"Niall, Niall, svegliati!" Ryan si svegliò di soprassalto. "Ho sentito un rumore."

"Mmh, tranquilla, sarà il vento, fuori c'è una tempesta." Mugugnò rassicurandola per poi tornare a dormire tranquillamente.

Ryan non si calmò, aveva il presentimento che quei rumori non fossero causa del temporale. Si mise a sedere sul letto, accendendo la lampada situata sul comodino accanto al letto. Sentì il braccio di Niall cingerle il fianco e trascinarla verso di lui. "Calmati. Adesso torna a dormire e spegni quella dannata lampada." Si lamentò.

"Sono certa che non sono rumori dovuti alla tempesta, secondo me c'è qualcuno al piano di sotto." Sussurrò ancora più preoccupata.

"Hai visto troppi film sui eventi paranormali, Ryan. Adesso ti prego, dormi." Si lamentò, sporgendosi verso il comodino e spegnendo la lampada. La mora si tranquillizzo, poggiandosi al corpo di Niall e cercando di prendere sonno.

Aprì gli occhi di scatto, smettendo un altro rumore sospetto. Girò lo sguardo verso Niall, che non si era accorto di nulla. Dormiva beatamente facendo uscire qualche sbuffo dalla sua bocca. Si liberò dalla presa del biondo, facendo il più piano possibile, in modo da non svegliarlo. Si alzò, facendo scricchiolare leggermente il letto, girò velocemente lo sguardo verso il ragazzo steso sul suo letto, dormiva ancora, incosciente di tutto. Sgattaiolò fuori dalla camera, camminò silenziosamente verso le scale, scendendole lentamente, in modo da non fare alcun rumore. Percorse tutto il salotto, raggiungendo la fonte dei rumori: la cucina. Sospirò di sollievo quando si accorse che la causa del rumore era solamente la finestra rimasta aperta, che sbatteva a causa del vento. Si avvicinò e la chiuse. Uscì dalla cucina e si diresse verso il piano superiore, quando due braccia le cinsero i fianchi.

"Niall." Quasi gemette lei.

"Ciao giocattolino." Sentì sussurrare al suo orecchio.

Ryan sbarrò gli occhi, rendendosi conto che quel ragazzo non era Niall.

"No, no! Niall, aiuto. Niall!" Gridò lei, mentre veniva trascinata via. Sentì una mano tapparle la bocca, mentre lei piangeva spaventata.

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