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ORTICA: ha un significato positivo in quanto è considerata una pianta solare e propiziatoria, portatrice di Luce e di calore in passato veniva usata per allontanare il demonio. Nota per i suoi "peli" urticanti, questa caratteristica aggressiva e il suo contenuto particolarmente elevato di ferro, l'ortica ha come archetipo planetario Marte. Le foglie invece simboleggiano il dolore
ORZO: è simbolo di morte e rinascita, questo simbolismo affiora nella tradizione induista, dove si adopera in numerose cerimonie per la nascita di un bambino, per le nozze e per i funerali
OSMANTO ARANCIONE: in Giappone è simbolo di purezza
OXALIS o ACETONELLA: dal greco oxys "acuto, pungente" termine dovuto al sapore acido delle foglie e del gambo simile a quello dell'aceto. nel linguaggio dei fiori simboleggia protezione e amore materno, poiché durante la pioggia o il vento forte si ripiega su se stessa chiudendosi come se si volesse proteggere; oppure simboleggia la fine delle preoccupazioni
PACHIRA: in estremo Oriente è considerato una pianta portafortuna, infatti si pensa che le foglie possano attirare i soldi
FIORE DI PALMA: simbolo di vittoria, ascesa, rinascita e immortalità
PANDOREA: Il nome pandorea venne preso dal mito greco di Pandora. Pandora fu la prima donna creata, per ordine di Zeus, con lo scopo di punire l'umanità. La ragazza aveva con se un vaso datole in dono proprio da Zeus, il quale però le aveva raccomandato di non aprirlo in nessun caso. Ma la giovane, per curiosità, lo aprì e da esso uscirono gli spiriti maligni (i mali del mondo: la vecchiaia, la gelosia, la malattia, la pazzia ed il vizio) che si abbatterono sull'umanità.
La pandorea venne associata al mito di Pandora per via della propagazione dei suoi semi, che si spandono dopo che il baccello che li contiene si apre o viene aperto.
PAPAVERO o ROSOLACCIO: simboleggia l'orgoglio sopito, il sonno dei sensi e il sonno del cuore. Secondo gli antichi greci il papavero era il simbolo dell'oblio e del sonno perché lo stesso Morfeo viene rappresentato con un mazzo di papaveri in mano. Secondo la mitologia greca, sono considerati i fiori della consolazione. Si racconta che Demetra, dea della Terra, disperata per il rapimento della figlia Proserpina, da parte di Plutone, trovi sollievo in un infuso di papaveri. In seguito, Giove convince Plutone a lasciare che Proserpina, ogni sei mesi, possa tornare sulla terra. Così, quando la giovane riappare, sbocciano i papaveri il cui rosso colore ricorda alla dea la passione dello sposo che l'aspetta negli inferi. Questo significato viene ripreso anche dalla poetessa Sylvia Plath nella sua poesia Papaveri in ottobre, dove la consolazione è vista come un "dono d'amore"
Per gli antichi romani, il fiore è il simbolo della dea Cerere raffigurata con ghirlande, mentre nel Medioevo è associato al sacrificio di Cristo e quindi ripreso in molti affreschi.
PAPAVERO ROSSO: rappresenta il sonno e l'oblio
PAPAVERO BIANCO: simboleggia la sfortuna
PAPAVERO ROSA: simboleggia la serenità.
