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Nel frattempo
Lillà
Sono in camera mia ad ascoltare una canzone di Christina Perri. Ogni cosa delle sue canzoni mi fanno ripensare a mio padre, e subito inizio a piangere era da quando avevo scoperto che era malato che non piangevo più. Ma questa canzone faceva riemergere ogni suo ricordo e mi faceva male. Sapere che non è più con me fa male, sapere che la sola persona che capisse come stavo non c'era più faceva un male indescrivibile che mi lacerava dentro. Per un periodo ho anche pensato di suicidarmi  così avrei raggiunto mio padre, ma poi mi ricordavo la promessa che gli avevo fatto e non potevo infrangerla. Gli ho promesso che avrei protetto sempre la mamma e Meg.
Sento la porta aprirsi e mia madre piange e Meg cerca di consolarla. Che accidenti succede ora? Sto cercando di accettare la morte di mio padre e la relazione mia madre con Tim o come accidenti si chiama e torna a casa  piangendo?
La rabbia mi assale ma non posso farlo vedere allora con assoluta freddezza mi avvicino. Odio fare la persona fredda e distaccata dal mondo ma qui serve qualcuno che lo faccia. <<Che succede ?>>
Quando mia madre sente il mio tono inespressivo si volta verso di me e mi butta le braccia al collo. Il contatto fisico con lei non lo ho mai sopportato e questo si è rafforzato dopo che ha portato a casa quell'uomo.<< Oh Lillà è successa una cosa orribile, io e Tom ci siamo lasciati e ora non so che fare per pagare l'affitto>>.
È visibilmente distrutta , ma il mio cuore era felice, potevamo tornare a Berlino, nessuno ci avrebbe trattenuti li.
<<Mamma sei più grande di me e sai che certe cose succedono, dato che nulla ci trattiene qui possiamo anche tornare a casa nostra. Qui non c'è nulla per noi, questa città non può offrirci nulla>>
Mia madre scoppia a piangere più di prima e Meg si intromette <<Non possiamo, mamma non ha abbastanza soldi per tornare a Berlino e poi abbiamo dato in affitto la nostra casa>>.
Cazzo a questo non avevo pensato, credevo che saremmo tornate a casa e invece eravamo bloccate qui, in un appartamento costoso e in un altra città. Perché tutto non torna come a Berlino? Mia madre che non riesce a pagare le spese e io costretta a mettermi a lavorare.
<<Madre, domani invece di andare a scuola andrò a cercare un lavoro anche se sarà difficile siccome non conosco bene la lingua>>
Mia madre si asciugò le lacrime <<Davvero lo faresti? >>
Io annui semplicemente non avevo voglia che capisse che mi faceva male rivivere quella situazione da capo, ma qui era diverso perché se non avessimo pagati saremmo finite in mezzo a una strada. Meg allora si intromise di nuovo << Se vuoi ti avrei già trovato un lavoro>>
<<Dai spara >>
<<Dovresti andare nel quartiere Gracia, alla via Calle-Torrent n 321 che c'è un signore che cerca una ragazza per fare le pulizie>>
<< OK e per che ora dovrei presentarsi?>>
<<Alle 14:30 e qui ti ho scritto anche che metro devi prendere >>
Sorrisi , Meg era sempre un passo davanti a me quando si trattava di trovare il sistema più veloce per spostarsi da un posto all'altro.
Ordinai tre pizze e dissi che avrei mangiato in stanza da sola. Non volevo per oggi altri contatti con mia madre, avevo sopportato il contatto fisico con lei anche per troppo tempo.

Spazio autrice:
Che ve ne pare di come va avanti la storia? Cambiereste qualcosa o va bene così?

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