13· Ilaria.

"Calum, ti prego."

"Sta bene, è vivo per miracolo." sospirò passandosi una mano tra i folti capelli neri.

"Oh mio Dio, grazie, grazie." La mora scoppiò in lacrime, dirigendosi verso Calum e abbracciandolo con tutte le forze che aveva in corpo. "Grazie." sussurrò ancora.

"Posso vedere come sta?" chiese staccandosi dall'amico.

"No, non credo che il signor Horan sia nelle condizioni adatte per ricevere visite." parlò una signora sulla trentina, alle loro spalle.

Entrambi si girarono a guardarla. Aveva i folti capelli biondi ossigenati racconti il un ordinato chignon, era abbastanza alta e formosa.

"Ma io sono la sua ragazza, ho bisogno di sapere come sta, ho bisogno di vederlo."

"Mi dispiace signorina, ripeto che credo che il paziente non sia in grado di ricevere visite."

"Crede." sfidò Ryan.

"Ryan ti prego, non fare scenate e soprattutto cazzate, ti ricordo che siamo in un ospedale." Calum sussurrò al suo orecchio.

"Potete venire a trovare Niall domani, credo che sarà più in forze e di sicuro le sue condizioni saranno migliorate." sorrise la dottoressa. Ryan la guardò con un espressione di disgusto.

'Troia.'

"Buonanotte." si congedò per poi uscire dall'edificio insieme a Calum.

"Quella stupida troia." sussurrò mettendo in moto la macchina, suscitando una leggera risata da parte di Calum.

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"Dai ti aiuto io qua, tu intanto vai a buttare via la spazzatura."

"Grazie Cal, sul serio. Avevo bisogno di una mano." disse togliendo i guanti da cucina e porgendogli all'amico.

"Figurati, guarda qua! É tutto sporco, cristo Niall vive in un porcile." esclamò facendo ridere Ryan, che prese la spazzatura e si diresse fuori dalla porta.

Appena chiuse il secchio del bidone della spazzatura, scorse in strada una figura che si stava avvicinando sempre di più a lei.

"Ti prego, aiutami." implorò la ragazza con il fiatone.

Ryan non rispose.

"Ti prego." chiese implorante.

"Ragazzina quanti anni hai? Torna a casa, i tuoi genitori saranno preoccupati."

"Ne ho quattordici, e no, loro non sanno dove sono. Sono scappata, ti prego aiutami."

"Seguimi." si limitò a rispondere Ryan.

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"Calum, non possiamo lasciarla da sola, ha solo quattordici anni e da quello che mi pare di aver capito, dal suo accento non mi sembra nemmeno che provenga dalla Francia." parlò appena Calum chiuse la porta della cucina.

Il corvino sospirò. "Ryan, non lo so.."

"Guardala, è sola, impaurita, dobbiamo aiutarla."

"Hai dimenticato sporca."

"Calum, non mi sembra il momento"

"Va bene, resterà, ma non per molto"

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"Come ti chiami e da dove vieni?" chiese dolcemente Calum quando la ragazzina ebbe finito di bere del the caldo.

"M-mi chiamo Ilaria e vengo dall'Italia."

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spazio autrice.

ciao a tutti gente! allora già da un po' di giorni avevo in mente di cancellare la storia, perché a quanto vedo non sta avendo molto successo, e questo mi dispiace, perché ci metto anima e corpo per scrivere ogni capitolo. Ditemi voi cosa fare: la cancello o la tengo?

Al prossimo capitolo (forse).

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