Capitolo 9




I giorni passavano. L'autunno vero e  freddo era ormai arrivato. Era stato deciso dal consiglio, che l'addestramento avrebbe atteso ancora qualche tempo. Prima c'erano armi da preparare e scudi da costruire. Harry e Zayn erano impegnati sempre con il capo e Mòr per parlare di strategie e attacchi, facendo congetture e ricreando possibili scenari, facendo sopralluoghi sulle colline e cercando di conoscersi.

I ragazzi stranieri si stavano rivelando un valido aiuto.

Si stavano ambientando bene al villaggio. La gente era curiosa e loro erano ben felici di rispondere alle domande che gli venivano rivolte. Soprattutto a Zayn. Che cercava di imparare il più possibile, per potersi esprimere.

"Come va con l'arabo?"

Niall, Liam e Louis stavano aspettando pazientemente che il fabbro finisse di affilare le loro armi. Erano fuori sotto la tettoia che riparava l'officina all'aperto. Il rumore del martello che picchiava sull'incudine e la mola che veniva girata erano un sottofondo insistente. Dalla fucina, uscivano fumo e scintille.

"Impara in fretta. Alcune parole le conosceva, Harry aveva iniziato ad insegnargliele!"

Niall dette un colpo al braccio di Louis, mentre aggiunse.

"No Liam, intendevo, come va con lui?"

Liam si voltò verso Niall con la fronte corrucciata, non capiva cosa gli stava chiedendo.

"E dai! Siete sempre insieme! Ieri ti ho visto, come ti batteva con la spada!"

"Nessuno, mi batte con la spada!"

E mentre Niall ancora rideva, Liam si alzò di scatto e lo spinte forte facendolo cadere a terra.

"Niall sei un idiota!" Si tuffò su di lui e iniziarono una lotta per terra, come due bambini piccoli che si rotolano sull'erba per giocare.

Louis rimase in piedi a guardarli senza proferire parola, ridendo. Erano anni che quei due facevano così. Si punzecchiavano a vicenda e poi lottavano. Due *vork.

"Quando avete finito, vi va di unirvi a noi?"

Una quarta voce si unì al rumore di pacche e risate che si sentivano. Era Harry che passando di lì insieme a Zayn con lunghi bastoni e due grandi scudi, si stavano dirigendo sulla collina per allenarsi.

I due ragazzi a terra si fermarono e Liam rimase un attimo assorto nell'osservare la figura snella e alta di Zayn che tenendo il bastone su una spalla, passò e lo guardò perplesso del perchè fosse sotto Niall che aveva ancora un pugno alzato. I capelli tenuti insieme con un nastro di cuoio scuro gli scoprivano completamente il volto e il suo mento sembrava ancora più affilato. Sicuramente non passava inosservato.

"Io sì, grazie!" Esclamò Louis, prendendo al volo un bastone che Harry gli porse.

E mentre gli altri due, si alzavano completamente ricoperti di fango e polvere, Zayn guardò di nuovo Liam, questa volta però tirando su un angolo della bocca sorridendo.

In cima alla collina erano solo loro cinque. Da qualche giorno i due stranieri non avevano più nessuno che li osservava, se erano con qualcuno del villaggio. Di notte però c'era sempre qualcuno alla loro capanna.

Le precauzioni non erano mai troppe.

Il vento era forte, e l'erba ancora bagnata di rugiada. Un gregge di capre poco distante, si muoveva placido e lento per brucare. Da quel punto, si vedeva il limite del confine. L'oceano si sentiva se si rimaneva in silenzio, ma ne si vedeva solo una piccolissima striscia, molto, molto lontana

"La falange romana, combatte come vi ho spiegato. Scudo a coprire le parti del corpo vitali e lancia allineata al corpo. Appena il nemico si farà avanti, attaccherà in questo modo!"

Harry spiegava le strategie di guerra della fanteria, e tutti stavano in ascolto, attenti.

"Spero che non ci sarà bisogno di combattere con una legione intera, ma dovete sapere come difendervi. E' essenziale!"

Lo sguardo del romano vagò su quello attento di Louis. Nei giorni trascorsi, Harry aveva richiesto che fossero costruiti degli scudi, un pò diversi dai loro soliti. Era una precauzione, poichè la tribù non combatteva come loro. Voleva che fossero protetti, fino all'ultimo momento, nel quale poi, avrebbero attaccato con i loro mezzi e la loro forza.

I tre ragazzi del nord, guardavano interessati e affascinati, ogni mossa dei due stranieri. Le loro posizioni, i loro movimenti. Sembrava che stessero danzando. Mimavano perfettamente le scene e sia Zayn che Harry se ne tiravano fuori, scaltri e veloci.
Provavano, provavano e riprovavano anche loro, con tutta la forza che avevano.

