DAFNE: significa "non ti vorrei in nessun altro modo"
DAMIGELLA: simboleggia la perplessità
DATURA: fiore simbolo dell'incognita, mistero e magia. Il fiore in realtà è suddiviso in due specie, metaforicamente associate al bene e al male: Velenosa, ma meravigliosa la BRUGMANSIA, chiamata anche volgarmente "la Tromba degli Angeli" a causa della forma dei suoi fiori. Alcuni indigeni dell'America del Sud, luogo di nascita invece dell'altra specie, lo STRAMONIO, la usavano persino come veleno per la caccia. Sarà forse proprio la sua tossicità mortale ad averle conferito anche un altro nome, quello di "Fiore del Diavolo" o "di Strega". La pianta ebbe la sua parte anche nella mitologia classica come veleno usato da Medea per inebriare e narcotizzare Pélia, re di Jolco in Tessaglia e favorire così il suo amato Giasone (famoso eroe alla conquista del vello d'oro). È quindi simbolo di camuffamento. Ebbene sì, dal Paradiso, con tanto di angioletti che la suonano come una trombetta, si scende all'Inferno, dove Satana la fa sua narcotizzando gli ignari grazie alle sue proprietà dannose, che possono provocare anche forti allucinazioni, tanto potenti da condurre alla morte.
DENTE DI LEONE o TARASSACO: simboleggia la speranza, la forza e la fiducia; fin dall'antichità le popolazioni campestri erano solite esprimere un desiderio e poi soffiare sui semi della pianta. Se con un solo soffio cadevano tutti i semi il desiderio sarebbe diventato realtà.
DIGITALE: per via della sua bellezza e delle sue proprietà estremamente salutari ma allo stesso tempo letali, simboleggia la sensualità proibita e della trasgressione. Secondo alcune credenze celtiche costituirebbe la dimora di creature fatate appartenenti al piccolo popolo e per questo non dovrebbe mai essere raccolta, se non ottenendo il loro permesso. Proprio perché legato agli esseri fatati, questo fiore avrebbe la facoltà di proteggere le persone da spiriti maligni e di essere malevola verso chi tenta di danneggiarla. Nei paesi anglosassoni la digitale è soprannominata anche guanto di volpe poiché, secondo un'antica leggenda, durante le battute di caccia, le fate donerebbero le campanule alle volpi, in modo che ci possano inserire le zampe e fuggire silenziosamente dai cacciatori. Simboleggia anche l'insincerità
DIGITALE PURPUREA: nell' omonimo poemetto di Pascoli diventa simbolo della trasgressione e della pulsione erotica.
DITTAMO: Una strana pianta che possiede delle proprietà molto occulte e mistiche, ben conosciuta fin dai tempi antichi. Era consacrata alle Dee lunari, Luna, Astarte, Diana. Il nome cretese di Diana era Dictynna e come tale la dea portava una ghirlanda fatta con questa pianta magica. Essendo Artemide una divinità legata al parto, anche questo fiore è simbolo del parto. Il Dittamo è un arbusto sempreverde il cui contatto, si afferma in Occultismo, sviluppa e nello stesso tempo cura, il sonnambulismo. Mischiato alla Verbena produce chiaroveggenza ed estasi. In tempi antichi era considerato simbolo d'amore e di passione
DRACENA: significa "stai per cadere in trappola"
DRACENA SANDERIANA o BAMBÙ DELLA FORTUNA: simboleggia la fortuna e la prosperità
EBANO: simboleggia la nobiltà e soprattutto la resistenza. Oltre al simbolismo positivo che porta, l'ebano può anche rappresentare l'oscurità.
ECHINACEA PURPUREA: è simbolo di forza e salute nelle avversità
EDERA: La pianta dell'edera è sempre stata correlata al dio Dionisio, rappresentandone uno dei simboli sulla terra. Attorno a questa pianta si sono sviluppate molte leggende: una delle più affascinanti narra che l'edera nacque subito dopo la nascita di Dionisio per ripararlo dal fuoco che lambiva il corpo della madre, colpita da un fulmine di Zeus. In proposito, i tebani decisero di consacrare a Dioniso l'edera, il cui nome perikiosos, significava appunto avvolgitore di colonne.
