25. Scommesse (fünfundzwanzig)

Sabato. Le prove libere di venerdì sono andate discretamente bene e ora ci sono le qualifiche. Ho promesso a Nico che avrei seguito le qualifiche dal suo box e così ho fatto. La fortuna di avere sia mio cugino che il mio ragazzo nella stessa squadra è che mi posso muovere liberamente da un box all’altro. Sono seduta su una specie di armadietto abbastanza alto e ho una bella visuale sulla macchina di Nico. Sin da quanto Daniel ha iniziato a correre con i kart, mi sono innamorata di questo mondo, anche se la boxe rimane comunque la mia passione. <A che stai pensando?> una voce a me familiare attira la mia attenzione. Nico mi sorride e si mette tra le mie gambe. <Alla Formula 1 e alla boxe> gli rispondo sorridendo e accarezzandogli i capelli. Indossa già la tuta da gara, dato che non manca molto all’inizio delle qualifiche. <Io stavo pensando invece che dovremmo allenarci insieme qualche volta> mi sussurra all’orecchio. <A boxe?> gli chiedo io stupita quando torna a guardarmi. <Perché no?> mi risponde lui con un sorrisetto malizioso. <Preparati alla sconfitta allora> gli rispondo mentre lui si mette il casco. <Non sottovalutarmi Ricciardo!> lo sento dire prima che si prepari per entrare in macchina. Io scuoto la testa sorridendo. Alle 15:00 in punto parte il Q1. Il circuito di Paul Ricard è un po’ noioso, ma l’unica cosa bella è come fatto l’asfalto. A fine sessione Nico è tra i piloti a rischio, mentre Daniel è tredicesimo. Nico poi ottiene un tempone e addirittura è quarto. Io esulto battendo le mani felice. Anche Daniel fa un tempo magnifico e arriva quinto, appena dietro a Nico. Questo è sicuramente un buon inizio. I piloti ritornano ai box per poi uscire di nuovo per il Q2. Sul finire della sessione, Nico è di nuovo tra i piloti a rischio. Ma non conclude il giro che ritorna ai box. Dai tempi non sembrava un buon giro, quindi forse è stato meglio così. Dal replay comunque si vede che alla chicane ha avuto del sovrasterzo e questo è il motivo del suo ritiro ai box. Daniel comunque è riuscito ad entrare nel Q3. Non il massimo per una squadra che in casa si aspettava di fare grandi risultati. Vedo Nico uscire dalla macchina e venire nella mia direzione. Mi sorride un poco mentre si toglie il casco. <Non è andata…> mi dice mentre si mette il suo cappellino e resta in piedi affianco a me. <Non devi fartene una colpa però> gli dico voltandomi verso di lui. Non mi risponde, continua solo a guardare davanti a sé. Capisco che non devo disturbarlo. Tra noi cala il silenzio. <Facciamo una scommessa> mi dice voltandosi verso di me. <Che scommessa?> gli chiedo confusa. <Se io domani vado a punti facciamo un incontro di boxe, se invece non vado a punti faremo tutto quello che vuoi> mi risponde abbastanza serio, ma con un sorrisetto. “Sembra una proposta allettante…” penso nella mia testa. <Ci sto!> gli rispondo entusiasta. Lui mi sorride e sembra andarsene, ma io lo prendo per un polso e lo faccio fermare. <Ti amo. Lo sai questo vero?> gli dico io guardandolo negli occhi. Nico mi dona uno dei suoi migliori sorrisi e mi lascia un leggero bacio sulle labbra. <Ti amo anch’io> mi risponde per poi andare. Io invece ritorno a guardare lo schermo per vedere il Q3. Alla bandiera a scacchi, Lewis Hamilton ottiene il primo tempo, seguito da Valtteri Bottas. Carlos e Lando con le loro McLaren ottengono degli ottimi tempi. Daniel invece ottiene il settimo tempo. Alla fine a “causa” di Seb, Daniel scende in ottava posizione, battuto dalle due McLaren in quinta e sesta posizione. Nico domani invece partirà dalla tredicesima piazza. Finite le qualifiche vado ad abbracciare mio cugino per poi correre ai box McLaren. Cerco con lo sguardo i due piloti, ma lancio un grido di sorpresa quando due braccia mi sollevano da terra. <LANDO!