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MONARDA: già i nativi americani conoscevano la Monarda e ne avevano distinto 4 varietà in base al profumo. La utilizzavano come erba medicinale ed anche come pianta sacra durante i riti nelle capanne sudatorie, poiché favoriva la sudorazione. I primi ad utilizzarla per la preparazione del tè, furono gli indiani Oswego (da cui, poi, il nome stesso del tè). La bevanda, che venne introdotta in Europa nel XVIII secolo, è ricordata nella storia americana come il sostituto del tè inglese, dopo il "Boston tea Party", avvenuto nel 1773, quando i patrioti americani, con un atto di protesta contro le leggi sulla tassazione commerciale, gettarono in mare un intero carico di tè proveniente dall'Inghilterra. Regalare il fiore di Monarda equivale a confessare grande ammirazione e stima per quella persona. È simbolo di virtù.
MORELLA RAMPICANTE: simbolo di verità, il nome latino (dulcamara) e quello inglese (bittersweet) significano entrambi "dolce amaro", questo per il sapore dei rami appena germogliati
MUSCARI: simboleggia l'utilità. Il lampascione, ingrediente largamente utilizzato in molte ricette tradizionali dell'Italia meridionale (in particolare pugliese e lucana) altro non è che il bulbo della muscari comosum, una delle specie molto diffusa sul territorio, che cresce nei prati incolti o lungo bordi delle strade di campagna. Il suo nome deriva dal sanscrito mushka e significa testicolo; è il fiore nazionale dell'Armenia
MUSCHIO BIANCO: Il suo profumo antico e ancestrale rappresenta l'essenza del bosco, perciò è simbolo di eternità e infinito
MUGHETTO: è simbolo della verginità, della civetteria, e del ritorno della felicità
MYOSOTIS o NON TI SCORDAR DI ME: il termine myosotis deriva dal greco e significa "orecchie di topo" a causa della forma dei petali e della superficie morbida come il velluto delle sue piccole foglie che ricordano le orecchie di un topolino di campagna. Il suo nome comune ovvero non ti scordar di me è dovuto ad un'antica leggenda medievale di origine austriaca, secondo la leggenda due giovani innamorati, passeggiavano lungo il Danubio raccogliendo durante il loro cammino dei myosotis, ad un certo punto del loro percorso il ragazzo cadde nel fiume, mentre veniva trascinato via dalla corrente urlò alla sua amata: "non ti scordare di me!" e le lanciò il mazzolino dei fiori che aveva raccolto poco prima. La sciagura capitata alla giovane coppietta fece ben presto il giro dell'Europa, consacrando i myosotis con il nome di non ti scordar di me e nel linguaggio dei fiori e delle piante ha fatto si che questi fiori fossero il simbolo dell'amore eterno e sincero. In Germania nel XV secolo le donne mettevano sulle loro vesti un fiore di myosotis come segno di fedeltà, mentre donarne uno al proprio amato significava non dimenticarlo mai. Il non ti scordar di me è internazionalmente riconosciuto come fiore ufficiale della Festa dei nonni che si tiene ogni anno il 2

NANDINO: in Giappone c'è la credenza che questa pianta abbia la particolarità di far scomparire la sfortuna tanto da essere piantata in prossimità dei templi buddhisti come portafortuna.
Mentre, nelle composizioni floreali per il nuovo anno, sempre in Oriente, simboleggia longevità.
NASTURZIO: simboleggia la lotta e la guerra, tale significato lo si deve sia alla forma ad elmo dei suoi fiori che all'antica tradizione di utilizzare la pianta come palo sulla cui cima venivano legati gli elmi e le spade dei nemici uccisi.
