52.

Donati era un uomo intelligente e diffidente. Lo avevo capito subito quando ero entrata in casa. Lo avevo capito quando mi aveva messo a tradimento un cappuccio in testa e lo avevo capito quando mi ero ritrovata nella sua cantina, legata ad una sedia e pronta ad essere interrogata. Voleva solo spaventarmi ma non ci sarebbe riuscito.
Stava tastando i miei limiti, stava cercando di capire da che parte stavo e voleva farmi saltare i nervi così da farmi esporre maggiormente.
Ero sicura che non ce l'avrebbe fatta, non era il primo a provarci. Ne ero sicura finché non si era aperta la porta e quell'uomo era entrato nella cantina.
Aveva spalancato la bocca guardandomi e io avevo cercato di ricompormi in fretta per non farmi beccare, ormai spaventata a morte. Ma qualcosa dentro di me iniziò ad agitarsi come una pantera.
Ero fottuta. Decisamente fottuta.
Bob, quel bastardo traditore che ci aveva venduti al club era di fronte a me e lui sapeva perfettamente chi ero, sapeva tutto.

Avrei potuto vomitare mentre avanzavo sul molo con il mio mitra in mano.
Eravamo tutti in posizione, nascosti dietro ad un container di pesce, esattamente dove dovevamo essere.
Era tutto perfetto, c'era anche la luna piena ad illuminare le nostre teste quella sera.
Tutto perfetto, non fosse che Mela era sparita. Era andata a casa di Donati alle due di pomeriggio e non era più tornata.
Chiaramente, non ci aveva nemmeno contattato in alcun modo ma questo era scontato da dire.
Era una scelta saggia da parte di Donati, anche io l'avrei trattenuta spaventato dal fatto che potesse tradirmi in qualche modo.
Però nella mia testa non potevano non susseguirsi una serie di immagini catastrofiche dove a lei era successo qualcosa di brutto.
Non avrei dovuto lasciarla andare.
Non avrei dovuto perché tenevo a lei così tanto da non poter nemmeno formulare il pensiero che qualcosa fosse andato storto e che lei ora fosse in pericolo.
Rabbrividii pensando che potesse essere un suo ostaggio. O peggio, forse già morta.
Mi avvicinai al container e gli diedi una testata.
"Sta bene. È in gamba."
Mi rassicurò Billo avvicinandosi.
Sapeva che mi stavo tormentando da un giorno intero. Non sapevo nemmeno io che cosa mi aveva trattenuto dal correre a casa di Donati e fare una strage.

