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SALCERELLA: simboleggia la solitudine
SALICE PIANGENTE: presso i Celti il culto del salice piangente era strettamente intrecciato a una divinità femminile e simboleggiava la fecondità e al tempo dei druidi il legno di questo albero veniva impiegato per la costruzione di strumenti musicali che ammaliavano il popolo.
Nell'Antica Grecia invece il culto del salice piangente era legato all'aldilà per via della facilità con cui i rami ricrescono. Presso gli Ebrei i salici propiziavano la pioggia. Per i Britanni erano in stretta connessione con il mondo delle streghe: la radice di "willow" (salice) è la stessa di "witch" (strega), e di rami di salice era fatta la scopa delle streghe inglesi. Perciò il salice fu ritenuto causa di influssi malefici. Legato invece all'immortalità è il simbolismo orientale del salice piangente. Non è un caso che il suo legno sia stato diffusamente impiegato all'interno di edifici sacri. Per i cristiani il salice ha simboleggiato alternativamente la purezza, la riverenza e il dolore. Proprio a quest'ultimo significato si ispirò Quasimodo nella sua poesia "alle fronde dei salici "
In "Ad un salice" di Luigi Camerana simboleggia la tristezza e la morte
SALVIA: è da sempre il simbolo della salute ma anche il simbolo delle massaie dato dal fatto che è una pianta semplice, rigogliosa e dalle innumerevoli virtù
SALVIA DAI FIORI BLU: significa "apprezzo le tue qualità"
SALVIA SCARLATTA: simbolo di ambizione
SALVIA SPLENDES: simboleggia la stima
SAMBUCO: L'albero del sambuco nella tradizione celtica, possiede forti legami con la tredicesima luna del calendario celtico antico, che rappresenta la fine del vecchio anno con la festa di Samhain oggi conosciuta come festa di Halloween, una festività collegata alla morte e ai morti, da cui deriva il suo simbolismo di morte e fine di un ciclo. Sotto questa stessa ottica, i druidi e gli antichi Celti gli riconoscevano il potere di allontanare il male.
Secondo il mito, i suoi rami vennero usati per costruire bacchette in grado di allontanare i demoni. L'albero di Sambuco è quindi collegato al significato del bandire il male, ai morti, alla guarigione, alla rinascita e al rinnovamento: così come ogni fine ha un nuovo inizio. Per i celti il sambuco è conosciuto come un simbolo di trasformazione perché è associato con il regno delle fate. La conoscenza antica dei popoli germanici riporta che se ci si trova in prossimità di un antico albero di sambuco durante la vigilia di mezza estate, la terra delle fate verrà rivelata agli occhi del cercatore, inoltre le fate amano la musica emanata da flauti fatti con rami di legno di sambuco.
I suoi fiori bianchi esprimono compassione per una situazione dolorosa
SANGUINELLA o CORNIOLO: è il simbolo della buona salute data la sua longevità
SANSEVIERIA: richiama la capacità di rinnovamento, la saggezza, la forza e la resilienza. in Cina e in Corea è associata alle tradizionali 8 virtù (lunga vita, prosperità, intelligenza, bellezza, arte, poesia, salute e forza)
SASSIFRAGA: è simbolo di affetto
SCABIOSA: tende ad essere associato al presagio di un amore sfortunato, infatti è conosciuto anche come vedovella. Deve il suo nome ad un'antica credenza secondo cui rappresentava un rimedio naturale per la cura della scabbia
SCARPETTA DI VENERE: è simbolo di bellezza capricciosa. Si narra che Venere, durante una passeggiata insieme ad Adone, fu sorpresa da un violento temporale. I due cercarono riparo in una grotta ed erano felici di stare finalmente vicini, ma nel correre per cercare riparo Venere perse una delle sue scarpette. Quando finì di piovere la coppia cercò ovunque la scarpetta, ma non la trovò più: un mortale l'aveva raccolta. E si trasformò in un bellissimo fiore in onore dell'amore tra i due
