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<<Allora, che novità ci sono?>> chiese Luhan entrando in uno dei tanti laboratori dell'FBI.

<<Proprio come immaginavamo>> disse uno degli agenti <<Hwang è solo una delle tante marionette di Jiwoon. Il fascicolo che siete riusciti a recuperare lo collega a diversi affari che, ne abbiamo la certezza, sono nella mani di quell'uomo, e grazie alle impronte digitali che avete raccolto e che sono presenti anche sul fascicolo possiamo arrestarlo>>

<<No, non potete>> disse serio Minseok.

<<Cosa vorresti dire? Quell'uomo è sempre riuscito a nascondere ogni prova che lo legasse alla mafia, ma questa volta non può negare nulla, quelle prove sono inconfutabili, proprio come quelle per Ong>> disse ancora l'agente, battendo la mano sui vari fogli che attestavano le sue parole.

<<Questo lo capisco agente Jung, ma vorrei solo che pensasse alle conseguenze, ancora una volta>> sbuffò il biondo, non sopportava per nulla il modo di fare di quell'agente, sempre pronto ad agire d'istinto, infischiandosene se le sue azioni avrebbero potuto far saltare tutta l'operazione <<Mi sembra di averle già detto che se cominciaste ad arrestare ogni marionetta di Jiwoon questo sarebbe ancora più difficile da braccare, perché capirebbe che gli siamo alle calcagna>>

<<Le ricordo che sono dei criminali>> quasi urlò l'uomo, torreggiando su di lui.

<<Ed io le ricordo che se non fosse stato per noi lei non avrebbe avuto nulla in mano, dato che ogni volta che lei e i suoi uomini vi siete mossi l'avete fatto sempre troppo tardi e senza un piano ben organizzato. In più, lei sembra essersene dimenticato, ma è stato il suo capo a chiedere l'aiuto della mia squadra, e nel momento in cui noi abbiamo accettato il comando dell'intera operazione è in mano mia>> replicò Minseok, mantenendo un tono calmo e pacato, ma così basso da riuscire a far notare tutta la sua decisione. Non avrebbe accettato che un uomo, il cui unico interesse era quello di poter far carriera, mandasse tutto all'aria, o mettesse in pericolo la vita della sua squadra <<Come ha detto lei sono criminali, e non si gioca con loro. Non sono dei tiri al bersaglio, basta solo un piccolo passo falso, e la vita di tutti i presenti sarebbe appesa ad un filo. E se per colpa sua uno dei miei uomini si ritrovasse un graffio, che dipenda dalla sua testa calda, sappia che nemmeno il cambiare pianeta potrà salvarla da me>> concluse, con un sorriso che di amichevole non aveva nulla, mentre i suoi compagni di squadra cercavano di trattenere le risate o sfoderavano sorrisi soddisfatti alla vista dell'espressione dell'uomo.

<<Mi sta minacciando?>> quasi ringhiò l'uomo, non avendo nulla con cui poter ribattere al discorso del ragazzo.

<<Visto che con lei le buone non funzionano sì, la sto minacciando>> scrollò le spalle Minseok.

<<È questo il rispetto che lei da ai suoi superiori?>> s'irrigidì ancora l'uomo.

<<Superiori?>> chiese Baekhyun ironico, mentre gli altri si lasciarono andare alle proprie risate e Luhan si spalmava una mano sul viso <<Sembra che lei non abbia ben capito la nostra posizione. Noi non siamo come voi, non abbiamo superiori, noi siamo molto al di sopra di voi>> ridacchiò.

<<E questo che vorrebbe dire>>

<<In parole povere, ha presente le "alte sfere"? Quelle che lei può solo sentir nominare senza mai sapere chi ne fa parte o di cosa discutano in realtà?>> domandò ironico Sehun, e l'uomo annuì di riflesso, in fondo chiunque lavorasse per lo stato sapeva che quelle che venivano chiamate "alte sfere" fossero in realtà gli uomini che manovravano tutto il paese. Ma non i politici che venivano presentati davanti alle telecamere, ma bensì quelli che manovravano questi ultimi. E nessuno, se non fra di loro stessi, conosceva le loro vere identità.

<<Bene, mentre lei ne ha solo sentito parlare sappia che noi abbiamo l'autorità di sedere al loro stesso tavolo>> disse velocemente Jongin.

<<Ma chi siete veramente voi>> sbottò l'uomo, davanti a quella che ritenne essere l'umiliazione più grande, perché solo in quel momento capì la grandissima distanza che lo separava da quella squadra di cui non era riuscito a trovare nessuna notizia.

