28. Il passato che ritorna (achtundzwanzig)

5 febbraio 1995
Sono in salotto davanti alla TV mentre gioco con le macchinine con Daniel. È divertente giocare con le macchinine con mio cugino. Lui ha 6 anni mentre io ne ho 3. Abbiamo visto lo zio e la zia andare in cucina. Stanno preparando da mangiare e io e Daniel abbiamo tanta fame. Voglio tanto bene a Daniel. Passo tanto tempo con lui mentre mamma e papà sono al lavoro, come adesso. Alla TV ci sono i cartoni animati, ma per sbaglio mentre Daniel faceva girare la sua macchinina ha cambiato canale. Io mi fermo a giocare e guardo la TV. C’è una signora che parla di un qualcosa che non riesco a capire, ma adesso stanno facendo vedere una fabbrica, come in quella dove lavorano mamma e papà. Anche Daniel non gioca più e si è fermato per vedere con me. Credo che questo sia un, come si chiama, telegiornale. Guardo bene la fabbrica e vedo che è proprio quella dove lavorano mamma e papà. Io l’ho vista perché papà e mamma mi ha portato a farmela vedere un giorno. Io sorrido e allungo la manina verso lo schermo. <Mamma, papà. Mamma, papà> dico sorridendo. Ma ad un certo punto si sente un grande botto e un’esplosione enorme. Lo zio e la zia corrono in salotto dove siamo noi. Io mi sono spaventata e anche Daniel. Daniel mi abbraccia e io mi metto vicino a lui. <O mio Dio!> sento dire da zia Grace. Sta piangendo e questo vuol dire che è successo qualcosa di brutto. <Una grande esplosione c’è stata nella fabbrica di alimentari qui a Perth. Ancora non si sanno di preciso le cause dell’incidente, ma sappiamo che ci sono di sicuro due vittime e alcuni feriti. Purtroppo, questa coppia di marito e moglie, a quanto pare lavoravano proprio accanto al forno dove si è verificato questo incidente. I pompieri stanno cercando in tutti i modi di spegnere le fiamme e…>. Io guardo di nuovo zia Grace e zio Joe che hanno gli occhi lucidi e stanno piangendo. Daniel non dice nulla, mi abbraccia solo più forte. <Dove sono mamma e papà?> chiedo agli zii. La zia scuote la testa e piange ancora di più. Io sono spaventata perché non capisco cosa è successo. <Christine… mamma e papà…> cerca di dire zio ma si blocca. Io non capisco e ho tanta paura. Sento le lacrime agli occhi. Io guardo tutti cercando una risposta alla mia domanda. <Chris, mamma e papà non ci sono più> dice zio Joe. Allora capisco. Io sento le lacrime scendere lungo le mie guance e mi volto verso la televisione dove hanno stanno facendo vedere le foto di mamma e papà. <Mamma, papà…> dico tra i singhiozzi. Inizio a piangere senza riuscire a fermarmi.
