NOVE

Mercoledì 21 ottobre, 11:01

Mancavano due giorni alla festa per la radio, Silvia era in agitazione e non c'era nemmeno un minuto in cui quest'ultima non ne parlasse. Era toccato anche ai ragazzi quella mattina, sorbirsi tutte le indicazioni per aiutare con l'organizzazione anche se, detto sinceramente, apparte cibo e bevande, non c'era molto da dire.
Per fortuna il discorso venne interrotto da Elia che si stava avvicinando, ogni volta che lo vedevano Silvia ed Eva iniziavano a scherzare sulla frase detta da Lisa dopo il bacio con Martucci.

Elia: "ciao a tutte scusate, Sana verresti un secondo?"

Sana: "si guarda verrei molto volentieri..." rispose lei alzandosi e cercando di far capire alla bionda di non andare in ansia per una banale festa.

Appena si allontanarono Sana chiese il motivo per cui l'aveva chiamata e lui rispose che non le aveva ancora dato nessun consiglio con Lisa nonostante le avesse fatto avere tutte le informazioni per il programma radio che lei aveva preteso in cambio.

Sana: "e cosa ti dovrei dire? Volevi chiederle scusa e l'hai fatto no?"

Elia: "sì ma, vedi..." strano, egli trovava sempre le parole per dire ciò che pensava, era così facile per lui.

Sana: "okok ho capito. Lei ti piace e tu non sai come fare"

Egli annuì, aveva centrato l'obbiettivo.

Sana: "senti, l'ultima volta è successo tutto per caso, ora... Non saprei che dirti... Magari puoi provare ad accompagnarla a casa dopo la festa da Silvia, aveva detto che voleva tornare da sola per iniziare a capire un po' le strade, ma... non penso che a te dica di no, fidati"

Detto questo la ragazza si incamminò per tornare dalle amiche, ma lui la seguì continuando a parlare.

Elia: "aspetta Sana! Sai qualcosa che io non so. Ha detto qualcosa su di me per caso? Dai dimmelo ti prego!"

Lei si voltò verso il ragazzo per dirgli che beh, forse sapeva qualcosa, ma di sicuro non glielo avrebbe detto.
Ciò lo confuse ancora di più: quando era diventato un ragazzo serio?

Venerdì 23 ottobre, 21:39

Era già quasi tutto pronto per la festa in onore di radio Osvaldo, ma mancava ancora una cosa, o meglio, una persona.

Silvia: "ma, Eva, non dovevate venire insieme?"

Eva: "sì, all'inizio... Poi mi ha detto che voleva venire da sola per iniziare a orientarsi"

Eleonora: "e tu l'hai lasciata fare? Lo sai com'è Lisa, non ha un briciolo di senso dell'orientamento"

Eva: "beh in effetti... Dai, la chiamo"

La ritardataria rispose al telefono e dopo essersi scusata nuovamente, informò le amiche che sarebbe arrivata in massimo cinque minuti.

E infatti dopo circa tre minuti qualcuno suonò il campanello di casa Mirabella.
Le amiche la salutarono con un abbraccio, cosa che fecero anche Niccolò e Martino che ormai avevano un bel rapporto con la nuova arrivata.

Lisa: "ragazze, ditemi che non è davvero quello che sembra... Non ci credo" disse lei guardando Eleonora ed Eva che si erano sul serio vestite rispettivamente da giardiniera, con una salopette di jeans, una camicia a quadri e un cappello nero, e da piantina, con un paio di vecchi leggins verdi e una felpa dello stesso colore.

Luca: "anche Silvia è molto bella" interruppe il biondo mentre si avvicinava con occhi dolci alla ragazza. Luchino aveva proprio ragione, la bionda era vestita da pallavolista, sport che aveva praticato anni prima e di cui ora indossava la sua vecchia divisa con il numero nove.

Lisa: "ragazze vado a prendere qualcosa da bere, poi... Karaoke!"