PAPAVERO GIALLO: rappresenta la ricchezza
PARTENIO: i rametti di Partenio, venivano messi nelle bare dei defunti, come simbolo di garanzia dell'immortalità dell'anima. Nel linguaggio dei fiori, significa affetto e calore
PASSIFLORA: fu introdotta in Europa nel 1610 da Emmanuel de Villegas, padre agostiniano che rientrava dal Messico. Era rimasto affascinato da una pianta che produceva un fiore straordinario, che gli indigeni chiamavano granadilla e della quale mangiavano il frutto. Il missionario era rimasto colpito, non dal frutto ma dal fiore in quanto ad esso associava la passione e la crocifisione di Gesù Cristo: la corona di filamenti colorati che circonda l'ovario era la corona di spine; i 5 stami, le 5 ferite di Gesù; i 3 stigmi, i 3 chiodi; i 5 petali ed i 5 sepali gli apostoli rimasti fedeli a Gesù; l'androginoforo la colonna della flagellazione ed i viticci i flagelli mentre le 5 antere le 5 ferite. Per questo divenne il fiore della passione di cristo, della religione e della fede
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ATCHOULI: simbolo di uno stile di vita bohémienne
FIORE DI PAULOWNIA: in Cina propizia lunga vita e felicità, associato com'è alla fenice - che solo sui suoi rami potrà posarsi, e solo quando sarà al potere un governante giusto. In Giappone la Paulownia è anche conosciuta come "l'albero della principessa". Un tempo era tradizione piantare un albero di Paulownia quando nasceva una bambina. L'albero, a crescita rapida, sarebbe maturato insieme alla ragazza, e quando essa raggiungeva l'età del matrimonio veniva tagliato e trasformato in articoli di legno per la sua dote. È considerato un albero sacro, simbolo di buona fortuna, e rappresenta un simbolo nazionale. In Europa invece prende il nome da Anna Pavlovna (1795-1865), regina dei Paesi Bassi e figlia dello zar Paolo I di Russia, a cui venne dedicato questo albero.
FIORE DI PERO: in Cina i candidi fiori di pero sono invece simbolo di lutto, sia per il colore bianco dei petali (che in Cina è un colore funebre), che per il loro passaggio repentino (la loro breve vita) che diviene una metafora della tristezza, della freddezza e della morte. Mentre labbro di pero è simbolo di giustizia, longevità, purezza, saggezza e buona amministrazione. In Corea la pera impersonifica la grazia, la nobiltà e la purezza; mentre l'albero di pero rappresenta il conforto e l'agiatezza. I candidi fiori di pero, grazie alla loro bianchezza, sono simbolici dei visi di belle donne; mentre la breve vita dei petali è la metafora della tristezza e del gelo della morte. In Giappone al pero viene attribuita la capacità di tenere lontano il male, grazie al suono della parola nashi che in giapponese significa "non esiste". In occidente il bocciolo di pero è il fiore di chi è nato il 17 di agosto e simboleggia affetto e tenerezza. In molte parti del mondo la pera simboleggia il cuore umano, a cui assomiglia nella forma
FIORE DI PESCO: simboleggia un amore immenso, duraturo e immortale, regalare fiori di pesco perciò è un chiaro segno di amore eterno. In Occidente è sinonimo di rinascita e forza, in Cina è simbolo dell'immortalità, in Giappone rappresenta la fedeltà e protegge dalle forze del male e in Egitto è associato al silenzio. Un ramo di fiori di pesco simboleggia l'unione e la solidità della famiglia, il ramo di pesco rappresenta un vero e proprio ceppo, mentre i fiori rappresentano gli appartenenti suddivisi per età, infatti i fiori ancora in bocciolo sono i componenti più giovani, i fiori per aperti rappresentano i giovani mentre i fiori più grandi di dimensione e più maestosi rappresentano gli anziani.
