36. Bella Italia (sechsunddreißig)
6 settembre 2019
Il weekend in Belgio è stato difficile per tutti. A partire dal non rinnovo del contratto di Nico con la Renault, cosa che mi ha fatto al contempo imbestialire e intristire, e poi la morte di Anthoine Hubert che ha sconvolto tutti. Quel weekend non sono potuta andare in Belgio e quindi ho seguito tutto da casa. Appena si era conclusa la gara, avevo chiamato Nicolas e gli avevo fatto sapere la mia vicinanza, non solo per la morte del pilota di Formula 2, che per altro lui conosceva, ma anche per quell’incubo che poi è diventato realtà: lui, per ora, non ha un sedile in Formula 1. E così, tra permessi e mica permessi, sono riuscita a prendere il primo aereo e raggiungerlo per il Gran Premio d’Italia, che io considero in parte una gara in casa. Ci tenevo particolarmente ad esserci perché per me l’Italia è come una terza casa, dopo l’Australia e l’Inghilterra. Io, infatti, sono come mio cugino 49% italiana. Oggi è venerdì ed entro nel paddock, mano nella mano con il mio fidanzato. <Ah che bella l’Italia!> esclamo chiudendo per un attimo gli occhi. <Concordo pienamente. Poi il bello è anche venire al Gran Premio d’Italia con la fidanzata mezza italiana no?> mi dice lui stringendomi un braccio attorno alle spalle. Io rido alle sue parole. Sono felice del fatto che lui, nonostante tutto quello che sta succedendo, riesca a trovare il buon umore. <Sono felice che stai bene, nonostante tutto> mormoro quando siamo arrivati davanti all’Hospitality della Renault. Lui mi avvolge in un caloroso abbraccio. <Se ci sei tu, sto sempre bene> mi risponde lasciandomi un bacio tra i capelli. <Piccioniniii!> sento strillare nella nostra direzione, così ci separiamo. Daniel viene verso di me e avvolge un braccio attorno alle mie spalle. <Ma un momento di pace non ce lo lasci mai?> chiedo io, facendo un finto broncio, a mio cugino. <Se non vi disturbo io, chi lo fa?> esclama lui facendo ridere Nico. <Ho una sorpresa per te> mi sussurra poi all’orecchio. Io corrugo le sopracciglia. <Di che cosa…?> <Christine!> sento esclamare dietro di me e appena mi volto, rimango a bocca aperta. <Zio Joe! Zia Grace!> esclamo correndo ad abbracciare i miei zii. Non li vedo da un sacco di tempo: dal Gran Premio a Melbourne credo. <Che bella sorpresa che mi avete fatto!> dico poi sciogliendo l’abbraccio e guardando felice anche Daniel. Poi però, mi rendo conto che dietro di me c’è il mio uomo che ci guarderà imbarazzato. <Ehm… Zio, zia, lasciate che vi presenti il mio ragazzo, Nicolas> dico poi voltandomi verso il tedesco. <Piacere di conoscervi> risponde Nico stringendo la mano ai miei zii. <Piacere nostro! Ti sei scelta proprio un bel fusto, cara> esclama mia zia facendomi arrossire e scatenando le risate di tutti. <Mi spiace interrompere il momento, ma io e Nico dobbiamo andare in scena! Ci vediamo dopo!> dice Daniel portandosi via il suo compagno di squadra che faccio appena in tempo a salutare. Io e i miei zii invece andiamo a sederci sui divanetti nell’hospitality e seguiamo le prove libere da qui. <Allora tesoro, come stai?> mi chiede zia Grace. <Molto bene grazie. E voi?> <Sempre meglio cara. La vita in Australia fa molto bene, dovresti venire più spesso> mi risponde zio Joe sedendosi comodamente sul divano. <Quando sarà finita la stagione verrò a trovarvi, promesso> rispondo io con un sorriso. <Ti stai allenando un po’?