<<Noi siamo quelli che conosciamo i segreti più oscuri e profondi di questo paese, siamo quelli che fanno il lavoro sporco per proteggere ogni cittadino, siamo quelli che agiscono nel buio per sistemare i casini di voi agenti che siete convinti di risolvere le cose, ma che poi le lasciate sempre a metà. Ci occupiamo di casi che voi non sarete nemmeno in grado di immaginare, e siamo anche quelli che possono far staccare quel tuo culo comodo dalla sedia e sgonfiare il tuo petto così pomposo>> disse Minseok con tono serio <<O magari siamo semplici poliziotti>> sorrise poi.

L'uomo si trovò ancorato al pavimento. Era più alto di Minseok, eppure la voce bassa e gli occhi glaciali del ragazzo lo terrorizzarono. Non aveva capito assolutamente nulla, e sapeva che non avrebbe scoperto più di quanto loro gli avevano detto, ed era certo che le loro parole fossero la verità. Strinse i pugni, incassando ogni colpo a cui non poteva replicare.

<<Come intendete procedere?>> disse poi l'uomo.

<<Mi fa piacere sapere che ci siamo capiti>> sorrise Minseok.

<<Il tempo stringe, sono già passate due settimane da quando Jiwoon ha cambiato nuovamente sede>>cominciò Luhan <<E se vogliamo prenderlo prima che questo si sposti ancora una volta dobbiamo essere veloci>>

<<Questa sera faremo una bella visita ad un'altra delle marionette di Jiwoon, ma questa volta non ci limiteremo a rubare qualche fascicolo>> disse Baekhyun.

<<Faremo delle domande, e non andremo via senza delle risposte>> aggiunse Jongin.

<<Di chi parlate?>> chiese l'uomo.

<<Choi Jisung>> disse Sehun, come fosse una cosa scontata.

<<Ma quell'uomo è introvabile, e se per qualche motivo si fa vedere è circondato da un numero indefinito di uomini, è impossibile avvicinarsi a lui senza farsi scoprire, e da quanto mi ha fatto capire questo è quello che lei vuole evitare>> parlò, puntando Minseok.

<<Certo, è impossibile>> concordò Minseok <<Per voi. E poi, abbiamo trovato qualcuno che è risultato così felice di collaborare con noi che non ha opposto nessuna resistenza a raccontarci dove poterlo trovare>> concluse, mentre insieme alla sua squadra uscì dalla stanza, lasciando l'uomo senza risposte.

<<Mi dispiace, si comporta sempre così, persino il capo ormai non sa come gestirlo>> disse Luhan sospirando <<Vi chiedo scusa per lui>>

<<Tranquillo, siamo abituati a questi tipi di comportamenti>> ridacchiò Baekhyun.

<<Ed è anche divertente metterli a posto quando cominciano a pomparsi>> aggiunse Jongin.

<<Se davvero vuoi scusarti perché non vieni ad un appuntamento con me?>> chiese Sehun mettendo il braccio intorno a Luhan <<Facciamo una bella cenetta, e poi vieni su a casa mia, sono sicuro che ti piacerà>> pronunciò con voce maliziosa.

Luhan avvampò di colpo, e dopo aver afferrato il braccio che gli cingeva le spalle lo girò verso la schiena del ragazzo, costringendolo ad inarcarsi per seguirne il movimento per evitare che si spezzasse ma non fece altro che aiutarlo ad atterrarlo per l'ennesima volta.

<<Ti ho detto di piantarla Sehun, o alla prossima ti taglio le palle e te le metto al posto delle tonsille>> urlò Luhan, raggiungendo l'uscita a passi pesanti.

<<Ma perché ti ostini ad essere così pessimo? Potevi fermarti a "Ti invito a cena">> disse Minseok.

<<Io ci provo ad essere normale, ma quando lo vedo arrossire è così bello che non riesco a trattenermi>> protestò il più piccolo.

<<Bene, sappi che noi potremmo non riuscire a trattenerlo quando deciderà di ucciderti sul serio>> gli fece notare Jongin.

<<Ne varrebbe la pena>> sorrise Sehun.

<<Ancora non riesco a capire se tu sia coglione di natura o sei caduto dal seggiolone da piccolo ed hai battuto la testa in modo serio>> sbuffò Baekhyun.

<<Credo di essermi ammalato>> disse ancora il minore.

<<Ammalato?>> chiese Minseok, mentre occupava il posto del guidatore.

<<Ho la Luhanite>> rise.

Jongin lo guardò serio, cercando di capire che tipo di problema avesse nella testa, Minseok rinunciò per principio, lo avrebbe lasciato nelle mani di Luhan fino a quando non sarebbe rinsavito a furia di essere pestato.

<<Ora ho la mia risposta>> esordì Baekhyun, facendo ridere gli altri due sicuri che tutti stessere pensando alla prima opzione precedentemente citata. 

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