SCEVOLA: il suo nome fa riferimento all'eroe romano Muzio Scevola (dal latino scavus, mancino) che dimostrò il suo coraggio al nemico che l'aveva catturato, bruciando la sua mano destra in un braciere. La forma del fiore ricorda infatti la mano con 5 petali disposti a ventaglio. E' quindi la pianta dei tenaci, delle persone forti che sono disposte a qualunque sacrificio per far valere i loro diritti e le loro verità. Un fiore di scevola si può regalare in dimostrazione di appoggio e sostegno ma anche per trasmettere forza e coraggio
SCILLA: simboleggia il richiamo alla realtà, l'appello al calore dei sentimenti e l'ammonimento da false promesse. La Scilla è stata una delle piante più utilizzate delle antiche popolazioni del Mediterraneo. Teofrasto (IV-III sec. a.C.) dice che era impiegata in cerimonie espiatorie e per allontanare i sortilegi. Plinio (I sec. d.C.) narra che veniva appesa come amuleto universale sopra la soglia di casa per tenere lontano i malefici. I Greci piantavano la Scilla sulle tombe e le attribuivano la proprietà di guarire la follia. Nella tradizione sarda, nel giuramento fatto in forma di ordalia, che in Barbagia si praticava fino alla prima metà del '900, la si mescolava nell'acqua con cui il colpevole si bagnava gli occhi e che, in caso di spergiuro, gli avrebbe procurato la cecità
SEMPREVIVO: è simbolo di economia domestica, infatti tra gli impieghi più curiosi c'è il suo utilizzo come materiale da costruzione, in particolare veniva usato come copertura per i tetti in pietra. Si pensava che questa pianta fosse anti-fulmini. Una credenza popolare prediceva sventura alle persone sul tetto della cui abitazione il semprevivo fosse fiorito per la prima volta
SENAPE: significa "sono ferito"
SENECIO: Il nome del genere deriva dal latino senex che significa "vecchio uomo" e deriva dal ciuffo di peli bianchi (pappo) che sormonta gli acheni, che ricorda la chioma di un vecchio. La prima volta questo nome apparve in uno scritto di Plinio. È simbolo di calma
SEQUOIA: simboleggia la forza e la possanza
SICOMORO: in passato era considerato simbolo di immortalità e il suo legno era usato per la fabbricazione dei sarcofagi
SILENE o FIORE DELLA LUNA: la forma del fiore richiama il ventre rigonfio di Silenus essere semidivino per metà uomo e metà cavallo compagno del dio Dionisio. È un fiore che nasce tra i prati sassosi, tra le fessure delle rupi e la ghiaia. La sua fioritura densa spesso nasconde le foglie piccole e strette di cui è fittamente coperto il piccolo fusto. Nel linguaggio dei fiori rappresenta l'afflizione ed è il simbolo della notte.
SILIQUASTRO o ALBERO DI GIUDA: il nome di questo albero è legato alla credenza medievale creata per spiegare la curiosa fioritura sulla corteccia nuda che fa capolino ancor prima che le foglie appaiano sui rami. La leggenda narra che sotto questo albero Giuda diede il famigerato bacio del tradimento a Gesù. Poco dopo, travolto da un inconsolabile rimorso, l'apostolo vi si impiccò. Da quel momento i cristiani odiarono profondamente quest'albero, ma, continua la leggenda, Dio riconobbe l'innocenza della pianta e volle donargli una fioritura abbondante per farsi di nuovo amare dagli uomini. In Spagna, l'Albero di Giuda, è un albero di buon auspicio ed è associato all'amore e al romanticismo. Le coppie, infatti, si baciano sotto i suoi rami per assicurarsi la buona sorte.
Si ipotizza che il Siliquastro avesse un significato già nei culti precristiani europei e che la nuova religione abbia stravolto o comunque reinterpretato l'originale significato di questa pianta come è avvenuto in molte altre circostanze.
Per ricostruire il mistero dell'Albero di Giuda dobbiamo addentrarci nella simbologia insita proprio nel "comportamento" della pianta stessa. Infatti, è l'unico albero i cui fiori crescono e sbocciano direttamente dai rami e dal tronco.