> mi chiede poi zio Joe e io comprendo subito di cosa si tratta. Lui è sempre stato in prima linea per farmi fare boxe ed è stato il mio coach fino a quando non sono partita per Londra. <Sì, cerco sempre di tenermi allenata, ma sai, con il lavoro e altro non è sempre facile> <Mi raccomando Chris. Io so che hai talento, non sprecarlo>. Mio zio finisce appena la frase che zia Grace gli dà un coppino. <Che ho fatto adesso?!> protesta mio zio facendomi ridere. <Non iniziare a essere pesante, se no te ne arriva un altro! Lascia vivere in pace questa ragazza!> risponde zia Grace. Io rido contagiando poi anche loro. Seguiamo le prove libere con attenzione scambiandoci due chiacchiere, ricordi del passato e anche qualche risata. Nella prima sessione il primo tempo lo fa Charles, seguito da Carlos e Lando. Subito dopo mangiamo sempre nell’hospitality della scuderia. <Dio mio, ma questo cibo francese fa schifo!> esclama mio zio facendo cadere sul piatto le posate e attirando l’attenzione di qualche membro del team. <Joe!> risponde mia zia. <Ma è vero! Siamo in Italia e ci danno cibo francese?! Ma come ragionano questi?!> prosegue mio zio facendomi ridere fino alle lacrime. Mia zia scuote la testa sconsolata, mentre zio Joe ride con me. La seconda sessione la seguiamo sempre dai divanetti all’interno del motorhome. Nella seconda sessione è sempre Charles a segnare il primo tempo e dietro di lui ci sono Lewis Hamilton e Seb. Una volta conclusa la sessione, i miei zii ritornano in hotel, mentre io aspetto Nicolas nella sua stanzetta. Sospiro una volta entrata e mi siedo sul lettino dove gli fanno i massaggi. Osservo la bandiera della Germania appena a una parete della stanza, alcune tute ben ripiegate sopra un piccolo armadio e mi soffermo su delle foto appese sull’altra parete. Sono delle foto con me, Nico e Zeus tra noi. Mi ricordo che le avevamo fatte quando ero a Monaco a casa sua. Ci tiene a me davvero tanto. Scendo di scatto dal lettino, quando sento la porta aprirsi. <Ehi> mi dice mentre richiude la porta alle spalle. Si avvicina a me per poi lasciarmi un bacio sulle labbra. <Sono state pesanti le interviste?> gli chiedo avvolgendo le braccia intorno al suo collo. <Niente di impossibile: infondo sono sempre le solite domande> mi dice e io rido alle sue parole. <Ah mi stavo dimenticando: prima Max mi ha mandato un messaggio se stasera c’eravamo anche noi per andare una pizza fuori. Ci saranno anche mio cugino, Charles, Carlos e Lando. Andiamo?> gli chiedo poi. <Certamente. Tu se vuoi inizia ad andare in hotel a prepararti> mi risponde lui sorridendomi. <Va bene> <Ti amo> mi dice poi, baciandomi piano. Vorrei che non smettesse mai di dirmelo. <Ti amo anch’io> mormoro per poi allontanarmi e uscire dalla stanza. Esco dal paddock e prendo un taxi per andare in hotel. Una volta arrivata, pago il tassista e salgo in camera. Mi faccio una bella doccia rilassante. Una volta uscita, mi avvolgo in un enorme asciugamano e mi asciugo i miei capelli. Li lascio ricadere morbidamente sulle spalle, anche perché so che a Nico piacciono di più così. Mentre sto per scegliere che vestito mettere, sento la porta della camera aprirsi, segno che il mio fidanzato è tornato. Appena entra in camera da letto gli chiedo <Cosa pensi sia meglio? Questo vestito o la gonna con il top?> <Amore, non so cosa dirti. Staresti bene con tutti e due> mi risponde lui con un’alzata di spalle. Io alzo gli occhi al cielo sorridendo e mi sporgo per lasciargli una bacio sulle labbra. Vado in bagno e opto per indossare un top e una gonna a righe bianche e rosse. Metto un trucco leggero, giusto per la serata. Nico si è già cambiato e ha indossato la sua solita camicia bianca e i pantaloni neri. Le maniche della camicia le ha arrotolate fino agli avambracci. Ovviamente io ogni volta sbavo come un cane. Ora è davanti allo specchio della camera a sistemarsi il ciuffo. Rido a vedere quanto è concentrato. <Ora sono pronto, andiamo?