PEONIA: simboleggia la prosperità e il buon auspicio (per la sua ricchezza di petali), ma anche il coraggio, la bellezza femminile e l'armonia della coppia tra uomo e donna oppure la timidezza e la vergogna. È il fiore tra i più venerati in Oriente. Per i giapponesi la peonia è considerata la regina dei fiori per la sua bellezza ed eleganza floreale. Attorno a questo fiore, esistono molte leggende, per lo più di origine cinese, di fanciulle nate dal fiore della peonia giunte nel mondo degli umani per dichiararsi all'amato
PEPE: è simbolo di virilità e potenza, nell'antica Roma versare pepe come tributo era infatti simbolo di sottomissione
PEPERONCINO: è associato al cuore, per il colore rosso intenso e la forma a punta
PETUNIA: per via del gran numero di fiori che riesce a produrre, la petunia viene spesso ritenuta il simbolo dell'amore che non si può nascondere, ma in Inghilterra, dato che la pianta fiorisce improvvisamente riempiendosi di fiori colorati e vistosi, simboleggia il rancore e la collera. Per i cristiani medievali era il simbolo delle "lodi alla Madonna", infatti la petunia bruna coltivata nei giardini dei conventi e monasteri
PIANELLE: simbolo di bellezza capricciosa
PINO: essendo un albero sempreverde, è simbolo di immortalità ed eternità. Dall'antica Grecia all'Estremo Oriente troviamo leggende in cui il Pino è considerato un albero sacrificale. È simbolo di buon augurio e nell'arte viene associato all'inverno e al nuovo anno.
Inoltre, per via dei suoi aghi che sono a coppie, rappresenta fertilità e felicità coniugale.
In Giappone, per costruire templi e strumenti utili per le celebrazioni religiose si usava il legno di quest'albero.
PIOPPO: nella mitologia greca una leggenda narra di Eracle il quale, di ritorno dal Monte tartaro, si intrecciò una corona fatta di foglie di Pioppo sulla testa, diventando simbolo della forza di chi ha attraversato il mondo terreno e l'aldilà senza perdersi: l'eternità. Fu così che le foglie che si trovavano all'esterno della corona si tinsero di scuro come gli inferi. Quelle più vicine al capo dell'eroe che aveva trionfato sulla morte, invece, si tinsero di bianco. Questa antica leggenda spiegherebbe perché le foglie di Pioppo appaiono sulla pagina superiore di color verde scuro mentre in quella inferiore di coloro verde chiaro, quasi bianco. Questa particolarità, sempre secondo i miti greci, fa del Pioppo il simbolo del confine fra la terra e il regno degli inferi. Proprio per questo motivo, quest'albero rappresenta, nel calendario celtico l'equinozio d'autunno
PISELLO ODOROSO o CICERCHIA: simbolo di delicati piaceri
PITTOSPORO o PITOSFORO: "Perplessità" è il simbolo piuttosto strano legato al pittosporo e, a questo proposito, in un manuale francese della prima metà dell'Ottocento, è detto che "un'innamorata che ancora non volesse dare il suo assenso alle richieste d'uno spasimante, potrà apparirgli dinanzi con un piccolo bouquet di pittosporo in mano, oppure con un ornamento di foglie di tal pianta appoggiato sul cappello o alla cintura"; forse il significato attribuito al pittosporo deriva dal fatto che alcune popolazioni australiane usano cibarsi dei semi del P. phylliraeoides malgrado siano amarissimi.
PIZZO DELLA REGINA ANNA: rappresenta il rifugio e il santuario.
PLATANO: In tutto l'Oriente è considerata una pianta sacra, simbolo di Dio e pertanto piantata vicino ai templi e alle fonti.
In Grecia, il Platano era venerato come pianta sacra alla Madre Terra poichè la forma delle foglie ricorda il palmo aperto di una mano che benedice. Una leggenda racconta che nel Paradiso Terrestre, il Serpente, dopo aver tentato Eva, per timore di una vendetta del Signore, si nascose nella cavità di un grande Platano, che allora aveva la corteccia liscia e argentea. Quando Dio passò di albero in albero alla ricerca del Serpente, il Platano, sedotto dal Diavolo, non rivelò di ospitarlo fra le sue fronde. Ma il Signore Onnipotente non si lasciò ingannare e maledisse il Platano, facendo diventare la sua corteccia squamosa come la pelle del Serpente e costringendolo a mutarla come il rettile che aveva protetto.