Erano agili e con muscoli ben allenati. Harry era sempre sorpreso nel vederli combattere tra loro. Li aveva visti nei giorni precedenti, con le loro armi preferite.

Louis maneggiava l'ascia in modo impeccabile. Scagliando fendenti e agitandola intorno a se, come non aveva mai visto fare prima. Gli ricordava alcuni gladiatori che aveva visto combattere nell'arena in nord Italia. Era un tipo di combattimento molto diverso da quello che gli era stato insegnato, ma davvero letale.

I romani erano un'unità, loro invece contavano sulla forza bruta del singolo uomo. Difendendosi certo, ma mantenendo un attacco feroce.

Zayn e Harry si fermarono e il romano chiese se qualcuno voleva provare. Il castano si fece subito avanti.

Aveva gli occhi di un blu indefinito quel giorno. Il cielo si era fatto grigio chiaro, nebbioso. Una patina biancastra faceva si che i raggi del sole non penetrassero. Il vento si era calmato e Harry rimase qualche istante a scoprire quel colore che lo incuriosiva. Nei giorni di sole erano di un azzurro brillante, con la pioggia, diventavano grigi scuri, sembrava che del mercurio vi fosse colato denso al suo interno, diventavano di un unico colore. Ma questa volta era diverso. Sembravano blu, azzurri e con del verde al suo interno.

"Allora Romano, fammi vedere che sai fare!"

Louis lo riscosse dai suoi pensieri provocandolo e Harry mettendosi in posizione con lo scudo ben saldo, dette il via partendo con forza e decisione, verso l'avversario.

Il castano attutì bene il colpo. I due scudi si scontrarono con un rumore sordo e le esclamazioni dei tre ragazzi che erano rimasti a guardare in sottofondo, facevano montare l'adrenalina. La forza di entrambi, li fece mantenere in equilibrio e appoggiandosi alla scudi fecero forza per alcuni istanti. Harry però, essendo più esperto del suo nemico, riuscì facilmente a farlo indietreggiare. Ma Louis lo colse alla sprovvista infilando il lungo bastone che aveva saldo nella mano destra, nella fessura tra il romano e il suo scudo, colpendolo così al costato. Facendolo cadere.

"Niente male Barbaro!" Disse Harry, mentre si rialzava velocemente da terra, ormai bagnato dall'erba.

"L'allievo sta battendo il maestro!" Lo canzonò.

"Non cantare vittoria troppo in fretta." E attaccò di nuovo.

Lo scontro continuò per qualche minuto, finendo in parità. Poi fu il turno di Niall contro Zayn. Infine Liam, tornò a scontrarsi con Harry. Passarono alcune ore così, combattendo, sfidandosi, canzonandosi. Sembravano amici da una vita e ormai anche l'arabo si era abituato al modo di fare di quel popolo, così diverso dal suo, così inclusivo e senza troppi fronzoli. Si sentiva bene.


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La sera stessa era stata indetta una festa. I ragazzi dell' età giusta sarebbero partiti a giorni per l'addestramento e dopo tutto il duro lavoro che stavano svolgendo, dopo tutto l'allenamento, il capo Payne ritenne giusto sciogliere le tensioni. Due gruppi di vedette erano state mandate in ricognizione fino giù al vallo, e ancora non si vedeva traccia di nemici. Harry sembrava pensieroso ma sapeva che avrebbero avuto ancora qualche tempo prima di dover combattere davvero.

Il fuoco alto e grande scoppiettava in mezzo alla piazza. La serata era chiara e limpida, le nuvole se ne erano andate lasciando il posto ad una pallida  ma grande luna. L'aria era umida e fresca, ma gli animi del villaggio si stavano scaldando.

C'erano donne e uomini che danzavano a ritmo di tamburi e flauti che dei giovani musici stavano abilmente suonando. I bambini si rincorrevano tra loro e gli anziani sembravano divertirsi, brindando e ridendo.

C'era chi raccontava storie, chi invece batteva le mani a ritmo di musica. Alcune fanciulle danzavano tra loro e qualcuna, avrebbe sicuramente voluto essere invitata in una danza a coppie, viste le occhiate curiose che rivolgevano ai ragazzi che ancora sembravano pensare solo all'ottima birra che scorreva a fiumi. Erano tutte molto eleganti, alcune sfoggiavano gioielli d'oro intagliati, altre avevano intrecciato i capelli chiari, rossi o scuri come la notte. I loro abiti dai colori semplici, risaltavano alla luce delle fiamme che l'illuminavano. Era gente allegra a cui piaceva divertirsi e condividere cibo e storie.