> mi chiede quando si volta verso di me. Io scoppio a ridere per poi prendere la mia borsa e scendere nella hall dell’hotel dove ci aspettano gli altri piloti. Quando scendiamo i ragazzi mi riempiono di complimenti e io li saluto con un abbraccio. Ci sono Max, Charles, Carlos, Lando, George e Alex. <Ma manca qualcuno o sbaglio?> dico guardandomi in giro. <Manca Daniel, che è ovviamente in ritardo> dice Max alzando gli occhi al cielo e facendo ridere tutti noi. Poco dopo mio cugino arriva e io lo squadro. <Quella camicia? Seriamente?> dico indicandolo. Indossa una camicia giallo chiaro con sopra dei motivi a dir poco imbarazzanti e dei pantaloncini beige. <E’ meravigliosa! Siete voi che non capite la moda!> esclama lui, facendomi roteare scherzosamente gli occhi. Andiamo in una pizzeria poco distante dall’hotel. <Ok, chiunque prende una pizza con l’ananas è pregato di uscire> dice Charles, mentre siamo dentro e noi ridiamo alle sue parole. Ci andiamo a sedere in un tavolo per 9 persone e ordiniamo le nostre pizze. Io prendo una semplice pizza margherita, mentre i miei amici prendono le cose più disparate che ci sono sul menù. Nico prende una pizza con i wurstel. <Siamo in Italia. Non potresti lasciare da parte la Germania per un po’?> gli chiedo io indicando il suo piatto che arriva poco dopo. <La pizza con i wurstel è buonissima! Dovresti mangiarla anche tu!> ribatte lui. <No caro mio, io sono fedele alle mie radici al contrario di qualcun altro> dico alzando un po’ la voce in direzione di mio cugino. <Devo sentirmi preso in causa?> chiede Dan. <Non so vedi tu! Non è che ci sono tanti mezzi italiani qui!> esclama Lando. Daniel fa una smorfia che ci fa scoppiare a ridere. Il resto della serata lo passiamo tra le risate e le chiacchiere e io mi sento parte di una nuova famiglia, fatta da tutti questi ragazzi che mi dimostrano sempre che, in ogni caso, ci saranno sempre per me. Torniamo in albergo verso le 23:00, ci salutiamo e ringrazio nuovamente i ragazzi per avermi invitato questa sera. Appena entro in stanza, mi tolgo i tacchi con un sospiro di sollievo. Non sono per niente abituata ad indossarli. <E’ stata una bella serata. Mi sono divertita un sacco. Poi mio cugino non la finiva di fare battute idiote> dico sorridendo. Nico non mi risponde. Lui si è già tolto le scarpe e ora si sta sbottonando i primi bottoni della camicia. Anche nella penombra della stanza riesco a vedere i suoi occhi, che dicono più di quanto lui voglia ammettere. Io mi avvicino a lui cautamente, temendo che mi possa respingere. Avvolgo le braccia intorno al suo busto e lui mi lascia fare. Appoggio la testa contro il suo petto e ascolto il battito calmo del suo cuore. Rimaniamo così, in silenzio, senza dire nulla. <Lo so cosa stai pensando> dico ad un certo punto. Lo sento sospirare. <Non voglio fartelo pesare> mi risponde stringendomi più a sé. <Non me lo fai pesare, lo sai> gli rispondo alzando lo sguardo verso di lui. <Voglio restare> gli sento dire mentre appoggia il mento sopra la mia testa. <So che hai tutte le caratteristiche per restare. E so anche che darai il massimo, ti conosco ormai. Credo in te Nico, non dimenticartelo> gli dico scostandomi un poco da lui e guardandolo dritto negli occhi. <Non so cosa farei senza di te> mormora sorridendo e posa delicatamente le sue labbra sulle mie. Infondo, non possiamo fare a meno uno dell’altra ed è per questo che stiamo ancora assieme.
