La Fine dei 5 Minuti (o anni, il tempo è relativo)
(mi sono reso conto che poteva non essere chiaro, quindi sappiate che questa scena si svolge subito dopo che Satana ha finito di cantare)
Un silenzio terribile cadde nella sala, dopo che il Giudice dell'Inferno aveva finito la sua minaccia, con la scure metaforica e letterale che si era spostata dalla testa di Blitzø a quella di Stolas.
Nessuno sapeva cosa passava per la testa del gufo demoniaco, sul perché avesse deciso di spifferare tutto per salvare la vita del suo imp.
Ma, mentre niente e nessuno aveva la minima intenzione di spezzare il silenzio tombale, nemmeno lo scoppiettio delle bracieri che il Drago controllava, le emozioni erano così intense che si potevano quasi sentire sulla pelle, più forti del calore della stanza.
Il freddo storicismo di Satana, il profondo terrore della IMP, l'orrore avvinghiante di Vassago e del resto dell'Ars Goetia, il sadico piacere di Mammon, la preponderante delusione del Leviatano, la malizia arrogante di Andrealphus, la tacita tristezza di Asmodeus e Belzebù, l'orrore e il rimpianto assoluto di Blitzø, e soprattutto la calma ma cupa rassegnazione di Stolas.
< Emh... Che sta succedendo qui? >
Finché, qualcuno non interruppe bruscamente il silenzio, come un sasso che distruggeva la vetrata di una chiesa.
Tutti (tranne Belfagor, che stava dormendo) fissarono chi aveva parlato e rimasero impietriti nello scoprire che era Lucifero, il Grande Re dell'Inferno, presente in tutta la sua altezzosa bassezza.
Tutti i reali fissarono ammutoliti il Re, stupiti dalla sua stessa presenza, non aspettandosi il suo intervento.
Era da cinque anni che Lucifero non si presentava in quella sala, e non c'era motivo che tornasse.
Allora perché era lì?
< Ebbene? > insistette il legittimo sovrano dell'Inferno, picchiettando il suo bastone contro il pavimento nero.
< Signore... Cosa ci fa qui? > chiese Satana, con un tono preoccupato e confuso in egual misura.
< Beh, sono tornato per concludere il processo che avevo lasciato, ovviamente! > rispose Lucifero, prima di dare una buona occhiata a Stolas e Blitzø < Però mi ricordavo che voi due foste diversi... Immagino che la mia memoria non sia più buona come una volta. > concluse il Re dell'Inferno, scrollando le spalle, mentre il resto della sala iniziava a riprendersi dallo shock del ritorno del Re.
La prima a riprendersi dallo shock fu Belzebù, che volò ad alta velocità verso al suo re, per poi placcarlo e iniziare a stritolarlo in un abbracciarlo spacca ossa.
< Luci! È così bello vederti! Come stai, vecchio paperone? > esclamò l'Ape Regina della Gola, mentre faceva le feste all'Angelo Caduto, che sembrava abbastanza divertito dalle buffonate di Belzebù.
< Anche tu mi sei mancata, Bee. > disse Lucifero ricambiando l'abbraccio di Belzebù, per poi guardare di nuovo Stolas < Ero così sicuro che tu fossi un incubo... > disse, convinto che questo fosse ancora lo stesso processore che aveva abbandonato cinque anni prima.
< Questo perché sono passati CINQUE FOTTUTI ANNI! > urlò Mammon, teletrasportandosi tramite una nuvola temporalesca verde davanti a Lucifero, per poi agitargli in faccia il suo biglietto "BRB 5 Minutes", mentre lui lo guardava in modo piatto.
< E allora? > chiese Lucifero, trovando quell'informazione scontata e irrilevante.
Prima che chiunque potesse dire a Mammon di chiudere la sua maledetta boccaccia, lui parlò di nuovo < CI SIAMO ROTTI IL CAZZO DI ASPETTARE IL TUO CULO DEPRESSO E ABBIAMO FINITO NOI QUEL MALEDETTO IL PROCESSO! > gli urlò Mammon.
