If I ...
Nella stanza di un hotel fuori città, due amanti segretamente innamorati giacevano stretti l'uno all'altro profondamente addormentati.
O almeno così entrambi pensavano.
Il più grande dei due, si stava già pentendo di esserci ricascato come una pera caduta dall'albero.
Quante volte si era ripromesso di non vederlo più?
Quante altre di lasciarlo andare e cercare di rifarsi una vita ?
All'inizio quella situazione l'aveva trovata quasi eccitante: ma ora?
Si sentiva come un topo in gabbia, prigioniero in una gabbia dorata senza alcuna via d'uscita.
O meglio, la soluzione c'era ma era troppo dolorosa per realizzarla.
La verità era semplicemente una sola: non poteva neanche vivere un solo giorno senza di lui.
"Chissà, se lo stesso è anche per te... Moonie.
Chissà, se piangeresti per me fino a non sentire più gli occhi al solo pensiero di perdermi un giorno..." Pensò Jin con malinconia.
Erano ormai passati sei anni da quando il loro rapporto era diventato così.
Strano.
Misterioso.
Infelice.
Seokjin era decisamente insoddisfatto della piega che aveva preso la sua vita sentimentale: sicuramente non se la immaginava in questo modo.
Avrebbe tanto desiderato un ragazzo che non provasse vergogna nel farsi vedere in giro con lui: quello che gli comprava dei vestiti carini e sorrideva facendogli fare una giravolta mentre li provava.
Namjoon era stato quel ragazzo quando erano stati poco più che adolescenti: ma col tempo il loro rapporto si era semplicemente ridotto a dei fugaci incontri in segreto due volte a settimana e nel weekend.
Contava davvero così poco per lui?
Lui era l'assistente.
Il cugino.
Il fratello.
Il taxista.
Ma mai il suo ragazzo.
Cosa lo tratteneva ?
Ancora una volta conosceva sia la risposta che la soluzione: ma aveva paura di sbagliarsi e di pentirsene in futuro.
Quindi, aveva scelto di accontentarsi sperando che prima o poi tutto si sarebbe ribaltato a suo favore.
Non voleva più essere l'altro; ma desiderava di più.
Anche se non lo sarebbe mai stato.
D'altra parte Namjoon non aveva mai esternato il desiderio di voler lasciare tutto per vivere insieme a lui.
E non sapeva quanto si sbagliava.
Sicuramente non era il campione dell'espansività ed il suo sguardo freddo, capace di raggelarti come ipnotizzarti in un'istante, non lo aiutava molto.
Ma anche lui, era infelice.
Mal sopportava la vicinanza quasi asfissiante ed opprimente di quella cozza della sua ragazza: in effetti Meiji, aveva iniziato a sospettare qualcosa dopo l'ennesima litigata fra loro due ed ora, gli stava col fiato sul collo rendendo sempre più difficili i loro incontri.
Delle volte, desiderava non avere così tante responsabilità e poter vivere una vita semplice insieme al suo unico amore.
Poteva...
Poteva semplicemente uscire dalla sua comfort zone e rischiare.
D'altronde, uno dei marchi più famosi ed importanti non era gestito e diretto da persone come loro?
Era così scandaloso per questo mondo sapere che due ragazzi possono amarsi?
Probabilmente si, ma questo doveva essere l'ultimo dei problemi della gente.
Alla fine; non si sceglie chi amare perché a volte succede e basta con la persona più improbabile.
Insomma prima di Jin;
O meglio, del suo Jin non aveva nemmeno mai considerato la possibilità che gli potessero piacere gli uomini.
Mai, avrebbe potuto immaginare che quel fisico quasi perfetto gli avrebbe dato così tanto alla testa.
Mai, una singola persona lo aveva reso dipendente sia nella mente che nel corpo.
Ogni volta che lo vedeva; aveva bisogno di toccare la sua pelle liscia e perfetta.
Ogni volta che lo sfiorava, sentiva tutto il suo corpo andare a fuoco e la voglia matta di stringerlo a sè e baciarlo per il resto dei suoi giorni.