Questa pianta è presente anche nel mito di Ercole, il quale narra di come uccise un mostro (l'Idra di Lerna, la seconda delle sette fatiche) proprio sotto un platano.
Socrate impartiva le sue lezioni sotto un albero di platano.
Inoltre il platano fu scelto da Giove per festeggiare lo sposalizio con Giunone. Nell'antica Roma fu una pianta molto venerata: si narra che un senatore romano, per rispetto verso la pianta, annaffiasse i suoi platani con il vino.
PLUMBAGO: assume il significato di intesa e complicità. Forse il nome della pianta è ispirato al colore dei fiori che ricordano quello del colore del cielo quando è nuvoloso e quindi tendente al plumbeo
POLYGALA o MIRTIFOGLIO: simbolo della purezza e della castità
POMELIA o FRANGIPANE: diventata il fiore simbolo di Palermo, In tutto il mondo i fiori di questa pianta sono associati a significati positivi. Sono, infatti, presenti nelle collane di benvenuto offerte dai polinesiani come segno di accoglienza. Per i thailandesi, invece, la pomelia è una pianta considerata sacra. In India viene indicata come 'pianta del tempio' e viene piantata in prossimità di cimiteri o portata nei templi come offerta.
In particolar modo in Sicilia, questi fiori sono emblema di semplicità e bellezza. In generale nel linguaggio dei fiori, la plumeria è accostata ai concetti di pace e amicizia.
POMELO: il frutto giunge dall'Estremo Oriente, dove veniva considerato benedetto (insieme alla pesca e al limone) ed era simbolo di prosperità e fecondità per Greci, Romani e per i popoli del vicino Oriente
PORTULACA o ERBA PORCELLANA: rappresenta la femminilità ed è anche un simbolo di salute e di energia, nella tradizione araba significa "senza pudore", perché si "allarga" sul terreno senza regolarsi e quindi senza pudore
BOCCIOLO DI PORTULACA: simboleggia una confessione d'amore
POTHOS: simbolo di desiderio o lutto, nel senso di eterno
PREZZEMOLO: simboleggia la festività, ma anche l'abbondanza e la prosperità
PRIMULA: simboleggia un amore giovane e spensierato, è considerata anche il simbolo della prima giovinezza ed augurio di buona fortuna.
In Europa alle primule è attribuita la proprietà di mettere in contatto gli uomini con il mondo delle fate, ma c'era un problema: per poterlo fare era necessario cogliere il numero giusto di fiori, altrimenti era certa la rovina del malcapitato. la Regina Vittoria, quando il ministro Disdraeli le consegnò solennemente la corona delle Indie, lo ricambiò con un mazzolino di primule in segno di buona fortuna.
Secondo una leggenda, quando gli uomini e gli elfi vivevano entrambi la propria vita, senza danneggiarsi a vicenda, fu proprio in un prato di primule gialle, che il re degli elfi vide per la prima volta la principessa che lo fece innamorare. Vide la giovane mortale, passeggiare in un prato di primule giallo oro, come il colore dei suoi capelli, capì che non avrebbe potuto vivere senza lei. Lei era sposa di un nobile potente, arrogante e geloso, che la costringeva a vivere in solitudine; quando vide il giovane elfo, se ne innamorò perdutamente. Il re degli elfi, si presentò alla corte del re degli umani e lo sfidò ad un gioco simile agli scacchi, lo lasciò vincere per due partite. Quando ormai sicuro della sua superiorità, il re umano disse di voler giocare la terza partita invitando l'avversario a scegliere la posta. "Quello che il vincitore chiederà sarà suo" disse il re degli elfi, l'umano accecato dalla propria ambizione , non si accorse del tranello e fu così che perse la sua sposa.Si dice che ancor oggi, a primavera quando fioriscono le primule, i due amanti tornino a danzare nel luogo dove si videro per la prima volta.
