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Chris
Cavoli mi aveva fregato alla grande e io che ci avevo creduto che mi baciasse, lo speravo con tutto me stesso. Ma anche se mi ha fregato non importa alla fine io vincerò la guerra. Sto per andarmene quando la porta dell'appartamento di Lillà si riapre dietro di me e poi si richiude e vedo sua sorella. Devo dire che anche se è più piccola di me e Lillà è comunque molto graziosa e al contrario di sua sorella il suo viso è più dolce.
<<Scusa a nome di mia sorella lei non è sempre stata così...>>
<<Così stronza?>> concludo io per lei, vedo che ci sta male per come è la sorella maggiore e non posso fare a meno di provare tenerezza per lei. Vorrei poterle tirare un po' su il morale e scoprire come mai Lillà si comporti così<<Ti va di andare a prendere un caffè?>>
Lei sgrana i suoi piccoli occhi grigio azzurri molto simili a quelli della sorella<<Ma sono piccola per bere il caffè, ma un succo lo prendo volentieri.>>
Ho molte domande da fare a questa ragazzina e sono fiducioso che lei risponderà a tutte le mie domande . Andiamo in un bar all'angolo tra la fine della via e la via della scuola.
<<Ti chiedo ancora scusa per Lillà lei è una bravissima persona se la conosci>>
<<Hey! Non sei obbligata a giustificare il comportamento di tua sorella però  sarei curioso di sapere il perché si comporti così?>>.
Lei annui e inizio a raccontare di come fosse legata al padre ormai deceduto e al loro mondo che si creava quando suonavano insieme. Ascolto ogni singola parola che questa ragazzina dice perché si vede che le fa male parlare di come sua sorella sia cambiata e di come per lei sia stato traumatico cambiare paese. Per certi versi comprendo lo stato di Lillà in fondo i miei genitori avevano divorziato e io avevo dovuto andare a vivere con mio padre siccome era quello che aveva più soldi e avrebbe potuto garantirti gli studi. A un punto mi venne un'idea <<Senti Meg che ne dici se facessi venire tua sorella dopo la scuola a lavorare per me? I soldi non mi mancano e poi così... Beh....potrei provare a capire come mai mi odia>>
Lei sorrise<< No, non ti odia ma se ti serve il mio aiuto per convincerla conta su di me>>
<<Certo che mi serve>>
<< Allora aspetta, so già come fare>>
La guardai estrarre il suo cellulare e chiamare qualcuno con il viva voce  << Pronto?>>
La voce era di una donna, probabilmente la madre <<Pronto mami  mi serve il tuo aiuto per fare lavorare Lillà, so che tu e Tom guadagnate abbastanza però è da una settimana che siamo qui e lei è uscita solo per andare a scuola. Ti ricordi quanto usciva a Berlino? Ogni scusa per lei era buona pur di non stare a casa, anche quando è morto papà usciva lo stesso e cercava di non farci pesare quanto le mancasse. Ma qui è diverso non ha nessuno a tirarle su il morale.>>
<<Allora cosa vuoi che faccia?>>
<< Facile per un quindici giorni dobbiamo mentirle e tu devi far finta di lasciare Tom>>
Dall'altro capo del telefono arrivò solo un consenso , io scrissi il mio indirizzo a Meg in modo che sapesse dove mandare la sorella, adoro questa piccola mi sarebbe piaciuto avere una  sorella come lei.
Torno a casa a cuore un po' più leggero sapendo che domani lei sarebbe venuta a casa mia .

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