Di poter giocare e accarezzare i suoi capelli color lavanda che gli donavano parecchio.
O anche solo tenergli quelle mani dalle dita lunghe e affusolate, mentre lui con aria quasi divertita gli metteva lo smalto o lo truccava.
Ma sapeva che questo non sarebbe stato possibile.
Finché lui non avrebbe preso una decisione.
Driin Driin
L'iphone 15 dorato di Namjoon suonava ormai da 5 minuti: era talmente tanto assorto nei suoi pensieri che non s'accorse subito.
Si girò sbuffando verso il comodino: ma quando vide a chiare lettere quel nome sullo schermo, quasi gli venne il magone.
Non voleva risponderle affatto.
Driin Driin
"Che rottura di scatole questa." Pensò, alzando gli occhi al cielo; maledicendo quella ragazza ed il giorno in cui aveva creduto che mettere due piedi in una scarpa, fosse un scelta saggia.
Invece, avrebbe dovuto far valere le proprie idee e difendere il suo amore per Jin a tutti i costi.
Driiin Driiin Driiiiin
" Ma che diamine, perché non si arrende?" Pensò nuovamente e le chiuse immediatamente il telefono in faccia.
Subito dopo ritornò ad abbracciare il ragazzo più forte di prima.
In un certo senso, ora comprendeva anche quel debosciato del suo migliore amico quando, ancora stava insieme a quella cozza di Taehyung.
Solo che Yoongi aveva possibilità di scelta mentre lui no: non ne ha più avuta dopo quella serata.
Se solo si fosse fatto valere prima...
Se solo si fosse reso conto prima di amare Jin a quest' ora molto probabilmente, avrebbe sposato lui.
Namjoon quella notte, pianse tantissimo mentre stringeva quel ragazzo addormentato fra le sue braccia.
Anche se era lì accanto a lui, era come se lo avesse intuito che c'era qualcosa che non andava fra loro.
Questo stava a significare che alla minima mossa sbagliata, quel letto sarebbe stato presto vuoto e freddo.
In effetti, le sue supposizioni si avverarono anche fin troppo presto.
La mattinata si era svolta tranquilla: avevano fatto colazione insieme, subito dopo sono usciti dalla stanza decidendo di provare i servizi inclusi dell'hotel.
《Dai Moonie ~ andiamo a farci fare il massaggio con le pietre!》 Esclamò Jin, tirandolo tutto eccitato verso il centro massaggi.
Il più giovane contorse il viso in una smorfia quasi annoiata.
Però la realtà era ben diversa poiché, la sua era solo irrazionale gelosia.
《No non mi va molto.》 Rispose.
《Piuttosto che ne dici di andare a giocare a golf?》 Continuò proponendogli un'attività che non implicasse una terza o quarta persona.
Odiava anche solo il pensiero che qualcun'altro potesse sfiorarlo.
《Moonie... il golf è noioso. Può piacere solo a voi ricconi.》 Ribattè Jin, mettendogli subito dopo il broncio e l'altro cedette quasi all'istante.
《Va bene, andiamo a fare sto massaggio.》 Disse senza rispondere a tono come faceva di solito.
Il più grande dei due, stupito da questa reazione emise una risatina e quasi di slancio, gli diede un rumoroso bacio sulle guance.
《Grazie, Moonie.》 Gli sussurrò all'orecchio: non sapendo che quella semplice frase gli aveva di nuovo fatto provare degli intensi brividi di freddo.
Dio, quanto avrebbe voluto baciarlo davanti a tutti in quel momento.
Ma dal momento in cui misero piede in quello studio Namjoon si sentì morire: fra tutte le persone che potevano incontrare lì dentro... perché proprio lei?
Angolo angoloso dell'autrice:
Ebbene...
Scusatemi se sono sparita.
Mi ero ripromessa di aggiornare ogni weekend ma, le cose da fare magicamente si raddoppiano o si triplicano.
Mi dispiace tantissimo. 🥲🥲🥲🥲
Passando a cose serie, chi ha incontrato Namjoon? 👀👀
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