Quando tutto cambia

Claire's POV

"Claire sveglia! Ti ricordo che è l'ultimo giorno di scuola! Hai finito!" Mi svegliò mia mamma. Scesi giù per quelle scale. Fin da piccole, io e mio sorella gemella Crystal, abbiamo vissuto in questa piccola villetta ad Hearth Lake Valley.
"Ciao mamma!" Le detti un bacino sulla guancia, come ogni mattina. Ma quel giorno c'era qualcosa di diverso: quel giorno ebbi una visione.
Mio papà era di fronte a me, seduto al mio stesso tavolo. La musica classica mi rilassava molto. Era tutto così strano: vedevo tutto da un punto di vista più alto. Vedevo tutto dal punto di vista di mia mamma! Dopo un po' però sentimmo un frastuono e poi degli spari. Delle persone armate, a viso coperto, stavano attaccando il ristorante. Avevo tanta paura. Per un attimo mi sentii già morta. Una persona mi guardò negli occhi prima di sentire uno sparo e poi il vuoto.
La visione finì. Non so per quanto tempo fossi rimasta così paralizzata.
"Claire, tesoro, tutto bene?" Mi chiese mamma.
"Sì mamy, tutto bene." Dissi ancora un po' scossa. Salutai anche papà ed, allo stesso modo, ebbi la stessa visione dal suo punto di vista, però. Inoltre notai che lui restava ferito dopo, infatti che riusciva a vedere mamma cadere a terra in una pozza di sangue.
Facemmo colazione e dopo io e Crystal prendemmo l'autobus. Alla quinta e penultima ora, avevo letteratura e non mi importava molto di seguirla. Cominciai a pensare e mi venne un flash in cui mamma mi diceva che quella sera saremmo dovute rimanere a casa con Kat, la nostra vicina nonché migliore amica dei miei genitori, perché loro avrebbero avuto una cena di lavoro.
"Signorina Leafen! Claire Leafen! Sveglia!" Mi richiamò il professore.
"Mi scusi." In realtà in quel momento lo stavo odiando. Quale professore ti avrebbe fatto studiare anche l'ultimo giorno di scuola? Lui ovviamente. Mentre tornavamo a casa, continuavo a pensare.
"Claire, sei sicura che vada tutto bene? Oggi sei stata alquanto strana." Chiese Crystal insospettita.
"Tutto bene, davvero. Sono solo stanca." Ric salì sull'autobus.
"Hey Claire!" Disse mentre passava per il corridoio centrale dell'autobus.
"Hey Ric!" Risposi io.
"Uffa! Non mi calcola nemmeno! Dopo tutti questi anni!" Mi disse Crystal all'orecchio quasi ad urlare, tanto che dovetti allontanarlo. Non sapevo cosa dirle, era la centesima volta che si lamentava. A Crystal, Ric, era sempre piaciuto. Una volta a casa, pranzammo e la sera, andai nella mia camera.
"Claire, Crystal, scendete un attimo!"
Chiamò mamma. Scendemmo sincronizzate e ci fermammo di fronte i nostri genitori.
"Noi stiamo andando al ristorante" Spiegò lei.
"No!" Urlai io.
"Cosa?" Chiese mio papà sorpreso.
"Nulla, scusate. Mamma continua." Dissi io.
"Kat verrà qui, ma non vi preoccupate: torneremo prima di mezzanotte." Concluse mamma. Io non sapevo se credere a ciò che avevo visto. Li salutai. Stavo quasi per piangere. Crystal notò i miei occhi lucidi. Una volta andati via, io e lei salimmo su nelle nostre rispettive camere. Dopo circa un'ora, Crystal bussò alla mia porta.
"Claire! Ora mi devi spiegare cosa ti sta succedendo oggi!" Mi disse con voce preoccupata. Allora le raccontai tutto. Provammo a chiamare mamma per assicurarci che stessero bene. Ma nessuno rispose. Allora entrai nel panico. Provai ancora altre volte, ma nulla. Allora Kat guidò per dieci minuti circa fino al ristorante. Cento metri prima dell'ingresso di quest'ultimo, le luci delle sirene delle ambulanze e della polizia sovrastavano il buio che si era creato dopo l'assalto. Cominciai a cercare i miei genitori, ma nulla. Ad un certo punto però li trovai all'ospedale. Passarono un paio di ore, ma le ferite erano troppo gravi. Morirono. Io, Crystal, Danielle, Kim e Daisy eravamo esauste. Eravamo migliori amiche, inseparabili. Ci abbracciamo tutte insieme. Kat pianse tanto, ma non quanto noi. Ci riaccompagnò a casa e lì di fronte la porta ad aspettarci, c'era Cleo: la nostra zia con cui non avevamo mai avuto nessun rapporto.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top