Secondo la mitologia greca la prima primula fu mandata sulla Terra fa Apollo per sconfiggere il gelo e proteggerla, infatti il gelo dell'inverno aveva racchiuso la primavera sotto una grossa coperta di ghiaccio. Con questo mito è nata la credenza che la primula annunci la primavera, simboleggiando così la vincita del bene sul male e l'arrivo del sole, quindi di speranza.
Allo spuntare della primula gli insetti sono ancora pochi e spesso i fiori non sono impollinati, nel "Racconto d'inverno" di Shakespeare c'è una metafora poetica sulle "pallide primule che muoiono nubili".
PRIMULA ODOROSA: rappresenta la pensosità
PRIMULA SIEBOLDII: in Giappone simboleggia il desiderio
PROTEA: la pianta, il cui nome deriva da quello del dio greco Proteo, divinità celebre per sue infinite metamorfosi, indica diversità, originalità, coraggio e cambiamento. È anche il simbolo del Sud Africa
PRUGNOLO SPINOSO: si pensava che nella pianta vi fosse custodito il bene ed il male e che chi possedesse un prugnolo ricco di spine fosse anche al riparo da fuoco, fulmini e soprattutto da malattie. Ma non è finita qui: il pruno selvatico è ricordato soprattutto per il suo aspetto oscuro e misterioso che ne facevano una pianta molto caro alle streghe, ambigua e pericolosa. I frutti dal colore molto scuro, il gusto aspro e amaro unito all'oscurità impenetrabile dei rami e delle spine, lo rendevano un arbusto inquietante, minaccioso, simile ad una creatura delle tenebre, contorta e scheletrica, che catturava i malcapitati che le si avvicinavano troppo trascinandoli nel buio ignoto dei suoi recessi spinosi.
Il Diavolo in persona aveva insegnato loro questa pratica malefica, dopo averle a sua volta trafitte con le stesse spine. Durante i processi dell'Inquisizione, infatti, si ricercavano piccole punture o particolari nèi che rivelassero il marchio diabolico e la vera natura dell'imputato, ovvero la sua appartenenza ai terribili cortei demoniaci. Tra gli slavi, invece, si credeva che le spine servissero per difendersi dagli stessi esseri maligni accennati poco sopra, ovvero da streghe, diavoli e spiriti malevoli, e che quindi ne tenessero lontane anche le pericolose influenze e la crudele magia.
Presso o Druidi, i sacerdoti celtici, lo hanno decifrato come l'emblema della preparazione: in questo senso, prepara e preavvisa la popolazione che una sanguinosa lotta sta sconvolgendo la quiete. La popolazione maschile guerriera deve prepararsi alla lotta e la popolazione deve fare razzia e scorta di provviste, in modo tale che non rimanga senza mezzi di sostentamento. Tuttavia, al preparazione è correlabile anche ad un significato positivo: dopo la lotta, quando fioriranno i fiori sui ramoscelli del prugnolo, la lotta sarà terminata e la popolazione celtica tornerà a sorridere ed a gustare i frutti dolcissimi che il prugnolo regala.
FIORE DI PRUNO: è estremamente simile al ciliegio (e altrettanto amato nella cultura giapponese) ma fiorisce in inverno ed è tipicamente bianco. Rappresenta la speranza, perché fiorendo in inverno sfida tutte le avversità. Sempre per lo stesso motivo, è simbolo di nobiltà d'animo e forza che sfida le difficoltà e resiste. Fonte di speranza davanti alle difficoltà della vita.
QUASSIA AMARA: Nella tradizione esoterica si impiega in tutte le situazioni stagnanti difficili per sbloccarle, elimina la malasorte e favorisce il successo di qualsiasi impresa. Simboleggia il mito
QUERCIA: La foglia della quercia è il simbolo indiscusso della forza, della protezione, della durevolezza, del coraggio, della verità, dell'uomo, del corpo umano e della fertilità, anche il suo frutto, la ghianda per gli scandinavi è simbolo di vita, fecondità, immortalità ed è sacra a Thor.