Considerando inoltre che la fioritura avviene durante il periodo dell'Equinozio di Primavera potremmo concludere che probabilmente il Siliquastro fu usato negli antichi riti della celebrazione dell'arrivo della nuova stagione. Per i Romani si trattava in particolare dell'inizio del nuovo anno: qualcosa muore, finisce, giunge a compimento, qualcosa rinasce, ricomincia.
SMILACE o THEOFRASTO: simboleggia un atteggiamento amorevole, Smilax è anche il nome di una ninfa, trasformata come spesso accade nella mitologia greca in pianta per via di un amore impossibile. Ovidio raccontò di un grande amore tra la ninfa Smilace ed un giovane guerriero chiamato Krokus.
Smilace era la bella ninfa favorita del Dio Ermes (Mercurio) che, geloso del giovane mortale cercò di ostacolare questa passione tra i due innamorati trasformando i due amanti in due diversi fiori:
Krokus in un fiore giallo (da cui il nome del bulbo di zafferano) e Smilace in un fiore bianco; l'uno usato per impreziosire i tessuti con il tipico color giallo oro e l'altra con foglie spinose a forma di cuore, a simbolo di un amore tenace ed infranto.
SOLANO: fin dall'antica Roma era conosciuta per le sue proprietà narcotiche per questo è diventato simbolo di conforto e consolazione
SOLANUM PLASTISEXUM: questa pianta ha la capacità di cambiare il suo sesso diverse volte nel corso della sua vita, perciò è diventato simbolo della comunità gender fluid
SOLIDAGO o VERGA D'ORO: simbolo di un sentimento sincero. Dal colore vivo e solare il cui nome deriva dalle sue proprietà medicali di curare le ferite. Il termine deriva infatti dal latino "solidare", cioè consolidare.
SOFORA: è simbolo della perfezione nascosta
SOFORA FLAVENSCENS: simbolo della longevità
SORBO: era considerato portatore di luce, custode del passaggio tra i mondi e dei risvegli a nuova vita. Anche nei miti norreni ritroviamo il Sorbo come simbolo di protezione
SPARAXIS: detti anche fiori di Arlecchino, per i loro colori sgargianti, sono simbolo di eccentricità e fascino
SPATAFILLO o PIANTA CUCCHIAIO: significa "io ti difenderò"
SPERONELLA: Il suo nome in latino deriva dal termine delphís (delfino) perché ha uno sperone nel fiore che molto assomiglia alla pinna del delfino. È simbolo di serenità, gioia, pace e purezza di cuore, privo di ogni forma di meschinità. La leggenda più conosciuta riguarda quella di un giovane artista che perse la sua amata prematuramente e decise di scolpire un opera che la raffigurasse. Alla fine realizzò una rappresentazione talmente sublime che riuscì a infonderle la vita. Gli dèi adirati per la sua impudenza lo separarono da lei trasformandolo in un delfino. Il giovane artista, però, non si arrese: decise di nuotare ogni giorno fino alla riva per continuare a dimostrare il suo amore, porgendo ai piedi della sua innamorata un mazzo di fiori, le cui gemme assomigliavano alla testa di un delfino.
SPERONELLA FIOR CAPPUCCIO: simboleggia invece la leggerezza
SPILLONE: è simbolo di comprensione
SPIREA o OLMARIA: tradizionalmente, oltre che per la sua ampia presenza, era chiamata "Regina dei Prati" perché molto amata dalla regina di Inghilterra Elisabetta I. Nel linguaggio dei fiori questa pianta esprima vanità, frivolezza e inutilità. Questa pianta, conosciuta sotto il nome ufficiale di Spirea ulmaria, è tipica della tradizione celtica ed anglosassone e per centinaia di anni è stata considerata un erba sacra e simbolica. Insieme alla verbena ed alla menta d'acqua fa parte della terna delle erbe sacre dei druidi.
