Very uncommon ways to get to know someone
Il suono della sveglia del cellulare la svegliò come ogni giorno, sparando a tutto volume la prima sigla dell'anime Inuyasha e strappandola a forza dai suoi sogni. In fondo sperava che fosse stato tutto un sogno (a tratti un vero incubo) ma il soffitto bianco sopra la sua testa e la morbida coperta le dicevano il contrario: era successo per davvero!
Si rigirò un paio di volte tra le coperte prima di tirarsi su con un sospiro sconsolato: la aspettava una lunga, lunghissima giornata!
Lanciò un lungo, profondo e rumoroso sbadiglio prima di studiare con maggiore attenzione la stanza che aveva solamente scorso la notte prima dopo quello che era stato uno dei migliori (o peggiori, a seconda del punto di vista) affari della sua vita. Inaspettatamente la stanza era decente, abbastanza semplice con le pareti e i mobili di una leggera sfumatura azzurrina. Al fianco del letto c'era il comodino su cui aveva malamente abbandonato il cellulare la sera prima a causa della stanchezza causata dalla tensione accumulata durante la giornata. Appena davanti all'armadio c'era la maglietta del giorno prima abbandonata sul pavimento e, poco distante, si poteva notare un calzino spaiato, mentre l'altro era misteriosamente scomparso. Helen riusciva più o meno a ricordare il fatto di aver lanciato i pantaloni da qualche parte del bagno ma non ne era molto sicura.
Si stiracchiò un secondo prima di mettersi in piedi (sorretta esclusivamente dalla voglia di un buon ginseng un tazza grande) Si diresse traballando ancora intontita dal sonno, verso l'armadio tirando un calcio alla maglietta per spostarla da in mezzo al passaggio. Con uno sbadiglio aprì l'anta dell'armadio, stupendosi sempre di più della sobrietà che permeava quella stanza. All'interno dell'armadio non c'erano molti vestiti ma erano tutti piuttosto carini ed eleganti. Optò quindi per indossare il semplice vestitino nero a collo alto che aveva attirato la sua attenzione dalla sera prima quando ha dovuto cambiarsi e mettersi un pigiama per la notte.
Dopo una doccia in tempo record si era cambiata ed era uscita dalla stanza a lei assegnata per dirigersi in cucina o, in alternativa in una sala da pranzo. Seguendo il corridoio dipinto di un blu scuro si ritrovò davanti alle scale per il piano terra che iniziò a scendere.
Probabilmente nulla di tutto questo sarebbe mai successo se Helen avesse sin da appena sveglia bevuto il suo ginseng ma, come si sa, non lo ha fatto, perciò, proprio a metà della scalinata, Helen perse l'equilibrio, o meglio dire inciampò su una buccia di banana(ma cosa cazzo ci faceva in giro una fottutissima buccia di banana?), cadendo quindi come un sacco di patate giù dalle scale, o almeno così sarebbe stato, se non ci fosse stato un qualcosa ad attutire il colpo e a fermare la caduta tra lei e gli scalini.
Con gli occhi ancora chiusi per la sorpresa di trovarsi una cavolo di banana nel bel mezzo delle scale, Helen cercò di capire su cosa fosse atterrata. Quel qualcosa era una cosa sicuramente grande eppure soffice come un cuscino di piume. Socchiudendo gli occhi Helen poté confermare il fatto che ci fossero delle effettive piume sotto di lei.. Anzi, un intero cappotto di piume nere. Nulla di troppo strano se non ci fosse stato anche qualcuno in quel cappotto
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