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IBISCO: Le donne hawaiane portano l'ibisco tipico tra i capelli dietro l'orecchio destro se in amore sono impegnato; diversamente dietro l'orecchio sinistro se sono single o dietro a entrambe le orecchie quando sono in cerca di un nuovo amore, sebbene già impegnate. Nel diciannovesimo secolo, quando il fiore d'ibisco veniva indossato da una ragazza nubile, voleva significarne la maturità sessuale e la sua disponibilità a contrarre matrimonio, mentre oggi in Europa, poiché per la sua delicatezza non vive più di un giorno, l'ibisco simboleggia la "bellezza delicata e fugace". Nell'America del nord invece questo fiore indica fecondità, avvenenza e devozione al marito della "sposa perfetta". Nello stato del Giappone, come alle Hawaii e nelle isole polinesiane in genere, l'ibisco regala il benvenuto agli ospiti e ai turisti mentre nella Corea del Sud è simbolo di amore perpetuo nel matrimonio ma anche di immortalità e di invincibilità in guerra. In Polinesia, l'ibisco è indossato dietro alle orecchie, non solo dalle donne ma anche dai ragazzi che lo portano con stile. Secondo la religione Indù, l'ibisco viene offerto a Ganesha e alla dea Kalì e rappresenta la vita, la crescita e il coraggio. Secondo alcune tradizioni orientali offrire un singolo fiore di ibisco ad una persona cara, equivale ad una proposta di matrimonio

IBISCO CINESE o SIRIACO o ROSA DI SHARON: l'alberello dell'ibisco è sinonimo di fama e ricchezza mentre il fiore simboleggia la ragazza non sposata

IBISCO ROSA DELLA CINA: i grandi fiori sono l'emblema della sensualità, della disinibizione, della sfrontatezza

IPERICO: Nella simbologia classica è associato al sole e al potere della luce, non solo in merito al suo colore giallo sgargiante, ma soprattutto perché, coincidenza vuole, che l'iperico fiorisca proprio il giorno del Solstizio d'Estate, quando il sole raggiunge il suo apice. Proprio per questo ogni Solstizio era usanza cingersi il capo con corone di iperico e adornare porte di casa e icone sacre di mazzi gialli e c'era l'usanza di appendere un mazzo di questi fiori gialli sopra le immagini sacre come scacciadiavoli. Nel periodo di cristianizzazione il culto del sole venne sostituito al culto di San Giovanni e dunque questo fiore divenne simbolo del santo. È simbolo di originalità

IPOMEA: il portamento di queste piante, che salendo abbracciano ogni possibile sostegno ricoprendolo di una profusione di corolle, è veramente simile a una "carezza"; una carezza di fiori e di colore che nel linguaggio figurato si traduce in "desiderio di carezze e di tenerezza". L'Ipomea è stata originariamente utilizzata dalle popolazioni indigene del Centro e dell'America meridionale nei loro rituali divinatori e sciamanici. Il suo nome Azteco significa "sacra cosa nera".

IPOMEA PURPUREA: Da una parte è considerata il simbolo della speranza e della perseveranza, visto che è una pianta rustica e pioniera, capace di crescere dove altre piante stentano ad ambientarsi. Dall'altra parte evoca immagini cupe tanto da essere soprannominata "la campana dei morti". E' attribuito anche il significato di ambizione e, in periodo vittoriano, di civetteria

IPOMEA BIANCA: simboleggia la luna

FIORE DELL'IPPOCASTANO: simboleggia l'amore eterno, duraturo e reso forte dall'onestà e dalla sincerità