Su un lato della piazza Harry, osservò Liam che per qualche motivo aveva sicuramente fatto ridere Zayn che adesso con una coppa di birra in mano, posava delicatamente l'altra sulla spalla del figlio del capo che intanto continuava a parlare, facendolo ridere ancora di più e facendogli inclinare la testa in avanti tanto sembrava coinvolto.

Era felice che il suo amico si stesse ambientando. Riusciva adesso a capire qualcosa, ma aveva ancora difficoltà nel parlare. Liam comunque sembrava molto volenteroso nell'aiutarlo. I due aveva notato, passavano molto tempo insieme e sembrava avessero trovato un modo tutto loro per riuscire a comunicare lo stesso. Questo gli fece nascere un sorriso sulle labbra, il suo amico si meritava felicità. Si meritava spensieratezza, in una vita fatta di schiavitù, servizio e  soprattutto solitudine.

Prese un sorso della birra scura che una gentile ragazza bionda gli aveva offerto poco prima, passando tra la folla. Lottie, era molto simile al fratello e Harry appena la conobbe capì subito chi fosse.

Nonna Una era intenta a ridere di gusto, mentre Niall, stava scherzando animatamente proprio con Lottie, che però non sembrava volersi unire alle danze insieme a lui. Corrucciata e seria, continuava a negarsi. Niall sicuramente non avrebbe ceduto facilmente la caparbietà era parte di lui.

Erano state allestite grandi tavole di legno e bracieri sparsi, dove pesce di ogni tipo e selvaggina stavano arrostendo. C'erano fiumi di birra che scorrevano e anche alcune cose che i due stranieri non avevano mai mangiato. C'era una cosa buonissima che era piaciuta subito ad Harry ed era il burro salato, sul pane scuro quasi nero che solitamente faceva ogni due o tre giorni. E poi avrebbe voluto volentieri assaggiare uno di quei cosi strani che aveva visto portare con il pesce, ma dalla forma allungata, con quelli che sembravano dei rametti attaccati al corpo, che vedeva aprire e succhiare. C'erano anche delle ciotole colme di strani sassi neri che venivano aperti e svuotati del contenuto che poi veniva mangiato.

"Vuoi provare?"

Louis alle sue spalle fece la sua comparsa. Era un pò diverso da come lo vedeva di solito durante il giorno. I suoi capelli erano perfettamente puliti ma sempre scompigliati, il volto non era sudato o sfregato da qualcosa, era limpido e luminoso. Indossava una casacca scura sempre lunga appena oltre il bacino, agganciata sul davanti da bottoni intagliati in pietra d'orata nei quali sembrava esserci inciso un simbolo che aveva visto spesso nel villaggio. La sua treccia aveva quella sera, insieme agli anelli argentati che portava di solito, tre fili di piccolissime pietre all'estremità, che sembravano prolungarne la lunghezza fino ad appoggiarsi oltre la spalla. Le pietre avevano il colore dei suoi occhi nei giorni limpidi, un turchese vivido. Il volto era illuminato dalla luce delle torce che erano state accese intorno alla piazza oltre al fuoco. Era bellissimo.

"Cosa sono?" Chiese Harry curioso distogliendo lo sguardo da lui e tornando a guardare quelle strane creature infilzate che stavano cuocendo.

"Li chiamiamo *Gaer Wei, mostri dell'oceano, frutti di mare!"

Harry lo guardava perplesso, mentre curioso, sfilava un gambero dallo spiedino che il ragazzo gli stava porgendo. Louis vide Harry in leggera difficoltà nel  capire cosa frane, così gli mostrò come mangiarli.

"Così, guarda!"

Lo sfilò anche lui dallo spiedino di legno e con le dita fini, dopo aver staccato la testa, schiacciò il corpo del crostaceo. Sonoramente succhiò il contenuto caldo, che masticò veloce con un espressione di puro piacere, mentre socchiuse gli occhi. Subito dopo succhiò ancora la testa che aveva staccato e Harry rimase un attimo allibito dal modo in cui le labbra del ragazzo si arricciavano mentre compiva il gesto che pareva provocatorio, forse solo ai suoi occhi.

"Visto? Sono molto buoni, prova tu!" Disse Louis indicando con la testa verso di lui.

Harry tornò in sè concentrato "Va bene, sembra facile."

Louis sorrise e presa di nuovo la sua coppa di birra, vide Harry studiare la strana creatura che teneva tra le dita e poi fare gli stessi gesti veloci che aveva fatto lui qualche secondo prima.

"Oooh...oddio ma...è buonissimo!" Harry era in estasi. Aveva sul volto un'espressione di piacere incredibile che gli era esploso in bocca, assaporò tutto il crostaceo e ne rimase estasiato dal sapore.

"Visto?"