STATICE: assume il significato di amore che dura nel tempo. Rappresenta anche la bellezza eterna, il successo ed il ricordo
STELLA ALPINA: la regina delle Alpi per eccellenza è simbolo di resilienza ed eterna giovinezza. In Austria, Germania e Svizzera è conosciuta con il nome di Edelweiss che significa nobile bianco, perché per riuscire a raccoglierlo servono fatica e coraggio
STELLA DI NATALE: simbolo di amore verso il prossimo e buon auspicio in quanto incarna lo spirito della rinascita e della serenità tipico del Natale. Gli Indios e gli Aztechi la consideravano simbolo di purezza
STELLARIA MAGGIORE: è simbolo di riflessione
STRELITZIA: Il nome con il quale la conosciamo nasce nel 1700 per omaggiare Sophia Carlotta di Mecklenburg-Strelitz, regina di Gran Bretagna e Irlanda grazie al matrimonio con Giorgio III. Non molti lo sanno ma la donna era una grande appassionata di botanica. Il suo significato è in parte legato alla sua "familiarità" con questa regnante ed in parte con il suo aspetto: essa indica infatti maestà, nobiltà e grandezza.
SUSINO: significa "mantieni le promesse"
TAGETE: nel suo paese di origine, il Messico, simboleggia la beatitudine ed i fiori vengono largamente utilizzati durante la festività del Dia de Los Muertos, tutta la popolazione in occasione dell'evento si appresta ad addobbare le tombe con spettacolari altari fioriti. I petali della tagete vengono utilizzati, oltre che per gli addobbi, per segnare sul terreno il sentiero che le anime dei defunti dovranno seguire per arrivare agli altari eretti in loro onore. Quest'ultimo utilizzo è dovuto ad un'altra credenza popolare secondo la quale i petali di tagete sarebbero in grado di trattenere il calore solare e quindi riuscirebbero ad illuminare la via che il defunto dovrebbe seguire per il suo ritorno.
In Europa il suo nome coincide invece con quello di una divinità etrusca che insegnò agli etruschi l'arte della divinazione e della comprensione dei messaggi degli Dei, per questa ragione simboleggia proprio la comprensione.
TAMARILLO: simbolo di bellezza capricciosa
TAMERICE o MYRICAE: simbolo dell'umiltà e delle piccole cose, come ci spiega anche Pascoli nella sua nota raccolta di poesie. è la parola che anche Virgilio usa per indicare i suoi carmi bucolici: poesia che si eleva poca da terra, in latino humilis
TANACETO: deriva dal greco athanasia che significa immortale o di lunga durata in riferimento alla lunga durata dei fiori, simboleggia la negatività, ma anche la dolcezza. in realtà nel linguaggio dei fiori significa "guerra", infatti la pianta sembra così delicata e semplice nell'aspetto, ma può arrivare a divenire letale soprattutto per gli insetti
TARASSACO: simboleggia la profezia
TASSO: sia le foglie che la corteccia di questa pianta, soprattutto se ingerite in grandi quantità, possono essere letali sia per gli animali che per l'uomo. Conseguenza di ciò è l'associazione, sin dai tempi antichi, del Tasso alla morte. Troviamo quindi questo albero nelle vicinanze di cimiteri celtici oppure intorno ai luoghi di sepoltura cristiani specialmente in Francia e Inghilterra. Ma questo albero non è solo simbolo di morte.
Infatti, per via della sua longevità e della resistenza al tempo del suo legno il Tasso assume anche il significato di immortalità. Questo albero quindi incarna quindi l'eternità e mostra alle anime la via del cielo. Ciò, sia per la sua verticalità che lo innalza dritto verso il cielo che per le sue foglie perenni. Per questo motivo, se è vero che al Tasso è associata la morte, quest'ultima si pone come accesso ad una nuova vita e al continuo rinnovamento della vita attraverso la trasformazione. Anche in questo caso troviamo l'eterno ciclo di morte e rinascita. La porta attraverso la quale si apre la via per l'eterna vita dell'anima, ed infine la promessa di vita contenuta nella morte.
Sylvia Plath nella poesia "La luna e l'albero di tasso" associa la pianta anche alla mascolinità oltre che al cristianesimo e alla morte
TASSO BARBASSO o VERBASCO: ha un valore simbolico estremamente importante di redenzione e rinascita.
