Capitolo 7

Stiles apparecchia, si perde ad osservare la skyline fino a quando Derek non lo raggiunge con due piatti pieni di pasta. Mangiano e chiacchierano, anche se per lo più se ne stanno in silenzio, lanciandosi sguardi furtivi e sorrisetti complici. Quando finiscono il primo, Stiles fa per alzarsi e sparecchiare, ma Derek lo ferma e lo precede in cucina. Quando torna, ha due coppette tra le mani. 

"Non hai finito di comporre il dolce, quindi: pan di spagna sbriciolato in bicchiere, con mousse alla vaniglia. E mi sono permesso di aggiungere un pizzico di cannella" dice allungandogli la coppa. Stiles affonda subito il cucchiaino, portandoselo alla bocca e quasi geme. 

"Dimmi che hai poteri magici e riesci a rendere squisito ogni cosa che passa tra le tue mani, perché non è possibile che sia così buono!" 

Derek gli sorride, alzando gli occhi al cielo, continuando a mangiare il dolce, senza rispondere. 

Sta calando un po' di fresco e Stiles, quando finisce la sua porzione, si stringe tra le braccia, cercando di scaldarsi. 

"Se hai freddo, torniamo dentro. Porta solo i piatti sporchi, al resto ci pensa chi viene a pulire domattina" gli dice Derek e Stiles, sorridendo, anzi ghignando gli risponde. 

"Non puoi scaldarmi tu?" 

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Derek non sa cosa gli prende, ma si alza, allunga una mano a Stiles invitandolo a fare lo stesso e poi, in poche mosse, butta giù dal tavolo tutto ciò che vi è appoggiato sopra, con un solo gesto della mano e afferra Stiles per i fianchi, facendolo sedere sulla superficie pulita. 

Si ritrova così tra le gambe aperte del ragazzo, con le mani ancorate ai suoi fianchi e la bocca sulla sua. Stiles, ovviamente, non si fa trovare per nulla impreparato. Derek sente le sue mani prima tra i capelli, dietro al collo, lungo tutta la schiena e poi sul sedere. Stiles lo spinge verso di sé, spingendosi a sua volta, facendo incontrare le loro nascenti erezioni. 

"Si-siamo sul terrazzo" ansima Stiles, mentre Derek infila le mani sotto la sua maglia, sfilandogliela. Si avventa sul suo collo, sul suo petto nudo e gli morde un capezzolo. 

"E dimmi quanto ti dispiace" lo prende in giro, continuando a vezzeggiarlo. Stiles si inarca tra le sue mani, il collo reclinato e Derek ne approfitta per morderlo proprio lì, asciandogli il segno rosso dei suoi denti. La pelle di Stiles è sensibile, si arrossa subito e Derek nota tutte le scie rosse dei suoi succhiotti e della sua barba. 

"Mi dispiace solo perché sei ancora troppo vestito" gli risponde il ragazzo e Derek si separa da lui, giusto il tempo per sfilarsi la camicia e ritornare a baciarlo. Sfiora tutta la sua schiena, fino al bordo dei jeans che oltrepassa con i polpastrelli, senza scendere troppo. Stiles, però, si sporge ancora di più, sollevando il bacino, in un chiaro invito. 

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Stiles sente le mani di Derek oltrepassare i pantaloni, fino a posarsi sul suo sedere nudo, stringendo forte. Lo vuole, vuole con tutto se stesso. Poche volte è stato così eccitato in tutta la sua vita e sentire la durezza di Derek contro di lui gli sta facendo perdere la testa. 

"Ti voglio" gli ansima nella bocca, afferrandogli i capelli per guardarlo meglio negli occhi. Quegli occhi verdi, liquidi di piacere e lussuria. Derek è bellissimo, semplicemente l'uomo più bello su cui Stiles abbia posato gli occhi. Quel corpo perfetto, gli addominali scolpiti, e Stiles non vede l'ora di poter guardare tutto il resto. 

