuendo. "Sì, ne è valsa la pena."

In quel momento, c'è una consapevolezza silenziosa tra di loro, che nonostante tutto ciò che hanno passato, il futuro non li spaventa più. Insieme, sanno di poter affrontare qualsiasi cosa.

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Prima di ritirarsi, Tanjirou si alza e apre leggermente la porta di casa, lasciando entrare l'aria fresca della notte. Fuori, il villaggio è immerso nella calma, e lontano, sulle colline, si vedono ancora le ultime luci dei fuochi d’artificio ormai svanite. Il cielo è limpido e pieno di stelle, come se ogni cosa si fosse messa al proprio posto.

Tanjirou guarda il cielo per un lungo momento, sentendo la presenza di suo padre accanto a lui, come un calore invisibile che gli avvolge il cuore. È un addio e un arrivederci allo stesso tempo.

"Spero di averti reso orgoglioso, papà," mormora tra sé e sé, sapendo che, in qualche modo, suo padre lo ascolta.

Poi chiude la porta, con il cuore leggero, e torna accanto alla sua famiglia.

La serata si conclude con tutti riuniti attorno al fuoco. Il nonno di Zenitsu, con il volto sereno, accenna un ultimo sorriso prima di socchiudere gli occhi, godendosi il calore e la compagnia. Inosuke, ormai crollato sul divano, è completamente immerso nel sonno, ancora abbracciando il ramo che aveva usato come spada.

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Zenitsu si lascia cadere contro Tanjirou, che lo abbraccia dolcemente, appoggiando la testa contro la sua, dove l'amato ci posò un dolce bacio.

Fuori, il vento leggero fa ondeggiare gli alberi, ma dentro casa tutto è quieto e protetto.

Il fuoco continua a bruciare lentamente, l'ultimo simbolo di una famiglia che, nonostante tutto, ha ritrovato la sua forza, il suo calore e il suo legame indissolubile.

-Fine.-

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Ci tengo a ringraziare tutti quanti, non ho davvero parole in questo momento per esprimere la mia gratitudine.
Vi dico solo che la vostra cara KiaGamer88 sta piangendo, tutte le cose ovviamente hanno un inizio e una fine... Però ammetto che nei miei anni di scrittura, non ero mai riuscita a continuare determinate cose, non ero riuscita a dare questa benedetta fine alle mie opere.
Mi dispiace che avete avuto una scrittrice che ci ha messo anni per la conclusione, però ehi ammetto che ne abbiamo passate delle belle eh? Mi mancherete, tutti quanti anche chi ha interagito meno, sappi che io ti vedevo e apprezzavo il piccolo supporto che mi davi.

Quindi ci tengo a fare un augurio, a tutti voi ragazzi e ragazze o qualsiasi cosa in cui vi indentificate, ricordatevi sempre le parole che disse il maestro Oogway in Kung Fu Panda: "Ti preoccupi troppo di ciò che era e di ciò che sarà... C'è un detto. Ieri è storia, domani è un mistero ma oggi è un dono per questo si chiama presente.".

E con queste fantastiche parole vi auguro buona vita, vivete ragazzi! Divertitevi, rischiate e se credete in qualcosa fatelo cazzo! Vi auguro il meglio e se mai vorrete interagire con me io vi aspetto a braccia aperte.

Vi voglio bene.
Per sempre vostra.. Kia Gamer 88

Anzi Giulia Li Causi.
E noi ci becchiamo... Dove, quando, come...
Come? In un prossimo capitolo, della nostra vita però.
❤️

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