Sabato. Appena entro nel paddock per vedere la terza sessione di prove libere, affianco Carlos, che sta camminando tutto solo con il telefono in mano, occupato a vedere qualcosa. <Che stai facendo?> gli chiedo facendolo sussultare per lo spavento. <Diamine Chris! Mi hai fatto spaventare!> esclama lui. <E’ sospetto: se ti spaventi così facilmente è perché stavi facendo qualcosa che non dovevi fare> sento dire da qualcuno alla sinistra dello spagnolo. Ci ha raggiunti anche Lando, che ha già la parte superiore della tuta legata in vita. <Ma cos…?> non ha il tempo di concludere la frase che io lo interrompo <Ho preciso ordine da parte della tua ragazza Jessica Smith, di controllarti nel caso tu fai qualcosa di sospetto e di menarti nel caso fai il cascamorto con qualche ragazza. Lo stesso ordine ce l’ha anche Lando>. Indico l’inglese, che fa un cenno con la mano in direzione dello spagnolo, e lui lo guarda stupito. <Quindi non puoi fregarci> dico appoggiando un braccio sulla sua spalla, stessa cosa fa anche Lando. Carlos si allontana fintamente terrorizzato, per mettersi davanti a noi. Rimaniamo in silenzio per qualche minuto e poi dice sconsolato <Evidentemente non ho alternativa>. Io e Lando scoppiamo a ridere per poi batterci il cinque. Subito dopo saluto i due piloti McLaren per dirigermi all’hospitality della Renault e guardare la terza sessione di prove libere con i miei zii. La sessione si conclude con Seb in testa, secondo Max e terzo Valtteri Bottas. Daniel e Nico concludono la sessione in quinta e settima posizione, quindi molto bene. Mangiamo sempre nel motorhome, non senza le proteste di mio zio Joe. Rimango con i miei zii a vedere le qualifiche. Voglio stare con loro il più possibile, per recuperare il tanto tempo che non abbiamo passato insieme. Devo a loro davvero moltissimo, quindi guardare le qualifiche con loro mi sembra il minimo. Alle 15:00 parte il Q1 e io sono leggermente agitata. La macchina stamattina ha dimostrato di essere abbastanza forte, quindi il team si aspetta molto sia dai piloti sia dalla performance dell’auto. Dopo qualche minuto del Q1 vedo Nico fare il tempo più veloce e sorrido. Sta dando il massimo perché vuole dimostrare a tutti che lui, quel posto in Formula 1, se lo merita. Dietro di lui c’è proprio il suo compagno di squadra. Nico nel Q1 fa addirittura il secondo tempo. <Joe, hai visto il fidanzato di Christine? Ha fatto il secondo tempo!> esclama mia zia guardandomi entusiasta. È ormai ovvio che si è presa in simpatia Nico e questo è solo un bene. <Ho visto cara, ho visto> risponde tranquillamente mio zio facendomi l’occhiolino. Se vi chiedete da dove Daniel ha preso il suo umorismo, la risposta è mio zio Joe. Subito dopo parte il Q2, che anch’esso va benissimo. Nico e Dan si sono posizionati quarto e ottavo. Finalmente siamo arrivati al Q3: la parte più emozionante delle qualifiche. Nella prima parte i due piloti della Renault vanno molto bene e si vede che la macchina si adatta bene a questa pista. Dopo la bandiera rossa causata dall’uscita di Kimi, aspettiamo che le auto scendano in pista per compiere l’ultimo giro. Aspettiamo tanti minuti e io mi chiedo cosa sinceramente stanno aspettando. <Ma che cavolo stanno facendo?! Stanno aspettando che si faccia notte?!> protesta mio zio contro la televisione. Credo sia tutta una questione di scie: qui nessuno vuole uscire per primo, perché se no dà vantaggio a quelli dietro. Finalmente però, a un minuto e quaranta secondi dal termine, li fanno uscire. La prima cosa che vedo è Nico che taglia apposta la chicane. Io guardo lo schermo confusa: stanno rallentando tutti. Alla fine del giro, prendono tutti bandiera, tranne Carlos. <O per Dio, ma che cavolo è sta roba?! È una presa in giro!> grida mio zio alzandosi dal divano. <La qualifica più stramba che abbia mai visto> mormoro io distogliendo lo sguardo dalla televisione. Per fortuna Daniel e Nico si sono qualificati quinto e sesto. La pole viene presa da Charles. <Adesso mi sentono quei francesi> borbotta mio zio uscendo in fretta dall’hospitality. Mia zia lo segue cercando di fermarlo e mi lancia uno sguardo del tipo “porta pazienza, cara”. Anche io esco dall’hospitality per andare al box di Nico. Lo vedo che appoggia il casco su una mensola con i capelli tutti scompigliati. <Che cavolo è successo?