Immediatamente, Belzebù si stacco da Lucifero e si mise alle sue spalle, gli Ars Goetia cercavano di farsi piccoli per evitare l'ira del Re, Asmodeus evocò un libro dove nascose il suo viso, la testa anguilla del Leviatano iniziò a fumare nervosamente la sua sigaretta mentre la sua testa da sirena fischiettava innocentemente, Satana deglutì mentre si tirava nervosamente il colletto e Belfagor si svegliò con tutta la tranquillità del mondo, anche se leggermente intontita.
< COSA?! > urlò Lucifero, evidentemente indignato, mentre Mammon si rendeva conto della sua cazzata.
Quello che sarebbe stato un maiale obeso se non fosse stato un insulto ai maiali ha cercato di scappare, ma l'angelo caduto lo ha semplicemente afferrato.
< Vi avevo detto di aspettarmi prima di pronuncia il verdetto! Perché non mi avete semplicemente aspettato? > chiese il Re dell'Inferno, pretendendo risposte, mentre Mammon tentava (e falliva) di divincolarsi dalla presa di ferro di Lucifero.
< Ti abbiamo aspettato qui per una settimana, e non sei tornato! E poi non l'hai detto a nessuno, te ne sei andato alle nostre spalle e hai lasciato quello stupido biglietto! > si difese Satana.
< Non è questo il punto! Non potete finire un processo senza di me! Avreste dovuto aspettarmi! > sbraitò Lucifero, provocando la facile ira di Satana.
Se fosse stato chiunque altro, Satana avrebbe semplicemente mandato il sistema giudiziario a quel paese e lo avrebbe distrutto. Ma questo non era un chiunque, era il Re dell'Inferno, e Satana sapeva che non aveva alcuna possibilità contro di lui.
< Perché non potremmo finire un processo senza di te? > ringhiò Satana, artigliando i braccioli del suo trono.
< Perché siete un branco di idioti! > urlò Lucifero, offendendo il resto dei peccati < Cosa? È vero! > rispose, per poi indicare Belfagor < Tu ti addormenti sempre, non ci provi neanche a seguire il processo, e dobbiamo spiegarti tutto quanto ogni. Dannatissima. Volta. >
< Accurato, mio sire. > borbottò Belfagor indifferente, per poi ritornare a dormire.
< E tu hai copiato il mio amato Lu Lu Word! > continuò Lucifero, scuotendo Mammon < Voglio dire... non ti biasimo per aver voluto imitare le mie idee geniali, ma avresti potuto chiedermelo! > poi ha lasciato andare il Peccato dell'Avidità, che si allontanò velocemente dal suo Re, mentre continuava la sua sfuriata.
< E non farmi iniziare con te! > ringhiò Lucifero al Leviatano, con entrambe le teste che guardavano altrove < Sai benissimo cosa hai fatto! Non fare la finta tonta! >
Poi guardò Belzebù e Asmodeus < Voi due... In realtà siete decenti, ma tu mangi sempre tutto il cibo dei distributori automatici, e tu... > disse Lucifero a Belzebù, che ridacchiò imbarazzata, per poi passare a Asmodeus < Hai flirtato con la mia Lily! Mi ci sono voluti mesi per essere sicuro che non stessi seducendo mia moglie! >
Mentre diceva questo, la voce di Lucifero smise di essere lamentosa e si fece via via sempre più spezzata, e Asmodeus se ne accorse.
< Mi dispiace. Io... Stavo semplicemente scherzando. > rispose sinceramente Asmodeus, cercando di rassicurare il proprio Re e, soprattutto, amico.
Lucifero guardò il suo vecchio compagno, poi sospirò < Ve bene. Capisco, sul serio. È stato un semplice errore. Non ho alcun diritto nel giudicarti. > disse Lucifero, con tono calmo.
A quel punto, il Re dell'Inferno si girò verso il Giudice dell'Inferno. D'improvviso, fu come se il fuoco della sala si fosse improvvisamente ghiacciato, mentre Satana poteva sentire la furia fredda di Lucifero infilarsi nelle sue vene.
