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Lillà
Caro diario,
Sono passati mesi da quando papà è morto eppure continuo a sentirmi così insicura e in continuo calo con il mio umore. Nelle ultime settimane mamma ha deciso di trasferirsi dal suo compagno; che molto probabilmente diventerà il mio patrigno. Dalla rabbia del dover lasciare la casa di papà ho dato letteralmente di matto e ho spaccato tutto quello che c'era in casa. Non ho neanche potuto dire addio ad Anna, la mia migliore amica, eppure non è bastata la sua proposta di vivere a casa sua a dissuadere mia madre dall'andare a Barcellona .
Domani io e Meg inizieremo la scuola e io odio mia madre con tutta me stessa.
Stamattina mi sono svegliata presto per poter scrivere il pezzo su cui era da un po' che stavo lavorando, ma il problema è che non sapevo su cosa scrivere. Ultimamente sono sempre senza ispirazione e questo mi da alquanto fastidio. A farmi ritornare alla triste realtà ci pensa la sveglia che mi ricorda che devo svegliare Meg. Lei è sempre entusiasta dei cambiamenti mentre io sono fin da piccola stata il suo opposto. Provo a svegliarla, ma nulla allora opto per un'altra strategia <<Piccola peste svegliati che tra dieci minuti dobbiamo uscire>>.
Lei spalanca di colpo gli occhi, prende la sveglia tra le mani e poi guarda me e urlando <<Ma sei impazzita a svegliarmi solo adesso lo sai che il primo giorno di scuola per è IMPORTANTISSIMO>>.
Così con tutta la buona volontà che posso avere di prima mattina cerco di calmarla <<Ti ricordo che i vestiti da metterti li hai preparati ieri e che anche lo zaino lo hai preparato con largo anticipo. Ti devi solo vestire e far colazione>> .
Io non ho mai avuto problemi perché metto sempre i vestiti che capitano in mano. Solo due minuti dopo che sono uscita dalla camera senza neanche dire una parola corre in bagno e dopo a far colazione. Era incredibile la sua velocità quando ci si metteva di impegno.
Quando usciamo di casa l'aria fredda mi arriva sul viso facendomi venire i brividi e ricordandomi che non ero più nella mia amatissima Berlino. Mi mancava tutto di Berlino, mi mancava il profumo familiare di casa, e questo non faceva che aumentare la mia tristezza e la mia nostalgia. Decido che intanto che cammino avrei potuto fare una videochiamata con Anna, che è sempre stata la mia migliore amica, parlare con lei mi fa sempre bene perchè vedeva sempre il lato positivo delle cose. Il telefono squilla da ormai due minuti, sono sul punto di riattaccare quando <<Hey pazza non dirmi che stavi per chiudere la chiamata>> Mi sorprese che sapesse esattamente cosa stessi per fare <<Hey Anna come va? Guarda c'è anche mia sorella>>si salutano al quanto in fretta per i miei gusti e Anna si rivolge nuovamente a me <<Allora pronta per la nuova scuola?>>. Lei era identica a mia sorella per certi aspetti, ogni novità la elettrizzava al massimo<<Beh... ecco se fosse per me non ci andrei>>. Mia sorella e Anna mi guardarono con la stessa espressione per poi urlare in coro<<Ma sei pazza stai per andare nella scuola di musica migliore d'Europa e ti lamenti pure?>>. Le adoro perchè quando si mettono d'accordo sembrano due bambine. Mi metto a ridere senza pensarci su, saluto Anna assicurandole che ci saremo sentite dopo e io e Meg ci incamminiamo verso la nostra nuova scuola.
Per nostra fortuna la strada che dobbiamo percorrere per andare a scuola è corta e saremmo dopo il primo giorno, che per Meg era importante , potute uscire tranquillamente alle otto.
Spazio autrice:
Ecco il primo capitolo, che ve ne pare?
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