Derek gli lecca il collo fino al lobo, poi gli sussurra nell'orecchio. 

"Scendi dal tavolo, abbassa i jeans e lascia che ti prepari, allora." 

Stiles potrebbe venire solo in quel momento, ma prende un lungo respiro e obbedisce. Abbassa i pantaloni quel tanto che basta, poi si volta di spalle e si piega sul tavolo, appoggiando i gomiti sulla superficie. Vede Derek abbassarsi dietro di lui e il cervello va a farsi fottere. Non pensava che Derek volesse prepararlo così. 

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Derek è stato con ragazzi e ragazze, ha avuto un po' di esperienze, ma con nessuno è stato così sfacciato la prima volta. Solo che in quel momento tutto quello che vuole fare è preparare Stiles con la lingua, poi con le dita e sentirlo pregare per avere di più. E il culo di Stiles è perfetto, gli fa venire voglia di stingerlo, di morderlo e di scoparlo con forza. 

Comincia a leccarlo, giocando con la lingua, per poi penetrarlo piano con piccoli colpetti. Stiles si espone sempre di più e quando decide di accontentarlo infilando un dito, comincia a gemere a gran voce chiedendo di più. E Derek adora essere pregato. 

"Voglio che mi-mi scopi." 

"Non sei nella posizione di pretendere, Stiles, no?" e muove piano le due dita. 

"Ma-ma mi piace non essere preparato del tutto..." 

E Derek quasi rischia di venire. Quel ragazzo sembra essere fatto apposta per lui, adora quel suo modo di essere. 

"Ti piace sentire un po' di dolore?" chiede, spingendo ancora le dita. 

"Sì" risponde. "Ti prego, prendimi ora!" 

Derek gli bacia la base della schiena, poi lo aiuta a sfilarsi i jeans e si rialza. 

"Sì, certo che ti scopo" gli dice. "Ma andiamo dentro, che ti voglio su un letto." 

Stiles annuisce e Derek lo solleva, perché non ha nessuna intenzione di avere quel corpo lontano dal suo. Una volta raggiunta la camera, lo aiuta a stendersi e poi, con lentezza, finisce di spogliarsi. Sente lo sguardo di Stiles sulla pelle, mentre il ragazzo lo fissa leccandosi le labbra. 

"Quanto sei bello" dice, infatti, arrossendo. 

"Sei molto bello anche tu" gli risponde Derek, finalmente nudo, sdraiandosi tra le sue gambe aperte. Riprende a baciarlo, strusciandosi su di lui, mentre la voglia di essergli dentro aumenta sempre più. Allunga una mano fino al comodino, prendendo un preservativo dal cassetto. 

"Mi aiuti?" chiede, passando il quadratino di alluminio a Stiels che lo apre con cautela, mentre si mette seduto. Derek pero è preso alla sprovvista. Stiles, prima di infilarglielo, si abbassa, prendendoglielo completamente in bocca, fino in gola, succhiando forte. Derek, di istinto, gli afferra i capelli, puntando lo sguardo nel suo. 

"Sembri avere un talento, ma io sono al limite e voglio davvero scoparti" ringhia quasi e Stiles si separa da lui con un sonoro pop osceno. Si stende e apre bene le gambe. 

"Bene" dice. "Sono tutto tuo." 

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Il mattino dopo, Stiles si sveglia con un raggio di sole che lo colpisce diritto negli occhi che apre piano e si guarda intorno. Una camera da letto enorme, bianca con dettagli in verde. Una grande vetrata alla desra del letto e, sempre alla sua destra, il meraviglioso uomo che l'ha scopato tre volte. Derek sta dormendo ancora profondamente, coperto dal lenzuolo fino ai fianchi, un braccio che gli copre gli occhi, forse anche lui infastidito dal sole. Stiles si ferma guardarlo, a fissarlo, pensando a come sia possibile essere così fottutamente sexy. I muscoli definiti, la pelle ambrata e quella barba di cui ha ancora sicuramente i segni ovunque. 