NARCISO: Gli antichi romani pensavano che il narciso fosse un fiore che cresceva nei campi Elisi, simbolo dell'aldilà nella religione romana, e quindi avevano l'usanza di piantarli sulle tombe dei propri cari defunti. Anche gli antichi greci associavano i narcisi alla morte perché sono stati gli ultimi fiori raccolti da Persefone prima di essere rapita da Ade. I Druidi, i sacerdoti degli antichi Celti, associavano ai narcisi il simbolo della purezza. A un certo punto però, si diffuse la leggenda che questi fiori avessero il potere di assorbire i pensieri negativi e malvagi degli esseri umani e per questo fossero diventati velenosi (in effetti sono fiori con una certa tossicità). Nell'antica cultura ebraica, invece, il narciso è associato alla bellezza e fertilità della donna, mentre nell'iconografia cristiana divenne simbolo della rinascita dopo la morte e associato, quindi, alla Pasqua. In alcune opere di pittori olandesi, troviamo anche il narciso come simbolo dell'amore eterno di Dio contro l'amore egoistico degli uomini. in Cina il fiore è simbolo di fortuna e prosperità per l'anno nuovo, poiché la sua fioritura corrisponde proprio al periodo del Capodanno cinese. Nel Galles il narciso viene chiamato "giglio di quaresima", poiché lì fiorisce proprio in questo periodo. E' usanza indossarlo appuntato alla giacca il 1 marzo, giorno di San Davide e si crede che una sua fioritura precoce porti un'annata piena di prosperità. La superstizione intorno a questo fiore ha portato anche a credere che. se in un campo ci sia solo un bocciolo a fiorire per primo, questo è segno di sfortuna. Nel Maine, negli Stati Uniti d'America, si credeva poi che se questo bocciolo fosse rivolto verso l'osservatore, gli avrebbe portato sfortuna per il resto dell'anno.
NARCISO GIALLO: simbolo di autostima, vanità e incapacità ad amare altre persone eccetto se stessi, in riferimento all'omonimo mito greco raccontato da Ovidio nelle Metamorfosi.
NARCISO BIANCO: simboleggia l'amicizia e i nuovi inizi. Si tratta di un fiore perfetto da regalare ai decimi anniversari o per propiziare buona fortuna a qualcuno. Rappresenta però anche l'amore non corrisposto
NEMESIA: simbolo di giustizia, coraggio e rispetto per le regole, infatti il suo nome fa riferimento a Nemesi, la dea greca della giustizia punitiva
FIORE DI NESPOLO: I greci antichi avevano consacrato la pianta del nespolo comune al dio Kronos, il Tempo, mentre per i Romani era simbolo del dio Saturno perché veniva considerata una difesa contro le pericolose influenze degli stregoni. Nel linguaggio dei fiori rappresenta l'imbarazzo.
NIGELLA: presso gli egizi la nigella potrebbe aver avuto un ruolo molto importante, legato in qualche modo al concetto "forza e protezione" nella vita ultraterrena. Infatti i semi di questa pianta Veneto trovati nella tomba di Tutankhamon. Il nome comune con cui i popoli arabi chiamano la nigella è habbatul barakah, che vuol dire semi benedetti. Nei paesi anglosassoni viene invece popolarmente chiamata "love in a mist", amore nella nebbia, o "devil in the bush", il diavolo nel cespuglio, per via della conformazione della pianta che crea cespugli fitti e velati. Nel linguaggio dei fiori simboleggia il dubbio e l'imbarazzo, tale significato è probabilmente dovuto ai nomi popolari attribuitigli dagli anglosassoni
NINFEA: Nella mitologia greca la Ninfea è simbolo dell'amore non corrisposto, dell'amore platonico, infatti i Greci le attribuivano proprietà anti-afrodisiache, tanto da appiopparle il nome di "distruttrice del piacere". Si ritiene che sia i fiori sia la radice, abbiano un potere calmante dell'attività sessuale, leggende popolari raccontano che gli eremiti se ne servivano per meglio sopportare l'astinenza del celibato.
Gli Egizi l'hanno spesso ritratta per decorare le pareti delle tombe dei faraoni senza darle un significato particolare ma più che altro ammirandola in tutta la sua bellezza. In Oriente, la Ninfea ha altri significati: rappresenta l'alba, l'arrivo del sole. Nel mondo anglosassone questo fiore è chiamato "giglio d'acqua" ed è associata a castità, purezza, e anche alla freddezza.
