Capitolo 1

DIECI LUNGHI E NOIOSI ANNI DOPO.

Il palazzo reale di Tamaran era una delle regge più grandi dell'intera galassia. Con i suoi quarantadue locali e le innumerevoli torri, il castello spiccava tra la moltitudine di edifici, uno più alto dell'altro.
Il Re e la Regina di Tamaran erano così benvoluti dal popolo che, a furia di chiamarli "Maestà", la gente si era dimenticata i loro veri nomi.
Le principesse, poi, erano una delizia per gli occhi. Nonché educate e cortesi, gentili e generose, intelligenti e intraprendenti.
La primogenita dai capelli neri prendeva il nome di Komand'r, perché in futuro avrebbe comandato il pianeta.
La seconda si chiamava Koriand'r, ma non si sapeva bene il perché.
Col tempo però Koriand'r si dimostrò sempre più bella, più brava e più buona della sorella. Non sono la ragazza possedeva una dolcezza infinita, ma era anche intelligentissima. Già a sei anni comprendeva teoremi che le sue coetanee nemmeno conoscevano.
Purtroppo questo giudizio non fece che aumentare l'odio di Komand'r verso la sorella.
Il Re e la Regina avevano cercato in tutti i modi di farle collaborare, ma la primogenita non ne voleva sapere.
Dei passi leggeri e delicati ancheggiarono nella stanza, portando con se una gioia particolarmente difficile da descrivere.
La ragazza dai capelli fucsia e dalla pelle abbronzata prese posto a tavola, tra il padre e la madre, che le sorrisero compiaciuti.
«Koria, dov'è tua sorella?» chiese la Regina guardando preoccupata prima la figlia, poi suo marito.
«Sono qua, madre», rispose Komand'r entrando di corsa nella sala da pranzo. Si scostò dal viso una ciocca ribelle e poi si sedette a mangiare.
«Dove eri finita?» domandò immediatamente Koriand'r, vedendo che la sorella aveva la fronte sudata. Forse aveva trasportato qualcosa di pesante? O forse aveva solo fatto una lunga corsa prima di arrivare?
«Ero...a studiare», il tono incerto con cui lo disse fece pensare più a una bugia, che a una semplice verità.
Il pranzo proseguì in silenzio, tra le tante portate i reali fecero qualche semplice domanda a Koriand'r, che ovviamente rispose con lunghi discorsi articolati. Komand'r invece rimase zitta per tutto il tempo e a dire il vero non c'era niente di cui si poteva parlare con lei, perché non le interessavano molte cose a questo - e quell'altro - mondo.
Annoiata da quegli insulsi discorsi la ragazza stava per andarsene, quando il Re si illuminò: «Komand'r, domani verranno i reali del pianeta di Vicin'O, con loro figlio Marius. Mi aspetto un comportamento degno del vostro rango, figliole».
Il pianeta di Vicin'O, detto dai Tamariani anche pianeta Accanto-A-Noi, era un piccolo pianetino con tre lune e due soli che godeva di una vasta vegetazione ed era da tempo loro prezioso alleato. Il Re di Vicin'O, infatti, era molto amico del Re e della Regina di Tamaran.
Lei due principesse annuirono, ma la diretta interessata lo fece con più convinzione della sorella.
«È arrivato per voi il momento di accettare ciò che siete veramente» continuò la Regina con autorità.
Koriand'r e Komand'r si alzarono e uscirono dalla sala, una volta che furono nel corridoio, abbastanza lontane dai genitori, la prima domandò: «Secondo te cosa intendeva la mamma?»
«Non sai niente della vita politica e governativa qui, eh?» rispose Komand'r. Si guardarono un'ultima volta negli occhi, cercando di individuare qualche emozione nascosta dell'altra, e poi andarono ognuna nella propria camera.

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