IRIS: fiore simbolo delle belle notizie, in correlazione con l'omonima divinità greca, messaggera degli dei e personificazione dell'arcobaleno, collegava il cielo e terra, l'umanità e l'Olimpo. Gli Egizi, invece, attribuivano all'iris virtù quasi magiche.Secondo alcune interpretazioni, il numero tre ricorrente nell'iris - i petali in posizione verticale, quelli girati verso il basso, i boccioli per stelo - rimanda a quello della Trinità, motivo per cui l'iconografia cristiana ha assunto questo fiore come simbolo di fede, di coraggio e di saggezza. In Asia orientale, il significato dell'iris era considerato come un talismano contro ogni maleficio, così che veniva dipinto sull'armatura dei soldati per proteggerli dai nemici. Il fiore di iris, ritto e proteso verso il cielo, era ritenuto anche simbolo di longevità. È un fiore che si usa per esprimere simpatia, ammirazione e incoraggiare nell'affrontare la vita e il futuro dopo le difficoltà, augurando l'arrivo di tempi migliori

IRIS VIOLA: indica sapienza

IRIS GIALLO: indica amore e passione

IRIS BIANCO: simbolo di purezza

IRIS BLU: simbolo di fede e di speranza, mentre in Giappone rappresentava le gesta eroiche della nobiltà.

IRIS TUBEROSO o BELLAVEDOVA o BOCCA DI LUPO: Il nome Hermodactylus tuberosus deriva dal nome che i Greci avevano dato ad una pianta dal tubero a forma dita, il cui significato letterale significa "dita di Hermes", Hermes, messaggero degli Dei, dactylon = dita,riferito alle radici per i tuberi digitati. Anche il nome specifico tuberosus fa riferimento all'aspetto caratteristico delle radici, mentre il nome volgare "bellavedova" è stato ispirato dai bellissimi petali scuri vellutati ed eleganti, come se fosse vestito a lutto.

ISSOPO: simbolo di purezza e umiltà, è ricordato nel Salmo 51: purificami con issopo e sarò mondo, lavami e sarò più bianco della neve

JACARANDA: è simbolo di saggezza, rinascita, ricchezza e buona fortuna

KALANCHOE o CALANCOLA: chiamata "pianta del sorriso" perché considerata capace di aiutare a ritrovare il buon umore grazie ai colori allegri dei suoi fiorellini. Simbolo di ilarità, allegria e ottimismo anche nei momenti difficili della vita

KALMIA: nel periodo vittoriano simboleggiava il tradimento

KENNEDIA: in periodo vittoriano era il simbolo della bellezza interiore

KENTIA: simbolo di vittoria

PIANTA DI KIWI: simbolo di bellezza fisica, fortuna negli affari e ambizione. La forma tondeggiante del frutto richiama il corpo femminile

KOCHIA: simboleggia una dichiarazione di guerra

FIORI DI LAMPONE: Rubus idaeus, il nome scientifico di questo arbusto, allude alla sua provenienza mitica: il monte Ida. Un monte sacro per gli antichi Greci, luogo di amori e parti divini. Nei suoi anfratti la Grande Dea, madre di tutti gli dei, chiamata a volte Rea a volte Cibele, vi partorì Zeus e lì lo nascose ai malevoli sguardi del padre Saturno. Sullo stesso monte Venere sedusse Anchise, si accoppiò con Mercurio e vi partorì Eros. Dunque il Lampone è il simbolo delle donne e di Venere. Nella simbologia antica era considerato una pianta magica con influssi positivi sulla sfera amorosa e capace di proteggere la casa da influenze maligne se ne veniva appeso un ramoscello all'ingresso.

LANTANA:esprime la capacità di sorprendere e augura l'arrivo di sorprese positive e inaspettate. Simboleggia il rigore ma anche la mutevolezza e la tenacia

LANTANA CAMARA: simboleggia l'armonia familiare

LAPPIO: simboleggia la puerilità e l'ingratitudine

LARICE COMUNE: considerato l'albero del sole, simboleggia l'audacia e l'indipendenza oppure la rinascita, la luce e la bontà

LATTUGA: significa "cuore di ghiaccio"