Inoltre può essere simbolo di innocenza, la divinità, infatti, rappresentava nell'antichità anche l'innocenza e la spensieratezza e, cingendosi il capo di edera, conferiva alla pianta il significato di innocenza e innocuità. Forse anche per queste ragioni è diffusa da secoli l'usanza di rappresentare le osterie con un tralcio di edera, a rappresentare l'innocenza e la non dannosità del vino. Inoltre, Dioniso era considerato il dio del trasporto amoroso: anche in questo caso, il vigore con cui l'edera cresce rigogliosa bene rappresenta queste caratteristiche. A conferma di ciò, si ricorda che nel vocabolario amoroso l'edera rappresenta la passione che spinge gli amati ad avvolgersi l'uno all'altra proprio come l'edera attorno ai tronchi degli alberi.
Simboleggia anche la continuità e la fedeltà, per via delle sue foglie a forma di cuore che si aggrappano indissolubilmente a tutto ciò che hanno intorno così saldamente che è impossibile staccarla senza farla morire
ELICONIA: simboleggia l'arte e la creatività
ELICRISO: Conosciuto in Grecia come fiore immortale l'Elicriso è il simbolo dell'amore eterno ed immortale, per questo viene molto spesso usato per adornare i matrimoni oppure le tombe, poiché mantengono la loro bellezza per molto tempo, anche da secchi. L'Elicriso è anche il simbolo del ricordo verso la persona a cui si regala. Plinio il Vecchio, il famoso naturalista romano, asseriva che i piccoli fiori d'oro di elicriso venissero utilizzati per incoronare gli Dei
ELIOTROPIO: Per i romani era una preziosa pianta ornamentale, per via della sua caratteristica di girarsi verso il sole veniva infatti applicata sulle corone di re ed imperatori per ottenere i favori del Sole. Nel linguaggio dei fiori e delle piante l'eliotropio simboleggia la voluttà, l'amore esclusivo e pericoloso
ELIOTROPIO FETIDO: simboleggia lo scandalo e la calunnia
ELLEBORO: rappresenta il fiore sacro a Dio ma nel corso dei secoli, visto l'effetto che la pianta essiccata procurava sulle persone, ha assunto anche il significato di liberazione dalle pene. La sua natura velenosa e il suo essere creatura delle montagne e dei boschi, hanno alimentato per secoli un'importante simbologia e antiche leggende: protagonista di filtri magici, all'elleboro sono stati attribuiti infatti poteri profetici, ipnotici, guaritori, persino quello dell'invisibilità. Anticamente si collocava nelle stanze delle donne partorienti per propiziare la nascita dei bambini. Nell'antica Grecia veniva usata per guarire le malattie mentali. Le radici nere, dette "capelli di strega" veniva usata per operare fatture di morte. Paracelso, medico svizzero rinascimentale, chiamava questa pianta "il piede del diavolo" e si usava per ottenere un unguento in grado di tenere invisibili i frequentatori della sabba, nelle leggende medievali diffuse dal Romanticismo, il ritrovo di streghe e stregoni che celebrano feste magiche, sacrileghe e orgiastiche in onore del diavolo. La polvere di elleboro veniva usata nei rituali di esorcismo e per indurre le proiezioni astrali.
ENULA CAMPANA o ELENIO: "Inula", in greco, significa svuotare, evacuare, purgare, per le proprietà medicinali contenute nelle radici di varie specie di questo gruppo. Secondo la leggenda la pianta fu generata da Elena, la bella moglie di Menelao che fu la causa della guerra di Troia. Disperata a causa delle sofferenze portate dall' assedio della sua città, Elena scoppiò in pianto e le sue lacrime, cadendo a terra, generarono questa pianta che può arrivare sino ai due metri, dalle foglie morbide e tenere e dai grandi fiori gialli, speranza della bella regina di vedere la fine dell'assedio. Perciò questi fiori sono il simbolo delle lacrime
EPILOBIO MAGGIORE: è simbolo di pretesa
ERBA RUGGINE: simboleggia la falsa modestia, l'amore per lo sfarzo, quelle persone che non hanno interesse se non per se stesse
ERICA BIANCA: ha il significato di protezione verso le persone amate e indifese, di ammirazione, di speranza che i sogni e i desideri si avverino.
L
'erica bianca è uno dei simboli porta fortuna più famosi della Scozia. Questa pianta, molto diffusa in tutto il Paese, nelle sue varie tonalità, viene donata alle persone care, sopratutto come augurio di felice matrimonio, se raccolta ancora fresca e stretta in un nastro in tartan.