> grido al pilota McLaren che se la ride con il suo compagno di squadra. <Dì che sono più bravo di Nico e Daniel!> dice caricandomi sulle spalle. <No!> dico ad alta voce divertita. <Beh, allora non ci lasci altra scelta…> dice Carlos con un sorrisetto malizioso, mentre Lando mi posa a terra. Non ho tempo di dire altro che i due ragazzi mi riempiono di baci sulle guance, facendomi il solletico. <CARLOS, LANDO BASTA!> dico in preda alle risate. <No, finché non ci dici che siamo stati bravi!> esclama Carlos. <Ok, ok, siete stati bravissimi. Va bene ora?> dico io senza fiato. <Ora va bene> dice Lando sorridendo e lasciandomi un ultimo bacio sulla guancia. Resto un po’ a parlare con loro per poi prendere un taxi per tornare in hotel. A cena Max e Daniel mi fanno compagnia. <Ma quindi da quanto tu e Nico state insieme?> mi chiede Max mentre mangia i suoi spaghetti. <Boh, un mese credo> gli rispondo distrattamente mentre finisco il mio piatto. <Quindi fate sul serio?> mi chiede ancora con un sorriso. <Sì, sono molto felice con lui> gli rispondo arrossendo un poco. <Aww la nostra Chrissy si sta sciogliendo> dice Max, facendo la vocina. <Oh Dio, “Chrissy” è orribile!> esclamo facendo una faccia schifata. <Come non detto!> risponde mio cugino alzando gli occhi al cielo e facendoci ridere.

Domenica. La mattinata la passo solo con Nico. Fino alle 15:10 non riusciamo a staccarci uno dall’altra. Questa sarà la gara in casa per la squadra e ci sono grandi aspettative. Lascio andare Nico con un bacio sulla guancia e augurandogli “buona fortuna”. Mio cugino invece lo saluto con un caloroso abbraccio. È il nostro rituale da sempre prima di una gara. Mi siedo su una sedia nel box di Daniel e aspetto l’inizio della gara. Vedo che c’è il solito camion che fa il giro della pista e anche Dan e Nico ci sono. Vedo mio cugino abbassarsi e dire il nome di Nico in modo assolutamente strano e anormale. Io mi sbatto una mano sulla fronte. “Qualche volta mi chiedo perché non ho avuto un cugino normale”. Dopo il giro i piloti vanno a mettersi le tute e si preparano per salire in macchina. Quest’oggi qui in Francia è particolarmente soleggiato e immagino che i piloti soffriranno di molto il caldo. Dopo il giro di formazione i piloti si posizionano in griglia. Dopo lo spegnimento dei semafori partono. C’è un gran casino nelle prime posizioni e noto che una delle due McLaren ha fatto un’ottima partenza. Mio cugino ha un’intensa lotta con gli altri piloti di metà griglia. Dopo 7 giri Nico è in dodicesima posizione e Daniel in nona. Al giro diciannove Daniel ha il DRS per sorpassare Pierre e riesce a passarlo. Mio cugino continua a fare sorpassi su sorpassi e questo non fa altro che gasarmi sempre di più. Al giro 45 Nico è decimo mentre Daniel è ottavo, in mezzo a loro c’è solo Kimi. All’ultimo giro c’è un’intensa lotta tra mio cugino, Lando, Kimi e anche Nico. Daniel sorpassa Lando dall’esterno, ma esce fuori pista e rientra davanti a lui. E poi di nuovo Daniel sorpassa dall’esterno Kimi con tutte le quattro ruote fuori dalla pista. Nico nel frattempo ha sorpassato Lando. Sicuramente il sorpasso di Daniel su Kimi verrà controllato dai commissari. Alla fine, la gara viene vinta da Lewis, come al solito, secondo Valtteri Bottas e terso Charles. Max conclude quarto, Seb quinto, Carlos sesto, Dan settimo, Nico nono e Lando decimo. Nico va a parcheggiare la macchina e quando torna ai box, dopo aver salutato gli ingegneri e i meccanici, viene ad abbracciarmi. È tutto sudato e ha il casco in mano. <Bravissimo, ottimo risultato> dico contro la sua spalla. <Non benissimo per te però…> mormora sciogliendo l’abbraccio. <La scommessa…> dico a bassa voce. <Ci vediamo stasera in palestra e non vedo l’ora di divertirmi un po’ con te> mi sussurra all’orecchio provocandomi milioni di brividi. Nico lo nota e se ne va con un sorrisetto. Aspetto nei box mio cugino, ma ci mette un po’ ad arrivare. Decido di andare nel suo stanzino e di aspettarlo lì. Mi siedo sul divanetto e attendo che si faccia vedere. Dopo un po’ sento la porta aprirsi si scatto e vedo la figura di mio cugino. Poggia il casco a terra e dopo aver chiuso la porta lancia i guanti contro il muro arrabbiato. <Ma che cazzo!