Prove it to me
CAPITOLO 63
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Tanjirou's pow:
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Appena Zenitsu uscí dalla porta ci fu un attimo di silenzio tra me e la donna che mi aveva partorito.
Decise di prendere parola dopo che si fu ripresa dalle lacrime.
"È una cosa seria?" Chiese lei, la guardai negli occhi e Risposi di sì.
"Lo avevi detto anche di Tomioka e invece poi in giro si diceva che scopavate e basta." Disse lei parlando senza peli sulla lingua, il suo sguardo era severo e sapevo benissimo il perché.
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A lei non dava fastidio che io fossi gay, per carità era una donna adulta e sapeva benissimo che ora mai non era uno scandalo.
Ma avendola fatta vergognare nel mio periodo in cui mi frequentavo con Tomioka era preoccupata.
E aveva ragione, non avevo fatto fare una bella figura al suo nome, avevo fatto cose spudorate e sinceramente capivo come si sentisse.
"Ammetto che quello che c'è stato con Tomioka.... È stato tutto frutto di emozioni contrastanti in quel periodo... Ma sono cambiato anche grazi a quella esperienza, purtroppo che volessi o meno ho scoperto che provo un attrazione per i maschi, quel che è nato con Zenitsu non è un periodo, non è ribellione, non è scoperta, è amore. " Dissi e la donna mi guardò senza mai interrompermi.
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Passarano dei minuti di silenzio e poi prese a parlare.
"Come faccio a sapere che mi stai dicendo la verità? Perché mi hai tenuto all'oscuro di tutto? Sono tua madre... Io ho paura che il nostro rapporto si sia rotto da un po', non so mai cosa fare e poi finiamo in queste situazioni!" Disse lei mettendosi le mani trai capelli, poi si alzò e andò verso le sue bottiglie di alcolici.
Riempí due bicchieri di bumbu, un rum molto buono con ben 15 anni di invecchiamento, aveva delle note dolci e speziate, la cannella, le noccioline e il pepe giamaicano erano perfettamente bilanciati come sapori.
Lo mise nei bicchieri apposta per farlo evaporare meglio prima di passarmelo.
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"Ti ho tenuto all'oscuro perché l'ultima volta sono stato un coglione." Ammisi dopo aver bevuto un goccino di liquido dentro al mio bicchiere.
Lei lo tragugiò tutto per poi riempire e un altro bicchiere.
"Posso dimostrarti che non scherzo con Zenitsu se vuoi..." Dissi sentendo le mie guance colorarsi di rosso.
Sapevo che così si sarebbero visti tanti segni ma era l'unica.
Lei mi fece si con la testa, così mi alzai e mi slacciai la camicia nera, le mie mani tremavano e rivelai la bruciatura che avevo sul petto.
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Lei la guardò oltre ai vari morsi che avevo addosso probabilmente.
Mi guardava interrogativa.
"Un ragazzo ha provato a portarmelo via l'altra sera, ho usato la danza del fuoco di papà... E ho lottato e purtroppo o per fortuna mi ha bruciato." Dissi indicando la bruciatura sul petto.
"Vedo che..." Cercava di dire ma si mise a ridere.
La guardai accigliato, mi ricoprii e mi rise detti bevendo un po' di rum.
"Scusa.... Aveva fame che sei tutto mozzicato?" Chiese lei scoppiando in una fragorosa risata, io sorrisi quella domanda e arrossendo la seguii a ridere.
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Dopo aver riso ancora un po' Ritornò un attimo di tensione.
"Per favore.... Oltre che vorrei riavere un rapporto con te, di fiducia tra mamma e figlio, ti chiedo di dimostrarmi in sti giorni che staremo tutti insieme che quel che dici è vero." Disse la donna la quale aveva un sorriso sul volto.
Mi alzai felicissimo, non mi odiava, non ci odiava, avevamo un'opportunità per farla ricredere!!!