Sana: "anch'io ho sete, ti accompagno"

Le due amiche arrivarono in cucina e mentre si servivano da bere, Lisa si ricordò di una cosa e le pose una domanda.

Lisa: "scusa ma non è che per caso tu o Elia avete trovato una chiavetta inserita nel computer l'altro giorno alla radio?"

Sana: "ah sì, la dovrebbe avere Elia, pensavamo che fosse di Martino, solitamente è lui che dimentica le cose... Prova a chiedere a Elia, anzi guarda... Parli del diavolo..." disse mentre tornava dalle altre.

Elia: "in ritardo eh Lisa?" chiese lui facendo il simpaticone.

Lisa: "ciao Elia. Sì, ehm... Mi ero persa" disse leggermente imbarazzata.

Elia: "per il ritorno vai con Eva? So che abitate nella stessa zona"

Lisa: "no, ehm, sì, cioè..." lei stessa si chieva cosa le stesse prendendo, da quando lei non trovava le parole? Poi per una cosa del genere, una domanda semplice.
"... Sì, io ed Eva abitiamo nella stessa zona, non che io abbia capito ancora che zona sia..." continuò ridendo e facendo sempre un grande respiro evitando di andare in confusione nuovamente.
"però no, dopo non mi accompagna, non penso almeno".

Elia: "se vuoi ti riaccompagno io"

Lisa: "ehm ok, grazie mille" disse con un sorriso.

Egli pensò a ciò che gli aveva detto Sana, come mai sapeva che gli avrebbe risposto di sì, qualora lui glielo avesse chiesto? Forse semplicemente perché si era appena persa e non era il caso che succedesse di nuovo, di sera, da sola, in una città che conosceva poco, o chissà.

Lisa: "ah un'ultima cosa, Sana mi ha detto che avete trovato una chiavetta nello studio di registrazione, ecco, è mia, la hai tu?"

Elia: "ah cavolo! Sì la ho io... Me ne sono dimenticato e l'ho lasciata a casa di mio padre, ti serve per quando?"

Lisa: "tranquillo, non mi serve ora, l'importante è non averla persa, portarmela pure quando riesci, niente fretta."

Elia annuì e poi, con imbarazzo, le fece un complimento che risultò più una battuta che altro, ma che ebbe comunque l'effetto di diminuire il disagio. Non era proprio abituato a farne.

Elia: "comunque stai bene vestita così, se ti va un giorno ci facciamo una partita a basket insieme" concluse ridendo.

La ragazza indossava una canottiera rossa e bianca da basket, aveva lo scollo delle maniche molto ampio e perciò mise una fascia bianca che le copriva il petto e dei pantaloncini dello stesso colore della canotta, che dovevano essere corti ma evidentemente erano di qualche taglia in più e le arrivavano alle ginocchia, un paio di scarpe da ginnastica e dei calzini bianchi alti fino al polpaccio.

Lui invece aveva una semplice maglia della Roma, come Luca e Giovanni. Quest'ultimo era stato trascinato controvoglia alla festa a causa degli amici che si erano resi disponibili per aiutare.

Il sorriso che le si era formato in volto, accompagnato dalle guance rosse, dopo la seconda frase, si trasformò in una grassa risata, forse esagerata leggermente per scaricare la tensione.

Lisa: "se mi insegni a giocare volentieri".

La voce di Federica interruppe il momento.

Federica: "Lisa vieni! Mettiamo Calcutta al karaoke!"

Elia: "Calcutta? Anche a me piace molto"

Lisa: "dai allora vieni a cantare anche tu no?"

Egli rispose negativamente, mentre lei iniziava ad andare, lo guardò con uno sguardo di sfida: prima o poi l'avrebbe fatto cantare.

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Spazio autore

Ciau ragaz
Scusate tanto il ritardo, ma dovevo per forza finire i compiti rip.

Spero che vi piaccia :)

Ps. La festa non è ancora finita ahah

Giorginaaa✨

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