 
Nico pov’s
Mi sveglio di soprassalto e cerco subito l’interruttore per accendere la luce sul comodino. La prima cosa che vedo è Christine seduta sul letto con la fronte sudata e con il respiro irregolare. L’ho sentita svegliarsi e mi sono preoccupato. <Chris cosa è successo?> le chiedo io preoccupato. Non l’ho mai vista così. <L-Loro… l-l’esplosione> balbetta. Inizia a tremare come una foglia. <Chi amore?> le chiedo io cercando di farla calmare. <I-I miei genitori…> dice per poi scoppiare a piangere. Io sono in crisi totale perché non so cosa fare. Faccio la cosa più semplice e magari la più scontata: la prendo tra le mie braccia e le accarezzo piano i capelli cercando di rassicurarla. Vederla in questo stato mi provoca una fitta al cuore. Sto male io, non immagino lei. Io la amo troppo per vederla così. <Chris…> le faccio alzare lo sguardo verso di me. Ora si è un po’ calmata anche se le lacrime solcano ancora le sue guance. <Va tutto bene amore, ci sono io qui adesso> le dico asciugandole le lacrime. Lei mi guarda con quei suoi enormi occhioni marroni, ora pieni di lacrime. Prendo il suo volto tra le mani e la bacio. Le sue labbra sono ancora salate per le lacrime, ma a me non importa. Devo farle capire che io ci sono e che va tutto bene adesso. Devo sostenerla e aiutarla ad andare avanti. Quando ci stacchiamo io appoggio la fronte contro la sua e le dico piano <Ti amo, Christine. Mi fa male vederti così…> <Scusami…> mi risponde con la voce rotta e abbassando lo sguardo. <Ehi…> le dico sollevandole il mento con due dita <Non ti devi scusare. Va tutto bene>. Lei annuisce e mi bacia ancora. <Un giorno, quando ti senti pronta, me ne parlerai, ok?> le dico ancora facendola stendere di nuovo. Lei annuisce e io mi alzo per andare in cucina a prepararmi la colazione. Sono sulla porta, ma mi sento richiamare <Nicolas…>. Mi volto verso Christine che è ancora sdraiata a letto. <Ti amo> mi dice. Io le sorrido e le rispondo <Ti amo anch’io>. Lei mi sorride un poco e chiudo la porta della camera dietro di me. Mi passo una mano tra i capelli e prendo un bel respiro. Sono ancora un po’ scosso per quello che è appena successo. Zeus si avvicina a me cercando di capire quello che è accaduto. Quando mi abbasso lei mi guarda con occhi tristi e io gli accarezzo piano la testina. <Andrà tutto bene…> gli dico, ma è più a me stesso che a lui.
 


Sabato 13 luglio 2019
Chris pov’s
La settimana che ho passato con Nico è andata a gonfie vele se non fosse stato per quel dannato sogno, o meglio incubo, che ho fatto sui miei genitori. Che poi tanto incubo non è perché sono cose successe per davvero. <Christine!> mi richiama la mia migliore amica davanti a me. Siamo a fare colazione nel bar dell’hospitality Renault, poiché questa settimana ci darà il Gran Premio di Silverstone, uno dei miei preferiti per la storia del circuito e anche perché in un certo senso è quasi a casa mia. In questi giorni, quindi, c’è anche Jessica. <Sì scusa dicevi> le dico ritornando con i piedi per terra. <Non importa. Si può sapere che hai? Sono due giorni che sei strana!> mi chiede la mia migliore amica. <Ho fatto un sogno sui miei genitori e mi sono svegliata, facendo svegliare anche Nico. E beh… sono scoppiata a piangere e lui ha cercato di consolarmi. Questi “sogni” non li faccio quasi mai, ma questa volta…> ma Jess conclude la frase prima di me <C’è in ballo Nico>. Io annuisco mentre finisco il mio caffè. <Di solito ero sempre da sola, o al massimo c’era Daniel, il problema adesso è che c’è un’altra persona. Non voglio addossare a Nico i miei problemi> le dico poi. Jessica mi guarda e sospira. <Io non so che dirti Chris. Magari prova a parlare con lui di questa cosa, sono sicura che capirà> mi risponde. Io annuisco senza dire nulla e mi perdo a guardare la gente fuori che passa. La giornata passa velocemente e sono già le 15:00, orario delle qualifiche. Saluto mio cugino con un bacio sulla guancia e augurandogli buona fortuna. Poi vado da Nico che indossa già la tuta. <Ciao!