A new brand day
Il sole era sorto da almeno un paio d'ore; ferendo gli occhi di Jimin, ancora chiusi e poco abituati alla luce.
Delle strane fitte allo stomaco che in seguito imputò all'assunzione di alcolici, lo fecero alzare di scatto e correre dritto in bagno: in tutto questo Jungkook, lo seguiva in preda al panico per tenergli la testa e i capelli, mentre l'amico rigettava nella tazza del suo water il risultato di quell'unica notte senza limiti personali.
Se c'era qualcosa che il rosato odiava più di tutto, era proprio la sensazione di vomitare: il sapore e l'odore nauseante della bile, gli avrebbero pervaso la bocca e impuzzolentito l'alito per ore.
《Come stai?》Gli chiese Jungkook, porgendogli un bicchiere d'acqua fresco.
《Come se qualcuno avesse deciso, che sarebbe stata una splendida idea saltarmi sulla pancia.》Rispose sarcasticamente l'altro.
《Giuro: non berrò mai più vodka al melone per il resto della mia vita.》Aggiunse subito dopo.
《Beh, in realtà ieri qualcuno ti é letteralmente saltato addosso: ma non penso coi piedi sulla pancia.》Replicó ridendo: in quel momento Jimin, ricordò tutto.
《Ah, si. Niente di che: pensavo meglio.》Disse facendo spallucce: in realtà gli costava fatica ammettere che gli era piaciuto aver avuto quel tipo di esperienza.
Con uno di cui, sapeva soltanto il nome poi.
Non aveva provato grandissime emozioni a parte dolore all'inizio e poi piacere intenso.
Queste cose, se l'era sempre immaginate in modo diverso.
《Almeno era carino, no?》Gli chiese Jungkook, sempre più incuriosito.
《Solo carino? Era un gran bel figo.》Rispose ridacchiando. Ancora una volta, rivide se stesso la sera precedente con quel ragazzo; un semi sconosciuto, di cui ricordava molto bene i lineamenti del viso ed il fisico non eccessivamente muscoloso ma magro e tonico.
Ricordava anche molto bene con quanta travolgenza e trasporto lo avesse baciato: sembrava quasi che aspettasse quel momento da moltissimo tempo.
Tuttavia, era anche consapevole che quella era stata una cosa di poco conto e non si sarebbero più visti.
Non facciamoci illusioni, Jimin.
Altro che storia d'amore travolgente e romantica: la sua prima volta é stata con un perfetto sconosciuto e senza alcun impegno.
Forse era meglio così.
D'altronde lui, non credeva nell'amore incondizionato e a lungo termine.
Se gli avessero chiesto, come si vedeva fra dieci anni: lui sicuramente avrebbe risposto un qualcosa come: " in una casa, da solo con tre gatti e un cane."
Diversamente, la pensava Jungkook: lui era più sognatore e sperava che prima o poi, qualcuno che gli facesse palpitare il cuore anche solo a guardarlo sarebbe arrivato.
Era il classico ragazzo dall'innamoramento facile; ma che tendeva a dimenticarsi della sua ennesima cotta, dopo neanche qualche settimana.
Ma molto probabilmente, quella scintilla era scoppiata la sera precedente: mentre ballava con quel misterioso ragazzo dai capelli castani e innaturalmente ricci.
Unica pecca: non aveva avuto la premura di dirgli come si chiamava né tanto meno, chiedergli il numero di telefono.
❝ Che stupido.❞ Pensó fra sé e sé.
Magari, se era amico di Namjoon avrebbe potuto chiedere a lui: anche se ne dubitava fortemente che avrebbe parlato senza ottenere nulla in cambio.
《Kook.》Lo chiamò Jimin: ma non gli diede nessuna risposta.
《Kooook!!》Disse di nuovo scuotendolo leggermente.
《Eh... dimmi Hyungie.》Rispose, l'amico ritornando alla realtà.
《Adesso ho fame...portiamo Bammie fuori e mangiamo qualcosa?》Gli propose facendo gli occhioni da gattino bastonato.
《Va bene, ho proprio bisogno di fare una camminata.》Rispose.
Dopo di che, si diedero una rinfrescata ed uscirono dal bagno senza nemmeno cambiarsi: anche perché, i vestiti di Jungkook non gli stavano neanche a pagarli.