Secondo un'altra leggenda il sole si innamorò di una ninfa che viveva in un lago. La ragazza, sentendosi a disagio di fronte all'oggettiva bellezza del sole decise di tuffarsi nel lago per recuperare tutto l'oro che teneva nascosto sul fondo. Per non sfigurare di fronte al sole, si adornò così di tutti i gioielli che aveva nel suo tesoro ma la pesantezza del metallo non fece risalire la povera ragazza che riuscì a mostrare al sole solo le mani nelle quali teneva raccolti alcuni gioielli. La ninfea quindi rappresenterebbe le mani della ragazza che accolgono un tesoro appoggiate su una foglia verde a forma di cuore.
Rappresentano purezza, rarità e castità. Il noto pittore impressionista Monet ne ha fatto una vera e propria ossessione, tanto da realizzarne ben 250 tele! Ispirato dalla tradizione giapponese, Monet decide di creare nella propria abitazione un giardino con un ponte di legno sotto il quale vuole uno stagno ricco di ninfee e altre piante esotiche.
NINFEA BIANCA: simboleggia l'alba o l'eloquenza
NINFEA GIALLA: simbolo di freddezza
NOCCIOLO: è un albero legato alla poesia e alla divinazione. La simbologia del nocciolo è speculare a quella delle nocciole stesse, sue dirette "emanazioni", suoi frutti. Pianta e frutti simboleggiano la fertilità, la ricchezza, la saggezza, l'ispirazione, la conoscenza e la verità.
NOCE: evoca il ternario sacro che presiede a ogni manifestazione: corpo (guscio), spirito (pellicola intorno al frutto, il mallo) e anima (la polpa, il gheriglio). Inoltre hanno un profondo significato simbolico quali contenitori che in molte favole e leggende racchiudono tesori. Dunque una noce ha una proprietà difensiva dalla cattiva sorte o dal malocchio.
Nell'Antica Grecia, un mito narra la vicenda di Orfe, Lico e Caria, le tre figlie del re e della regina della Laconia. Tutto il mito ruota attorno al tema della gelosia femminile: Orfe e Lico, gelose dell'amore di Dioniso per la sorella Caria, vengono punite da Dioniso e trasformate in roccia; Caria, resasi conto della triste sorte toccata alle due sorelle, muore invece per il dolore. Così Dioniso, che tanto aveva amato la giovane, decide di rendere eterno il suo ricordo trasformandola in un albero di noce. Secondo il mito, fu poi Artemide, sorella gemella di Apollo, ad informare i genitori della triste vicenda; in seguito, sarebbe stato costruito in Laconia un tempio, per celebrare proprio la dea e la principessa Caria, dedicato appunto ad Artemide Cariatide, con le colonne in legno di noce modellate con la forma di figure femminili, che vennero chiamate "cariatidi".
A Benevento, all'epoca dell'imperatore romano Domiziano, si svilupparono culti misterici in cui la dea egiziana Iside (legata alla Luna) veniva identificata con la Dea Diana, che nel pantheon romano è proprio la corrispondente della dea Artemide, coinvolta nel mito di Caria. È in questo contesto che nascono le leggende delle streghe e del Noce di Benevento, albero temuto e maledetto, sotto il quale si diceva che le streghe svolgessero i loro rituali; secondo una leggenda, fu il sacerdote Barbato ad abbattere nel VII secolo d.C. il noce sacrilego, strappandone le radici. (il noce di Benevento divenne l'albero delle streghe per eccellenza poiché si trovava nelle vicinanze del fiume Sabato. Dal nome di tale fiume, nacque spontanea l'associazione ai sabba delle streghe)
Il Noce è anche citato dalla Bibbia come "l'albero maledetto", escluso dal paradiso terrestre poiché di legno di Noce era la croce con cui fu crocifisso Gesù Cristo. Da questa nomea negativa, deriva probabilmente il termine "nuocere".