LAURO: simboleggia la gloria, il trionfo e l'afrodisiaco

LAVANDA: le viene attribuito il significato di diffidenza e il monito di fare attenzione. In Provenza, le leggende legate alla lavanda sono numerose. A Valensole, in particolare, da segnalare quella di Lavandula, una fata dai capelli biondi e gli occhi azzurri nata nella montagna di Lure. Si narra che la fata, prese un libro di paesaggi per scegliere il posto in cui vivere. Davanti alla pagina che mostrava le valli della Provenza tutte aride e senza natura, si mise a piangere. Le lacrime di Lavandula cadendo sul libro, lo macchiarono di tonalità azzurre, per coprire il danno che aveva fatto, la fata prese un pezzo di cielo e lo stese sulla Provenza. Da allora, secondo la leggenda la Provenza è ricoperta dalla lavanda e tutte le ragazze hanno gli occhi azzurri come quelli di Lavandula.
Negli anni '20, la lavanda divenne il fiore associato a chi dimostrava di avere un'identità sessuale non binaria. Per esempio, la poesia umoristica "Lavender cowboy" di Harold Hersey raccontava di un uomo con solo "due peli sul petto" e dal profumo di lavanda, che voleva diventare un eroe

LECCIO: simboleggia una lunga vita, perseveranza, dignità, maestosità, e forza che lavora per la pace. Per via della sua forma austera e sinistra nell'antica Grecia era legato ai riti funesti, le stesse Parche, figlie della notte, dalle quali dipendeva la vita degli uomini, si cingevano la testa di rami e foglie di Leccio.

LEWISIA: è simbolo di forza e di resistenza alle avversità, la pianta infatti riesce a sopravvivere con poca luce e acqua

LICHENE: simboleggia la solitudine e lo scoraggiamento

LIGUSTRO: nonostante la velenosità delle sue bacche, è simbolo di giovinezza

LILLÀ BIANCO: simboleggia la purezza, la verginità e l'innocenza infantile

LILLÀ VIOLA: simboleggia l'innamoramento e i palpiti d'amore

LILLÀ ROSA: rappresenta l'emozione dell'incontro tra gli innamorati

LILLÀ GIALLO: significa "sono tra le nuvole"

LILLÀ TIGRE: simbolo di orgoglio

LILLÀ DELLA VALLE: simbolo di timidezza e umiltà

LIMONE: il frutto è simbolo di entusiasmo, sin dall'antichità rappresenta la salvezza e la fedeltà in amore.
Nella poesia I Limoni di Eugenio Montale i frutti gialli e aspri vengono presentati come l'emblema stesso della poesia, appaiono come un'epifania, regalano un breve momento di felicità, rappresentano la nota positiva che si oppone alle città rumorose


LIMONIO o STATICE: altri due nomi con cui è conosciuto volgarmente sono "rosmarino di palude" e "mare di lavanda", simboleggia il ricordo. Può anche essere usato per significare condoglianze e perdite. Questo sarebbe il fiore perfetto da incorporare in una corona funebre o in una composizione. Altri significati di questo fiore sono il successo o la bellezza durevole

LINO COMUNE: presso gli antichi Egizi era considerato simbolo di purezza. Secondo una leggenda greca è simbolo di presunzione. Infatti la scoperta del lino andrebbe attribuita alla giovane Aracne, che acquistò popolarità per le sue innate abilità nel ricamare e tessere. Questa sua dote si vociferava derivasse da Atena, e una volta giunta voce ad Aracne, la dolce fanciulla in collera decise di sfidare Atena.
In cambio, se avesse perso, Atena poteva farne di lei qualsiasi cosa. La dea accettò la sfida e decise di presentare la sua creazione su tela dei dodici re dell'olimpo. La giovane scopritrice del lino la sfidò rappresentando un episodio degli dei per deriderli. Da qui nacque una furibonda lite che portò alla trasformazione di Aracne in un ragno ad opera della dea. Un'altra leggenda racconta del lino come simbolo di fertilità e del sole.
In India la leggenda narra che l' Aurora tesseva l'abito nuziale del suo sposo Sole con i fili derivanti dalla pianta del lino.

LIQUIRIZIA: per via del suo colore nero è simbolo della seduzione

LIRIODENDRO: simbolo di celebrità

LITHODORA: il nome generico deriva dall'unione del termine greco líthos (sasso) e doron (dono), per l'attitudine a produure fiori profumati tra le rocce. È simbolo di fedeltà e fragilità

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