Non a caso lo troviamo in quasi tutte le fughe in Egitto e in molte altre raffigurazioni. Caravaggio lo amava molto, o forse lo amavano i suoi committenti, e lo ha rappresentato in molti dipinti, per esempio "San Giovanni Battista" o il "riposo dalla fuga in Egitto"
TEREBINTO: Pare che gli antichi Egizi usassero bruciare la resina di terebinto durante le cerimonie religiose: il fumo aveva la funzione di mandare verso il cielo e quindi verso le divinità le preghiere e, se inalato, poteva dare effetto a visioni di realtà differenti (effetto psicoattivo). Per gli Ebrei che vissero in Egitto, il terebinto era simbolo di Immortalità e sacro a Jahvè; per questo motivo, spesso i morti venivano sepolti sotto l'albero del terebinto, come nel caso della famiglia di Saul.
TIGLIO: è simbolo di femminilità e fertilità, in passato questa pianta era considerata infatti sacra alla dea Afrodite dai greci e sacra alla dea Freya dalle popolazioni germaniche. Simbolo di longevità
TILLANDSIA: assume il significato di moderazione, rilassatezza, mentre in campo amoroso di vivacità.
TIMO: appare già nella mitologia greca come simbolo della forza vitale, da thumos, soffio di vita. È simbolo di operosità e diligenza, il suo significato si collega alle api e alla loro laboriosità, infatti dal timo si può ricavare un ottimo miele
TOSSILAGGINE o FARFARO: simboleggia il bilanciamento tra maschile e femminile, infatti la pianta è formato da un fiore nel fiore. Il nome deriva dal greco tussis ed agere (= "tosse" e "fare" o "togliere"), quindi tradotto "far togliere la tosse"
TRIFOGLIO: Dal punto di vista religioso il veniva interpretato come simbolo della Trinità (Padre, Figlio e Spirito Santo) e accostato alle qualità nobili dell'essere umano, ovvero la fede, l'amore e la speranza, infatti secondo una leggenda irlandese fu utilizzato da San Patrizio per spiegare il mistero della Trinità. È anche simbolo di laboriosità
TUBEROSA: L'irlandese Thomas Moore nel suo poema Lalla Rookh lo definì "la Padrona della Notte! Colei che come una sposa, profumata e luminosa, esce quando il sole tramonta", mentre Percy Shelley in The Sensitive Plant lo descrisse come "il fiore più dolce per il profumo che emana". Le tuberose sono caratterizzate da boccioli dal pallido colore argenteo che cominciano ad emanare la loro fragranza intensa solo dopo il tramonto.
Nonostante ciò rappresentano l'indifferenza, una richiesta sconveniente e illecita, un piacere pericoloso
TULIPANO: Il nome tulipano deriva dal turco 'tullband' che significa turbante, probabilmente per via della sua caratteristica forma. È un fiore molto presente nella cultura turca e anche in tante fiabe, tra le più celebri 'Le mille e una notte'.
Durante il regno del sultano Solimano il Magnifico, il tulipano raggiunge la sua massima popolarità, tant'è che dalla sua corte vennero esportati a Vienna, poi in Olanda e Inghilterra e divenne simbolo di magnificenza.
Il tulipano è il fiore che simboleggia l'amore e la sua nascita è legata ad un'antica leggenda persiana che racconta di una delusione sentimentale.
Una leggenda persiana racconta l'origine dei tulipani. C'era una volta un giovane di nome Shirin innamorato della bella Ferhad, un amore ricambiato ma destinato ad essere spezzato.
Secondo la leggenda Shirin era partito in cerca di fortuna, lasciando la sua amata.
Per molto tempo, la donna aveva atteso un suo ritorno, un giorno mentre vagava alla ricerca del ragazzo, cadde su delle pietre aguzze e pianse con la consapevolezza che sarebbe morta senza rivedere Shirin.
Le sue lacrime si mescolarono al sangue e cadendo goccia dopo goccia sul terreno, si trasformarono in bellissimi fiori rossi: i tulipani.
Da allora tutte le primavere questi fiori tornano a fiorire in ricordo di questo amore infelice.
TULIPANO ROSSO: è il simbolo dell'amore eterno; secondo alcuni racconti, il sultano lasciava cadere uno di questi fiori ai piedi di una delle donne dell'harem per indicarne la prescelta.