> dice ad alta voce. Io lo guardo stupita e mi avvicino a lui. <Che cosa è successo?> gli chiedo sfiorandogli la spalla. <Mi hanno dato dieci secondi di penalità e sono finito tredicesimo! Non me ne va bene una cazzo, una!> dice frustrato gesticolando. Abbassa lo sguardo e io glielo rialzo con due dita. <Daniel cosa mi avevi promesso? Mi avevi promesso che non avresti perso il sorriso nonostante le difficoltà e non puoi arrenderti ora!> esclamo io seria. <Sì, ma non mi stanno rendendo la vita facile!> dice per poi allontanarsi e andando verso la finestra. <Non è mai stato facile Daniel! È da quando avevi tre anni che corri e ne hai passate di cotte e di crude e non saranno dieci secondi di penalità ad abbatterti!> gli rispondo io. <Hai ragione, scusa> mormora poi girandosi verso di me e abbracciandomi forte. <Allora vedi di non farmi innervosire che stasera ho un incontro di boxe> dico a Daniel sciogliendo l’abbraccio. <Incontro di boxe?? Che incontro di boxe?> mi chiede mio cugino confuso. <Te lo dirò domani se vincerò!> gli rispondo uscendo dalla stanza. È già tardi quando torno in hotel per fare cena. Non ho più visto Nico da quando ci siamo salutati dopo la gara. Conclusa la mia cena, più leggera rispetto al solito, vado in camera per prendere la mia attrezzatura e poi scendo in palestra. Indosso un top sportivo e dei pantaloncini. Anche qui, come in Spagna, nella palestra c’è un piccolo ring e anche un sacco. Mi siedo su una panchina e mi allaccio i miei stivaletti. Sento le porte aprirsi, ma so già chi è. <Sei in leggero ritardo> dico fingendomi seria, alzandomi e mettendo le bende intorno alle mie mani.

Lui mette per terra il suo borsone e mi guarda divertito. Io non vado sul ring ma vado al sacco. Nico mi guarda confuso. Io sorrido divertita. “Appena vede quello che sto per fare muore” penso nella mia testa. Salto sul sacco e ci incrocio le gambe intorno e poi mi lascio andare a testa in giù.

Nico strabuzza gli occhi. <A-Amore, cosa stai facendo?> chiede mentre passa lo sguardo su tutto il mio corpo. <Si chiama stretching Nico> dico mentre mi tiro di nuovo su per fare delle flessioni. <Sì, ma non puoi farlo in modo normale?> mi chiede quando ritorno a testa in giù. <E dov’è il divertimento scusa?> dico sorridendo maliziosa. Dopo aver fatto i miei esercizi di stretching andiamo sul ring. È strano salirci ancora perché è da diverso tempo che non faccio un incontro di boxe. <Non ti metti i guantoni?> mi chiede Nico mentre si sistema i suoi. <Non è ho bisogno> mormoro io mentre mi sgranchisco un po’ le gambe. <L’incontro finirà quando uno dei due metterà l’altro in condizione di KO, ma senza fare male ovviamente> dico con un sorriso. <Ok, iniziamo> dice lui avvicinandosi a me e mettendosi in posizione. Osservo un attimo il suo corpo: indossa dei pantaloncini e una maglietta aderente che fa risaltare ancora di più il suo corpo muscoloso. Mi metto di fronte a lui nella mia posizione. Ci guardiamo negli occhi aspettando la mossa dell’altro. E la sua arriva subito, un gancio destro che schivo facilmente. <Amore mettici un po’ di impegno> dico io sorridendo. Lui ride e riprova almeno altre 5 volte e le schivo tutte e cinque. <Sei troppo veloce> dice seccato. Io rido e gli rispondo <E cosa pensavi? Che ti avrei fatto vincere così facilmente?