Capitolo 9.

Capita molto spesso, a noi timidi esseri umani, di sentirci soli. Sperduti. Magari circondati da tante, tantissime persone, che non riescono però a darci quel senso di calore di cui abbiamo bisogno.

Eppure basta trovare la persona giusta, per far che quel calore diventi una fiamma ardente.
Ne basta una.
Quella giusta.

Le nuvole offuscavano il cielo. Faceva decisamente troppo freddo per la stagione, quel freddo pungente, che ti penetra nelle ossa.

Ero nella mia camera, come al solito, stesa sul mio letto, in preda ad uno dei miei attacchi di depressione cronica.

Mi sentivo estremamente inutile. Non riesco nemmeno a spiegarlo.
Estremamente vuota, senza uno scopo.

Adam rallegrava sicuramente le mie giornate, ma nemmeno lui poteva niente a questa tristezza che si impossessava di me e stentava ad andare via.

Era così difficile stare al mondo così, senza essere notata da nessuno. Senza essere niente per nessuno.

A volte pensavo che persino Ronnie, che conoscevo da una vita, fosse mia amica soltanto per usarmi.
Per prosciugare quel poco di vita che possedevo.
Era davvero un sentimento bruttissimo, inspiegabile.

E quindi la maggior parte delle mie giornate stavo lì, su quel letto da una piazza e mezza che mi accoglieva a braccia aperte, forse l'unico che lo faceva davvero.

E pensavo, pensavo tantissimo. A quanto ero sola. A quanto gli altri fossero circondati da amici e amiche su cui potevano contare, con cui semplicemente potevano fare una chiacchierata spensierata in centro.

Se avevo voglia di uscire, non c'era una singola persona a cui mi venisse in mente di chiedere. Nessuno per cui valesse la pena lasciare quella stanza che mi custodiva, mi proteggeva. Ma che allo stesso tempo mi logorava, da tantissimo tempo.

Mi sentivo spezzata, e mi chiedevo sempre come facessero gli altri a non sentirsi così a pezzi.
Ma probabilmente anche loro si sentivano così. Probabilmente erano solo più bravi a mascherare le loro emozioni.

Probabilmente anche loro piangevano in silenzio, nella loro stanza.
Probabilmente tutti stringevano il cuscino per soffocare le lacrime, si mordevano il pugno per non fare rumore.

Eppure a me sembrava tutto così sbagliato.

...io ero così sbagliata.

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