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LOBELIA: è il simbolo della malevolenza, della disperazione e dell'astio nei confronti di qualcuno, collegato alla tossicità della pianta

FIORE DI LOTO: simboleggia la forza di superare le avversità della vita, sentimentali e non. Nella Grecia antica era il simbolo della bellezza e dell'eloquenza; e nella letteratura classica di molte culture asiatiche, simboleggia l'eleganza, la bellezza, la perfezione, la purezza e la grazia, ed è spesso associato con gli attributi femminili ideali. La struttura del loto identifica una via verso il paradiso: nasce dal fango (rappresenta il mondo degli uomini, contaminato dalle impurità), attraversa l'acqua (il difficile cammino verso l'illuminazione) per poi affiorare e sbocciare in tutta la sua bellezza (il paradiso). Inoltre, la particolarità di aprire la corolla di giorno e chiuderla di notte, simboleggia rigenerazione e forza vitale.

LUNARIA o ERBA LUNA: simboleggia l'onestà e la chiarezza. Il frutto ha una forma tondeggiante e piatta, che seccandosi assume un aspetto argentato che ricorda quello delle monete d'argento. Da qui deriva il richiamo alla luna ma anche il nome di monete del Papa

LUPINELLA: è simbolo della convergenza tra uomo e natura, tra tecniche antropiche e inclinazioni ambientali, icona di un'agricoltura che vive un costante rapporto di reciprocità con il territorio.

LUPINO: nell'antica roma veniva distribuito durante le pubbliche cerimonie, i cortei trionfali e le incoronazioni. Anche se molto raramente, questa usanza è usata in alcuni paesi mediterranei. Per le sue proprietà calmanti significa "tu restituisci la pace alla mia anima", in altri casi simboleggia la tristezza, a causa del sapore amaro e sgradevole che i semi di lupino hanno se mangiati crudi

LUPPOLO: simbolo di ingiustizia

MADRESELVA: simboleggia i vincoli d'amore

MAGGIOCIONDOLO: è simbolo di bellezza pensosa. Il nome deriva dal periodo di fioritura della pianta (maggio) e dalla peculiare caratteristica dei suoi fiori che si presentano, raccolti in grappoli, di un colore giallo intenso che "ciondolano" dai suoi rami. Il Maggiociondolo, quindi, può assumere il significato di benvenuto. Però la tradizione popolare vuole che sia una pianta con connotati negativi: un tempo, infatti, i suoi rami flessibili e resistenti servivano per costruire archi molto potenti e letali. Inoltre questa pianta risulta essere tossica se ingerita in una certa quantità

MAGGIORANA: simbolo di serenità, felicità e fortuna

MAGNOLIA: Nel linguaggio dei fiori, la Magnolia è considerata un simbolo di dignità e perseveranza, ma anche di nobiltà e bellezza superba.
Secondo una leggenda Giapponese è opportuno non dormire o sostare troppo a lungo sotto un albero di magnolia in fiore, poiché l'intenso profumo dei suoi fiori potrebbe stordire o addirittura uccidere. Una leggenda narra che in origine la Magnolia fosse una pianta formata da una sorta di "due magnolie". Una era esterna e una interna, a forma di stella, che simboleggiava l'anima, il cuore della pianta. In epoca vittoriana rappresentava l'amore per la natura.
La tradizione vuole inoltre che, se possedete una magnolia e questa sboccia fuori stagione essa sta a simboleggiare il vostro stato ansioso.

MAGNOLIA YULAN: è il fiore simbolo di Shangai e da sempre è considerato simbolo di purezza e del pudore

MAGNOLIA STELLATA: Narra una leggenda che in tempi lontani esisteva una magnolia sola. All'esterno si presentava alta, forte e con pochi fiori. All'interno del tronco invece possedeva una magnolia stellata, con tantissimi fiori bianchi profumati. La magnolia alta era il corpo, la magnolia stellata il cuore. Fiorivano insieme, l'una nell'altra, tutto l'anno dando serenità all'intero giardino. Poi un giorno di pioggia l'albero fu toccato da un'azalea gialla pastello che gli era cresciuta al fianco.
La magnolia non si accorse che l'azalea l'aveva sfiorata solo per caso. Credette che quel tocco fosse legato ad un interesse che decise di contraccambiare. Col passare del tempo quel flebile sentimento che la magnolia provava si trasformò in amore e il suo cuore stellato cominciò a pulsare e a spingere il suo corpo forte a voltare i fiori profumati dalla parte dell'azalea gialla. Ma l'azalea non nutriva alcun sentimento e con il passare del tempo l'albero di magnolia cominciò a sentirsi sempre più triste, finché il suo cuore si spezzò, staccandosi dal corpo forte. E così nacquero due alberi: la magnolia alta che tendeva i suoi rari fiori sui rami ricoperti di foglie verdi per mostrare la sua forza e la magnolia stellata senza foglie, con i suoi fiori bianchi fragili come il suo cuore senza speranza.