La leggenda racconta che la figlia del bardo Ossian, Malvina, era una ragazza molto dolce e di indubbio fascino. La giovane donna era promessa sposa ad un valoroso e nobile guerriero di nome Oscar che fu costretto però a partire, in cerca di fortuna. In un giorno d'autunno, Malvina era intenta ad ascoltare il padre cantare, pensando all'amato partito per una battaglia, quando all'orizzonte vide una figura avvicinarsi tra l'erica. Era il messaggero di Oscar, ferito e sanguinante, venuto a portare notizie dell'amato a Malvina.
Oscar, durante un combattimento, era stato ferito a morte e non sarebbe mai più tornato a casa. Prima di morire, però, aveva raccolto un mazzetto di fiori da donare alla sua amata come segno di amore eterno. All'udire quelle parole, Malvina fuggì verso la collina scoppiando in un doloroso pianto. Una lacrima della giovane, scivolando sui petali dei fiori viola, li fece diventare improvvisamente bianchi. Malvina guardando i fiori allora esclamò "Che l'erica bianca, simbolo del mio dolore, porti fortuna a chiunque la trovi".
ERICA ROSA-LILLA: simboleggia la solitudine
ERYNGIUM o CALCATREPPOLA: esprime il significato di fedeltà e felicità coniugale
ESCOLZIA: appartiene alla stessa famiglia dei papaveri e simboleggia la ricchezza e il successo
EUCALIPTO: prende il nome dai termini greci "eu"- con il significato di "bene" - e "kalùpto"- con il significato di "nascondere"- dal momento che nella sua conformazione i petali nascondono il resto del fiore, assume il significato di protezione
EUPATORIA o CANAPA ACQUATICA: ha assunto sin dall'antichità un significato legato alle sue proprietà medicinali, infatti, simboleggia il sollievo e donarne un fiore reciso significa essere grati e riconoscenti del sollievo ricevuto.
Il nome eupatorium deriva dal greco e significa nascita da padre nobile, tale nome lo si deve a Mitridate VI Eupatore re del Ponto, al quale viene attribuito il merito di essere stato il primo ad aver scoperto l'efficacia curativa e medicale della pianta, per le sue proprietà fu ritenuta per secoli una delle più potenti piante magiche.
EUPHORBIA o CORONA DI CRISTO: è molto simbolico e legato alla cristianità ed è per questo motivo che il suo secondo nome è corona o spina di Cristo. E' un fiore associato alla passione di Cristo e quindi al coraggio
EUSTOMA o LISIANTHUS: dal greco eu (bello e buono) e stoma (apertura, bocca) lasciano intendere una possibile apertura sentimentale verso la persona a cui i fiori sono destinati. In generale, regalare questi fiori è simbolo di apprezzamento, grazia ed eleganza.
FAGGIO: è il simbolo dello sviluppo del sé. Non in senso egoistico, ma nell'accezione positiva della creazione di uno spazio interiore definito e chiaro, con un proprio ritmo e armonicamente teso verso il suo centro.
La foglia del faggio è molto importante, nasce dall'albero definito Custode della Conoscenza, la sua foglia è quindi uno dei simboli più mistici di divinazione, prosperità e sapienza. Questa foglia così sacra a Zeus era di buon auspicio per le popolazioni dell'antica Grecia.
FARFERUGINE: simboleggia il desiderio di ricchezza
FELCE: probabilmente per le sue antichissime origini e per l'uso "profetico" che per secoli ne è stato fatto, la felce simboleggia il mistero, la verità e l'ignoto.
Però simboleggia anche la solitudine, la sincerità e l'umiltà. La felce che sta germogliando, arrotolata su se stessa è invece simbolo di una nuova vita o un nuovo inizio; così grande e intricata nei suoi disegni rappresenta, in piena apertura, la vita e l'orgoglio.
FICUS o BENIAMINO: veniva usato in Oriente per abbellire i templi e rendere omaggio alle divinità. Nelle culture orientali è quindi simbolo di accoglienza, riconoscenza, vita e rispetto, nella Grecia classica, il ficus ha espresso anche un significato di fertilità, nell'Antico Testamento veniva utilizzato nelle scritture come simbolo di abbondanza. In Thailandia è considerata pianta nazionale ed è ritenuta sacra per la religione buddhista proprio come il fiore di loto.
FILADELFO o FIORE D'ANGELO: simboleggia la memoria ed il ricordo. Il termine generico deriva dal greco 'phileo', io amo e 'adelphos', fratello, la scelta di tale nome, che significa« che sente l'amore fraterno », non è ben chiara; alcune spiegazioni possibili potrebbe riferirsi ai molti stami, secondo altri ai numerosi rami che si intrecciano tra di loro, oppure risiede nell'intenso profumo di queste piante, profumo che potrebbe simboleggiare, appunto, la profondità dell'affetto fraterno.