> esclamo felice e abbracciandolo. <Buona fortuna> gli sussurro per poi baciarlo a fior di labbra. Lui però prende il mio volto tra le mani. <Stai bene? Io non vado in pista con l’insicurezza che non stai bene> mi dice guardandomi dritto negli occhi. È difficile nascondergli le cose. <Sto bene Nicolas, non preoccuparti. Adesso vai là fuori e fai vedere quanto sei bravo ok?> gli dico cercandolo di rassicurare. Non voglio che si distragga per colpa mia. Lui mi sorride e mi lascia un bacio sulla fronte per poi andare. Prendo le mie cuffie e mi siedo accanto a Jessica. <Allora?> mi chiede lei curiosa. <Gli ho detto che va tutto bene> le rispondo io. <Chris gli devi parlare, perché gli devi dire se c’è qualcosa che non va!> esclama. <Non voglio distrarlo dalla gara. Gliene parlerò quando ha finito> le dico lasciando cadere il discorso. A fine Q1 vedo il nome di Nico in quattordicesima posizione e come sempre rischio di rimanerci secca, ma per fortuna si salva. Sul finire del Q2 vedo di nuovo il nome di Nicolas come pilota a rischio. Sembra proprio che si diverta a farmi prendere infarti. Nico sta concludendo il suo giro e riesce a mettersi addirittura in SETTIMA posizione. <Sì vai così! Bravissimo amore!> grido io, lasciando perdere le facce stupite di alcuni meccanici. Non è una meraviglia per Jess però, visto che Carlos domani partirà tredicesimo. A fine Q3 in provvisoria pole c’è Valtteri Bottas. Proprio alla fine, Nico riesce a qualificarsi ottavo, mentre Daniel settimo. Quindi alla fine Bottas si prende la pole per sei millesimi davanti ad Hamilton, con dietro Charles. Max è quarto, Daniel è rimasto settimo, mentre Nico è sceso in decima posizione. Una volta rientrato ai box corro ad abbracciarlo. Lui mi sorride e mi stringe nel suo petto. <Tu vai in albergo, ci vediamo stasera che ho tante cose da fare, ok?> mi dice poi facendomi alzare la testa verso di lui. Io annuisco e mi lascia un bacio sulle labbra per poi andare via. Io torno in albergo e ceno con Jessica dato che oggi la maggior parte dei piloti sembra essere impegnata. Rimaniamo un po’ a chiacchierare nella hall per poi andare ognuna nelle nostre camere. Una volta tornata in camera indosso una delle felpe di Nico che mi fa da pigiama e guardo una serie tv sul nostro letto. Poco dopo sento la porta aprirsi e la prima cosa che vedo è la figura di Nicolas che entra in camera. <Ciao> mi saluta lasciandomi un bacio tra i capelli. <Vado a farmi una doccia, poi sono tutto tuo> mi dice e io annuisco mentre va in bagno. I pensieri sui miei genitori continuano a vagare per la mia mente e più cerco di tenerli lontani più si fanno insistenti. Devo parlargliene ma non ce la faccio, è più forte di me. <Eccomi sono tornato> mi dice tutto contento. Si è messo un paio di pantaloncini e ha il torso nudo. Ha ancora i capelli umidi per la doccia. Si mette sotto le coperte sedendosi accanto a me e circondandomi la vita con un braccio. Inizio a disegnare cerchi immaginari sul suo petto mentre non mi accorgo neanche che lui ha spento la televisione. <Va tutto bene?> mi chiede preoccupato. <Sì> dico piano mentre continuo a sfiorare i suoi addominali con i polpastrelli delle mie dita. <C’è qualcosa che mi devi dire?> mi chiede ancora. <Sì, ma te ne parlo domani sera. C’è il Gran Premio> gli rispondo fermandomi con la mia opera d’arte immaginaria. <Non importa, se c’è qualcosa che devi dirmi io sono qui> mi dice facendomi alzare lo sguardo verso di lui. <No, Nicolas, non voglio distrarti con i miei problemi> gli dico stringendomi di più nel suo abbraccio. <Non mi distrai, si tratta di te> <Domani Nicolas> gli dico un’ultima volta per poi sdraiarmi. Lui capisce e si sdraia con me. Siamo una davanti all’altro. Nico cerca la mia mano e fa incrociare le mie dita con le sue. <Ti amo, lo sai questo vero?> mi dice quasi insicuro di quello che potrei rispondergli. <Ti amo anch’io> gli rispondo sorridendogli e baciandolo piano. Poi sento gli occhi farsi pesanti e ci addormentiamo con le mani incatenate come i nostri cuori.