MAIS: fondamentale per i riti maya, aztechi e inca, è simbolo di abbondanza, prosperità e felicità. Per i maya, con il mais gli dèì avevano impastato il corpo dell'uomo, istituendo così un'analogia tra il ciclo vitale della pianta e quello umano

MALVA: nel Medioevo era simbolo della pacatezza e dell'amore eterno. In antichità invece era considerata anche un potente afrodisiaco sia per le donne che per gli uomini, infatti era usanza legarsi tre rametti vicino alle parti intime per aumentare il desiderio sessuale. Pitagora ne esaltava le qualità nelle sue opere e i pitagorici la consideravano una pianta sacra. La Malva è legata anche ad antichissimi riti propiziatori di pace, purificazione e amore, e viene associata all'elemento dell'aria. È tradizionalmente conosciuta, infatti, anche come la pianta della purezza. Con la Malva si preparavano filtri d'amore e infusi in grado di estirpare il malocchio, purificando l'organismo da tutti gli influssi di energia negativa. Ancora oggi è usanza, tra alcune popolazioni nordiche, di porre i semi della pianta sugli occhi dei defunti, allo scopo di propiziare un sereno passaggio alle terre del Valhalla e scacciare i pericoli dovuti all'influenza degli spiriti maligni.

MALVA SELVATICA: simbolo del buon carattere

MALVAROSA o ALCEA ROSEA: In Giappone, durante il periodo Edo, la malvarosa era il simbolo dello shogunato Tokugawa, e chiunque portasse tale simbolo sul kimono era rappresentante dello shogun sotto tutti gli aspetti. Chiunque arrecasse danno o si opponesse agli ordini del rappresentante dello shōgun veniva punito anche con la morte. Puntare un'arma nei confronti di tale simbolo era considerato una vera e propria aggressione nei confronti dello shōgun stesso. Nel linguaggio dei fiori rappresenta la fertilità e l'abbondanza. È anche simbolo dell'estate.
*Shōgun era un titolo ereditario conferito ai dittatori politici e militari che governarono il Giappone tra il 1192 ed il 1868. Il titolo, equivalente al grado di generale, era riservato alla carica più alta delle forze armate del paese.

ALCEA BIANCA: simboleggia l'ambizione femminile

MANDEVILLA o DIPLADENIA: la pianta ha la caratteristica di crescere rapidamente e arrampicarsi su qualsiasi materiale. Questa peculiarità è sempre stata collegata al riuscire a superare qualsiasi problema per tornare più forte di prima. Invece nelle Indie Occidentali veniva usata per incoronate le fanciulle fa marito e che quando potevano partecipare alle danze rituali e le cerimonie più caratteristiche delle tribù, qui sono il simbolo della "bellezza appariscente", significato pienamente giustificato dallo splendore delle corolle della mandevilla e dal loro profumo che è particolarmente intenso, penetrante

MANDRAGORA: era considerata come simbolo di fortuna in tutta Europa tanto che si credeva che possedere una sua radice moltiplicava le monete possedute in casa. In Germania le radici venivano scolpite come piccole bambole (chiamate Alraune) che venivano usate per proteggere la casa. In Europa l'uso magico più importante della pianta era sotto forma di "Homunculus": la radice di mandragora, grazie alla sua forma antropomorfa, si credeva un essere vivo e pensante. Dopo vari trattamenti e rituali la radice si trasformava in uno spirito domestico o in un piccolo uomo che veniva usato per protezione, portafortuna ma anche per gettare il malocchio o per portare sfortuna. Si credeva che l'homuncolus potesse esaudire tre desideri dopodiché cambiava padrone. La radice veniva trattata con tutto rispetto: veniva vestita, adagiata in un cofanetto, lavata con vino e acqua e, ad ogni pasto, le si serviva mangiare e bere. Se non si faceva tutto questo le radici gridavano e si trasformavano in calamita per ogni genere di disgrazie.
Nella stregoneria la mandragora era usata per preparare un succo con cui veniva cosparso il bastone (o la scopa) per volare al sabba. Un altro uso era per le pozioni d'amore e per la magia nera, questo per sottolineare ancora una volta la natura ambivalente (positiva e negativa) della pianta.