< Ma tu sei in assoluto il peggiore di tutti. > ringhiò Lucifero, fissando con odio Satana, che ricambiò lo sguardo < Hai creato un intera specie, a tua immagine e somiglianza, per farli diventare schiavi senza cervello per un branco di idioti classisti, e ogni volta che uno di loro infrange le tue "leggi", cerchi sempre di giustiziarlo il più velocemente possibile, ignorando tutti i procedimenti e le possibili testimonianze, non importa quanto il presunto "crimine" sia stato minore o trascurabile, o addirittura inesistente, solo per farne un "esempio" per mantenere il tuo popolo in "riga". Non sei migliore degli angeli che ci hanno rinchiuso qui. >
La sala cadde di nuovo nel silenzio, mentre i pugni del Diavolo si serrarono, dalle sue narici uscirono cenere e lapilli come se fosse un toro e vene vulcaniche spuntarono sul suo viso e le sue braccia, mentre Yogirt iniziava a sussurrare parole calmanti all'orecchio di Satana.
Sorprendentemente, Satana lo ascoltò sul serio e iniziò piano piano a calmarsi, mentre Lucifero lo fissava con aria indifferente e tutti gli Ars Goetia e i Peccati stavano in silenzio per lasciar fare al terapista di fare il suo lavoro. Almeno, finché il silenzio non venne (di nuovo) spezzato.
< Aspetta, mi stai dicendo che, per tutto questo tempo, tu, il Grande Capo dell'Inferno, sei contro lo stesso sistema che hai creato? > disse Millie, stupita dal discorso di Lucifero.
A quel punto, Lucifero alzò gli occhi al cielo < Quel sistema non esiste, è tutto nelle loro teste. > risposte il Re dell'Inferno, indicando con seccatura l'Ars Goetia < Ho cercato di fargli smettere di trattare gli imp come servi, ma evidentemente la testardaggine è più forte della paura. Ma, ehi, almeno non vi trattano come schiavi e spazzatura, quindi è qualcosa, no? > chiese scherzosamente Lucifero, guadagnandosi sguardi piatti dalla IMP.
Lucifero si portò una mano alla tempia e sospirò < Odio questo lavoro e tutti questi idioti. > gemette l'Angelo Caduto, per poi guardare Loona, o più specificatamente, la sua museruola.
< Perché lei è imbavagliata? > chiese Lucifero, e Blitzø era fin troppo felice di rispondergli.
< Perché quei COGLIONI RAZZISTI hanno deciso di trattare la mia preziosa Looney come una bestia rabbiosa invece della fantastica ragazza che è! > urlò Blitzø, mentre sua figlia lo guardava con un misto di gratitudine e ammirazione.
Lucifero guardò Loona con tristezza, e con un gesto della mano, fece scomparire la museruola. Mormorò un debole "scusa", per poi voltarsi lentamente verso la Corte.
< Affronteremo questo argomento più tardi. > disse Lucifero in tono serio e deciso, portando vari membri dell'Ars Goetia a deglutire, mentre Belzebù si limitò a sorridere compiaciuta.
< Giusto! Perché prima dobbiamo punire Stolass per il suo tradimento. > disse all'improvviso Andrealphus, che si era tenuto in disparte durante tutta questa conversazione per elaborare un altro piano che si adattasse a questo sviluppo inaspettato.
Stolas guardò con paura e riverenza il suo Re, sapendo che il suo destino era completamente nelle mani dell'Angelo Caduto.
< Come Re dell'Inferno, dichiaro che l'intero processo deve essere ricominciato da zero per essere fatto bene, questa volta. > comunicò Lucifero, guardando male Satana, per poi evocare le sue ali e sedersi sul suo trono, seguito a ruota da Bee, e nessuno osò provare a contraddirlo, nonostante Andrealphus volesse davvero farlo, ma sapeva che sarebbe stata una decisione davvero stupida.
< Allora, di cosa è accusato l'imputato? > chiese Lucifero.
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