Dear dad...

CAPITOLO 68

Tanjirou si leva con forza le lacrime dal viso, apre la lettera e lascia uscire un respiro tremolante.

"Caro papà,

Sono passati tanti anni da quando ci hai lasciato, ma il vuoto che hai lasciato dentro di me non si è mai colmato. Oggi è Natale, un giorno che abbiamo sempre passato insieme con gioia e amore, ma da quando non ci sei, questa festa ha sempre avuto un sapore diverso, un misto di dolcezza e nostalgia.

Sono qui oggi, davanti alla tua tomba, per dirti che nonostante tutto continuo a portarti nel cuore. Ogni passo che faccio nella mia vita lo faccio con il pensiero di te, con il desiderio di renderti orgoglioso. Mi mancano le nostre conversazioni, i tuoi consigli, il tuo sorriso rassicurante. Ma so che, in qualche modo, sei sempre con me.

Oggi non sono solo. Al mio fianco c’è una persona speciale, il mio grande amore. Vorrei tanto che potessi conoscerlo, papà. È qualcuno che mi capisce, mi sostiene, e mi rende felice come tu avresti voluto. So che, ovunque tu sia, stai sorridendo nel vedere che ho trovato qualcuno con cui condividere la mia vita, proprio come facevi tu con mamma.

Mi manchi in modi che non riesco neanche a spiegare, fa così male, mi manchi.. quando il mondo sembra troppo grande e io mi sento troppo piccolo...

Anche se non sei qui fisicamente, sento la tua presenza ogni giorno. Mi hai insegnato a essere forte, a lottare per ciò che è giusto, e a non arrendermi mai. Questi insegnamenti mi guidano in ogni momento, e sono grato per tutto ciò che mi hai dato.

Questo Natale lo dedico a te, papà, con tutto il mio cuore. Spero che tu possa sentire queste parole, che possano raggiungerti ovunque tu sia. Ti voglio bene, oggi come ieri, e ti porterò sempre con me.

E come sempre... Che la terra ti sia lieve.
Con affetto eterno,

Tanjirou.."

Di sottofondo c'erano solo i miei più profondi singhiozzi che cercavo di placare con una mano sopra la bocca, lacrime su lacrime scendevano dai miei occhi, aveva ragione Tanjirou... Faceva così male.

Dopo che lui lesse la lettera dedicata al padre, sentii un sapore di tristezza intensa e malinconia, come di terra umida e metallo arrugginito, che mi lasciò una sensazione di vuoto e angoscia, come se un peso invisibile si fosse posato sul mio cuore.

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Tanjirou's pow:

-

Ero grato a Zenitsu per essere venuto lì con me, e decisi di dare un ultimo saluto a papà.

Dunque decisi di inginocchiarmi vicino alla tomba, e con grande sorpresa notai un fiore che sbucava dal terreno, proprio accanto alla lapide... Era un fiore che non doveva esserci, fuori stagione e fuori luogo in quel cimitero.

Era lo stesso tipo di fiore che mio padre regalava sempre a mia madre ogni Natale da quando ne ho memoria.

Ero Senza parole, sentivo come se papà... Avesse trovato un modo per farci sapere che era ancora presente anche se non fisicamente.

Presi delicatamente il fiore tra le dita, lo guardai con reverenza e decisi di portarlo con me.

"Ciao papà, e grazie ancora per tutto." Dissi con un sorriso un po' meno triste, la sigaretta si spense e lasciai quel posto mano nella mano con Zenitsu il quale era un po' provato dalla situazione.

Gli accarezzai col pollice il dorso della mano.

"Va tutto bene" lo rassicurai mentre camminavamo per uscire da quel posto, lui semplicemente mi annuì porgendomi un piccolo sorriso.

-

Il viaggio per arrivare a casa fu abbastanza silenzioso come all'andata, un po' di musica di sottofondo e basta.

Arrivammo davanti al grande cancello con le iniziali di famiglia, si aprì e parcheggiai nel garage.

"siamo tornati!" Dissi Appena entrammo in casa, e strano ma vero sentivo il cuore più leggero.

Posammo le giacche e andai da mia madre con quel fiore in mano, avevo il cuore a mille, non sapevo come avrebbe reagito a ciò.

-

"ciao mamma" la richiamai con un sorrisetto "ho fatto una visita a papà e ho trovato una cosa..." Quasi mormorai.

Lei si girò con fare incuriosito, e poi i suoi occhi puntarono a ciò che tenevo nella mia mano, i suoi occhi si spalancarono inizialmente per poi riempirsi di lacrime.

Senza dire una parola afferra il fiore con mani tremanti, potevo percepire che la sua mente era tornata a quei momenti passati in cui papà glielo porgeva con amore.

A un certo punto l'emozione la travolge completamente.

Le lacrime iniziano a scorrere liberamente e il suo volto, un tempo freddo e distaccato, si contorse in una morsa di dolore e nostalgia.

Per la prima volta non riuscì a trattenere tutto e si lasciò andare in un pianto incontrollato, come se il fiore avesse riaperto quella ferita profonda che aveva cercato con tutta se stessa di nascondere.

Senza potersi contenere, si alzò e mi abbracciò con forza e una tenerezza improvvisa, come se stesse cercando di recuperare tutto l'amore e il conforto che aveva perduto.

Era un abbraccio carico di emozioni represse, di anni di freddezza e di rimpianti. Ricambiai l'abbraccio, sentendo che mia madre finalmente si stava lasciando andare al dolore e alla nostalgia.

Mamma piangeva contro il mio petto, e mentre le sue lacrime bagnavano il fiore e la mia camicia pensai si sentisse come se tutto il dolore accumulato stesse trovando una via di uscita.

La strinsi tra le mie braccia e poi, dopo il momento intenso e liberatorio ci staccammo lentamente.

Lei guardò il fiore con una nuova comprensione, come se il mio gesto avesse riportato alla luce non solo i ricordi, ma anche la profondità del suo dolore e della perdita.

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"Mi dispiace" disse finalmente, con una voce rotta dal pianto.

"Non sapevo quanto avevo bisogno di questo... Di te. Ho costruito per anni un muro intorno a me per non sentire tutto questo male, ma ora capisco quanto mi sono persa facendo così, e quanto papà ci manchi a entrambi."

"Mamma." La richiamai facendogli un sorriso dolce "non c'è niente di cui scusarsi" Dissi per confortarla.

"papà ti amava profondamente e questo fiore è solo un piccolo simbolo di quanto siamo stati amati da lui." Mamma si asciugava altre lacrime mentre teneva stretto quel fiore, fece un piccolo sorriso accarezzandolo delicatamente.

"Tuo padre sarebbe stato fiero di te Tanjirou, e io lo sono più che mai. Grazie." Disse lei mentre si metteva il fiore nell'occhiello della giacca.

Mi sembrava di vedere tutto con una luce diversa ora, mamma era tornata come quando papà era ancora tra noi, e questo mi inondava di una felicità incredibile.

"Ti dona" dissi e lei mi sorrise con dolcezza.

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