 
Domenica. Oggi vedrò la gara dai box Renault da sola, visto che Jessica ha accettato la proposta di Carlos di andare a vedere il Gran Premio nei box McLaren. Quei due hanno ancora un sacco di cose da raccontarmi. Prendo le mie cuffie e mi siedo al mio solito posto. Il Gran Premio partirà alle 15:10. Il tempo oggi non è dei migliori, con questi nuvoloni neri, ma spero che migliorerà. Ho salutato i miei ragazzi con un mega abbraccio e gli augurato buona fortuna. I piloti scendono in pista e si posizionano sulla griglia di partenza. Dopo la spegnimento dei semafori partono. La prima cosa che vedo è mio cugino che cerca subito di mettersi in mezzo e conquistare il maggior numero di posizioni possibili. C’è un’accesa battaglia tra le due Mercedes in testa. Subito dopo fanno vedere un’altra battaglia tra Lando e Daniel. Alla fine, però prevale Lando con una McLaren che sembra nettamente migliore della Renault di mio cugino. Penso che se dicessi questo ad alta voce mi sbatterebbero fuori, però a me non importa. Io tifo per Nico e mio cugino alla fine. Al giro 11 inizia la battaglia tra Charles e Max, che in realtà dura dall’Austria. Tre giri dopo tra Ferrari e Red Bull iniziano le strategie ai box, infatti, rientrano sia Charles che Max. Anche Nico è rientrato ai box. Al giro 24 dopo la Safety Car, Nico e Daniel sono rispettivamente decimo e undicesimo. Spero proprio che li lascino lottare, che cavolo! Tra le due Renault, Albon e Norris c’è un’intensa battaglia dove fatico a capirci qualcosa. L’unica cosa che vedo è che Nico va fuori pista e poi rientra. “Che cazzo è successo? Non si è rotto nulla nella macchina vero? Va tutto bene?”: queste sono le domande che mi ronzano in testa mentre continuo a fissare lo schermo cercando delle risposte. Un giro dopo continua la battaglia infinita tra Verstappen e Leclerc. Charles e Max stanno facendo una gara della Madonna. Al giro 37 però Max e Seb hanno una collisione ed escono entrambi. Dai tifosi si alza un boato che si sente fino a qua. Alla fine dei 52 giri, Lewis Hamilton vince il Gran Premio di Inghilterra, con dietro il suo compagno di squadra e Charles. Daniel finisce settimo, dietro a Carlos che è sesto mentre Nico è decimo. Tra tutti i festeggiamenti che ci sono per Hamilton però, quando sto per mettere via le cuffie Nico apre la radio per parlare con il suo ingegnere. Il suo ingegnere si congratula con lui, ma lui risponde che non capisce perché non lo hanno fatto fermare prima. Dice che gli è costata parte della gara e che ha faticato un sacco con le gomme. Ma la cosa che mi colpisce di più sono queste parole: “You just gotta believe me sometimes! ****** believe!”. E il suo ingegnere gli risponde “Understand Nico, fully understand!”. Ascolto la fine della conversazione per poi andare a mettere via le cuffie arrabbiata.  “Capito cosa?! Non avete capito un cazzo! Se lui dice che lo dovete fare fermare è perché un motivo c’è! È un pilota, vuoi che non capisca quando non ha aderenza con le gomme?!” <Fanculo!> ringhio tra i denti. Com’è possibile che ogni santa volta ce n’è una? Sembra che vogliano rendergli la vita un inferno! Le strategie a caso proprio! Quando Daniel torna ai box lo salutano con pacche sulla spalla e varie congratulazioni. La stessa cosa anche per Nico, l’unica differenza è che lui è arrabbiato. E lo capisco, io sono la prima ad innervosirmi. Mio cugino viene ad abbracciarmi e io gli sorrido. <Bel lavoro oggi Danny!