TULIPANO VIOLETTO: indica la modestia, una dichiarazione si, ma non troppo impegnativa
TULIPANO GIALLO: è simbolo di un amore solare e spensierato, infatti significa "c'è il sole nel tuo sorriso"
TULIPANO SCREZIATO: rappresenta la bellezza degli occhi di chi lo riceve in dono
ULIVO: è universalmente emblema di pace, forza, fede, trionfo, vittoria, onore. Fin dai tempi più remoti questa pianta è stata considerata un simbolo trascendente di spiritualità e sacralità e continua ancora oggi a rivestire una funzione importante nell'iconologia sacra e profana
VALERIANA: la tradizione popolare medievale utilizzava la valeriana per stanare il diavolo e per scacciare le streghe, quindi prende il significato di protezione
VECCIA: significa "mi stringo a te"
VESPARIA: simbolo della laboriosità
VERBASCO: è simbolo di incoraggiamento nelle difficoltà
VERBENA: Fin dai tempi dei romani, si attribuiva alla Verbena, meravigliose virtù conciliatrici d'amore e di benevolenza fino al punto di considerarla idonea a far parte dei migliori "filtri d'amore" e di immortalarla, come fece Virgilio, con l'appellativo "Herba Venis".
Era anche considerata simbolo della pace, delle purezza d'animo, del benessere e del buon auspicio, tanto che gli ambasciatori romani, si presentavano con un ramo di verbena in segno di pace. Per questa ragione erano chiamati anche "Verbenarii".
Questa antica concezione sulle virtù della verbena, si conservò attraverso i secoli nella cultura popolare, cosicché la pianta godette, specialmente nel medioevo, di vasta popolarità come rimedio simbolico capace di tenere lontano ogni male. La pianta quindi era adatta a "conciliare l'amore", perché faceva scomparire le forze avverse che si opponevano agli amanti.
VIBURNO: ha il significato di "muoio se mi trascuri". E' per questo che viene molto utilizzato all'interno di bouquet il cui scopo è quello di comunicare un messaggio d'amore in maniera inequivocabile.
VILUCCHIO: simboleggia il valore e l'ostentazione
VINCA o PERVINCA o MIRTO DEL MADAGASCAR: simboleggia amicizia e lealtà
PERVINCA BLU: simboleggia un'amicizia prematura
PERVINCA BIANCA: simboleggia dei ricordi teneri
VIOLA o VIOLETTA: indica la modestia, la timidezza, il pudore ma anche la profondità di sentimento. Presso i Celti era emblema di innocenza e di verginità, ma tra gli Antichi Greci e Romani veniva anche associato alla morte e alla sofferenza.
Nella cultura giapponese è simbolo di beatitudine e sincerità
VIOLETTA AFRICANA o SAINTPAULIA: ha un significato ben preciso: "io ritornerò sempre". Alla stessa pianta è anche collegato il significato di umiltà e modestia. simbolo della modestia
VIOLA MAMMOLA: simbolo della tenerezza
VIOLA DEL PENSIERO o VIOLA CORNUTA: (chiamata anche viola tricolore) il cristianesimo ha visto in questa pianta una sintesi del mistero della Trinità: i petali rappresentano le "tre unità divise", separate ma indissolubili. In Francia, la viola del pensiero è chiamata pensée e si dice che osservando i petali del fiore sia possibile intravedere il viso della persona amata. La mitologia greca riporta una storia d'amore diversa, quella tra madre e figlia, ovvero Demetra e Persefone. Infatti quando la figlia della dea tornò per la prima volta del regno dei morti la madre per festeggiare coprì la terra di questi piccoli fiori delicati e festosi, le viole appunto.
La violetta ancora oggi mantiene il significato di fiore puro legato ad un amore timido e innocente. Le donne omosessuali tra di loro si regalavano proprio questo fiore perché la sua fama di "fiore innocente" e "delicata femminilità" non creava scandalo. Saffo utilizzò frequentemente riferimenti naturali per descrivere le sue relazioni, spesso proprio alle violette.
Ad ogni modo questo fiore ha un solo grande significato: "amami e pensami".