MANGROVIE: è simbolo di forza e luogo dove tenere tutto unito nonostante i flussi delle maree, cioè delle traversie. Le radici sono come le risorse, che tengono sollevata la realtà dal pantano della delusione

MAONIA: simboleggia la diffidenza, forse per il fatto che le sue foglie sono munite di numerose spine

MARGHERITA: simbolo della semplicità. Nella lingua tibetana il nome margherita significa proprio vita che rinasce, fiorisce e indica anche la perla o la capanna. Il nome di questo fiore in lingua inglese è daisy che deriva da day's eye, occhio del giorno. Nelle regioni nordiche è il simbolo sacro della dea della primavera Ostara; mentre per i cattolici è il simbolo della bontà d'animo. Nella mitologia ritroviamo il suo nome scientifico Bellis perennis che sembra possa derivare da Bellide, una delle barbare e crudeli figlie (chiamate Danaidi) di Dànao, re di Argo; alcuni invece pensano possa derivare dal latino bellum (che significa guerra) in riferimento alle sue presunte capacità di guarire le ferite; Una delle tante leggende legate a questo fiore di prato narra che un giorno Bellis, figlia del dio Belus mentre danzava con il suo fidanzato, attirò l'attenzione del dio della primavera, il quale si innamorò della fanciulla e cercò di strapparla al fidanzato, che per paura di perdere la sua amata si scaglio violentemente contro la divinità, Bellis spaventata da tanta violenza chiuse gli occhi e si trasformò in una margherita di prato. Già nel Medioevo era un fiore che veniva spesso usato per le decisioni d'amore infatti le dame indecise sulla scelta del futuro marito usavano cingersi la fronte o ornarsi i capelli con delle ghirlande di margherite, per far capire che dovevano ancora pensarci sopra e che quindi erano ancora "libere".
Una leggenda cattolica narra che le margherite sono i fioretti dei bambini buoni.

MARGHERITINA COMUNE o PRATOLINA: simbolo di candore e purezza, indistintamente dal colore della corolla. Gli astrologi ritengono sia sotto l'influsso di Venere, da qui deriva il gioco "m'ama non m'ama"

MARGHERITA AFRICANA o DIMORFOTECA: hanno dei colori molto vivaci e molto vari, possono essere semplicemente bianche ma anche rosa, giallo, arancio, oppure rosse e perfino viola. È simbolo di libertà

FIORE DI MELO: sono stati attribuiti due diversi significati, quello di tentazione e quello di preferenza, ma possono simboleggiare anche fertilità e sensualità, qualcuno associa un bocciolo di Melo ad una promessa. nell'antichità era utilizzato per dichiarare amore e passione. Si dice che i Celti, amanti del Melo, adornavano le camere da letto per favorire ed aumentare i loro desideri. I fiori di Melo venivano utilizzati anche in occasione di riti matrimoniali, simboleggiavano amore, guarigione e immortalità nel momento in cui venivano benedetti. I boccioli di Melo, inoltre, venivano messi in sacchetti, infusi e a volte sciolti in cera liquida per poi creare vere e proprie candele d'amore.

FIORE DI MELO COTOGNO: simbolo d'amore e di fecondità. In Croazia, quando nasceva un bambino veniva piantato un melo cotogno come simbolo di vita e amore.

PIANTA DEL MELOGRANO: simboleggia l'amore ardente e l'eleganza matura; è il frutto la fertilità e fin dall'antichità è un noto portafortuna. Il frutto del Melograno è simbolo di abbondanza. I tanti grani dolci e succosi che si trovano dentro il frutto (gli arilli) rappresentano ricchezza, fertilità, prosperità. Il suo colore rosso è associato al sangue, con un significato di vitalità, passione, energia.
Nella simbologia ebraica è simbolo di onestà e correttezza, dato che il suo frutto conterrebbe 613 semi, come le 613 prescrizioni scritte nella Torah.
Il frutto del Melograno è molto presente nella Bibbia, spesso associato alla fertilità della terra e alla ricchezza dei doni di Dio: per questo è un simbolo forte anche nella religione cristiana. Non a caso è ricorrente nei dipinti religiosi di Sandro Botticelli e Leonardo Da Vinci.