> gli dico scompigliandogli i capelli. <Grazie Chrissy> mi risponde lui facendomi ridere. Vorrei stare a parlare un po’ di più con lui, ma il suo ingegnere lo chiama e mi saluta lasciandomi un bacio sulla guancia. Io cerco di nuovo con lo sguardo il mio ragazzo e lo vedo parlare con il suo ingegnere. Gesticola velocemente e da come parla si vede palesemente che è nervoso. Decido che forse è meglio lasciarlo stare. Perciò faccio un salto ai box McLaren per congratularmi con Carlos. Cammino per il paddock e una volta arrivata davanti all’ingresso, lo cerco con lo sguardo ma non lo trovo. Me ne sto per andare quando lo vedo nei retro-box con Jessica. Mi nascondo dietro a una pila di gomme e osservo la scena. Carlos le sposta una ciocca di capelli dietro l’orecchio e poi la bacia. Io esulto silenziosamente per non farmi beccare. Approfondiscono il bacio e si lasciano andare. Ed era ora cavolo, si meritano entrambi la felicità. Mi sto godendo la scena quando vedo passarmi a fianco Lando, che si sta dirigendo proprio dove ci sono i due piccioncini. Allora lo prendo per un polso e lo trascino nel mio nascondiglio. <Chris ehi…> chiede lui confuso. <Shhh> gli dico io continuando ad osservare la scena. <Ma che cosa…?> chiede ancora ma io gli faccio segno di tacere. <Jess e Carlos si stanno baciando> dico a bassa voce indicando il punto dove ci sono i due. <Ahh e dirmelo prima?> dice lui sporgendosi per osservare. Io mi sbatto una mano sulla fronte e guardo la scena con Lando. <Ma certo che ci stanno dando proprio dentro eh> dice lui facendomi ridacchiare piano. <Penso che sia meglio lasciarli soli> dico io prendendolo per un braccio e allontanandoci. <Ma io e Carlos abbiamo una riunione con gli ingegneri> ribatte lui. <Non ti preoccupare che tra poco ti raggiunge> gli rispondo dandogli una pacca sulla spalla. Lando annuisce e poi, così, a caso, scoppiamo a ridere. La sua risata è talmente contagiosa che mi fa venire le lacrime agli occhi. <Ehi, che avete voi due da ridere?> una voce con un forte accento spagnolo di fa ammutolire. Ci voltiamo e incontriamo lo sguardo confuso di Carlos. <Oh niente è solo che…> inizia a dire Lando ma io lo blocco <Abbiamo visto un meme su Kimi ed era molto divertente, vero Lando?> <Sì, sì esatto> risponde l’inglese cercando di sembrare il più convincente possibile. Carlos continua a guardarci sospettoso ma io dico, bloccando tutti i suoi tentativi di cavarci di bocca qualcosa <Beh, io vado. Ci si vede in giro!> <Ciao Chris!> mi salutano in coro i due piloti McLaren. Prendo un taxi per tornare in albergo e ceno da sola. Non ho idea di dove sia Jessica e non voglio neanche saperlo. Salgo in camera abbastanza velocemente, mi metto dei vestiti comodi ed esco sul balcone. È già sera, il sole è già tramontato e al suo posto c’è una splendida Luna. Alzo lo sguardo verso il cielo, per provare a vedere se ci sono le stelle. È una cosa che mi è sempre piaciuta fare. Mi rilassa e schiarisce i miei pensieri. Non sento neanche che Nicolas è rientrato, finché non sento due braccia avvolgermi da dietro. <Ciao> mi sussurra all’orecchio mentre io mi godo il calore del suo abbraccio. <Va tutto bene?