Eravamo tutti vestiti di nero, con il mitra in mano che era più per fare scena che per altro.
Quella sera non avremmo sparato nemmeno un colpo. Sarebbe tutto andato liscio come l'olio e Mela sarebbe tornata a casa serena.
"Andrà tutto bene."
Mi disse Billo e io me lo sussurrai a ripetizione nel tentativo di non pensare a cose brutte. Continuai a sussurrarlo mentre uno dei nostri ci avvisò che stava arrivando un furgone e continua a dirmelo mentre sporgendomi dal container vidi che nel furgone c'era anche Mela.
Scese da quest'ultimo e tirai un sospiro di sollievo quando constatai che era tutta intera e non sembrava ferita.
Diede ordine a un uomo che era con lei di prendere la moto d'acqua e andare verso la nave e poi risalì in macchina.
Passarono ben venti minuti fino a che questo non tornò indietro.
Era surreale quella scena. Mela era lì ad un passo da me e avrei voluto correrle incontro per abbracciarla e dirle che quella giornata mi aveva ucciso e che non potevo nemmeno immaginare che avesse dovuto stare in quella casa per un pomeriggio intero. Invece, me ne stavo buono e nascosto con la paura di respirare e finire a tossire mentre lei era in macchina con delle persone che non avrebbero esitato a farle del male se necessario.
Ma lei era scaltra, molto più di me e sapeva salvarsi il culo, ad ogni costo.
Quando l'uomo ritornò al molo, Mela scese di nuovo dalla macchina e andò a parlare con lui.
Si scambiarono qualche parola e poi lei prese il telefono per fare una chiamata.
"Sta andando bene." Sussurrò Sam al mio orecchio.
Qualcosa non andava invece. Me lo sentivo sotto pelle.
Stava capitando qualcosa che non doveva.
"Ma che cazzo.."
Billo alzò il fucile puntando il furgone quando tutti rientrarono in esso e partirono.
"Dove cazzo vanno? Che cazzo succede? Lasciano qui la droga?"
Iniziai a sudare freddo.
Mela era in quel furgone.
Che cazzo stava capitando?
E poi la tragedia. La realtà ci investì con un'onda d'urto di uno tsunami.
Ci buttò a terra dal centesimo piano, mi frantumò ogni osso che avevo nel corpo e segnò la data di quel giorno con il fuoco sulla mia pelle.
Prima sentii le sirene della polizia ma non poteva essere. Donati non era lì con noi, non era questa la serata in cui lo avremmo fatto fuori e Mela lo sapeva, non avrebbe avvisato la polizia per farlo arrestare.
Non feci in tempo a formularmi delle domande in testa che una voce alle mie spalle mi spezzò il cuore per sempre.
"Mani in alto! Siete in arresto per spaccio internazionale di droga. Non fate un passo o sparo."
Chiusi gli occhi e abbassai la testa. La delusione era così forte da avermi reso sordo per un istante.
"Brutta puttana!"
Sentii Sam tuonare accanto a me.
Mi girai lentamente per scoprire Mela con le lacrime agli occhi e la pistola ben puntata davanti a sè.
"Andatevene via voi. Scappate!"
Urlò ai nostri uomini che se la diedero a gambe senza attendere un secondo in più.
La guardai sentendo l'odio montarmi nel petto.
Sapevo che non avrei più risposto delle mie azioni se non me ne fossi andato da lì.
Io l'avrei uccisa. L'avrei fatto pentendomene a vita ma lo avrei fatto comunque perché ci stava tradendo e ci stava condannando nonostante quello che avevamo condiviso nel bene e nel male.
Sam sputò a terra, davanti ai suoi piedi.
"Sei una merda!"
Tuonò alzando il mitra e puntandoglielo contro.
"No!"
Ululai io abbassandolo con un gesto fulmineo. Nonostante tutto non riuscivo nemmeno ad immaginare che potesse accadere qualcosa a Mela.
Ero spaccato in due. Due forze disumane si stavano impossessando di me; lottavo con il desiderio di strangolarla con le mie mani e il bisogno di proteggerla.
Buttai il mitra per terra.
"Porca troia Skin. Porca di quella puttana!"
Iniziò ad agitarsi Billo.
"Sono scarichi. Li ho fatti scaricare tutti."
L'ennesima onda d'urto mi colpì in pieno volto.
"Ma che cazzo stai dicendo?" Chiese Billo in lacrime.
"Lascia andare loro. Ricordati cosa ti ho chiesto. Puoi prendere me, solo me."
Mela scosse la testa e io caddi sulle ginocchia. Non avevo mai supplicato nessuno. Mai! Eppure sarei stato disposto a farlo per i miei fratelli.
"Te lo chiedo per l'ultima volta.."
Le dissi preparandomi ad attaccare.
"No. Andrete tutti e tre in galera."
Sospirai e la guardai diritta negli occhi.
Quella donna mi aveva appena ucciso.
Presi la rincorsa e vidi la sorpresa formarsi sul suo viso mentre la placcavo a atterravo per terra.
"Andate via!"
Urlai ai miei amici mentre la tenevo per le spalle in maniera da non farla muovere.
Sam e Billo iniziarono ad urlare.
Billo si avvicinò a me e provò a tirarmi per il braccio per farmi allontanare con sé ma quando persi presa su Mela, quella stronza riuscì ad afferrare l'arma.
Le diedi un pugno sul braccio facendola ululare per il dolore ma riuscii a farle perdere l'arma di nuovo.
Si allungò come un verme per cercare di raggiungerla ma l'afferrai per il braccio allontanandola da essa. La sentii gemere per il dolore e mi si spezzò il cuore all'idea che le stavo facendo male ma non le avrei permesso di mandare in prigione Billo e Sam. Le avevo dato un milione di possibilità, le avevo dato quella fiducia che avevo sempre custodito lontano da tutti perché nessuno la meritava davvero. Era brava nel suo lavoro, così brava da essere riuscita ad arrivare dove nessuno prima di allora.
La presi per il collo e la inchiodai per terra, in quella posizione storta sotto di me, con il corpo piegato verso destra così da non riuscire a raggiungere l'arma.
Fu allora che mi guardò implorante.
"Fidati di me."
Mimò con la bocca e io mi sentii spaesato, sentii la terra sotto i piedi traballare e rischiai di cadere, nonostante fossi chino su di lei.
La guardai sconvolto e feci la cosa più irrazionale di sempre; mi fidai.
La lasciai andare e mi alzai in piedi.
Mi voltai verso i miei amici.
Erano pietrificati, colmi di paura e di stupore.
"Andiamo via cazzo!"
Urlò di nuovo Billo.
Scossi la testa.
"Non possiamo più scappare."

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