> gli chiedo io ridacchiando. Nico mi guarda sorridendo. <Sinceramente non lo so nemmeno io. La prima chicane l’ho tagliata perché mi avevano detto di fare così. Se non ci fosse stato quel casino, magari ci saremmo qualificati un po’ più in alto, ma ormai è andata> <Ti hanno detto seriamente di tagliare la chicane?> gli chiedo io stupita. Lui alza semplicemente le spalle, come se fosse una cosa normale. <Dio mio…> mormoro io scuotendo la testa. <Nico, devi andare con Daniel dagli stewards per il finale di Q3> ci interrompe l’ingegnere di pista del tedesco. <Va bene> risponde lui voltandosi poi verso di me. <Vai in hotel, ci vediamo dopo> mi sussurra all’orecchio, mi lascia un bacio sulla guancia e poi se ne va. Prima di tornare in camera però, faccio in tempo a congratularmi con Charles per la pole. Deve essere molto speciale per lui fare la pole a Monza con la Ferrari. Torno poi in hotel, mi faccio una doccia veloce, mi cambio e scendo a mangiare. Nico è riuscito a liberarsi abbastanza in fretta, quindi stasera riusciamo a mangiare insieme, in compagnia anche degli altri piloti. Tutti parlano del finale di qualifica bizzarro e tra i più “arrabbiati” c’è soprattutto Sebastian, che, secondo lui, se non ci fosse stato quel casino avrebbe preso la seconda o la terza posizione. Opinioni a parte, riusciamo a passare comunque una cena tranquilla. Io e Nico torniamo in camera relativamente presto per riposarci, sapendo che domani sarà una giornata molto impegnativa.
Domenica. Oggi c’è la gara. A mezzogiorno ho già pranzato e ora sono seduta su uno sgabello nei box attendendo che la gara inizi. Indosso le cuffie per ascoltare i team radio e stringo la mano a zia Grace che di solito è sempre molto agitata per le gare. La capisco ovviamente: non deve essere facile per una madre vedere il proprio figlio correre sapendo che potrebbe rischiare la vita, anche se sai che è qualcosa che a lui piace. Probabilmente lo capirò di più se avrò un figlio, ma per ora non ce l’ho. I miei pensieri, come se fossero attratti da una calamita, vanno al mio tedesco biondo che sta salendo sulla sua monoposto. Non è ancora nitido il nostro futuro, però so per certo che è ancora presto per parlare di famiglia. Non so neanche se sarei capace di badare a un piccolo frugoletto, dato che, fino a non molto tempo fa, riuscivo a malapena a badare a me stessa. Cerco sempre di dare agli altri l’immagine di me come una donna forte che sa quello che fa, ma molto spesso è più difficile di quanto si pensi. Io sono una ragazza estremamente orgogliosa, che fatica ad ammettere certe cose. Io faticavo ad accettare di dipendere da qualcuno. Non riuscivo ad accettare il fatto di amare Nicolas. Tutt’ora cerco di mantenere una certa indipendenza nei suoi confronti, perché non voglio arrivare al punto che senza di lui non posso vivere. Certo, è diventato una parte importante della mia vita, però non è tutto. Mentre rifletto su queste cose, noto che la gara sta per iniziare e così stringo di più la mano a zia Grace.
Un boato si alza nei box della Renault e io esulto come una pazza. Daniel quarto e Nico quinto. Per una squadra come questa è come una vittoria. Abbraccio forte zio Joe e zia Grace che sono felici come me. In più, oggi la Ferrari ha vinto a Monza con Charles: era 9 anni che non accadeva. Un motivo in più per essere felice. Aspetto che parcheggino le macchine per poi correre ad abbracciare mio cugino. Si toglie il casco e mi accoglie a braccia aperte sorridendo. <Sei stato mitico!> esclamo io per poi lasciargli tanti baci sulla guancia. Lo sento ridere e mi stringe più a sé. Una volta sciolto l’abbraccio, guardo verso un punto dietro di lui e sorrido ancora di più. Nico si toglie il casco e si passa una mano tra i capelli. Quando alza gli occhi si sofferma su di me e sorride. Io corro verso di lui che prontamente mi prende al volo. Incrocio le gambe attorno al suo bacino e mi fa girare in torno. Ridiamo insieme e io mi perdo in quell’azzurro che è solo suo. Poi mi rimette a terra, rimanendo però vicino a me. <Sono molto fiera di te, amore. Sei stato bravissimo> mormoro accarezzandogli piano la guancia. Lui mi sorride e si sporge verso di me per baciarmi piano. Quando ci stacchiamo appoggia la fronte contro la mia. <Questo lo dedico a te> mi sussurra e io sorrido alle sue parole. Non ho tempo di rispondergli che lo richiamano poi per la pesa e mi lascia non prima di avermi dato un altro bacio. Si allontana, ma io non riesco a smettere di pensare a quanto lo amo.