Nella cultura amerinda simboleggia la madre Terra.
Nella cultura celtica simboleggia il punto di intersezione tra il mondo celeste e quello terreno.
Nella cultura cinese simboleggia la forza bruta maschile che non si piega ma si spezza, in antitesi con la forza che si trae dal salice che sa piegarsi e non spezzarsi.
Nella cultura cristiana simboleggia la forza di contrastare le avversità, la fede e la virtù.
Nella cultura dei druidi simboleggia la virilità.
Nella cultura romana simboleggia la salvezza della vita, infatti veniva donata una corona di queste foglie a chi salvava la vita di qualcuno.
Nell'antica Grecia la quercia era considerata un albero sacro a Zeus, e in quanto tale simbolo di giustizia e rettitudine morale. Una simbologia che ha attraversato i secoli: in molti stemmi araldici si ritrovano ghiande e rami di quercia intrecciati
RANUNCOLO: simbolo del fascino malinconico. Il nome particolare deriva dal latino e significa "piccola rana", probabilmente per il fatto che spesso i ranuncoli prediligono luoghi paludosi e umidi. Esprimere un amore triste e languido. Originari dell'Asia, i Ranuncoli sono conosciuti sin dai tempi antichi. Venivano chiamati "Fiori doppi di Tripoli" dai turchi e denominati da Apuleio "Erba scellerata" per il fatto di essere una pianta tossica. Il suo soprannome è botton d'oro e nella tradizione cristiana sono visti come fiori preziosi da portare in omaggio alla Madonna durante la Settimana Santa. Infatti la tradizione vuole che i Ranuncoli siano il simbolo del dono di Gesù a sua madre la Madonna: il figlio trasformò le stelle più luminose del firmamento in fiori proprio per donarle in segno di affetto alla madre.
RANUNCOLO BIANCO: simboleggia ingratitudine e superficialità
RAPONZOLO: è il simbolo speranza e della perseveranza
RESEDIA: simboleggia la dolcezza e il godimento
RIBES: il frutto significa "Tu sei la mia delizia" e probabilmente si riferisce ai frutti maturi, dolci e gradevolmente profumati, perché quelli giovani hanno un sapore più acido. La pianta simboleggia anche la compagnia
RODODENDRO: simbolo di eleganza, di bellezza che rapisce e di temperanza in virtù della moderazione o ,della bellezza illusoria e insicura. È anche il fiore per suggerire cautela in vista di insidie, dettata dalla tossicità di alcune specie di rododendro. Antichi rituali e incantesimi magici sfruttavano invece i rododendri per i potenti poteri di protezione, in particolare dell'abitazione. Simboleggia anche la prima confessione d'amore
RODODENDRO ROSA: viene usato per una dichiarazione d'amore
RODODENDRO ROSSO: indica passione e, allo stesso tempo, tentazione. Una tentazione in cui è facile cadere senza veri sentimenti alla base. Nella valle Infernotto, sulle Alpi dice questo fiore è molto comune, una triste leggenda racconta la storia di una ricca e capricciosa fanciulla, che chiese al suo fidanzato un mazzolino di rododendri in dono come prova d'amore. Il giovane si arrampicò per l'impervia rupe, riuscendo a raggiungere il punto più alto e a raccogliere un mazzetto di queste roselline purpuree per la sua amata, ma la scalata si rivelò più pericolosa del previsto e il giovane finì per precipitare. La ricca e capricciosa fanciulla lo trovò poi così, senza vita, strette tra le mani il mazzolino d'amore. Da qui un nuovo fiore, di un rosso più acceso a ricordare il sangue versato dal povero giovane, nacque sulle Alpi, come ricordo della vita sacrificata.