Prima di eccitarsi di nuovo, però, si alza, prendendo una maglietta da una sedia lì di fianco, e andando a piedi nudi in cucina. Vuole preparare la colazione, quindi apre frigo e mobili cercando di farsi venire un'idea. Non sa se Derek ami il dolce o il salato, quindi prepara uova, bacon, pancake e recupera la mousse alla vaniglia dal frigo. Mentre l'ultimo pezzetto di pancetta sfrigola in padella, vede entrare nella stanza lo chef e rischia seriamente di far cadere la padella con l'olio bollente. 

Derek è lì, solo con dei pantaloncini sportivi addosso, che si passa le mani tra i capelli in disordine e sbadiglia. 

"Buongiorno" dice, con voce impastata, mentre gli si avvicina. Stiles, totalmente inebetito, nemmeno risponde, ma lo accoglie tra le sue braccia, sentendo il proprio cuore fare uno strano balzo quando l'altro lo stringe appena, baciandogli a stampo le labbra. 

"Questa maglia è mia" gli dice lo chef, mentre le sue mani si infilano sotto la stoffa, fino alle natiche di Stiles coperte solo dai boxer. 

"Sembrava comoda" gli risponde il ragazzo, avvolgendo le braccia intorno al suo collo e alzandosi sulle punte per baciarlo ancora. 

"Comoda per continuare il discorso di stanotte, sì" risponde lo chef, e gli stringe i glutei. Stiles sghignazza, ma si separa appena da lui. 

"Devo prima nutrirmi, che non ho più energie" e indica il piano della cucina pieno zeppo di piatti. 

"Hai cucinato per me?" chiede Derek, con uno sguardo stupito che a Stiles fa quasi tenerezza, ma si limita ad annuire e a servirgli la colazione. 

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Derek ama cucinare da sempre, ha sempre amato far da mangiare per gli altri, emozionarli con il cibo, renderli felici, ma sono anni che qualcuno non fa lo stesso per lui e quella cosa l'ha spiazzato. Sua mamma è stata l'ultima persona a preparargli un pasto in casa. 

Mangia con gusto quella semplice colazione, chiacchiera con Stiles che l', nella sua cucina, seduto sullo sgabello con la sua magli aaddosso sembra così giusto che quasi si spaventa. Sta proprio ridendo ad una sua battuta, quando sente il campanello suonare. 

Si scusa, dicendogli che forse è il portiere con la posta ma, quando apre, non è proprio chi si aspettava. 

"Nipote! Non te lo aspettavi, vero? Mi ha avvisato tua sorella, perché a te sembra non fregare di dirmi che è in ospedale. Per fortuna nulla di grave. Hai preparato la colazione? Sto morendo di fame, ho preso il volo all'alba." 

Peter, suo zio, fratello di sua mamma, entra e, senza nemmeno aspettare risposta, cammina veloce fino alla cucina e Derek, che cerca di fermarlo, non fa in tempo. 

"E tu chi sei?" lo sente dire e, quando entra, Stiles è ancora sullo stesso sgabello, mezzo nudo, con una fetta di bacon tra i denti. 

"Tu fei Pefer Hale!" esclama, sputacchiando la pancetta, alzandosi con sguardo sconvolto. "E io sono nudo davanti ad uno chef con sette stelle Michelin! Cazzo!" dice poi cercando di tirare i bordi della maglia oltre le cosce. 

Derke alza gli occhi al cielo, affiancandolo, mettendosi anzi un po' davanti a lui per coprirlo, mentre suo zio ride sonoramente. 

"Proprio io!" dice. "Davvero un piacere, un bellissimo piacere conoscerti..." 

"Stiles!" conclude il ragazzo, mentre Derek lancia un'occhiata all'uomo di fronte. 

"E Stiles stava andando a rivestirsi!" dice, spingendolo poi verso il corridoio. Il ragazzo saltella via, con le guance rosse. 

"Bella conquista, nipote" commenta Peter. Derek già non ne può più. 

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