11. Algorithm

This means war
With your creator
Reload
Crash out

***

Le montagne che raggiunsero erano piuttosto piccole: tutti e tre avevano sentito parlare di montagne alte anche ventimila metri, quelle dovevano essere alte non più di duemila.

"Cosa dobbiamo cercare?", chiese Finn guardando i pendii scoscesi di quelle montagne.

"Immagino un'entrata", rispose Poe.

"Tipo quella?", chiese Rey indicando una fessura nella roccia.

Andarono a vedere e videro una galleria profonda che proseguiva nella montagna.

"Direi di sì".

"Allora andiamo".

I tre entrarono nella grotta. Più si addentravano, meno luce c'era, ma Poe e Finn quasi non se ne resero conto, potendo vedere anche al buio. Rey, al contrario, si attaccò a Finn.

"Voi ci vedete?".

"Sì", risposero i due in coro. Si guardarono, poi Finn disse: "Ti faccio salire sulla mia schiena. Va bene?".

"Sarebbe perfetto, tanto il soffitto non è basso", disse Rey. Una volta sulla schiena dell'amico, la marcia riprese.

La luce tornò prima di quanto avessero immaginato. Fu Rey ad accorgersi che riusciva ad intravedere Poe accanto a loro; pochi minuti di camminata dopo sbucarono nella sala più grande che avessero mai visto.

Una luce violetta illuminava le pareti interne della montagna, il pavimento sabbioso misto a pezzi metallici, ma soprattutto la scala sospesa sul vuoto e i suoi guardiani.

Questi guardiani erano degli specie di grandi robot posti ai lati di una scalinata di cui si intravedeva la fine, ma non cosa ci fosse lì.

Rey saltò giù dalla schiena di Finn e disse: "Direi che dobbiamo salire lassù".

"E quei robot?", chiese Finn. Come se lo avessero sentito, i robot girarono tutti insieme le teste verso di loro, come se li stessero studiando.

"Speriamo siano lì solo per farci ansia".

Iniziarono a salire. Nessuno dei tre se la sentì di abbassare la guardia, sebbene quei robot sembrassero davvero lì solo come decorazione, le loro teste continuavano a girare seguendo la loro avanzata.

La loro agitazione aumentò nel momento in cui Poe disse: "Li sento ronzare, come se si stessero preparando".

"A cosa?".

"Non lo so".

Continuarono a salire spinti dalla forza di volontà di uscire e dalla paura. Fortunatamente l'ultimo gradino si avvicinava sempre di più e non restava lontano come avevano fatto le montagne.

Quando raggiunsero la pedana, senza che nessun robot avesse fatto qualche movimento improvviso, trovarono su di essa un buco, grande abbastanza da farli passare tutti e tre.

"Dite che dobbiamo solo... Saltar giù?", chiese Rey accovacciandosi accanto al buco e guardando giù.

"Credo di sì", disse Poe.

"Va bene. Allora, prendiamoci per mano così da non perderci, poi saltiamo", disse la ragazza prendendo la mano di Finn, che strinse a sua volta quella di Poe.

"Al mio tre. Uno, due, tre!".

I tre saltarono e iniziarono a cadere, e mentre vedevano la realtà virtuale distruggersi nei pixel che la componeva, Poe e Finn tornarono a vederci come prima, a non sentire più il sangue appesantito dal veleno che li aveva trasformati.

La luce divenne intensa e tutti e tre chiusero gli occhi. Quando li riaprirono, si ritrovarono la schermata iniziale del gioco davanti agli occhi.

Finalmente erano tornati a casa.

Fine

***

Canzone originale:

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top