NOLINA: in Messico, per la sua maestosa imponenza, è simbolo di forza e resistenza
OCCHI DELLA MADONNA o VERONICA: Il significato del nome Veronica dal greco significa "io porto la vittoria", infatti sembra che possa guarire diverse malattie, addirittura si pensa che possa risalire al nome della donna che pulendo il volto di Cristo, fu in grado di guarire le Sue ferite; alcuni fanno risalire questo nome al latino "vera et unica". Ma nel linguaggio dei fiori il fiore Veronica significa addio, e un tempo si usava regalarlo ad un amico in procinto di partire, con la speranza che gli occhi divini vegliassero e seguissero sempre il proprio caro, ma non è da confondersi con il Myosotis, o meglio conosciuto come "non ti scordar di me". In Francia era conosciuta come "Herbe aux ladres" ovvero erba dei lebbrosi.
OLEANDRO: fiore dell'oblio, regalarlo significa "ti ho dimenticato".
Secondo alcune fonti, infatti, oltre al significato più accreditato di vanità - intesa nella sua accezione più negativa - gli viene attribuito un significato di invidia, per via della sua tossicità, sottolineata anche dagli scritti di Plinio il vecchio. Altre fonti, poi, ravvisano significati di spavalderia e temerarietà; sempre e comunque, accezioni non positive. Si racconta che alcuni soldati di Napoleone trovarono la morte dopo essersi nutriti con la cacciagione arrostita sui rami di Oleandro.
L'oleandro, per il fatto che le sue foglie sono disposte a gruppi di tre, simboleggia sin dall'antichità l'armonia dell'universo, formato da triadi che come affermava Pitagora "è l'esistenza in cui l'Immutevole ed il Mutevole sono congiunti".
OLMO:è simbolo di amicizia, protezione, sostegno e amore coniugale o amore fraterno. Il simbolismo deriva dal suo uso, sin dai tempi più antichi, come sostegno per la vite, in quanto non sfrutta la terra del nutrimento ad essa necessario.
Nella poesia l'Olmo di Sylvia Plath, questo albero rappresenta la speranza di rinascita e resurrezione, ma con la consapevolezza che per rinascere deve prima esserci la morte
ONTANO: è simbolo della rinascita spirituale, presso i popoli celtici era il simbolo del combattente valoroso
ORCHIDEA: dal greco orchis "testicolo". Nella mitologia greca Orchis era un giovane bellissimo e passionale, figlio di una ninfa e di un satiro, che tentò di possedere amorosamente una sacerdotessa in occasione di un festeggiamento dedicato al dio Bacco. Era un atto sacrilego, dunque Orchis fu condannato e dato in pasto alle belve feroci. Gli dei dell'Olimpo fecero allora nascere dai resti di Orchis un fiore che riproduceva, nascosti sotto la terra, dei testicoli, causa della sua focosità e della sua morte. dunque l'orchidea è simbolo di bellezza, eleganza, riverenza, seduzione, amore ed erotismo. Non a caso Oscar Wilde nel suo "Ritratto di Dorian Gray" scrisse: "Ieri colsi un'orchidea per mettermela all'occhiello; era una mirabile cosa, tutta macchiata, efficace come i sette peccati mortali". Il pittore Manet nel 1863 raffigurò una prostituta con una orchidea tra i capelli proprio per rafforzare la sensualità del soggetto rappresentato. Nel romanzo di Proust "Alla ricerca del tempo perduto" (1909/1922) l'orchidea ricorre spesso e come simbolo di erotismo. Per Swann e Odette è un codice allusivo al loro rapporto intimo, anzi in un episodio l'orchidea diventa una metafora omosessuale. D'annunzio nel romanzo "Il Piacere" (1889) inserisce una scena dedicata ad una orchidea che sembrava macchiata di sangue ma che invece nella mani dell'amante di Andrea Sperelli, uno dei protagonisti, viene descritta come simbolo della sua bellezza sensuale.
In Cina invece simboleggia la purezza tipica dei bambini.
Nel medioevo, inoltre, era molto diffusa la preparazione di elisir d'amore e di giovinezza a base di fiori di orchidea, talvolta anche per la preparazioni di pozioni di magia nera, ma come ingrediente marginale. Nel periodo Vittoriano, gli inglesi, fecero assumere all'orchidea il simbolo di prestigio e classe, proprio perché la pianta proveniva da paesi molto lontani ed esotici ed era considerata di difficile coltivazione. Era anche il simbolo delle persone ricche e nobili.