《Bammie!!!》Chiamò proprio quest'ultimo in tono zuccheroso.
Subito il cagnolino gli andò incontro scodinzolando.
Non appena vide l'altro ragazzo, fece una finta e andò da lui annusandogli la pancia con insistenza.
《Che traditore! Il mio cane ama più te che me.》Disse ridacchiando.
《Ovvio, io sono lo zio buono che gli porta i giochini e i biscottini: mentre tu sei il papà cattivo che lo sgrida sempre.》Replicó ridendo a sua volta.
Ma, non appena si sporse per fargli due carezze sotto il mento Jimin, provó una sensazione di fastidio alla pancia.
Proprio come se lo stesse schiacciando qualcosa.
Jimin, sbatté le palpebre attonito un paio di volte e si rimise subito in piedi; non sapendo come spiegare quello che gli era appena accaduto.
《Minnie? Tutto bene?》Gli chiese allarmato.
《Si, usciamo fuori per favore.》Rispose in tono più serio, prendendo il guinzaglio d'addestramento del cane cercando di non darci troppo peso: in fin dei conti, era appena stato male di stomaco.
Ma quella, non fu né la prima né l'ultima volta che avvertì degli strani dolori al ventre.
Qualche settimana dopo, inizió a sentirsi sempre molto stanco e nonostante, mangiasse come un uccellino aveva messo su anche qualche chiletto non riuscendo a spiegarsi né come e perché.
Era il classico ragazzo che stava sempre a dieta: anche se non ne aveva davvero bisogno.
Non praticava sport, ma andava in palestra almeno due o tre volte a settimana per mantenere il fisico tonico e leggermente scolpito di cui andava molto fiero.
Ma nonostante, s'impegnasse a non mettere su neanche mezzo chilo in più, in quelle settimane e poi nelle successive, sembrava proprio non riuscire a dimagrire.
《Mamma, secondo te sono ingrassato?》Chiese il ragazzo alla donna in tono preoccupato: quella sera doveva andare con il suo migliore amico al cinema perché volevano vedere l'ultimo film degli Avengers.
Odiava vedersi grasso o in sovrappeso: quasi quanto, odiava le persone che si vestivano come degli straccioni.
O forse, odiava di più l'ultima categoria?
Non sapeva dirlo.
《No, tesoro. Stai benissimo!》 Rispose la donna in tono dolce: ma in effetti, guardandolo meglio aveva notato un lieve gonfiore addominale.
《Mamma, io mi vedo grasso e non riesco a tornare al peso forma.》Disse il ragazzo, guardandosi poco convinto allo specchio.
《Poi il cane di Kookie continua ad annusarmi la pancia e leccarmela. Non é che mi sono ammalato?》Le domandó di nuovo: ancora più seriamente.
《Ma no, tesoro. Se non sei sicuro di stare bene ti prenoto una visita da uno specialista.》Gli rispose.
Dopodiché, si avvicinò a lui e gli diede un bacio sulla fronte.
《Hai avuto altri sintomi?》Chiese lei questa volta, nascondendo la preoccupazione.
《Ogni tanto, sento delle fitte al ventre e mi sento stanco.》Le rispose.
《Capisco. Allora domani, chiamerò per prenotare una visita. Ora esci e cerca di non pensarci troppo.》Gli disse, uscendo subito dopo dalla stanza con il cuore in gola.
La donna sapeva perfettamente di cosa poteva trattarsi: ma non voleva neanche pensarci.
Non sapeva nemmeno lei, come risultare credibile davanti a tale assurdità.
E poi, come avrebbe reagito suo figlio se, avesse scoperto così di essere uno dei cento omega viventi rimasti?
Si sentiva di aver fallito miseramente come madre.
Non era stata in grado di proteggere il proprio figlio da una possibile gravidanza indesiderata.
Ma soprattutto, lui era pronto a sopportare ciò a cui stava per andare incontro?
Angolo angoloso dell'autrice che non viene cacato da nessuno:
Ebbene, si.
Ho fatto un piccolo skip time, perché la storia vera e propria inizia con Minnie e il bimbo già deambulante e parlante: quindi non sarà trattata nel dettaglissimo :')
Spero che vi sia piaciuto comunque e che abbiate apprezzato il cameo del cagnone bellissimo di Kokko !!!
Buona lettura e al prossimo aggiornamento 💜
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top