> mi chiede. Questa domanda me l’avrà fatta almeno centomila volte da quando ho fatto l’incubo sui miei genitori e l’avrei già mandato a quel paese, ma non lo faccio. Non ne ho idea del perché ma sento che con lui posso stare al sicuro. Lui è il mio porto sicuro. Alzo di nuovo lo sguardo verso il cielo e sento le lacrime pizzicarmi gli occhi, pensando a quello che sto per raccontargli. <In Australia si vedevano meglio le stelle. Io e papà stavamo svegli tutta la notte a contarle e a unirle per creare disegni immaginari. Alla fine, però, mi addormentavo sempre tra le sue braccia> dico e un piccolo sorriso si forma sulla mie labbra al ricordo di quella che era la mia infanzia. Nicolas mi stringe più a sé come a farmi forza. <Com’è successo?> mi chiede poi. Io prendo un bel respiro prima di rispondergli. <Esplosione. I miei genitori lavoravano in una fabbrica di alimentari a Perth e, per non so quale tipo di guasto, è esploso il forno dove lavoravano. Sono state le uniche due vittime di quell’incidente. Poteva essere una strage. Io avevo tre anni e Daniel sei. L’ho scoperto in televisione e per le lacrime che stava versando mia zia Grace e mio zio Joe. Non è stato facile> dico ricacciando indietro a forza le lacrime. Tra noi cala il silenzio, rotto solo da qualche rumore urbano di sottofondo. <Qualche volta mi chiedo se loro sono felici per quella che sono diventata> dico dando voce ai miei pensieri. Nicolas mi fa voltare verso di lui nell’abbraccio e mi guarda dritto negli occhi. <Io non li ho conosciuti ma credimi, sarebbero molto orgogliosi di te> mi dice con una serietà che non gli avevo mai visto. A quelle parole sorrido sincera, lasciando perdere la lacrima che solca la mia guancia. Lo abbraccio forte. <Ti amo> dico poi senza pensarci quando rialzo la testa dalla sua spalla. <Ti amo anch’io> mi risponde sorridendo. Io sorrido in risposta e lo bacio. Approfondisce il bacio e le nostre lingue si incontrano e si scoprono ancora una volta. Sento che lui prova le stesse emozioni che provo io nei suoi confronti e lui nei miei. Quando ci stacchiamo sorridiamo appoggiando uno fronte contro l’altra. <Senti c’è una cosa che devo chiederti> mi dice un po’ insicuro. <Dimmi> gli rispondo cercando di rassicurarlo. <Tra due settimane sai che c’è il Gran Premio in Germania> inizia e io annuisco. <Ecco. Io volevo andare a trovare i miei genitori perché è da un po’ che non li vedo e… te li volevo presentare però se tu non te la senti, non è problema, non ti devi preoccupar-> ma io lo blocco e gli dico sicura e con un sorriso <Per me va bene. Non c’è nessun problema> <Davvero?> mi chiede strabuzzando gli occhi per la sorpresa. Io annuisco sorridendo e lui mi abbraccia stringendomi più forte. Rimaniamo così, uno abbracciato all’altro, guardando le stelle più innamorati che mai.
 
Spazio autrice:
Ehilà! Nuovo capitolo e nuove emozioni! Spero che vi sia piaciuto nonostante sia un po' delicato per certi aspetti. Cosa succederà nei prossimi capitoli? Come reagiranno i genitori di Nico quando presenterà Christine? Ma soprattutto cosa preparerà il nostro Nico per il compleanno di Chris? Non  vi resta che scoprirlo nei prossimo capitoli!!
P.S. Ah dimenticavo. Oggi sono esattamente 5 mesi dalla pubblicazione di questa storia! Grazie mille ancora per i risultati che ha raggiunto "Siamo fatti per amare"!❤😍
Ciao e a prestooo!!!!
Martina

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