La foglia dell'orchidea è simbolo di eleganza e bellezza
ORCHIDEA BIANCA: simboleggia la purezza d'intenti sia in amore che in amicizia, si usa anche per ringraziare una concessione d'amore
ORCHIDEA VANILLA: (quella da cui si ricava la vaniglia) simbolo di forza. Gli Aztechi usavano le stecche di vaniglia per aromatizzare il loro "cibo degli dei", il cioccolato.
ORCHIDEA NERA: vista la sua rarità, simboleggia le cose difficili da ottenere, l'amore difficile ma felice e tutto quello che rappresenta la rarità e l'eccezione alla regola
ORCHIDEA GIALLA: simbolo di amicizia
ORCHIDEA BLU: rappresenta un messaggio di pace: il fiore di questo colore è simbolo di calma e tranquillità e può essere regalato dopo un litigio, a dimostrazione che da parte di chi fa il regalo c'è tutta la voglia di sotterrare l'ascia di guerra e tornare a vivere in tutta serenità come un tempo
ORCHIDEA ARANCIONE: è simbolo di orgoglio, coraggio ed entusiasmo
ORCHIDEA ROSSA: è il simbolo di voglia di intimità e di passione
ORCHIDEA BAMBOO o DENDRONIUM: l'estrema bellezza di questi fiori evoca il simbolo dell'armonia e dell'estrema perfezione spirituale
ORCHIDEA MACULATA: simbolo di festività e spiritualità poiché le macchie presenti sui fiori di orchidea dovrebbero rappresentare il sangue di Cristo, pertanto nelle occasioni della Pasqua e del Natale, spesso gli altari delle Chiese sono ornati
ORCHIDEA BALLERINA: simbolo di perfezione spirituale e armonia
ORCHIDEA FALENOPSIS: è simbolo di passione, femminilità, affetto ed alleanza
ORIGANO: veniva considerato nell'antichità un simbolo di felicità e per questo veniva usato per creare corone con cui cingere il capo dei novelli sposi
ORNITOGALLO o LATTE DI GALLINA o STELLA DI BETLEMME: è simbolo di riconciliazione. Il nome ornitogallo deriva dalla forma dei fiori quando sono chiusi, che ricordano la cresta di un gallo. Invece "latte di gallina" è riferito al colore bianco del lattice che fuoriesce dai gambi spezzati.
Il nome volgare, stella di Betlemme, si riferisce probabilmente all'epoca delle Crociate: il fiore secco prende una forma di stella e i bulbi erano talvolta utilizzati come pasti di emergenza durante i pellegrinaggi in Terra Santa, oppure a un'antica leggenda in cui gli stessi fiori hanno accolto il capo di Gesù Bambino
ORTENSIA: simboleggia la freddezza e il distacco. La storia che si cela dietro alle ortensie richiama l'amore tra due amanti, Hortense Barrè e Philibert Commerson. Quest'ultimo fu l'esploratore a cui andò il merito di aver trapiantato il fiore in Europa, chiamato proprio con il nome della sua amata donna. Da allora, questa pianta viene associata anche all'amore per cui regalarla è una vera e propria dichiarazione. Per anni è stata considerata come una pianta magica. Secondo una leggenda giapponese l'ortensia è associata ad emozioni sincere, per la gratitudine verso chi dimostra comprensione e perdona. Si racconta, infatti, che uno degli imperatori regalò delle ortensie alla famiglia della donna che amava, per scusarsi di averla trascurata. È il fiore che sboccia durante la stagione delle piogge e assume una colorazione differente a seconda dell'acidità del terreno in cui cresce. Il significato dell'ortensia può variare in base al colore.
ORTENSIA BIANCA: simboleggia un amore che sta nascendo, intenso e totalizzante
ORTENSIA BLU: vuol dire che nonostante la persona amata sia volubile, l'amore che proviamo è molto profondo, rappresenta una passione ardente e profonda
ORTENSIA ROSA: se regalata ad una donna significa non solo dichiarare il proprio amore ma ammettere che è l'unica donna della propria vita. Simboleggiano inoltre un concreto invito a godere delle gioie dell'amore
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