FIORE DI FICO: simboleggia la sacralità dell'unione del maschile e del femminile: la conoscenza deriva dall'integrazione di questi due aspetti. È per antonomasia simbolo di vita, passione, spiritualità. Il fico rappresenta l'emblema della vita, della luce, della forza e della conoscenza. Nell'antica Grecia, era l'albero sacro ad Athena, dea della saggezza e a Dioniso dio del vino. Platone ritiene questo albero amico dei filosofi. Nella tradizione antica il Fico riveste quindi un significato di immortalità e di abbondanza. Esso rappresenta anche l'asse del mondo, che collega la terra al cielo. Nell'antichità si praticava la sicomazia, un metodo di divinazione attraverso le foglie di questo albero. Come simbolo dell'abbondanza è legato alla fecondità. Il Fico presiede alla nascita; secondo una leggenda induista il dio Vishnu sarebbe nato sotto un Fico. Lo stesso vale per i fondatori di Roma, Romolo e Remo
FICO D'INDIA: simboleggia la circospezione, per la sua forma e la presenza delle numerose spine sulle sue pale e proprio per la difficoltà nel cogliere i suoi frutti
FILLIREA: Secondo i greci antichi, gli dei crearono quest'albero da una linfa del mare. Si chiamava Filira, e la sua bellezza era tale che Kronos, il più giovane figlio del cielo e della terra padre di Zeus, si innamorò di lei. Per sfuggire all'occhio attento della moglie Rea, così dice la leggenda, Kronos trasformò Filira e se stesso in una coppia di cavalli. Dal loro amore nacque il centauro Chirone, metà uomo e metà cavallo. Filira si spaventò talmente per l'aspetto del figlio, che implorò gli dei di trasformarla in albero, e le sue preghiere furono accolte.
FINOCCHIO: se in contesto religioso esso simboleggia la rinascita e la rigenerazione spirituale, in Inghilterra è conosciuto per essere simbolo, grazie anche all'Amleto di Shakespeare che ne ha amplificato la conoscenza, come espressione di "lusinghe e stoltezza". È anche simbolo di vigore, guerriero e sessuale
FIORDALISO: simboleggia dolcezza e leggerezza oppure una beatitudine solitaria. In Oriente è un fiore che si regala tra innamorati, come augurio di felicità. Secondo la tradizione europea donare un fiordaliso vuol dire amicizia sincera
FIORE DI CUCULO: la forma dentellata dei fiori della pianta richiamano la laboriosità e l'ingegnosità, sinonimo di attenta applicazione e sofisticatezza.
FIORE DI KADUPUL o REGINA DELLA NOTTE: cresce in Sri Lanka, India, Cina, Giappone e in vari paesi dell'America Latina. Si tratta di un fiore raro e bellissimo, la cui particolarità è la sua fioritura esclusivamente notturna: sboccia di notte e svanisce col chiarore dell'alba. Si crede che pregare il Dio mentre il fiore sta sbocciando avveri ogni desiderio. In Cina significa "intenso momento di gloria" e in Giappone "meraviglia sotto la luna"
FLOX: in latino significa fiamma, nome che ricorda la forma ed i colori dei suoi fiori. Nell'epoca medioevale i cavalieri, in occasione di feste e ricevimenti, erano soliti ornare i propri vestiti con fiori di Phlox, fiori la cui bellezza e profumo risultavano essere particolarmente apprezzati dalle Dame. I cantastorie dell'epoca parlavano dell'usanza dei cavalieri di lasciare il fiore alla donna con cui avevano ballato e festeggiato per tutta la serata. Per questo motivo, la pianta è l'emblema della complicità e dell'intesa
FIORE DI FRAGOLA: ha un significato di pura bontà, probabilmente per il suo aroma delicato. Nel linguaggio dei fiori la fragola significa anche stima e amore: ricordiamo che il fazzoletto che Otello regalò a Desdemona era decorato con fragole ricamate. Nell'Ottocento era attribuito all'innocenza e alle virtù della purezza, perché appartiene ad una pianta che nonostante cresca nel sottobosco, tra erbe velenose e animali nocivi mantiene il bianco candore, che produrrà un delizioso e profumato frutto. Frutto che, invece, per il suo colore rosso acceso è il simbolo dell'amore, magari passionale e sospettoso, come quello memorabile che portò Otello a credere che la dolce Desdemona lo tradisse.
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