MENTA: in considerazione del fatto che è una pianta molto rustica, non particolarmente esigente, rappresenta la sobrietà e la temperanza e grazie al suo profumo e alle proprietà terapeutiche anche saggezza. Rappresenta la forza ed il calore del sentimento. La menta poi, essendo una pianta che ricresce e fiorisce anche nelle condizioni più avverse, viene considerata rappresentativa di tutte le virtù che, se vere, non muoiono mai anche nelle condizioni più avverse. Indica l'amore perfetto che rimane saldo anche di fronte alle avversità.

MESEMBRIANTEMO: mentre il suo nome significa "fiore che si apre a mezzogiorno" dalla parola "mesembria", il suo significato reale nel linguaggio dei fiori è "il tuo sguardo mi raggela"

MIGNONETTE: significa "le tue qualità superano la tua bellezza"

MILLEFOGLIE: simboleggia la guerra

MIMOSA: in Italia è consuetudine regalare mimose per la festa della donna: ciò fu proposto da tre donne antifasciste, Rita Montagnana, Teresa Mattei e Teresa Noce le quali scelsero questo fiore poiché "fiore povero, facile da trovare nelle campagne e lo regalavano i partigiani alle staffette". È una pianta che cresce in terreni anche impervi e difficili, ha un colore allegro e d è composto dai caratteristici "pallini", che ricordano la vicinanza e la solidarietà tra donne che hanno lottato e tutt'ora lottano per pari diritti. È quindi diventato simbolo di femminilità, di forza e autonomia, di libertà e di sensibilità

MIMOSA PUDICA: rappresenta il passaggio dalla vita alla morte, dal giorno alla notte. Basta sfiorarla appena che si richiude all'istante, per questo è diventata anche il simbolo della pudicità, della timidezza

MIRTILLO: nell'antichità era considerato simbolo di ospitalità e pace e veniva offerto ai viaggiatori, fresco o come bevanda. Secondo in mito greco, Pelope, in seguito alla sottrazione delle sue terre da parte di barbari, era in cerca di un nuovo regno su cui governare, finché arrivò nella città di Pisa (antica città in Grecia). Questa città era governata dal re Enomao.
Il re Enomao aveva una bella figlia di nome Ippodamia che aveva molti pretedenti, i quali però erano messi a dura prova per poter conquistare la sua mano, e chi non riusciva nell'impresa sarebbe stato ucciso.
In realtà, il re non voleva che la figlia si sposasse perché gli era stato vaticinato che sarebbe stato ucciso dal proprio genero. Perciò riusciva sempre a escogitare un piano in modo che i pretendenti fallissero nella loro impresa.
Pelope si innamorò subito di Ippodamia e, fiducioso delle proprie abilità e dei suoi cavalli alati, sfidò tutti i pretendenti e il re a gareggiare in una corsa con i cavalli.
Tuttavia, quando seppe della fine che Enomao faceva fare a chi chiedeva la figlia in sposa, elaborò un piano secondo il quale avrebbe vinto, seppure slealmente: corruppe il servitore di Enomao, Myrtillus, figlio di Hermes, chiedendogli di sostituire i perni di legno delle ruote con altri di cera in cambio di una notte con Ippodamia.
Così a metà della corsa il carro di Enomao si ruppe e il re si si ferì mortalmente. Proprio prima di morire espresse il desiderio di vendetta verso colui che lo aveva tradito, pensando si trattasse solo di Myrtillus. Quindi Myrtillus fu gettato in mare ad annegare dallo stesso Pelope.
Allora Myrtillus in punto di morte maledì la discendenza di Pelope invocando il padre che lo ascoltò e portò il corpo in riva al mare, dove poi lo trasformò nella pianta di mirtillo. Sebbene Peolope fece costruire santuari per Hermes, la sua stirpe rimase maledetta. Perciò ancora oggi è simbolo di tradimento

MIRTO: è la pianta sacra a Venere e molto favorevole agli innamorati. Alcune foglie tenute in tasca, costituiscono un portafortuna e servono per riappacificare gli amanti che hanno bisticciato. Tenendo stretto un rametto di mirto quando cala la Luna, si dissipano i dubbi, ma solo quelli d'amore
FIORI DI MIRTO: simboleggiano un amore tradito

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