ROICISSO: la corona del Dio Bacco era composta dalle foglie di questa pianta ed è proprio per questo motivo che è stata identificata come il simbolo dell'allegria. Regalare questa pianta significa fare una promessa di fedeltà, accompagnata dall'augurio di una vita serena e felice
ROMICE o LAPAZIO: pianta sacra ad Afrodite in Grecia, è il simbolo dell'amore, simbolo di Venere come archetipo inciso nel nostro profondo essere che rappresenta il Cuore e della sua apertura verso l'Amore.
ROSA: è un fiore dalla tradizione millenaria, fiore degli dei, nato, secondo la mitologia greca, da una goccia del sangue di Venere o dal sangue di Adone, giovane bellissimo amato dalla dea, per gli Arabi è nata dal sudore di Maometto.
Nella tomba del più giovane faraone conosciuto, Tutankhamon (XIV secolo a. C.), famoso per la bellezza e la generosità, sono state scoperte, all'interno del suo sarcofago, alcune rose perfettamente conservate. Gli Egiziani consideravano questo fiore come il luogo dell'energia della rinascita e dell'immortalità.
Nella concezione cristiana essa è il simbolo dell'amore, del martirio e della purezza, per questo è un attributo di Maria, degli angeli e delle anime del Paradiso. Nell'Ottocento le rose divennero protagoniste di tantissimi dipinti tanto da dare inizio a una vera e propria "rosa mania ".
ROSA ROSSA: simboleggia l'amore e il coraggio
ROSA ROSSO SCURO: simboleggia la passione
ROSA ROSA: simboleggia la dolcezza
ROSA ROSA CHIARO: esprime affetto, amicizia e comprensione
ROSA ROSA SCURO: simbolo di grazia, gratitudine e amicizia
ROSA GIALLO: simbolo della gelosia e dell'infedeltà oppure della felicità e libertà
ROSA BIANCA: simboleggia la purezza, innocenza e castità, amore puro e amore spirituale, legame eterno e leale
BOCCIOLO DI ROSA BIANCA: rappresenta un cuore che ignora l'amore
ROSA ARANCIONE: rappresenta il fascino e la seduzione, oppure soddisfazione e ammirazione per un successo raggiunto, ma anche preoccupazione per qualche situazione e quindi un invito alla cautela.
ROSA COLOR CORALLO: rappresenta il desiderio
ROSA COLOR PESCA: simboleggia un amore segreto
ROSA VERDE: rappresenta l'armonia e la fertilità
ROSA LILLA: significa regalità, incanto, splendore, ma anche una certa abbondanza
ROSA VIOLA: simboleggia il colpo di fulmine e il magnetismo
ROSA BLU: simboleggia il piacere e il dolore, il mistero e l'ambiguità
ROSA NERA: : simboleggia l'addio e la perdita
ROSA SCREZIATA: simbolo di tradimento
ROSA MUSCOSA: simboleggia una dichiarazione d'amore segreta
ROSA PALLIDA: simbolo di amicizia
ROSA DI TEA: simboleggia la gentilezza della donna che si ama.