"Noi non abbiamo questi cosi, ma come..."

"Sono molto buoni sì, sono una prelibatezza che non sempre ci è concessa, ma sono molto buoni!"

"Sublimi, davvero incredibili."

Prese anche lui la sua coppa e bevve avido.

Louis si appoggiò alla colonna di pietra altra almeno tre metri che come altre costeggiava il centro del villaggio, appena dietro di loro così da stare ancora più vicino al romano e si misero entrambi a guardare la piazza in festa. Harry sentiva che il suo cuore aveva un ritmo più accelerato del solito. La vicinanza del castano in quei giorni, stava scatenando in lui sensazioni nuove. Sospirava e spesso il suo stomaco sembrava formicolargli. L'odore dell'uomo vicino a lui, era persistente e gli sembrava di sentirlo anche quando non c'era, gli sembrava che in qualche modo i suoi vestiti ne fossero impregnati, lo sentiva anche di notte nel suo giaciglio.

"Tu non danzi?" Chiese lo straniero spontaneo e curioso.

"Non amo danzare" ci fu una piccola pausa silenziosa "Ma certe volte sì, ho danzato con qualcuno!"

"Tu hai una compagna?"

Louis sorrise, e si voltò verso Harry che intanto, per nascondere un pò di naturale imbarazzo nell'aver posto una domanda tanto personale, si era nascosto dietro la coppa allungando più del dovuto un sorso di birra.

"No, non ancora. Forse un giorno chissà!"

"Scusami, non volevo impicciarmi."

"Non l'hai fatto. Sei curioso è normale!"

Calò di nuovo il silenzio tra loro. Due ragazze dall'altra parte della piazza stavano insistentemente guardando i due giovani. Una di loro era mora con lunghi capelli che gli arrivavano fino alla vita e occhi scuri. L'altra aveva una montagna di ricci biondi, che gli ricadevano lungo la schiena in ciocche sparse e si adagiavano su un bellissimo abito verde scuro.

"Tu hai qualcuno? Nella tua terra?"

Harry non si aspettava la domanda che Louis gli rivolse. Non credeva gli interessasse davvero. Stava osservando infece come quelle fanciulle stessero letteralmente morendo dalla voglia di farsi avanti con loro. Ma il suo unico pensiero al momento era la persona accanto a lui.

Colse l'occasione e fu sincero.

"No, nessuno. Non ho ancora incontrato qualcuno che mi abbia rubato il cuore. I miei gusti sono un pò particolari probabilmente."

Abbassò leggermente la voce dicendo quelle parole. Non sapeva se in quelle tribù quel tipo di amore che lui avrebbe voluto e al quale si riferiva ma senza precisare, fosse accettato o addirittura conosciuto. Non poteva rischiare, ma comunque sorrise.

Louis lo guardò, sollevando un sopracciglio, poi porgendogli la sua coppa di birra ormai vuota, si tirò sù con la schiena, dritto in piedi.

"Sai Romano, qui abbiamo qualcuno per tutti i gusti! C'è un detto qui al villaggio; Puoi avere chi vuoi purchè tu lo voglia davvero e purchè sia reciproco!"

E sorridendo, mentre allargava le braccia e tirava appena su le spalle, si diresse spavaldo dall'altra parte della piazza verso la ragazza mora davanti a loro che appena lo vide avvicinarsi, fece un piccolo inchino e gli tese la mano, accettando l'invito di unirsi alle danze.

Sorrise tra se e continuò ad osservare quel ragazzo che lo aveva catturato, questa volta sotto occhi diversi. La frase che gli aveva appena detto, era stata molto chiara, ma comunque non significava necessariamente quello che Harry in parte avrebbe forse sperato.

Lo osservava danzare con la ragazza, con gesti gentili e movimenti lenti e sicuri. Formarono insieme agli altri danzatori delle bellissime figure e giravolte. Il castano ogni tanto incrociava lo sguardo con il suo, poi tornava a guardare la fanciulla continuando a ridere e scherzare con gli altri danzatori.

Anche Niall si unì alle danze, finalmente con la mano intrecciata a quella di Lottie. Le ragazze, muovendosi all'unisono, si scambiavano di posto e poi tornavano al proprio cavaliere.

Guardarli era un piacere.

E mentre Harry finiva l'ultimo sorso della sua birra, si sentì improvvisamente leggero. Stava bene. Si sentiva a casa.
Inspiegabilmente si sentiva libero.

Note:
Alcune sono parole inventate o rivisitate da altri vocabolari per inserirle in questo contesto-
*vork = scemo/i - stupido/i
*Gaer Wei = letteralmente mostri dell'oceano, sarebbero i frutti di mare

Spero che possa piacervi!
Buona lettura

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