Mi alzai ringraziandola e andando la ad abbracciare.
"Ti voglio bene, grazie grazie grazie!!!" Quasi urlai dalla gioia, scesi di sotto per dire la notizia al mio amato, e soprattutto ora non mi dovevo più nascondere!
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Scesi giù e dal corridoio sentivo delle urla, che succedeva?
Il nonno e Inosuke erano alla porta, il primo chiamava il nome del mio ragazzo mentre il secondo urlava che se non avesse aperto avrebbe sfondato la porta.
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Andai anche io, cercai di chiamarlo ma dietro a quella porta c'era silenzio, così inquietante che per un attimo pensai al peggio.
"Qualcuno vada in camera mia e provi a vedere se la porta finestra che porta al balcone è aperta!!" Dissi e così Inosuke entrò per poi ritornare e dirci cosa aveva visto nella stanza.
"È svenuto a terra." E così iniziai a tirare spallate alla porta per poterla aprire.
Era legno massiccio, neanche un cinghiale come Inosuke l'avrebbe sfondata con la sua testa.
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Provammo di tutto e a un certo punto sentimmo un suono di tacchi correre veloci verso di noi.
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Nezuko era andata chiamare nostra madre, lei mi guardò con fare preoccupato.
Guardò il suo mazzo di chiavi inmenso di tutte quelle della casa, prese quella della camera di Zenitsu, anche se la sua era messa dentro riuscí a spingerla e far entrare la sua.
Aprí la porta cautamente, non voleva far male al mio girasole, entrò e prese Zenitsu.
"Tanjirou mettiamo nel letto." Disse lei e così lo alzammo io e lei e facemmo come disse.
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Gli diede qualche piccolo schiaffetto sulle guance nel vano tentativo di farlo risvegliare.
Si mise la testa del mio ragazzo sulle gambe, mi stavo mettendo a piangere per la situazione.
"Acqua." Disse lei e così dopo qualche secondo il nonno gliela aveva già passata.
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"Fazzoletto." Disse poi, Inosuke corse e a momenti inciampò, glielo passò alla donna e così inzuppò esso del líquido da lei richiesto.
"Tiragli su le gambe così circola meglio il sangue." Mi alzai sopra al letto e tenni le gambe di Zenitsu in alto mentre facevo come chiesto.
Gli togliemmo il maglioncino e aprimmo la camicia di poco (intanto mia madre mi guardava con lo sguardo come dire "ti sei divertito anche tu" vedendo i segni di succhiotti e tutto sul mio ragazzo), mia madre iniziò a tamponare il collo del mio ragazzo con il fazzoletto imbevuto d'acqua, poi fece lo stesso con fronte e polsi.
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Nezuko lo sventola a con un libro che aveva trovato e in meno di un minuto Zenitsu era di nuovo tra noi.
Il suo respiro era lento e regolare, quando aprí gli occhi si stupí di vedere mia madre come prima persona, e poi guardò me che gli tenevo le gambe.
Gliele lasciai dolcemente.
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"Cosa... È successo?" Chiese con fare confuso, mia madre gli accarezzò i capelli, ero stupito dalla situazione.
Magari Zenitsu era veramente la mia salvezza, e finalmente sorrisi.
"Sei svenuto." Disse il nonno guardandolo come dire "coglione" con affetto.
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SALVE NOTTURNI
TUTTI DISPERATI E IO INVECE SBEMMMM ECCOVI STO CAPITOLO SUCCULENTO.
AMMETTO CHE HO ADORATO SCRIVERLO, DITEMI COSA NE PENSATE OVVIAMENTE.
E SE VI È PIACIUTO VI INVITO A LASCIARE UNA STELLINA E UN COMMENTINO PER SUPPORTARE QUESTA TANZEN.
E NOI CI BECCHIAMO...
DOVE, QUANDO, COME....
COME?????
AL PROSSIMO CAPITOLO!!!
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