>. Lui borbotta qualcosa che non capisco. Mi distraggo un secondo e in quel preciso istante mi arriva un suo pugno dritto in faccia. Perdo leggermente l’equilibrio e vado con la schiena contro le corde. Mi tocco il naso pensando che sia sanguinante, ma non lo è. A dir la verità non mi ha neanche sfiorato, ma questo lui non lo sa. <Oddio Chris, ti sei fatta male?> si avvicina a me preoccupato con una mano. Io sfrutto questo suo momento di distrazione per prendere il suo braccio e portarlo dietro alla sua schiena e con una piccola spinta lo faccio cadere a terra. mi siedo a cavalcioni dietro alla sua schiena tenendo sempre il suo braccio. <Dann?> gli chiedo io tedesco. <Du hast noch nicht gewonnen, Schatz> mi risponde lui. Con uno strattone si libera dalla mia presa e in poco tempo mi ritrovo sotto di lui, mentre ha una salda presa sui miei polsi a lato della mia testa. Ci guardiamo negli occhi. <Und was willst du jetzt machen, mein kleiner?> mi sussurra all’orecchio mandandomi milioni di brividi lungo la schiena. “Non mi farò distrarre ora” penso nella mia testa mentre gli sorrido maliziosa. <Diese> dico con facilità mi libero dalla sua presa e lo spingo a terra mettendomi a cavalcioni su di lui. <Penso di aver vinto no?> gli dico con un sorrisetto sporgendomi verso di lui. <Sei stata brava> sussurra senza staccare gli occhi dai miei. <Cosa facciamo adesso?> mi chiede poi ridendo. <Hält die Klappe und küss mich> gli rispondo seria. Lui non se lo fa ripetere due volte e mi bacia con passione. Le nostre lingue si incontrano, si cercano e si scoprono ancora. Lui si toglie i guantoni e capovolge le nostre posizioni un’altra volta. Non smette di baciarmi neanche per un secondo. Sento le sue mani vagare lungo il mio corpo se fermarsi poi sulla mia pancia scoperta. Le sue mani fredde mi provocano milioni di brividi che non riesco a fermare. Un lieve sospiro lascia la mia bocca quando le nostre labbra si separano. <Forse è meglio fermarci qui…> sussurra lui al mio orecchio. <E se io non volessi?> gli rispondo cercando di provocarlo. <Sai già come andrebbe a finire> mi risponde con voce più roca. <E come andrebbe a finire?> gli chiedo ancora. <Non me lo stai chiedendo veramente…> mi dice chiudendo gli occhi. <Lo voglio sapere> gli sussurro ancora. Lui prende un bel respiro e poi apre gli occhi incontrando i miei. <Andrebbe a finire che ti sbatto su questo ring qui e ora, fino a farti gridare il mio nome e svegliare tutto l’hotel> mi dice all’orecchio. Io strabuzzo gli occhi e sento le mie orecchie andare a fuoco. Alla mia reazione lui ride e si alza da me. <Ti odio> sussurro, sperando che non mi senta, alzandomi e andando via dal ring. <Che hai detto?> mi chiede dietro di me. <Io? Niente!> dico ridendo, non sono mai stata brava a mentire. Lui si avvicina a me ghignando. Posiziona le mani sui miei fianchi e inizia a farmi il solletico. <BASTA NICOLAS, BASTA!> grido continuando a ridere come una pazza fino alle lacrime. Quando finisce questa tortura gli dico <Ti amo> <Ti amo anch’io> mi risponde lui con un sorriso e baciandomi sulle labbra.
 
Spazio autrice:
Hello! Nuovo capitolo e siamo arrivati a 25😱 Vabbè spero che vi sia piaciuto questo Nico piccantello e nulla, non so che dire ahahah. Ho un po' idee in testa per i prossimi capitoli e non vedo l'ora di scriverli e di pubblicarli. E che dire vi mando tanti cari saluti e ci vediamo alla prossima!
P.S. Le traduzioni delle parti in tedesco le trovate nei commenti. Se ho fatto qualche errore sulla grammatica tedesca, che per altro non conosco, fatemi sapere che provvederò a correggere subito!
Baci❤🥰
Martina

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