VIOLACCIOCCA: era il fiore preferito da Carlo Magno. Sempre durante il Medioevo, i cavalieri, i trovatori e i menestrelli portavano un mazzolino di fiori di Violaciocca vicino al cuore per ricordare la persona amata. La Violaciocca, infatti, a quei tempi rappresentava l'amore capace di resistere alle sventure e alle difficoltà. Una leggenda scozzese narra che una fanciulla fu rinchiusa dal padre in una torre perché si rifiutava di sposare l'uomo scelto dalla sua famiglia. La ragazza era innamorata, ricambiata, di un altro. I due innamorati organizzarono la fuga, ma la ragazza cadde dal muro della torre che era ricoperto di Violacciocche, e morì. Il ragazzo, da allora, portò per tutta la vita un rametto di Violaciocche sul suo cappello per ricordare la sua amata. Il significato attribuito alla violacciocca, dopo la diffusione di questa leggenda, è quello della fedeltà assoluta. Infatti, essendo una pianta erbacea perenne, il fiore ritorna ogni anno per consolare il suo amore perduto.
VIOLACIOCCA RUPESTRE: simboleggia la vicinanza
VIOLACIOCCA GIALLA: simboleggia lo sdegno
VISCHIO: è un portafortuna, ed è usanza il nuovo anno baciandosi sotto i rami benaugurati del vischio, significa "supero tutti gli ostacoli"
VISNAGA MAGGIORE: simbolo di fantasia
VITE, UVA e VINO: sono simboli di Rinascita, di Amore, di Pace, di Gioia, di rivincita sulla Morte (tema carissimo anche allo stesso Cristianesimo). Con la sua Abbondanza, l'uva riporta la vita dove sembrava che non potesse più esserci. La leggenda vuole che Noè piantò per prima la pianta della vite dopo il diluvio universale proprio perché con i suoi frutti desse nuova vita, la vite è da allora associata alla rinascita dell'umanità e alla speranza di sopravvivere alle prove più ardue.
YLANG-YLANG: È il simbolo delle seduzione, della resa incondizionata al fascino femminile. Risveglia la voglia di piacere annullando l'eccesso di timidezza. In Oriente, i fiori vengono sparsi sul talamo nuziale.
YUCCA: i fiori simboleggiano la fortuna
ZAGARE o FIORE D'ARANCIO: sembra affondare le sue origini in un'antichissima leggenda. I protagonisti di questa storia sono un re spagnolo e una bellissima ragazza, che gli diede in dono un albero d'arancio. Dopo averlo fatto piantare nel giardino reale, il re ne divenne molto possessivo. Rifiutò, infatti, di donare anche un solo ramo ad un ambasciatore che era lì di passaggio e quest'ultimo ne fu immensamente colpito. Corrompendo il giardiniere al servizio del re, tuttavia, l'ambasciatore riuscì ad ottenere un ramo di quest'albero. Il giardiniere poté così utilizzare quella somma di denaro per dare in sposa sua figlia, offrendo una ricca dote affinché convolasse a nozze con l'amato. La ragazza utilizzò proprio un ramo dell'albero di fiori d'arancio per adornare i suoi capelli durante il giorno delle nozze. Nel tempo questi fiori sono diventati un vero e proprio simbolo del matrimonio. Inoltre, rappresenta anche un buon auspicio di fertilità e prosperità per la coppia
ZENZERO: è il simbolo del temperamento brillante,della reazione piccante e maliziosa a tutte le sollecitazioni,alla risposta immediata alle provocazioni. Simboleggia anche il fascino,la civetteria,l'intraprendenza.
ZINNIA: simbolo di grandezza spirituale, e se legato alla sfera dei sentimenti esprime nostalgia
ZINNIA ROSA: simbolo di affetto duraturo
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ALCUNE (MA LA MAGGIOR PARTE NO) DELLE FOTO SONO STATE SCATTATE DA ME, INFATTI TRA LE ALTRE COSE HO ANCHE UNA PASSIONE PER LA FOTOGRAFIA E AMO FOTOGRAFARE FIORI. SE NE CONOSCETE ALTRI CON SIGNIFICATI PARTICOLARI, FATEMELO SAPERE NEI COMMENTI <3
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