ROSA BRIDAL: simboleggia un amore felice
ROSA CENTIFOLIA: è simbolo di amore
ROSA DEL BENGALA: simboleggia la compostezza dell'anima
ROSA DELLA CINA: simbolo di riconciliazione oppure grazia
ROSA DI BANKS: simboleggia la bellezza sia nel riso sia nel pianto
ROSA DI CAMPO o ROSA BALSAMINA: simboleggia la semplicità
ROSA FRANCESE o GALLICA o SERPEGGIANTE: è invito a incontrarsi al chiaro di luna
ROSA VARIEGATA: simboleggia un amore tradito
ROSA MUSCHIATA: simboleggia la caducità della bellezza
ROSA CAROLINA: simboleggia la pericolosità nell'amore
ROSA DAMASCENA: è un fiore dal significato ambivalente, potendo contemporaneamente simboleggiare la perfezione celeste come la passione terrena, il tempo e l'eternità, la vita e la morte, la fecondità e la verginità
ROSA PERSIANA o FOETIDA: simboleggia l'arte di romanticizzare tutto
ROSA GENERAL JACQUEMINOT: simboleggia un amore dolce e smielato
ROSA MAIDEN'S BLUSH (FANCIULLA ARROSSITA): significa "se mi ami, tu mi seguirai ovunque "
ROSELLINE SELVATICHE: simbolo di innocenza
ROSA CANINA: fin dall'antichità le popolazioni le hanno sempre attribuito un doppio valore. Sono infatti state sempre considerati i suoi fiori per la loro bellezza e per il profumo dei boccioli delle sue rose, ma al contempo la pianta stessa veniva vista con un certo timore per via del suo tronco e dei suoi rami pieni di spine molto appuntite e piccole. Una simbologia di bellezza e dolore, che all'interno del linguaggio dei fiori si traduce da una parte in delicatezza e piacere, ma dall'altra in sofferenza e dolore fisico.
Quindi può simboleggiare un amore tormentato, un sentimento di quelli che stritolano il cuore e che se da una parte di scaldano l'animo dall'altro spesso sono così difficili da gestire che lo star male è quasi una caratteristica insita. Una delle leggende più interessanti legate alla rosa canina vede come protagonista il dio romano Bacco. Essa racconta che il dio del vino si innamorò di una ninfa e che come era solito fare tentò di conquistarla. Spaventata lei fuggì lontano correndo fino a che non inciampò in un cespuglio che sembrava non volerla lasciare andare. Nonostante i suoi tentativi di continuare la fuga essa venne raggiunta. I due giacquero insieme e una volta conclusosi l'atto tra i due, Bacco ringraziò il cespuglio trasformandolo in una rosa, con i fiori dal colore rosato delicato, lo stesso delle guance della ninfa. Questa rosa venne chiamata canina perché si riteneva che le sue radici potessero curare la rabbia procurata dai morsi dei cani. Il nome è poi passato ai Romani. Plinio il Vecchio infatti afferma che un soldato venne guarito dalla rabbia proprio grazie a questa pianta
ROSMARINO: da sempre è considerata una pianta di buon auspicio, sincerità, fedeltà e felicità e si usava infatti dare al pastore officiante un matrimonio un mazzo di rosmarino
RUCOLA: era la pianta afrodisiaca dedicata a Priapo, una divinità greco-romana, nata dall'unione di Afrodite e Dioniso. È dunque simbolo della virilità e della fertilità
RUDBECKIA: simbolo della giustizia, ma anche di "forza e salute" nelle avversità. L'essenza floreale di Rudbeckia è indispensabile alle persone che temono di guardare nel profondo di sé stessi e che rifiutano di affrontare i problemi. Invita la persona a une presa di coscienza interiore, permette una comprensione delle emozioni più nascoste e delle zone più rimosse del "se", specialmente quando la mente si dissocia da certi aspetti della personalità.
RUSSELIA: fiori che attirano tantissimo le farfalle, è il simbolo dell'eleganza e della grazia. Comunamente viene chiamata "Pianta di petardo" per il il fatto che i suoi frutti o capsule scoppiettano quando vengono a contatto con l'acqua
RUTA: il nome deriva dal greco e significa salvezza, liberazione. Erba legata al mito di Medea, ma anche usata anticamente negli esorcismi, le fu attribuito lo straordinario potere di inibire la germinazione dei semi e di impedire la procreazione delle altre piante, dando così inizio a tutta una serie di convinzioni intorno ai poteri più o meno magici della pianta. La forma a croce del fiore di ruta, manifestazione di divinità, aveva valore come esorcismo attivo contro gli spiriti malefici. Nel medioevo costituiva un potente talismano contro la stregoneria, le sue foglie secche si portavano dentro un sacchetto posato sul petto.
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