Mi sistemo il mio vestito nero corto, che avevo indossato anche quella volta che eravamo andati in discoteca a Melbourne. Stasera Charles ci ha invitato ad andare a festeggiare la sua vittoria in un locale qui vicino. Nicolas si è già vestito, ma ora è di nuovo davanti allo specchio a sistemarsi i capelli, come ieri sera. <Ma non ti basta mettere un po’ di gel e via?> gli chiedo io, ma so già quale sarà la risposta. <Tu scherzi! Questi capelli devono essere perfetti! Non basta il gel, bisogna sistemarli per bene!> esclama lui facendomi ridere. Usciamo dall’hotel insieme e ci dirigiamo al locale sulla sua macchina. Una volta arrivati, entro nel locale mano nella mano con Nicolas. La musica ad alto volume mi stordisce per qualche minuto, ma mi abituo in fretta. Riusciamo ad incontrare gli altri piloti e posso appurare che Charles e mio cugino sono già ubriachi. Sicuramente questa sarà una serata da divertirsi. Torniamo in albergo verso mezzanotte e per fortuna mia e di Nico, Carlos non ha bevuto, così riporta lui in hotel Charles, Daniel e Max che erano ubriachi fradici. Io e Nicolas abbiamo bevuto solo un Martini, anche perché io non me la sentivo proprio di svegliarmi domani mattina con il mal di testa. Una volta tornati in hotel, mi tolgo i tacchi e il vestito e indosso il pigiama per andare a letto. Nico si è già infilato sotto le coperte e ha la mano appoggiate dietro la testa mentre fissa il soffitto. Mi sdraio accanto a lui e appoggio la testa sopra il suo petto nudo. <Sono molto orgogliosa di te Nicolas. Te lo ripeterò anche cento volte se serve, perché voglio che ti entri in testa> dico risoluta. Lui abbassa lo sguardo verso di me con un sorriso. <Io, invece, sono molto fortunato ad averti accanto, amore mio> mormora e io sorrido alle sue parole baciandolo sulle labbra. <Ti amo> dico poi chiudendo gli occhi e ascoltando il battito del suo cuore, che per me è la melodia più bella. <Ti amo anch’io Liebe> gli sento dire prima di cadere entrambi in un sonno profondo.
@christinericciardo
Monza, Italia
Party mood @landonorris @hulkhulkenberg @maxverstappen1 @carlossainz55
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George Russell Da notare la faccia di Lando che guarda il bicchiere di latte che ha in mano Nico
Christine Ricciardo Sto ancora morendo dalle risate😂😂 @georgerussell63
Alex Albon Carlos che canta Smooth Operator😂😂
Charles Leclerc Ma perché Max tenta di leccare il microfono?
Max Verstappen Pensavo fosse un gelato🍦 @charles_leclerc
Daniel Ricciardo Ma chi è quel tizio in mezzo a voi?
Max Verstappen Ah boh un tizio a caso che voleva fare una foto con noi
Nico Hulkenberg L’unico sobrio della foto sono io
Carlos Sainz E certo hai bevuto latte tutto il tempo! @hulkhulkenberg
Lando Norris EHI! L’unico autorizzato a bere latte qua dentro sono io!
Christine Ricciardo Milkyboy in azione🥛
Spazio autrice:
Ehilà, ciao a tutti! Mi spiace per il ritardo con cui ho pubblicato questo capitolo, ma avevo poche idee. Purtroppo vi devo dire che ci stiamo avvicinando alla fine di questa storia, poiché mancano circa 5 capitoli. Probabilmente pubblicherò un'altro capitolo nei prossimi giorni. Spero comunque che questo vi sia piaciuto e fatemi sapere sempre o commentando o con qualche stellina. E nulla con questo vi saluto e ci vediamo alla prossima!
Baci❤🥰
Martina
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